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Giorni dell'Europa

Martedì 14 novembre 2000

1. BOSNIA-ERZEGOVINA - Risultati elettorali da decifrare.
Dai risultati parziali sulle elezioni politiche generali diffusi ieri dalla missione OSCE emerge un quadro ancora indefinito nella Federazione croato-musulmana, mentre in Repubblica Srpska l’attesa vittoria dell’SDS va assumendo dimensioni ancora più rilevanti del previsto. Lo spoglio delle schede si riferisce a 40 municipalità della Federazione e 28 della Repubblica Srpska (su un totale di 146 municipalità bosniache). I dati definitivi saranno resi noti solo venerdì.
Una prima analisi del voto consente comunque di prevedere l’affermazione dell’SDS nella Repubblica Srpska, in testa con il 47.9% dei suffragi espressi a favore di Sarovic per la corsa alla Presidenza e con il 36.8% per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale. Secondo lo spoglio sinora effettuato, il partito del Primo Ministro Dodik (SNSD) avrebbe conseguito un risultato del 17.9% contro il 15.4% del PDP di Ivanic. Secondo alcune proiezioni, le dimensioni del successo dell’SDS potrebbero crescere e ad attestarsi ben oltre il 40% anche per l’Assemblea Nazionale. Ivanic - probabile prossimo primo ministro - ha  già dichiarato che, stando cosi’ le  cose, sarà molto difficile formare un nuovo governo senza la partecipazione dell’SDS.
Più incerta si presenta invece la situazione nella Federazione croato-musulmana. Per quanto riguarda il rinnovo della Camera dei Rappresentanti del Parlamento della Federazione, il risultato positivo del Partito Socialdemocratico (SDP), per ora al 20.9%, sembra combinarsi da una parte con la tenuta dei partiti nazionalisti (con l’SDA al 22.2% e l’HDZ al 23.4%) e dall’altra con l’inaspettata ascesa del “Partito per la Bosnia Erzegovina” di Silajdzic, che sfiora il 17%.

2. ITALIA - Crescono i rapporti commerciali con l'Oman.
Nel corso della sua visita a Mascate, il Sottosegretario Intini ha avuto un colloquio col Ministro dell’Economia Nazionale A. Macki, principale responsabile della programmazione economica dell’Oman. Quest'ultimo ha espresso particolare apprezzamento per la progressiva crescita delle relazioni economiche con l’Italia, sia nel campo commerciale che degli investimenti diretti. A tale ultimo riguardo il Sottosegretario Intini ha sottolineato come alcune grandi  industrie italiane, quali quelle del Gruppo Eni  e l’Agusta, siano già da tempo presenti nel Sultanato.
Riferendosi poi alle nuove iniziative del Sultanato nel quadro del programma di privatizzazione ed in particolare nel settore dell’energia elettrica, il Sottosegretario Intini ha messo in rilievo la partecipazione a due importanti progetti (costruzione centrale di Barqa e manutenzione delle centrali di Ghubra e Rusayl) per la prima volta di due società del gruppo Enel (Enelpower e Enel Produzione) e sottolineato l’interesse del Governo italiano per tali progetti.

2. RUSSIA - Nuovo accordo commerciale con la Cina.
La recente missione a Pechino del Premier russo Kasyanov (quinta riunione annuale tra capi di Governo russo-cinesi dal 1996) ha costituito il seguito “tecnico” della visita del Presidente Putin dello scorso luglio. In due giorni di permanenza Kasyanov ha incontrato il suo omologo Zhu Rongji, il Presidente della RPC Jiang Zemin e quello dell’Assemblea del Popolo Li Peng (ultimo leader cinese ad aver visitato la Russia), nonché alcuni rappresentanti delle maggiori imprese nazionali.
La visita ha assunto un rilievo in particolare nel settore economico: sono stati sottoscritti un nuovo accordo commerciale, valido fino al 2005 e due diverse intese in materia di cooperazione scientifica e tecnologica; è stata poi decisa la creazione di due nuove sub-commissioni miste – una nel settore spaziale, l’altra in quello bancario – e di una Grande Commissione, a livello di Vice Premier, in ambito culturale, educativo e sanitario.
E' stata anche deliberata l’estensione alla Corea del Sud dell’accordo bilaterale per uno studio di fattibilità per la costruzione di un gasdotto da Irkutsk (Kovykta) in Siberia alla Cina, nella prospettiva di un prolungamento dello stesso fino alla penisola coreana. Una volta realizzato, il gasdotto dovrebbe consentire alla Cina l’importazione di 20 miliardi di metri cubi di gas all’anno per 30 anni.

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14 novembre  2000
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