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Giorni dell'Europa

Martedì 7 novembre 2000

1. UNIONE EUROPEA - L'agenda del Consiglio Ecofin.
Si svolge oggi a Bruxelles il Consiglio Ecofin, che è stato preceduto dalla riunione dell’Eurogruppo, composto dai paesi dell’Euro, svoltasi nella giornata di ieri. Gli strumenti di credito e finanziamento del capitale di rischio per lo sviluppo delle piccole e medie imprese, il progetto di Rapporto che il Consiglio vuole presentare al Consiglio europeo di Nizza sugli indicatori di efficienza strutturale, l'impatto sulle finanze pubbliche dell'invecchiamento della popolazione, le strategie di cambio dei Paesi candidati all'adesione e l'esame di nuovi possibili interventi finanziari in favore dei Balcani sono i principali temi in discussione.

2. UNIONE EUROPEA - Attenzione al clima.
Nel pomeriggio di oggi si svolge a Bruxelles una sessione del Consiglio ambiente. All'esame dei 15 saranno le strategie comunitarie relative ai cambiamenti climatici.

3. GERMANIA - Con amicizia in Israele a cercare la pace.
Il Cancelliere tedesco Schroeder ha compiuto una visita di due giorni in Israele, da tempo programmata, nel corso della quale ha incontrato il Presidente Katzav, il Primo Ministro Barak, il Presidente della Knesset Burg ed il leader dell’opposizione Sharon. Il Cancelliere, nel ribadire la vicinanza della Germania ad Israele, anche in tempi difficili, ha tuttavia sottolineato la necessità che entrambe le Parti pongano fine alla violenza, dando piena applicazione alle intese di Sharm el Sheikh. Schroeder ha sostenuto che in alcuni casi la reazione israeliana ai disordini palestinesi è stata troppo dura, ma si è impegnato a rappresentare anche ad Arafat – che ha incontrato nell’ambito della stessa ampia visita in Medio Oriente – l’esigenza di agire con decisione per riportare la calma.
Secondo quanto ampiamente riportato dai quotidiani israeliani, il Cancelliere si sarebbe detto contrario ad una dichiarazione unilaterale dello Stato palestinese. Tale affermazione va comunque inquadrata nel più ampio appello rivolto da Schroeder ad entrambe Parti affinché evitino azioni unilaterali e consentano – una volta che siano cessati i disordini – il rilancio di un negoziato a tutto campo, in cui anche le questioni più spinose di Gerusalemme e del “Monte del Tempio” trovino una definizione.
Quanto al ruolo europeo nel processo di pace, il Cancelliere ha sostenuto che anche in futuro potrebbe essere ripreso lo schema del vertice di Sharm el-Sheikh, dove l’Unione Europea ha fornito una dimostrazione concreta del contributo che può dare al processo, affiancandosi e sostenendo le iniziative degli Stati Uniti.
Il Primo Ministro Barak, da parte sua, ha dato una valutazione molto pessimistica della situazione sul binario palestinese e definito molto critica anche quella col Libano. Barak ha ringraziato la Germania per l’asilo dato a 400 rifugiati dell’ALS, e chiesto a Berlino di interporre i propri buoni uffici (come già avvenuto in passato) per ottenere la liberazione dei quattro israeliani rapiti dagli Hezbollah.

4. ITALIA - Dialogo con esponente palestinese.
Il Ministro Dini ha ricevuto il Ministro del Piano e della Cooperazione palestinese, Nabil Shaath, che sta effettuando un giro di visite nelle capitali europee. I colloqui tra i Ministri Dini e Shaath, che si erano da ultimo incontrati a Roma nell’agosto scorso al termine del Vertice di Camp David, hanno riguardato la difficile fase del processo di pace in Medio Oriente, alla luce dei recenti episodi di violenza. Il Ministro Dini ha osservato che la buona volontà dimostrata da entrambe le parti con le intese di Gaza deve trovare coerente riscontro sul terreno, così da rendere possibile l’attuazione di quelle raggiunte a Sharm El-Sheikh e favorire il ripristino del clima di fiducia reciproca, necessario per la ripresa del dialogo negoziale sulla base dei progressi conseguiti a Camp David.
Il Ministro Shaath ha sottolineato la grande preoccupazione palestinese per la situazione, del cui aggravarsi - ha detto - porta la responsabilità la parte israeliana, che è quella prevalente, con l'uso sproporzionato della sua forza militare. Shaath ha anche auspicato un coinvolgimento crescente dell'Europa, sulla base di posizioni chiare, nello sviluppo del processo negoziale.
Da parte italiana, è stata manifestata preoccupazione per la grave situazione umanitaria della popolazione palestinese e per le pesanti conseguenze che si registrano per l’economia palestinese. A tale riguardo, il Ministro Shaath ha espresso gratitudine per l’impegno dell’Italia, sia in sede bilaterale sia in sede multilaterale, a sostegno dello sviluppo economico e sociale nei Territori palestinesi. E' stata, in particolare, ricordata la decisione italiana di realizzare uno specifico programma di lotta alla povertà nei Territori Palestinesi  e sono stati auspicati ulteriori gesti dell'Italia, come di altri Paesi altrettanto credibili agli occhi della popolazione palestinese, sul piano umanitario, dell'assistenza medico-ospedaliera, degli aiuti di emergenza.
Il Ministro Dini ha anche ricordato la disponibilità italiana a sostenere le spese per il trasporto e le cure nel nostro Paese di alcuni  palestinesi feriti nei recenti scontri, accompagnati dai loro familiari; nonché - qualora prevalessero invece ragioni di urgenza – a inviare attrezzature medico-sanitarie, medicinali e presidi di pronto soccorso. Nei giorni scorsi, per contribuire a far fronte all’emergenza alimentare nei Territori, il Governo italiano ha anche deciso l’invio di riso per il valore di due miliardi.

5. TURCHIA - Torna in sereno con la Siria.
Siria e Turchia, dopo la normalizzazione seguita alla conclusione della controversia su Ocalan lo scorso anno, sembrano intenzionate a consolidare i legami bilaterali e ad accentuare il coordinamento strategico sulle problematiche regionali. Innanzitutto sono ultimamente aumentati gli incontro ad alto livello fra i dirigenti dei due Paesi: il Presidente turco Sezer ha partecipato ai funerali di Assad in giugno (prima uscita del medesimo dal Paese), la Commissione Mista è stata riconvocata, dopo un congelamento durato 12 anni, il Ministro dell’Interno Harba ha visitato Ankara in settembre. Su di un diverso piano, Ankara ha votato in favore delle tesi arabe nella duplice occasione dell’Assemblea Generale a New York e della Commissione dei Diritti Umani a Ginevra.
Di questi giorni è la visita a Ankara del Vice-Presidente Khaddam, latore di un messaggio di Bashar a Sezer su tematiche mediorientali. E' probabile che la Siria si stia volgendo ad Ankara in ragione dell'importante ruolo che la Turchia può svolgere come sponda alle tesi arabe in ordine al processo di pacificazione regionale. Di sicuro il linguaggio dei leaders dei due Paesi sembra sempre più convergente, tanto che il Vice Presidente Khaddam ha parlato di "identici punti di vista" sulle modalità di conseguire una pace globale nell’area, nonché di forti "interessi comuni" da perseguire sul piano bilaterale tramite la stipula di un accordo globale nei settori della sicurezza, economico, politico e culturale. In Siria si apprezza anche la coerenza di Ankara nel "congelare" i rapporti di cooperazione militare con Israele.
Questo riavvicinamento fra Siria e Turchia è indubbiamente favorito sia dalle sintonie esistenti fra i rispettivi Governi, entrambi caratterizzati da un'impostazione laica, sia dalle potenziali sinergie in campo economico, anche in termini di trasferimento di tecnologie industriali dalla Turchia.

6. UNGHERIA - In Italia per una verifica sull'Europa.
La visita di oggi a Roma del Ministro degli Esteri ungherese Martonyi fa seguito alle intese, concluse in occasione della visita del Ministro Dini a Budapest il 4 luglio scorso, di procedere a consultazioni politiche periodiche a livello di Ministri degli Esteri. Il Ministro Martonyi incontrerà anche il Ministro delle Politiche comunitarie Mattioli e terrà una conferenza presso “Diplomatia”, seguita da un incontro conviviale con rappresentanti del settore bancario e creditizio.
In agenda sarà innanzitutto il processo di avvicinamento dell'Ungheria all'Unione Europea. Budapest, che dovrebbe vedere confermata dal prossimo rapporto della Commissione la propria tradizionale posizione di “primato” per quanto attiene all’adeguamento dei Paesi candidati all’acquis comunitario, è interessata ad approfondire con l'Italia i temi dell’integrazione europea e della collaborazione in ambito regionale, con particolare riferimento ai Balcani e alle iniziative di cooperazione a cui partecipa insieme all’Italia, in particolar modo la Quadrilaterale e l’InCE, della quale erediteremo la presidenza annuale dall’Ungheria il prossimo 1 gennaio.

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7 novembre 2000
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