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1. UNIONE EUROPEA - Rinviata la decisione sulle farine animali.
La decisione
del Comitato veterinario permanente della Ue di rinviare ogni determinazione
sulla moratoria per le farine animali e per i controlli veterinari sui bovini al
Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura della prossima settimana è stata
valutata negativamente dal Ministero della Sanità che sta pertanto prendendo più
concretamente in considerazione l’ipotesi di un blocco unilaterale temporaneo
dell’import di carni dalla Francia. Su questa linea si sono già pronunciati,
negli scorsi giorni, i Ministri delle Politiche Agricole e delle Politiche
Comunitarie Alfonso Pecoraro Scanio e Gianni Mattioli mentre, finora, più cauto
era stato il Ministero della Sanità.
La decisione sulla sospensione dell’import dalla Francia è dello stesso
titolare della Sanità, che con un’ordinanza ha peraltro già proibito l’uso
di tutte le farine animali per gli erbivori e tenderebbe a dare un segnale anche
ai partner comunitari circa una nostra posizione favorevole a più incisive
misure a livello comunitario.
2. ALBANIA - Berisha tiene alta la tensione.
Inascoltato dal Governo e dalla Comunità internazionale, il
Presidente del Partito democratico Berisha cerca con manifestazioni di piazza di
mantenere alta l’attenzione sulle sue ripetute denunce di brogli elettorali.
Tuttavia l'appuntamento quotidiano rischia di ritorcersi contro lo stesso
Berisha: da un lato la quotidianità delle manifestazioni riduce l'interesse
della popolazione; dall'altro i manifestanti diventano ogni giorno più
aggressivi. L'incidente più grave si è registrato martedì quando un gruppo di
manifestanti ha aggredito un giornalista americano che fotografava la sassaiola
contro la Presidenza del Consiglio. L'incidente occupava ieri le prime pagine
dei principali quotidiani.
3. RUSSIA - Pronta a ridurre gli armamenti nucleari.
Il Presidente Putin ha preannunciato la disponibilità russa a
considerare ulteriori riduzioni degli armamenti nucleari strategici, forse anche
al di sotto dei livelli contenuti nella proposta presentata dalla Russia in
occasione del Vertice G8 in Giappone. A fronte di un tetto, previsto dal
Trattato START II, di 3000-3500 testate, le intese raggiunte ad Helsinki dai
Presidenti Clinton e Putin in vista di un futuro START III prevedono un
massimale di 2000-2500, mentre ad Okinawa il Presidente russo aveva indicato in
1500 testate per paese l’obiettivo di medio termine (indicativamente entro il
2008) . Per effetto della nuova presa di posizione di Putin, anche tale tetto
potrebbe essere considerato superato, anche se non vengono specificati arco
temporale e contesto strategico.
Nella sua dichiarazione il Presidente russo sottolinea l’assenza, nello
scenario strategico internazionale, di motivi ostativi a concordare drastiche
riduzioni degli armamenti strategici.
Per il Presidente Putin è poi essenziale che i due paesi procedano “di pari
passo e senza pregiudiziali” sulla via delle riduzioni degli armamenti
strategici, con una possibile allusione ai progetti statunitensi di difesa
antimissilistica. Mosca non disconosce, come noto, l’apparizione sulla scena
internazionale negli ultimi decenni
della minaccia missilistica di nuovo tipo ad opera dei cosiddetti “states of
concern”, ma ritiene che alla stessa possa essere fatto adeguatamente fronte
attraverso meccanismi politici e di contrasto della proliferazione
16
novembre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |