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1. UNIONE EUROPEA – Gli Usa cedono gli aiuti all'esportazione.
La Camera
dei Rappresentanti americana ha dato la sua approvazione finale alla
legislazione che dovrebbe evitare miliardi di dollari in sanzioni contro i beni
americani nell'accesa disputa con l'Europa sugli scambi commerciali.
Dopo mesi, la Camera ha votato a stragrande maggioranza la revoca di una
normativa che concedeva sgravi fiscali ai prodotti americani esportati
all'estero. L'Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC) lo scorso febbraio
aveva definito tale regime un sussidio illegale, chiedendone a Washington
l'abrogazione e dando ragione alle proteste dell'Unione Europea.
L’Organizzazione di Ginevra aveva, inoltre, dato un ultimatum agli Stati
Uniti, inizialmente per il primo ottobre e successivamente slittato al 17
novembre, per adempiere alle sue direttive.
Il Parlamento Usa ha deciso di onorare l'ingiunzione dell’OMC, nonostante le
molte resistenze nate soprattutto al Senato. Diverse voci si erano levate a
difesa del normativa che Bill Archer, Senatore repubblicano del Texas, aveva
definito “decisiva per mantenere la competitività dei prodotti americani nel
mercato globale”. Il parlamento si impegnerà comunque, sotto altre forme, a
fornire degli ausili agli esportatori americani, ma che siano in linea con le
direttive dell’OMC.
2. PARLAMENTO EUROPEO - Approvata la Carta dei
diritti fondamentali.
Il Parlamento Europeo ha approvato ieri - con 410 voti a favore, 93
contrari e 27 astensioni - la Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
Gli eurodeputati hanno dato mandato alla Presidente, Nicole Fontaine, di
proclamare la Carta durante il prossimo vertice UE di Nizza, con Romano Prodi e
Jacques Chirac.
Il Presidente del Parlamento Europeo, Fontaine, ha sottolineato l'importanza
della “maggioranza schiacciante” che si è delineata nell’Assemblea, e ha
lanciato un appello ai governi dei Quindici affinché la Carta possa assumere
quanto prima valore giuridico attraverso un suo inserimento nei Trattati.
La Carta dei diritti fondamentali, che sarà proclamata formalmente al Vertice
di Nizza, non avrà, per il momento, carattere giuridico vincolante poiché una
maggioranza di stati membri al momento non è favorevole al suo inserimento nei
trattati.
3. FRANCIA - A Marsiglia la
quarta Conferenza euromediterranea.
Si apre oggi a Marsiglia la IV
Conferenza Euromediterranea, che prende spunto dalla volontà dei Ministri degli
Esteri dei “27” che, nella riunione ministeriale informale di Lisbona (fine
maggio 2000), hanno convenuto sulla
necessità di rilanciare il Partenariato euromediterraneo, rendendolo più
visibile ed estendendolo anche ad altri settori quali la giustizia e gli affari
interni. Salvo colpi di scena dell’ultimo momento, la Siria non dovrebbe
partecipare ala riunione.
L’appuntamento di Marsiglia cade in un momento politico particolarmente
delicato per il rilancio del Partenariato, a causa della recrudescenza del
conflitto israelo-palestinese, ed i risultati della conferenza potrebbero non
essere al livello di quelli auspicati a Lisbona.
Ciò nonostante, la Conferenza di Marsiglia dovrebbe almeno mantenere il
“momentum” per non indebolire il Processo di Barcellona, analogamente a
quanto avvenuto a Palermo nel 1998 quando la conferenza ministeriale
“mid-term” da noi convocata sortì l’effetto di far uscire il Partenariato
dalle secche in cui si era incagliato.
In vista di Marsiglia la Commissione europea ha predisposto un documento,
intitolato“Reinvigorating the Barcelona
Process” e destinato al Consiglio ed al Parlamento europeo. Nel documento
si traccia un bilancio dei primi cinque anni del Partenariato e si presentano
alcune proposte per rilanciare l’esercizio, soprattutto in alcune aree dove si
sono evidenziati problemi.
Il nuovo regolamento finanziario MEDA e lo stanziamento di 4,35 miliardi di euro
convenuto a titolo di donativo per il finanziamento dei programmi di
cooperazione per il periodo 2000 – 2006.
All’appuntamento di Marsiglia non sarà presente la Siria. Il Ministro degli
Esteri di Damasco ha spiegato che la Siria, pur confermando il suo interesse per
la cooperazione euromediterranea, non ritiene in questo frangente di poter
sedere allo stesso tavolo con Israele, senza che vi sia la possibilità di far
registrare al microfono le proprie tesi in sessione e di renderne note le
ragioni al largo pubblico europeo.
4. ITALIA – Il ministro Letta in Corea del Nord.
Dopo il ristabilimento dei rapporti diplomatici tra Roma e Pyongyang
– inaugurato dall’On. Ministro Dini a marzo – Italia e Corea si apprestano
ad aprire un nuovo importante capitolo con l’avvio di relazioni economiche,
con la visita del Ministro del Commercio con l’Estero, Enrico Letta. Il
Ministro Letta è giunto ieri a Pyongyang, su espresso invito del Governo
nordcoreano, con una numerosa delegazione d'imprenditori, tra i quali importanti
esponenti dei settori dell’energia e delle telecomunicazioni. Si tratta della prima visita economica di un paese
occidentale e della prima visita ufficiale di un esponente di Governo
accompagnato da imprenditori.
Secondo il Ministro del Commercio con l’Estero le basi per ricostruire la
Corea del Nord ci sono e, dopo i primi interventi di emergenza che verranno
attivati dalla Cooperazione allo Sviluppo con progetti in campo agricolo,
sanitario e della formazione per un investimento complessivo di 10 Miliardi, sarà
il momento di portare avanti iniziative private con l'aiuto finanziario del
Governo.
5. ITALIA - A Pechino seminario per le imprese
italiane.
È iniziato ieri a Pechino un seminario di due giorni sulla
cooperazione tra le piccole e medie imprese italiane e cinesi, organizzato dalla
Confindustria, al quale hanno collaborato il Ministero degli Esteri ed il
Ministero dell’Industria e del Commercio con l’Estero. Il seminario, al
quale partecipano oltre 120 rappresentanti di circa 60 imprese italiane, ha come
obiettivo quello di creare nuove e concrete occasioni per incrementare la
presenza delle PMI – che costituiscono la maggior parte del tessuto produttivo
del nostro Paese - nel mercato cinese; un’opportunità “che non possiamo
permetterci di perdere”, come ha detto Franco Bernabé, delegato speciale del
Presidente della Confindustria per i rapporti con la Cina.
6. ITALIA - Pubblicato l'Annuario statistico della
Farnesina.
Il Ministero degli Esteri presenterà al Salone dell'informazione
statistica che si apre oggi al Palazzo dei Congressi di Roma il suo primo
Annuario statistico, la raccolta dei dati che illustrano risorse e attività
svolte. L’annuario contiene tutti i dati delle attività svolte dalla
Farnesina, dalla percentuale del bilancio dello Stato assegnato agli Esteri (lo
0,28%, lo 0,38% se si include la Cooperazione allo Sviluppo), al numero di visti
di ingresso in Italia concessi ogni anno nel mondo (834.776).
Il Ministero degli Esteri parteciperà inoltre ai lavori del Congresso nazionale
di statistica, che si svolge contemporaneamente al Salone, con due relazioni dal
titolo “Il web per la raccolta di dati statistici nella pubblica
amministrazione: l'esperienza del ministero degli Esteri” e “Opportunità di
lavoro nelle organizzazioni internazionali per economisti e stagisti”.
7.JUGOSLAVIA - L'Italia chiede la collaborazione dei
maggiori paesi.
L'Italia ha invitato gli altri Paesi del G8 ad accelerare al massimo
i tempi per gli aiuti alla Jugoslavia. Il Ministro delle Finanze Vincenzo Visco
ha, infatti, chiesto, nel corso di un incontro con i colleghi del G8 a Parigi,
di impegnarsi sulla stessa linea dell'Italia, al primo posto per gli aiuti già
programmati. Il Ministro Visco ha anche auspicato che la riunione di Parigi
abbia gettato le basi affinché quella in programma il 12 dicembre a Bruxelles
possa rendere operativo l'intervento del G8 a favore di Belgrado.
All'incontro, destinato a coordinare la strategia a lungo termine del G8,
erano presenti oltre ai ministri delle Finanze di Canada, Francia, Germania,
Giappone, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti e Russia, anche rappresentanti
della Banca Mondiale e della Commissione europea.
Nella prossima riunione del 12 dicembre saranno abbordati sia il problema
dell'ammontare dell'aiuto, sia le condizioni dell'assistenza finanziaria
accordata alla Serbia.
8. MONTENEGRO - E' il marco la moneta nazionale.
Il Marco tedesco è da ieri l’unica moneta ufficiale del
Montenegro, sostituendo così il Dinaro jugoslavo. I residenti della piccola
Repubblica jugoslava hanno tempo fino alla serata di oggi per cambiare i loro
dinari in marchi. Il Marco è già la moneta ufficiale in Kosovo e Bosnia
Erzegovina. La decisione del governo di Podgorica era stata adottata un anno fa,
anche per distanziarsi ulteriormente dal regime di Slobodan Milosevic.
La sconfitta elettorale dell'ex Presidente e l'arrivo al potere di Vojislav
Kostunica non ha comunque modificato sostanzialmente l'atteggiamento del governo
montenegrino, che intende indire un referendum sull'indipendenza entro il
prossimo giugno.
15
novembre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |