i-e403
1. UNIONE EUROPEA - Contro "mucca pazza" interventi
comunitari e nazionali.
L'accordo
raggiunto in sede di Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione
Europea sulla questione dell’encefalopatia spongiforme bovina prevede una
serie di misure per iniziare a far fronte, in un quadro comunitario, a tale
pericolo. Il pacchetto di misure concordato comprende un compromesso sulla
cruciale questione dei test che, a partire dal primo gennaio 2001, riguarderanno
gli animali di età superiore ai trenta mesi che entrano nella catena alimentare
(in una prima fase soltanto quelli a rischio). Trattandosi di misure ancora
insufficienti per placare gli allarmi dell’opinione pubblica, l’accordo
politico consente per il momento di mantenere le misure unilaterali prese, oltre
che dall’Italia, da Spagna, Austria e Paesi Bassi. La loro revoca verrà
esaminata dopo che la Commissione avrà presentato nuove proposte per un
rafforzamento di queste misure entro il 30 novembre prossimo.
Le decisioni prese a Bruxelles consentono quindi il mantenimento, almeno per i
prossimi dieci giorni, delle misure nazionali adottate dal Consiglio dei
Ministri il 17 novembre scorso. Per l’ulteriore esame della questione si
riunirà ancora il Comitato veterinario, mentre non è esclusa la tenuta di un
Consiglio Agricoltura straordinario il 4 dicembre.
2. ALBANIA - Presto agevolazioni per gli
investitori.
Con l'accordo del FMI e grazie anche alla costante attività di
pressione esercitata dall'Italia il Governo di Tirana ha approvato un pacchetto
di agevolazioni fiscali e doganali che entrerà in vigore il 1° gennaio 2001
(subordinatamente all'approvazione del Parlamento, nel quale esiste un generale
consenso). La comunità imprenditoriale del Paese (inclusa quella italiana) ha
per gran parte accolto con estremo favore il pacchetto di iniziativa
governativa, pur manifestando la necessità che in tempi brevi intervengano
ulteriori agevolazioni per gli investitori.
In particolare, è stato deciso che l'imposta sui redditi viene ridotta dal 30
al 25%; la tariffa doganale massima scende dal 18 al 15%; la tariffa doganale
minima, per materie prime, macchinari ed attrezzature, viene ridotta dal 5 al
2%; la tariffa doganale sulle "macchine tecnologiche" per la raccolta
e trattamento dei rifiuti è abolita; sale da 5 ad 8 milioni di Lek (da 75 a 120
milioni di Lire) l'imponibile annuo dell'impresa al di sotto del quale essa è
considerata "piccolo business", ed è pertanto esente dall'IVA e da
altre obbligazioni fiscali; per i macchinari, le attrezzature e l'impiantistica
destinati ad attività produttive, all'edilizia ed alle telecomunicazioni, il
pagamento dell'IVA non avverrà più al momento dell'importazione, ma in un
momento successivo; il rimborso dell'IVA agli esportatori aventi diritto (cioé
vantanti crediti superiori ai 4 milioni di Lek) avverrà entro un mese, e non più
entro 6 (problema questo assai sentito dai nostri imprenditori).
Il pacchetto approvato dal Consiglio dei Ministri comprende altresi' importanti
misure di lotta all'evasione fiscale ed al contrabbando, fra le quali: adozione
del bollo fiscale del Ministero delle Finanze su tutte le sigarette e gli
alcoolici, con pesanti sanzioni per chi non si adegua; obbligo per tutti gli
esercizi di pubblicare i prezzi di vendita delle merci e dei servizi; diritto
per le Autorità fiscali, nel calcolo dell'imponibile, di fare riferimento ai
prezzi di mercato, qualora vi sia il sospetto che i prezzi di vendita
dell'esercente siano manipolati; divieto di transazioni in contanti che superino
1 milione di Lek (quasi 15 milioni di Lire).
3. ITALIA - Dini visita la Siria e il Libano.
La visita di oggi e domani del Ministro Dini in Libano e Siria
costituirà un'occasione per rinsaldare i già ottimi legami che uniscono i due
Paesi all’Italia e per esplorare i modi e le forme di un intensificato ruolo
dell’U.E. nel processo di pace, come richiesto dal mondo arabo e riconfermato
alla recente Conferenza euro-mediterranea di Marsiglia. I colloqui a Beirut e a
Damasco potrebbero altresì proporsi di chiarire il rapporto dei due Paesi con
l’U.E., dopo la loro decisione di non partecipare alla Conferenza
Euro-Mediterranea di Marsiglia.
Quanto ai rapporti bilaterali, l’Italia già gode di una posizione
privilegiata, sia in campo politico che economico. Da quest'ultimo punto di
vista, l’Italia è il primo partner commerciale del Libano (l’11% del
complessivo import libanese è fornito dall’Italia) nonché il principale
finanziatore a livello bilaterale (9% del totale). Il nostro Paese è stato il
primo a rispondere all’appello del precedente Governo per la ricostruzione del
Libano del Sud dopo il ritiro israeliano. In tale ambito, è stata elaborata una
proposta italiana (L’Italia per il Sud del Libano) che comprende un progetto
di sminamento, fortemente voluto dal Libano.
Durante la visita a Beirut, avrà luogo la firma sia dell’Accordo per evitare
le doppie imposizioni sia dell’Accordo di Cooperazione Culturale, Scientifica
e Tecnologica. Anche nei rapporti con la Siria, l’Italia occupa una posizione
privilegiata (secondo/terzo fornitore e primo acquirente) destinata a migliorare
dopo lo sblocco del contenzioso SACE. Durante la visita a Damasco, il Ministro
Dini firmerà l'accordo di cooperazione allo sviluppo che aggiorna le intese
bilaterali del ’98 con uno stanziamento aumentato a 163 miliardi di lire di
cui 50 a dono. E’ altresì importante la firma prevista dell’Accordo per
evitare le doppie imposizioni, che non mancherà di fornire un segnale
incoraggiante al mondo imprenditoriale italiano nel momento in cui la Siria ha
deciso di aprire il suo sistema economico agli investimenti esteri.
Durante i colloqui del Ministro Dini, si discuterà della attuale, tormentata
fase del processo di pace. Su tale tema Siria e Libano mantengono una posizione
strettamente coordinata, orientata, come noto, dalle priorità siriane. Entrambi
i Paesi puntano al superamento dell’approccio di Oslo – da cui si sono
dissociati sin dal 1993 – e al ripristino del quadro negoziale tracciato alla
Conferenza di Madrid del 1991. La posizione siriana è inoltre attestata sul
previo formale consenso israeliano a ritirare le proprie truppe dalla Alture del
Golan fino alla linea del 4 giugno ’67 quale condizione per tornare al tavolo
negoziale.
4. ITALIA - Letta nella Repubblica di Corea con le
imprese italiane.
Il Ministro dell'Industria e del Commercio con l'Estero Enrico Letta,
accompagnato da un delegazione ministeriale e da rappresentanti della
Confindustria e dei gruppi FIAT, Danieli, FATA, ABB ed ENEL ha incontrato in
Corea del Nord il Ministro ad interim per il Commercio Estero Kim Bong Lo, il
Ministro per l'industria metallurgica e i macchinari, Chon Sung Hun, il Vice
Ministro degli Esteri Choe Su Hon e il Primo Ministro Hong Song Nam.
E’ emersa dai colloqui la volontà nordcoreana di proseguire nella politica di
apertura sia politica che economica vista quale unica possibile soluzione per
uscire da una crisi profonda e drammatica. L’Italia, in tale ottica, viene
percepita quale Paese precursore a livello politico ma anche come Paese con cui
avviare relazioni economiche e di cooperazione industriale fondate su progetti
concreti. Alcuni progetti, discussi sia a livello politico che a livello
tecnico, appaiono di estremo interesse per il Paese asiatico.
Su tali forme di collaborazione appare peraltro pesare l’assenza totale di
strumenti finanziari da parte nordcoreana, la fatiscenza della struttura
industriale, la penuria di risorse energetiche, la mancanza di prodotti per
operazioni in compensazione, la difficoltà di riattivare linee di credito
all’export data l’insolvenza nordcoreana del 1991.
Il Ministro Letta ha confermato l’intenzione del Governo italiano di aprire
quanto prima l’Ufficio per la Cooperazione allo Sviluppo a Pyongyang per
promuovere iniziative nei settori della sanità, dell'educazione scolastica,
dell'agricoltura e degli aiuti alimentari.
22
novembre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |