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1. UNIONE EUROPEA - Chieste al Giappone
migliori condizioni per le imprese.
Durante l’incontro ad alto livello UE - Giappone, la Commissione ha lanciato
un messaggio alle autorità nipponiche affinché migliorino le condizioni
d'investimento per le imprese europee nel Paese del Sol Levante. L'economia
giapponese, pur essendo tra le più sviluppate al mondo, resta secondo
l'esecutivo europeo “una delle più difficili e meno attraenti per gli
investitori stranieri: creare nuovi affari e ottenere licenze per lanciare
prodotti e servizi è complicato e costoso”.
Secondo Bruxelles, per superare questa situazione Tokyo dovrebbe attuare alcune
riforme come, ad esempio, accrescere la concorrenza nel settore delle
telecomunicazioni e creare un'autorità regolatrice indipendente per garantire
l'accesso al mercato.
La Commissione Europea ha inoltre sottolineato come il Giappone abbia bisogno di
una maggiore determinazione per eliminare il nucleo centrale delle violazioni
della concorrenza e assicurare prezzi bassi e una vasta scelta per imprese e
consumatori.
2. GERMANIA – Relazioni diplomatiche
regolari con la la Corea del Nord.
La Germania
stabilirà relazioni diplomatiche con la Corea del Nord. Lo ha annunciato il
Ministro degli Esteri tedesco, Josckha Fischer, in una conferenza stampa a
Tokyo, seguita a un colloquio con il collega giapponese Yohei Kono e con il
premier Yoshiro Mori.
L'annuncio della disponibilità della Germania ad avviare relazioni diplomatiche
con Pyongyang - che così sarebbe il secondo Paese dell'Unione Europea dopo
l'Italia ad avere rapporti con la Corea del Nord - era già stato dato due
settimane fa dal Cancelliere Gerhard Schroeder durante il vertice di Seul
Asia-Europa.
3. KOSSOVO - Regolari ed ordinate le elezioni.
L’On. Ministro Dini ha espresso soddisfazione per il regolare
svolgimento delle elezioni amministrative in Kossovo, per le quali
l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) ha
confermato la netta vittoria della Lega Democratica del Kossovo (LDK, capeggiata
dall'esponente albanese moderato Ibrahim Rugova). Il Governo statunitense ha
chiesto al Presidente jugoslavo, Voijslav Kostunica, di riconoscere il voto
amministrativo in Kossovo. Critica
la posizione russa.
L’On. Ministro Dini ha preso atto con “soddisfazione” del “clima sereno
e privo di violenze” che ha caratterizzato la consultazione elettorale in
Kossovo. La vittoria alle elezioni amministrative della Lega guidata da Ibrahim
Rugova è stata, inoltre, confermata dall’OSCE, che aveva organizzato le
elezioni per poi verificarne la correttezza.
Dopo lo spoglio delle schede deposte in 27 seggi elettorali, su 30 totali (ossia
con lo scrutinio del 90 per cento dei voti), la LDK risulta avere ottenuto il 58
per cento delle preferenze e la maggioranza assoluta in 21 dei 27 comuni nei
quali si è votato, contro il 27 per cento complessivo ottenuto dal Partito
Democratico del Kossovo (PDK, capeggiato dall'ex guerrigliero indipendentista
Hashim Thaci) che ha conquistato la maggioranza in soli sei comuni.
Le elezioni si sarebbero svolte “in modo pulito e corretto” anche secondo
gli Stati Uniti, che hanno invitato le autorità di Belgrado a volerle
riconoscere. In tal senso il
Presidente jugoslavo Kostunica si sarebbe già mostrato favorevole ad un dialogo
con la coalizione vincitrice.
La Russia ha, invece assunto un atteggiamento critico nei confronti delle
elezioni di sabato scorso, affermando, in un comunicato del Ministero degli
Esteri russo, che “esse sono state organizzate in modo affrettato e rischiano
di legittimare la ‘contropulizia etnica’ a danno dei serbi, praticata nella
regione dagli estremisti albanesi”.
4. JUGOSLAVIA - Entra di nuovo all'Onu.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una
risoluzione che accoglie la Repubblica Federale di Jugoslavia quale nuovo Stato
membro dell’ONU. Presente l’inviato speciale del Presidente Kostunica, Goran
Svilanovic. Soddisfazione da parte degli altri Stati successori dell’ex
Jugoslavia.
Otto anni dopo l’adozione da parte dell’Assemblea Generale e del Consiglio
di Sicurezza delle risoluzioni che hanno sancito la cessazione dell’esistenza
della RSFJ, sollecitando un’apposita richiesta di adesione all’ONU da parte
della Repubblica Federale di Jugoslavia, è stata definitivamente ammainata nel
piazzale delle Nazioni Unite la bandiera con la stella rossa della Repubblica
Socialista Federativa di Jugoslavia. Al suo posto è stata issata, con ogni
attenzione protocollare, la bandiera della RFJ. Si pone così termine ad un
anacronismo e ad una situazione ambigua che prevedeva la presenza, ormai solo
alle Nazioni Unite, dei simboli di un regime scomparso da tempo e la mancanza
della partecipazione attiva di un importante attore della politica europea.
La cerimonia dell’alzabandiera è stato l’atto conclusivo di un processo
che, a breve distanza della vittoria elettorale di Kostunica e della sua
assunzione del potere a seguito delle dimostrazioni popolari, ha visto in rapida
successione la presentazione da parte del nuovo Presidente della tanto attesa
richiesta di adesione all’ONU, l’adozione da parte del CdS della risoluzione
con cui si raccomanda all’Assemblea Generale l’ammissione del nuovo membro
e, infine, l’approvazione all’unanimità dell’atto dell’Assemblea
Generale che sancisce l’appartenenza della Repubblica Federale di Jugoslavia
all’ONU.
Merita sottolineare il ruolo che l’Unione Europea ha assunto in questa
circostanza alle Nazioni Unite. La risoluzione adottata dall’Assemblea
Generale è stata, infatti, presentata dalla Francia a nome dell’Unione
Europea ed i quindici Stati membri ne sono stati tra i primi co-patrocinatori.
Altro aspetto significativo è stato l’atteggiamento degli altri quattro
successori dell’ex-Jugoslavia. Bosnia, Croazia, Macedonia e Slovenia hanno,
infatti, tempestivamente chiesto di essere associati tra i presentatori del
progetto di risoluzione ed in tutti i loro interventi sono state
manifestate espressioni di caloroso benvenuto al nuovo Paese membro,
oltre che ovviamente di grande soddisfazione per un passo che viene considerato
come il riconoscimento dell’uguaglianza tra i cinque Stati successori della
RSFJ.
5. RUSSIA - Divergenze politiche (non economiche)
con la Turchia.
La recente visita del Primo Ministro russo Kasyanov in Turchia, oltre
a consolidare la tendenza alla tenuta di regolari incontri bilaterali, ha
segnato una tappa importante nella cooperazione economica fra i due Paesi.
Il principale tema affrontato durante gli incontri è stata la cooperazione nei
settori economico-commerciale, con particolare riferimento al progetto “Blue
stream” e alla fornitura di energia elettrica russa via Georgia.
Quanto al primo punto, il Primo Ministro russo ha fatto visita ai siti del
progetto, alla presenza del Ministro turco dell’Energia, Ersumer e dei
Presidenti delle principali società italiane che partecipano a "Blue
Stream", manifestando soddisfazione per lo stato di avanzamento dei lavori.
A fronte di questi positivi sviluppi delle relazioni economiche bilaterali,
permangono, sul piano politico, divergenti vedute a Mosca ed a Ankara circa le
strategie di stabilizzazione di due aree di grande rilevanza per i due Paesi, e
cioè il Caucaso meridionale e l’Asia Centrale. In particolare, Russia e
Turchia mantengono due approcci diversi alla crisi del Nagorno-Karabakh ed alle
relative aspirazioni di Armenia e Azerbaijan.
Il recente intensificarsi delle visite bilaterali, oltre all'accentuata
cooperazione economica russo-turca, lasciano ben sperare per una migliore intesa
fra i due Paesi anche in questi settori di comune interesse.
2
novembre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |