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1. UNIONE EUROPEA - L'agenda del Consiglio Ecofin.
Si svolge
oggi a Bruxelles il Consiglio Ecofin, che è stato preceduto dalla riunione
dell’Eurogruppo, composto dai paesi dell’Euro, svoltasi nella giornata di
ieri. Gli strumenti di credito e finanziamento del capitale di rischio per lo
sviluppo delle piccole e medie imprese, il progetto di Rapporto che il Consiglio
vuole presentare al Consiglio europeo di Nizza sugli indicatori di efficienza
strutturale, l'impatto sulle finanze pubbliche dell'invecchiamento della
popolazione, le strategie di cambio dei Paesi candidati all'adesione e l'esame
di nuovi possibili interventi finanziari in favore dei Balcani sono i principali
temi in discussione.
2. UNIONE EUROPEA - Attenzione al clima.
Nel pomeriggio di oggi si svolge a Bruxelles una sessione del
Consiglio ambiente. All'esame dei 15 saranno le strategie comunitarie relative
ai cambiamenti climatici.
3. GERMANIA - Con amicizia in Israele a cercare la
pace.
Il Cancelliere tedesco Schroeder ha compiuto una visita di due giorni
in Israele, da tempo programmata, nel corso della quale ha incontrato il
Presidente Katzav, il Primo Ministro Barak, il Presidente della Knesset Burg ed
il leader dell’opposizione Sharon. Il Cancelliere, nel ribadire la vicinanza
della Germania ad Israele, anche in tempi difficili, ha tuttavia sottolineato la
necessità che entrambe le Parti pongano fine alla violenza, dando piena
applicazione alle intese di Sharm el Sheikh. Schroeder ha sostenuto che in
alcuni casi la reazione israeliana ai disordini palestinesi è stata troppo
dura, ma si è impegnato a rappresentare anche ad Arafat – che ha incontrato
nell’ambito della stessa ampia visita in Medio Oriente – l’esigenza di
agire con decisione per riportare la calma.
Secondo quanto ampiamente riportato dai quotidiani israeliani, il Cancelliere si
sarebbe detto contrario ad una dichiarazione unilaterale dello Stato
palestinese. Tale affermazione va comunque inquadrata nel più ampio appello
rivolto da Schroeder ad entrambe Parti affinché evitino azioni unilaterali e
consentano – una volta che siano cessati i disordini – il rilancio di un
negoziato a tutto campo, in cui anche le questioni più spinose di Gerusalemme e
del “Monte del Tempio” trovino una definizione.
Quanto al ruolo europeo nel processo di pace, il Cancelliere ha sostenuto che
anche in futuro potrebbe essere ripreso lo schema del vertice di Sharm el-Sheikh,
dove l’Unione Europea ha fornito una dimostrazione concreta del contributo che
può dare al processo, affiancandosi e sostenendo le iniziative degli Stati
Uniti.
Il Primo Ministro Barak, da parte sua, ha dato una valutazione molto
pessimistica della situazione sul binario palestinese e definito molto critica
anche quella col Libano. Barak ha ringraziato la Germania per l’asilo dato a
400 rifugiati dell’ALS, e chiesto a Berlino di interporre i propri buoni
uffici (come già avvenuto in passato) per ottenere la liberazione dei quattro
israeliani rapiti dagli Hezbollah.
4. ITALIA - Dialogo con esponente palestinese.
Il Ministro Dini ha ricevuto il Ministro del Piano e della
Cooperazione palestinese, Nabil Shaath, che sta effettuando un giro di visite
nelle capitali europee. I colloqui tra i Ministri Dini e Shaath, che si erano da
ultimo incontrati a Roma nell’agosto scorso al termine del Vertice di Camp
David, hanno riguardato la difficile fase del processo di pace in Medio Oriente,
alla luce dei recenti episodi di violenza. Il Ministro Dini ha osservato che la
buona volontà dimostrata da entrambe le parti con le intese di Gaza deve
trovare coerente riscontro sul terreno, così da rendere possibile
l’attuazione di quelle raggiunte a Sharm El-Sheikh e favorire il ripristino
del clima di fiducia reciproca, necessario per la ripresa del dialogo negoziale
sulla base dei progressi conseguiti a Camp David.
Il Ministro Shaath ha sottolineato la grande preoccupazione palestinese per la
situazione, del cui aggravarsi - ha detto - porta la responsabilità la parte
israeliana, che è quella prevalente, con l'uso sproporzionato della sua forza
militare. Shaath ha anche auspicato un coinvolgimento crescente dell'Europa,
sulla base di posizioni chiare, nello sviluppo del processo negoziale.
Da parte italiana, è stata manifestata preoccupazione per la grave situazione
umanitaria della popolazione palestinese e per le pesanti conseguenze che si
registrano per l’economia palestinese. A tale riguardo, il Ministro Shaath ha
espresso gratitudine per l’impegno dell’Italia, sia in sede bilaterale sia
in sede multilaterale, a sostegno dello sviluppo economico e sociale nei
Territori palestinesi. E' stata, in particolare, ricordata la decisione italiana
di realizzare uno specifico programma di lotta alla povertà nei Territori
Palestinesi e sono stati auspicati
ulteriori gesti dell'Italia, come di altri Paesi altrettanto credibili agli
occhi della popolazione palestinese, sul piano umanitario, dell'assistenza
medico-ospedaliera, degli aiuti di emergenza.
Il Ministro Dini ha anche ricordato la disponibilità italiana a sostenere le
spese per il trasporto e le cure nel nostro Paese di alcuni
palestinesi feriti nei recenti scontri, accompagnati dai loro familiari;
nonché - qualora prevalessero invece ragioni di urgenza – a inviare
attrezzature medico-sanitarie, medicinali e presidi di pronto soccorso. Nei
giorni scorsi, per contribuire a far fronte all’emergenza alimentare nei
Territori, il Governo italiano ha anche deciso l’invio di riso per il valore
di due miliardi.
5. TURCHIA - Torna in sereno con la Siria.
Siria e Turchia, dopo la normalizzazione seguita alla conclusione
della controversia su Ocalan lo scorso anno, sembrano intenzionate a consolidare
i legami bilaterali e ad accentuare il coordinamento strategico sulle
problematiche regionali. Innanzitutto sono ultimamente aumentati gli incontro ad
alto livello fra i dirigenti dei due Paesi: il Presidente turco Sezer ha
partecipato ai funerali di Assad in giugno (prima uscita del medesimo dal
Paese), la Commissione Mista è stata riconvocata, dopo un congelamento durato
12 anni, il Ministro dell’Interno Harba ha visitato Ankara in settembre. Su di
un diverso piano, Ankara ha votato in favore delle tesi arabe nella duplice
occasione dell’Assemblea Generale a New York e della Commissione dei Diritti
Umani a Ginevra.
Di questi giorni è la visita a Ankara del Vice-Presidente Khaddam, latore di un
messaggio di Bashar a Sezer su tematiche mediorientali. E' probabile che la
Siria si stia volgendo ad Ankara in ragione dell'importante ruolo che la Turchia
può svolgere come sponda alle tesi arabe in ordine al processo di pacificazione
regionale. Di sicuro il linguaggio dei leaders dei due Paesi sembra sempre più
convergente, tanto che il Vice Presidente Khaddam ha parlato di "identici
punti di vista" sulle modalità di conseguire una pace globale nell’area,
nonché di forti "interessi comuni" da perseguire sul piano bilaterale
tramite la stipula di un accordo globale nei settori della sicurezza, economico,
politico e culturale. In Siria si apprezza anche la coerenza di Ankara nel
"congelare" i rapporti di cooperazione militare con Israele.
Questo riavvicinamento fra Siria e Turchia è indubbiamente favorito sia dalle
sintonie esistenti fra i rispettivi Governi, entrambi caratterizzati da
un'impostazione laica, sia dalle potenziali sinergie in campo economico, anche
in termini di trasferimento di tecnologie industriali dalla Turchia.
6. UNGHERIA - In Italia per una verifica
sull'Europa.
La visita di oggi a Roma del Ministro degli Esteri ungherese Martonyi
fa seguito alle intese, concluse in occasione della visita del Ministro Dini a
Budapest il 4 luglio scorso, di procedere a consultazioni politiche periodiche a
livello di Ministri degli Esteri. Il Ministro Martonyi incontrerà anche il
Ministro delle Politiche comunitarie Mattioli e terrà una conferenza presso “Diplomatia”,
seguita da un incontro conviviale con rappresentanti del settore bancario e
creditizio.
In agenda sarà innanzitutto il processo di avvicinamento dell'Ungheria
all'Unione Europea. Budapest, che dovrebbe vedere confermata dal prossimo
rapporto della Commissione la propria tradizionale posizione di “primato”
per quanto attiene all’adeguamento dei Paesi candidati all’acquis
comunitario, è interessata ad approfondire con l'Italia i temi
dell’integrazione europea e della collaborazione in ambito regionale, con
particolare riferimento ai Balcani e alle iniziative di cooperazione a cui
partecipa insieme all’Italia, in particolar modo la Quadrilaterale e l’InCE,
della quale erediteremo la presidenza annuale dall’Ungheria il prossimo 1
gennaio.
7
novembre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |