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Giorni dell'Europa

Mercoledì 22 novembre 2000

1. UNIONE EUROPEA - Contro "mucca pazza" interventi comunitari e nazionali.
L'accordo raggiunto in sede di Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea sulla questione dell’encefalopatia spongiforme bovina prevede una serie di misure per iniziare a far fronte, in un quadro comunitario, a tale pericolo. Il pacchetto di misure concordato comprende un compromesso sulla cruciale questione dei test che, a partire dal primo gennaio 2001, riguarderanno gli animali di età superiore ai trenta mesi che entrano nella catena alimentare (in una prima fase soltanto quelli a rischio). Trattandosi di misure ancora insufficienti per placare gli allarmi dell’opinione pubblica, l’accordo politico consente per il momento di mantenere le misure unilaterali prese, oltre che dall’Italia, da Spagna, Austria e Paesi Bassi. La loro revoca verrà esaminata dopo che la Commissione avrà presentato nuove proposte per un rafforzamento di queste misure entro il 30 novembre prossimo.
Le decisioni prese a Bruxelles consentono quindi il mantenimento, almeno per i prossimi dieci giorni, delle misure nazionali adottate dal Consiglio dei Ministri il 17 novembre scorso. Per l’ulteriore esame della questione si riunirà ancora il Comitato veterinario, mentre non è esclusa la tenuta di un Consiglio Agricoltura straordinario il 4 dicembre.

2. ALBANIA - Presto agevolazioni per gli investitori.
Con l'accordo del FMI e grazie anche alla costante attività di pressione esercitata dall'Italia il Governo di Tirana ha approvato un pacchetto di agevolazioni fiscali e doganali che entrerà in vigore il 1° gennaio 2001 (subordinatamente all'approvazione del Parlamento, nel quale esiste un generale consenso). La comunità imprenditoriale del Paese (inclusa quella italiana) ha per gran parte accolto con estremo favore il pacchetto di iniziativa governativa, pur manifestando la necessità che in tempi brevi intervengano ulteriori agevolazioni per gli investitori.
In particolare, è stato deciso che l'imposta sui redditi viene ridotta dal 30 al 25%; la tariffa doganale massima scende dal 18 al 15%; la tariffa doganale minima, per materie prime, macchinari ed attrezzature, viene ridotta dal 5 al 2%; la tariffa doganale sulle "macchine tecnologiche" per la raccolta e trattamento dei rifiuti è abolita; sale da 5 ad 8 milioni di Lek (da 75 a 120 milioni di Lire) l'imponibile annuo dell'impresa al di sotto del quale essa è considerata "piccolo business", ed è pertanto esente dall'IVA e da altre obbligazioni fiscali; per i macchinari, le attrezzature e l'impiantistica destinati ad attività produttive, all'edilizia ed alle telecomunicazioni, il pagamento dell'IVA non avverrà più al momento dell'importazione, ma in un momento successivo; il rimborso dell'IVA agli esportatori aventi diritto (cioé vantanti crediti superiori ai 4 milioni di Lek) avverrà entro un mese, e non più entro 6 (problema questo assai sentito dai nostri imprenditori).
Il pacchetto approvato dal Consiglio dei Ministri comprende altresi' importanti misure di lotta all'evasione fiscale ed al contrabbando, fra le quali: adozione del bollo fiscale del Ministero delle Finanze su tutte le sigarette e gli alcoolici, con pesanti sanzioni per chi non si adegua; obbligo per tutti gli esercizi di pubblicare i prezzi di vendita delle merci e dei servizi; diritto per le Autorità fiscali, nel calcolo dell'imponibile, di fare riferimento ai prezzi di mercato, qualora vi sia il sospetto che i prezzi di vendita dell'esercente siano manipolati; divieto di transazioni in contanti che superino 1 milione di Lek (quasi 15 milioni di Lire).

3. ITALIA - Dini visita la Siria e il Libano.
La visita di oggi e domani del Ministro Dini in Libano e Siria costituirà un'occasione per rinsaldare i già ottimi legami che uniscono i due Paesi all’Italia e per esplorare i modi e le forme di un intensificato ruolo dell’U.E. nel processo di pace, come richiesto dal mondo arabo e riconfermato alla recente Conferenza euro-mediterranea di Marsiglia. I colloqui a Beirut e a Damasco potrebbero altresì proporsi di chiarire il rapporto dei due Paesi con l’U.E., dopo la loro decisione di non partecipare alla Conferenza Euro-Mediterranea di Marsiglia.
Quanto ai rapporti bilaterali, l’Italia già gode di una posizione privilegiata, sia in campo politico che economico. Da quest'ultimo punto di vista, l’Italia è il primo partner commerciale del Libano (l’11% del complessivo import libanese è fornito dall’Italia) nonché il principale finanziatore a livello bilaterale (9% del totale). Il nostro Paese è stato il primo a rispondere all’appello del precedente Governo per la ricostruzione del Libano del Sud dopo il ritiro israeliano. In tale ambito, è stata elaborata una proposta italiana (L’Italia per il Sud del Libano) che comprende un progetto di sminamento, fortemente voluto dal Libano.
Durante la visita a Beirut, avrà luogo la firma sia dell’Accordo per evitare le doppie imposizioni sia dell’Accordo di Cooperazione Culturale, Scientifica e Tecnologica. Anche nei rapporti con la Siria, l’Italia occupa una posizione privilegiata (secondo/terzo fornitore e primo acquirente) destinata a migliorare dopo lo sblocco del contenzioso SACE. Durante la visita a Damasco, il Ministro Dini firmerà l'accordo di cooperazione allo sviluppo che aggiorna le intese bilaterali del ’98 con uno stanziamento aumentato a 163 miliardi di lire di cui 50 a dono. E’ altresì importante la firma prevista dell’Accordo per evitare le doppie imposizioni, che non mancherà di fornire un segnale incoraggiante al mondo imprenditoriale italiano nel momento in cui la Siria ha deciso di aprire il suo sistema economico agli investimenti esteri.
Durante i colloqui del Ministro Dini, si discuterà della attuale, tormentata fase del processo di pace. Su tale tema Siria e Libano mantengono una posizione strettamente coordinata, orientata, come noto, dalle priorità siriane. Entrambi i Paesi puntano al superamento dell’approccio di Oslo – da cui si sono dissociati sin dal 1993 – e al ripristino del quadro negoziale tracciato alla Conferenza di Madrid del 1991. La posizione siriana è inoltre attestata sul previo formale consenso israeliano a ritirare le proprie truppe dalla Alture del Golan fino alla linea del 4 giugno ’67 quale condizione per tornare al tavolo negoziale.

4. ITALIA - Letta nella Repubblica di Corea con le imprese italiane.
Il Ministro dell'Industria e del Commercio con l'Estero Enrico Letta, accompagnato da un delegazione ministeriale e da rappresentanti della Confindustria e dei gruppi FIAT, Danieli, FATA, ABB ed ENEL ha incontrato in Corea del Nord il Ministro ad interim per il Commercio Estero Kim Bong Lo, il Ministro per l'industria metallurgica e i macchinari, Chon Sung Hun, il Vice Ministro degli Esteri Choe Su Hon e il Primo Ministro Hong Song Nam.
E’ emersa dai colloqui la volontà nordcoreana di proseguire nella politica di apertura sia politica che economica vista quale unica possibile soluzione per uscire da una crisi profonda e drammatica. L’Italia, in tale ottica, viene percepita quale Paese precursore a livello politico ma anche come Paese con cui avviare relazioni economiche e di cooperazione industriale fondate su progetti concreti. Alcuni progetti, discussi sia a livello politico che a livello tecnico, appaiono di estremo interesse per il Paese asiatico.
Su tali forme di collaborazione appare peraltro pesare l’assenza totale di strumenti finanziari da parte nordcoreana, la fatiscenza della struttura industriale, la penuria di risorse energetiche, la mancanza di prodotti per operazioni in compensazione, la difficoltà di riattivare linee di credito all’export data l’insolvenza nordcoreana del 1991.
Il Ministro Letta ha confermato l’intenzione del Governo italiano di aprire quanto prima l’Ufficio per la Cooperazione allo Sviluppo a Pyongyang per promuovere iniziative nei settori della sanità, dell'educazione scolastica, dell'agricoltura e degli aiuti alimentari.

Giorni dell'Europa


22 novembre 2000
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