i-e386

Giorni dell'Europa

Lunedì 23 ottobre 2000

1. UNIONE EUROPEA - Entra nel vivo la Conferenza intergovernativa.
Ha oggi luogo a Bruxelles un'importante riunione del gruppo preparatorio della Conferenza Intergovernativa sulla revisione dei Trattati. All'ordine del giorno, l'estensione del voto a maggioranza qualificata, la cooperazione rafforzata e l'art. 7. La riunione mira a concretizzare alcune incoraggianti aperture registratesi al Consiglio Europeo di Biarritz. In particolare, per quanto concerne la cooperazione rafforzata, la Presidenza francese dovrebbe presentare un testo che, riprendendo l'impostazione di fondo del documento congiunto italo - tedesco, tende a semplificare la procedura di autorizzazione della cooperazione rafforzata ed a sancirne gli elementi essenziali: rispetto delle regole e del quadro istituzionale unico, apertura, inclusività ed integrazione. Viene espressamente citato tra i "principi generali" che la cooperazione rafforzata deve "tendere a rafforzare il processo di integrazione" e "restare aperta a tutti gli Stati membri".
Per quanto riguarda l'art. 7 del Trattato UE (violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro dei diritti fondamentali, dei principi di democrazia e dello stato di diritto), si starebbe sempre più affermando la necessità di completarlo con l'aggiunta di una clausola di allerta precoce per il caso di una minaccia di violazione. Tale clausola dovrebbe prevedere il rispetto del principio del contraddittorio, in maniera da consentire allo stato interessato di presentare le sue osservazioni fin dal dibattito preliminare.
Infine, per quanto riguarda l'estensione del voto a maggioranza, la Presidenza propone di concentrare il dibattito su cinque aree particolarmente sensibili, la non discriminazione, la politica sociale, la fiscalità, la coesione economica e sociale e l'ambiente, nel tentativo di raggiungere dei compromessi che permettano una riduzione, sia pure parziale circoscritta, dell'area di decisione all'unanimità
.

2. BOSNIA - Il ritorno a Sarajevo di un presidente jugoslavo.
Il Presidente jugoslavo Kostunica incontra la Presidenza collegiale bosniaca all'aeroporto di Saraievo. Si tratta del primo Capo dello Stato jugoslavo che rimette piede in città dallo scoppio della guerra nel 1992. Nei suoi incontri Kostunica avrebbe parlato di una rapida normalizzazione dei rapporti tra i due paesi, che ancora non mantengono relazioni diplomatiche tra di loro. Il Capo dello Stato jugoslavo ha incontrato il Presidente in carica, il serbo Radisic, l'esponente mussulmano della Presidenza bosniaca Genjac ed il Ministro degli Esteri, il croato Prlic.
Kostunica aveva ieri iniziato la giornata recandosi in forma privata a Trebinje, nella Repubblica Sprska, per assistere alle cerimonie di tumulazione delle spoglie di un poeta serbo morto in esilio nel 1943 e la sua presenza nella capitale bosniaca non era inizialmente in programma. L'annuncio aveva tuttavia provocato le proteste delle Autorità bosniache, secondo le quali la presenza del Presidente jugoslavo soltanto nella Repubblica Sprska significava una conferma della linea politica finora sostenuta da Belgrado, tesa ad ignorare l'esistenza di uno Stato bosniaco ed a fornire sostegno e simpatia soltanto all'entità serba ed alle sue componenti più nazionaliste.
Il Presidente jugoslavo ha quindi deciso di recarsi anche nella capitale bosniaca e nel corso dei suoi colloqui con la dirigenza dello Stato ha sottolineato l'importanza della risoluzione 1244 dell'ONU e dell'accordo di pace di Dayton, definendoli due documenti fondamentali per la politica estera del suo paese. Riferendosi ai rapporti bilaterali tra Belgrado e Saraievo, Kostunica ha affermato che la questione della normalizzazione dei rapporti tra i due paesi, che ancora non intrattengono relazioni diplomatiche, dovrebbe essere risolta molto presto, non appena la Jugoslavia avrà un governo federale democratico.
In riferimento a ciò, nel corso del suo viaggio di ritorno a Belgrado il Presidente ha fatto tappa a Podgorica in Montenegro dove ha avuto colloqui con la dirigenza del locale Partito socialista, al termine dei quali sarebbe emersa la designazione del vice-presidente di quel partito, Zoran
Zizic, alla guida del nuovo governo federale jugoslavo.

Giorni dell'Europa


23 ottobre 2000
webmaster@euganeo.it
home page
il collegio senatoriale di
Tino Bedin