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1. UNIONE EUROPEA - Accordo sui bovini.
Al Consiglio
europeo Agricoltura è stato raggiunto dopo oltre 17 ore di discussioni a
Bruxelles un accordo politico tra i Quindici per l'introduzione di test e misure
di controllo sui bovini.
2. ITALIA - In visita il presidente dell'Uzbekistan.
Visita in Italia del Presidente Karimov in un contesto di crescente
intensificazione dei rapporti tra l'Italia e le Repubbliche dell’Asia
centrale. Previsti colloqui con i vertici dello Stato italiano, a cominciare dal
Presidente della Repubblica Ciampi e dal Presidente del Consiglio Amato. Il
Presidente Karimov sarà anche ricevuto dal Ministro Dini alla Farnesina. In
tale quadro si ricordano in effetti la visita a Roma del Presidente del
Kazakhstan Nazarbaev, così come le visite in Uzbekistan e Kazakhstan del
Presidente Scalfaro e del Presidente del Consiglio Prodi nel 1997. Nella regione
l’Uzbekistan rappresenta un Paese chiave, in virtù della delicata posizione
geografica del Paese, stretto tra numerose aree di crisi e focolai di tensione
(Afghanistan, Tagikistan, Iran), ma soprattutto di un senso dell’identità
nazionale che appare ben più forte e radicato di quello delle confinanti
Repubbliche del Kazakhstan e del Turkmenistan e che, in una parte del mondo
sostanzialmente priva di esperienze statuali a carattere unitario e tuttora
dominata da logiche tribali, può costituire un fattore decisivo. Non a caso,
Tashkent ha rifiutato qualsiasi ipotesi di progetto politico unitario
nell’ambito della CSI, riservandosi una piena autonomia di decisione in
politica estera, senza nascondere l’ambizione di diventare una potenza
regionale.
La visita di Karimov offre lo spunto per ribadire l'importanza che l'Italia e
l'Unione Europea annettono alla stabilità nella regione centroasiatica, al
raggiungimento di progressi sostanziali nella transizione verso la democrazia ed
il mercato nonché al rispetto dei diritti umani. Le elezioni parlamentari del dicembre 1999 e quelle
presidenziali del gennaio 2000 si sono svolte, come ha rilevato l'OSCE in
condizioni lontane dagli standard di democrazia.
Non si dovrebbe mancare l'occasione per sottolineare che l'Europa attende
dall'Uzbekistan una politica più risoluta di affermazione dello Stato di
diritto e di costante attenzione nel settore dei diritti umani. I progressi che
saranno realizzati in questo campo in un Paese come l'Uzbekistan non possono che
avere benefiche ripercussioni sugli Stati limitrofi e sulla sicurezza regionale
in generale.
Per parte nostra, la visita sarà un'importante occasione per conoscere il punto
di vista uzbeko sul ruolo dei grandi Stati che si affacciano sull'Asia Centrale,
la Russia e la Cina. L'Italia ha inoltre avviato, in occasione della Conferenza
degli Ambasciatori italiani e tedeschi nel Caucaso e nell'Asia Centrale (Roma, 7
aprile 2000) una riflessione sull'opportunità e sulle modalità di un eventuale
più diretto e visibile coinvolgimento del G-8, dell'Unione Europea e del
Consiglio d'Europa nella creazione di condizioni di stabilità, a sostegno dei
processi di transizione dei Paesi centrasiatici alla democrazia ed all'economia
di mercato.
Da parte italiana, un ulteriore motivo di interesse consiste nella possibilità
di intensificare le relazioni economiche con un Paese ricco di risorse (gas,
petrolio, oro, uranio) in attesa di essere ulteriormente valorizzate, un Paese
che è del resto alla ricerca di agganci alternativi rispetto alla Russia o ai
Paesi vicini. L'Uzbekistan era una importante realtà industriale nel contesto
dell'URSS e le necessità di ammodernamento di molti settori potrebbero essere
l'occasione per una raforzata presenza italiana. Gli incontri che il Presidente
Karimov avrà presso l'Unione degli Industriali di Roma e la firma di un'intesa
per la concessione di una linea di credito di 10 milioni di dollari da parte
della BNL testimoniano il reciproco interesse allo sviluppo della collaborazione
economica. Non meno importante è
la dimensione culturale nei rapporti con un Paese nel quale la storia e lo
sviluppo della civiltà hanno lasciato tracce di rilievo e nel quale si è
registrata subito dopo l'avvio delle relazioni diplomatiche una forte domanda di
lingua e cultura italiana.
3. ITALIA - Conferenza dei parlamentari di origine
italiana.
Dopo un incontro al Quirinale con il Capo dello Stato ed i Presidenti
di Camera e Senato, si sono aperti a ieri Montecitorio i lavori della Conferenza
dei Parlamentari di origine italiana. Hanno partecipato circa duecento
rappresentanti provenienti dai Parlamenti, di tutto il mondo, che vantano
origini italiane. La Conferenza dei Parlamentari di origine italiana prevede un
intenso programma di due giorni, dedicato alle molteplici questioni di interesse
delle nostre collettività all’estero. Essa inoltre costituisce un segno dei
traguardi raggiunti dai nostri connazionali all’estero che si sono affermati
in tutti i Paesi in cui si sono stabiliti, contribuendo così alla loro
prosperità. Tale Conferenza si colloca in un organico programma di
valorizzazione delle nostre collettività all’estero che prevede anche la
Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo, in programma a Roma dal 12 al 16 di
dicembre, con la partecipazione di oltre ottocento rappresentanti delle nostre
collettività. Si tratta di uno sforzo compiuto per sottolineare l’approccio
innovativo con cui si affrontano le questioni relative alle nostre comunità
all’estero, che sempre più si confermano come un prezioso patrimonio per
l’Italia e dalle quali si auspica un contributo attivo alle vicende nazionali.
4. JUGOSLAVIA - Ranieri a Belgrado e Podgorica.
Si conclude oggi la visita del Sottosegretario Ranieri a Belgrado e
Podgorica. Nel corso dei colloqui con il Presidente jugoslavo Kostunica, con il
Ministro degli Esteri Svilanovic affrontati i temi a carattere economico e la
politica di aiuti messa in piedi dall'Italia nei confronti del nuovo governo
jugoslavo. Con i suoi interlocutori a Belgrado il Sottosegretario ha altresì
passato in rassegna l'attuale situazione politica del Paese, la strategie per il
rafforzamento della collaborazione nella lotta alla criminalità, alla mafia ed
ai traffici illeciti in Adriatico. Gli stessi argomenti saranno ripresi oggi a
Podgorica, dove il Sottosegretario Ranieri incontrerà il Primo Ministro, il
Ministro degli Esteri ed il Presidente del Parlamento montenegrini.
5. REPUBBLICA CECA - Al Senato vince il
centro-destra.
La coalizione di centro-destra ha vinto il secondo turno delle
elezioni parziali del Senato svoltosi ieri nel Paese. Molto scarse le
percentuali di partecipazione al voto, di poco superiore al 20%. Tra gli eletti
l'ex Ministro degli Esteri Zielenic, titolare di quel dicastero tra il 1993 ed
il 1997. In totale la Coalizione dei Quattro si è affermata in 17 dei 27 seggi
in competizione, rafforzando la sua presenza maggioritaria nella Camera Alta
ceca che ormai tocca quasi la metà dei senatori (39 su 81), mentre si
indebolisce la posizione del Primo Ministro Milos Zeman, il cui partito
socialdemocratico si è aggiudicato un solo seggio in queste consultazioni.
21
novembre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |