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Giorni dell'Europa

Giovedì 12 ottobre 2000

1. UNIONE EUROPEA - Israele illustra le sue posizioni.
Dopo l'incontro di ieri col Presidente Amato e col Ministro Dini, il Ministro israeliano Peres sta continuando la sua missione finalizzata ad illustrare ai governi dei quattro maggiori Paesi dell’Unione Europea il delicato momento dei rapporti tra Israele ed i palestinesi, nonché a chiedere il sostegno di questi partners per agevolare una ripresa del processo di pace. Nel frattempo, secondo le ultime notizie di agenzia, si starebbe profilando la possibilità della tenuta di un vertice israelo-palestinese. Entrambe le parti sono evidentemente rimaste aperte al dialogo, nonostante gli scontri delle ultime settimane. Il Primo Ministro Barak non ne ha fatto mistero nei giorni scorsi, conformemente agli impegni assunti di fronte all'elettorato. Il Presidente Arafat ha pure dichiarato di mantenere come scopo ultimo la ripresa dei negoziati. Per raggiungere tale scopo, da parte palestinese e araba si richiede il ridispiegamento delle forze israeliane sulle posizioni di partenza, in modo da introdurre delle confidence building measures che conducano alla convocazione del vertice a quattro suggerito da parte americana. Una delle confidence building measures potrebbe essere l'istituzione di una commissione di inchiesta internazionale, che rimane per Arafat una questione di principio, nonché una necessità di carattere politico interno.
Sarà ora necessario verificare se saranno confermate le indiscrezioni circa una possibile tenuta di un vertice fra le parti, con la mediazione statunitense. Per parte sua, il Governo italiano si è detto disposto ad ospitare a Roma, qualora richiesto, tale riunione.

2. ITALIA - L'Onu chiede collaborazione nella protezione per i rifugiati.
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Sadako Ogata, ha compiuto una visita ufficiale a Roma, durante la quale ha incontrato il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio e il Ministro Dini. La visita coincide con l’avvio, da parte dell’UNHCR, di una serie di consultazioni bilaterali sullo stato della tutela dei rifugiati nel mondo e sulla necessità di rafforzare la protezione internazionale delle popolazioni costrette alla fuga da eventi bellici o dalla mancanza di condizioni minime di sicurezza. Oltre a riaffermare fortemente i principi sanciti dalla Convenzione di Ginevra sui rifugiati, di cui l’anno prossimo si celebrerà il cinquantenario, l’Alto Commissario, come emerso nel corso della cinquantunesima sessione del suo Comitato Esecutivo appena conclusasi a Ginevra, ritiene prioritaria l’elaborazione di forme nuove di protezione, sulle quali occorre ricercare il consenso della comunità internazionale. Il fenomeno dei massicci flussi di rifugiati e sfollati, che ha assunto negli ultimi anni forme e dimensioni sempre più preoccupanti, è infatti difficilmente gestibile in base ai tradizionali strumenti forniti dal diritto internazionale.
Il ruolo essenziale che l’UNHCR ricopre nel mondo a tutela dei rifugiati e degli sfollati rende necessarie peraltro notevoli risorse finanziarie. L’Alto Commissario intende sensibilizzare i principali Paesi donatori, tra cui l’Italia, ad aumentare il loro contributo volontario, a fronte di una preoccupante carenza di fondi che ha impedito di attuare importanti interventi in varie regioni del mondo.

3. ITALIA - Da Roma l'Ecuador si riaffaccia in Europa.
La visita in Italia, che inizia oggi, del Presidente della Repubblica dell’Ecuador, Gustavo Noboa Bejarano, rappresenta per il Paese un’occasione per riaffacciarsi sulla scena europea dopo le recenti turbolenze istituzionali di matrice etnica e per affrontare questioni di carattere economico. Al centro dei colloqui saranno le relazioni bilaterali, nell'ottica del sostegno alla difficile fase che attraversa l'economia ecuadoregna. Mentre infatti sul piano politico il paese, dopo un periodo di crisi, ha trovato la strada per ristabilire la legalità interna, permangono tuttora irrisolti gravi problemi di ordine economico e sociale, ed in primo luogo quello del debito estero (14,4, miliardi di dollari con un servizio del debito pari al 32,2% del valore delle esportazioni che nel 1999 hanno raggiunto i 4451 milioni di dollari) che vede l’Italia quale principale creditore nell’ambito del Club di Parigi (254 milioni di dollari). Per far fronte alla difficile situazione economica, il governo ha adottato una serie di misure macroeconomiche nel quadro di un programma di aggiustamento concordato con l’FMI fra le quali la completa dollarizzazione dell’economia avviata lo scorso 13 di settembre.
La visita costituirà anche un'occasione per discutere del rilancio delle relazioni bilaterali, tradizionalmente cordiali. E' significativa la presenza in Ecuador di società italiane (ENI, Ansaldo, Impregilo, Ferrero), mentre l’Agip è parte di uno dei due consorzi sinora prescelti, insieme ad un’impresa americana, per la costruzione dell’oleodotto “Crudos Pesados”.

4. JUGOLSAVIA - Con l'Italia il primo incontro bilaterale.
La missione di oggi a Belgrado del Presidente del Consiglio Amato, del Ministro Dini, del Ministro Visco e del Sottosegretario Ranieri, oltre a costituire il primo incontro bilaterale a livello politico con un Paese straniero della nuova dirigenza jugoslava, testimonia la particolare attenzione con cui il nostro Paese guarda alla Jugoslavia, nonché le aspettative del nuovo Governo verso il nostro Paese.
Scopo della visita è concordare le misure concrete che l'Italia intende adottare per fornire il proprio contributo al superamento dei primi mesi di una transizione che si annuncia particolarmente difficile sotto il profilo finanziario. Nel medio termine, si tratterà poi di assistere il nuovo Governo in un sollecito processo di reintegrazione della R.F.J. nelle Organizzazioni internazionali.
La prima emergenza della Repubblica Federale Jugoslava è costituita dal deficit di bilancio, che per l’esercizio 2000 si stima a circa 942 milioni di dollari USA, su un prodotto interno lordo di 13.587 milioni di dollari. Il disavanzo sarebbe triplicato rispetto ai dati ufficiali per il 1999, a causa dell’incorporazione di ingenti spese e di modeste entrate fino ad ora contabilizzate fuori bilancio.
Il nuovo Governo federale si troverà nella necessità di compiere una immediata ricognizione delle riserve disponibili presso la Banca centrale e di porre sotto controllo le forti oscillazioni del tasso di cambio parallelo fra il dinaro jugoslavo e l’euro, che incidono pesantemente sul livello dei prezzi e sul livello di vita della popolazione.
Le necessità finanziarie per la copertura del deficit di bilancio ammontano a circa 900 milioni di dollari USA, di cui circa 350 dovrebbero essere recuperati con il ricavato dalla privatizzazione di imprese del settore pubblico. Il rimanente dovrà essere reperito all’estero. A causa della posizione debitoria della Jugoslavia, non sarà possibile ottenere più di 100 milioni di dollari USA sul mercato europeo dei capitali. Circa 500 milioni dovranno quindi essere raccolti attraverso un Fondo per la stabilizzazione macroeconomica che si propone di istituire nel quadro del Patto di Stabilità.
Anche sul fronte della bilancia dei pagamenti con l'estero, la situazione economica ereditata dal Presidente Kostunica non è delle più rosee: il valore del commercio estero della RFJ nei primi sette mesi del 2000 é stato di 3.624 milioni di US$ (esportazioni: 1.128 milioni di US$; importazioni: 2.496 milioni di US$), con un vistoso disavanzo per il paese. Ancora una volta, l’Italia si é riconfermata secondo partner commerciale della RFJ, dopo la Germania, con un interscambio globale di 405 milioni di US$ (esportazioni jugoslave: 135 milioni di US$; importazioni dall’Italia: 270 milioni di US$), che é pari all’11,2% di tutti gli scambi della RFJ.

5. SVIZZERA - Eccellenti i rapporti con l'Italia.
La visita di lavoro in Svizzera del Presidente del Consiglio Amato, che ha avuto luogo a distanza di dieci anni dall’ultima visita nella Confederazione di un Capo del governo italiano, ha permesso di confermare al più alto livello l’eccellente stato delle relazioni fra i due paesi. I colloqui che il Presidente Amato ha avuto con il Presidente della Confederazione Ogi e con i consiglieri federali Couchepin e Villiger, titolari rispettivamente dei dicasteri della difesa, dell’economia e delle finanze, si sono incentrati sulla politica europea della sicurezza, sulle prospettive di ampliamento dell’Unione europea, sulle relazioni di quest’ultima con la Svizzera, sulla situazione nei Balcani, sulla collaborazione internazionale in materia di polizia e sulla tassazione del risparmio.
In materia di lotta al contrabbando, il Presidente Amato ha precisato il senso e la portata delle richieste italiane, proponendo che la questione venga affrontata al più presto in una riunione fra i ministri finanziari dei due paesi da prepararsi mediante incontri a livello tecnico.
In tema di architettura europea, il presidente Ogi ha ribadito che l’adesione della Svizzera all’Unione Europea continua ad essere l'obiettivo strategico del governo elvetico, il cui raggiungimento richiederà i tempi necessari all'evoluzione dell'opinione pubblica nel paese. In occasione del futuro referendum sarà necessaria la doppia maggioranza dei cantoni e dell'elettorato. In tale prospettiva, Ogi ha rilevato che ulteriori passi in avanti potranno essere compiuti solo dopo una positiva verifica dell'applicazione dei 7 accordi bilaterali conclusi con l'Unione Europea.

6. UNGHERIA - Un modello le piccole imprese italiane.
Nel corso di un incontro con una vasta platea di operatori italiani presenti in Ungheria, il Ministro dell’Economia Matolcsy ha esplicitamente definito l’esperienza italiana nel campo delle PMI e la collaborazione economica con l’Italia in questo settore come un riferimento prioritario per i piani di sviluppo economico del Governo ungherese. A testimonianza del ruolo trainante delle PMI, anche in Ungheria, il Ministro Matolcsy ha fatto notare come le medie imprese magiare abbiano fatto registrare aumenti delle esportazioni maggiori rispetto alle grandi imprese.
Ciò va anche a beneficio dell’equilibrio macroeconomico del Paese. Nonostante la situazione dei prezzi energetici colpisca duramente un’economia essenzialmente di trasformazione (ripercuotendosi sull’inflazione ferma poco sotto al 10%), si registrano infatti una sensibile riduzione del deficit pubblico ed una sostanziale tenuta dei conti con l’estero. La bilancia dei pagamenti appare sostanzialmente sana, specialmente considerando l'attuale fase di netta espansione della domanda interna e del reddito (le stime per quest’anno danno il PIL in crescita di circa il 5,5 per cento), sostenuti da una produzione industriale aumentata, nei primi 9 mesi dell’anno, di circa il 20 per cento rispetto allo stesso periodo del 99.
Sfruttando questa positiva fase dell'evoluzione dell'industria ungherese, il Governo procede con un'azione di sviluppo industriale ispirata in buona parte al modello italiano dei distretti industriali.
Questa azione governativa, che potrebbe favorire gli investimenti italiani in Ungheria, associata alle tradizionali ottime relazioni commerciali fra i due paesi, dovrebbe permettere all'Italia di affiancare gradualmente la Germania quale principale partner economico dell'Ungheria. Per assecondare questo processo sarà indispensabile utilizzare al meglio gli strumenti bilaterali già esistenti, mettendo anche in campo i nuovi di cui sono state poste le premesse: dalla collaborazione in campo agricolo e agroalimentare, preannunciata nella recente visita del Ministro Pecoraro Scanio a quella industriale sul nostro modello delle PMI e dei distretti, al sostegno all’internazionalizzazione delle nostre aziende in Ungheria.

Giorni dell'Europa


12 ottobre 2000
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