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1. UNIONE EUROPEA - Israele illustra le sue
posizioni.
Dopo
l'incontro di ieri col Presidente Amato e col Ministro Dini, il Ministro
israeliano Peres sta continuando la sua missione finalizzata ad illustrare ai
governi dei quattro maggiori Paesi dell’Unione Europea il delicato momento dei
rapporti tra Israele ed i palestinesi, nonché a chiedere il sostegno di questi
partners per agevolare una ripresa del processo di pace. Nel frattempo, secondo
le ultime notizie di agenzia, si starebbe profilando la possibilità della
tenuta di un vertice israelo-palestinese. Entrambe le parti sono evidentemente
rimaste aperte al dialogo, nonostante gli scontri delle ultime settimane. Il
Primo Ministro Barak non ne ha fatto mistero nei giorni scorsi, conformemente
agli impegni assunti di fronte all'elettorato. Il Presidente Arafat ha pure dichiarato di mantenere come scopo ultimo la
ripresa dei negoziati. Per raggiungere tale scopo, da parte palestinese e araba
si richiede il ridispiegamento delle forze israeliane sulle posizioni di
partenza, in modo da introdurre delle confidence
building measures che conducano alla convocazione del vertice a quattro
suggerito da parte americana. Una delle confidence
building measures potrebbe essere l'istituzione di una commissione di
inchiesta internazionale, che rimane per Arafat una questione di principio,
nonché una necessità di carattere politico interno.
Sarà ora necessario verificare se saranno confermate le indiscrezioni
circa una possibile tenuta di un vertice fra le parti, con la mediazione
statunitense. Per parte sua, il Governo italiano si è detto disposto ad
ospitare a Roma, qualora richiesto, tale riunione.
2. ITALIA - L'Onu chiede collaborazione nella
protezione per i rifugiati.
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Sadako
Ogata, ha compiuto una visita ufficiale a Roma, durante la quale ha incontrato
il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio e il Ministro Dini.
La visita coincide con l’avvio, da parte dell’UNHCR, di una serie di
consultazioni bilaterali sullo stato della tutela dei rifugiati nel mondo e
sulla necessità di rafforzare la protezione internazionale delle popolazioni
costrette alla fuga da eventi bellici o dalla mancanza di condizioni minime di
sicurezza. Oltre a riaffermare fortemente i principi sanciti dalla Convenzione
di Ginevra sui rifugiati, di cui l’anno prossimo si celebrerà il
cinquantenario, l’Alto Commissario, come emerso nel corso della
cinquantunesima sessione del suo Comitato Esecutivo appena conclusasi a Ginevra,
ritiene prioritaria l’elaborazione di forme nuove di protezione, sulle quali
occorre ricercare il consenso della comunità internazionale. Il fenomeno dei
massicci flussi di rifugiati e sfollati, che ha assunto negli ultimi anni forme
e dimensioni sempre più preoccupanti, è infatti difficilmente gestibile in
base ai tradizionali strumenti forniti dal diritto internazionale.
Il ruolo essenziale che l’UNHCR ricopre nel mondo a tutela dei rifugiati e
degli sfollati rende necessarie peraltro notevoli risorse finanziarie. L’Alto
Commissario intende sensibilizzare i principali Paesi donatori, tra cui
l’Italia, ad aumentare il loro contributo volontario, a fronte di una
preoccupante carenza di fondi che ha impedito di attuare importanti interventi
in varie regioni del mondo.
3. ITALIA - Da Roma l'Ecuador si riaffaccia in
Europa.
La visita in Italia, che inizia oggi, del Presidente della Repubblica
dell’Ecuador, Gustavo Noboa Bejarano, rappresenta per il Paese un’occasione
per riaffacciarsi sulla scena europea dopo le recenti turbolenze istituzionali
di matrice etnica e per affrontare questioni di carattere economico. Al centro
dei colloqui saranno le relazioni bilaterali, nell'ottica del sostegno alla
difficile fase che attraversa l'economia ecuadoregna. Mentre infatti sul piano
politico il paese, dopo un periodo di crisi, ha trovato la strada per
ristabilire la legalità interna, permangono tuttora irrisolti gravi problemi di
ordine economico e sociale, ed in primo luogo quello del debito estero (14,4,
miliardi di dollari con un servizio del debito pari al 32,2% del valore delle
esportazioni che nel 1999 hanno raggiunto i 4451 milioni di dollari) che vede
l’Italia quale principale creditore nell’ambito del Club di Parigi (254
milioni di dollari). Per far fronte alla difficile situazione economica, il
governo ha adottato una serie di misure macroeconomiche nel quadro di un
programma di aggiustamento concordato con l’FMI fra le quali la completa
dollarizzazione dell’economia avviata lo scorso 13 di settembre.
La visita costituirà anche un'occasione per discutere del rilancio delle
relazioni bilaterali, tradizionalmente cordiali. E' significativa la presenza in
Ecuador di società italiane (ENI, Ansaldo, Impregilo, Ferrero), mentre l’Agip
è parte di uno dei due consorzi sinora prescelti, insieme ad un’impresa
americana, per la costruzione dell’oleodotto “Crudos Pesados”.
4. JUGOLSAVIA -
Con l'Italia il primo incontro bilaterale.
La missione di oggi a Belgrado del Presidente del Consiglio
Amato, del Ministro Dini, del Ministro Visco e del Sottosegretario Ranieri,
oltre a costituire il primo incontro bilaterale a livello politico con un Paese
straniero della nuova dirigenza jugoslava, testimonia la particolare attenzione
con cui il nostro Paese guarda alla Jugoslavia, nonché le aspettative del nuovo
Governo verso il nostro Paese.
Scopo della visita è concordare le misure concrete che l'Italia intende
adottare per fornire il proprio contributo al superamento dei primi mesi di una
transizione che si annuncia particolarmente difficile sotto il profilo
finanziario. Nel medio termine, si tratterà poi di assistere il nuovo Governo
in un sollecito processo di reintegrazione della R.F.J. nelle Organizzazioni
internazionali.
La prima emergenza della Repubblica Federale Jugoslava è costituita dal deficit
di bilancio, che per l’esercizio 2000 si stima a circa 942 milioni di dollari
USA, su un prodotto interno lordo di 13.587 milioni di dollari. Il disavanzo
sarebbe triplicato rispetto ai dati ufficiali per il 1999, a causa
dell’incorporazione di ingenti spese e di modeste entrate fino ad ora
contabilizzate fuori bilancio.
Il nuovo Governo federale si troverà nella necessità di compiere una immediata
ricognizione delle riserve disponibili presso la Banca centrale e di porre sotto
controllo le forti oscillazioni del tasso di cambio parallelo fra il dinaro
jugoslavo e l’euro, che incidono pesantemente sul livello dei prezzi e sul
livello di vita della popolazione.
Le necessità finanziarie per la copertura del deficit di bilancio ammontano a
circa 900 milioni di dollari USA, di cui circa 350 dovrebbero essere recuperati
con il ricavato dalla privatizzazione di imprese del settore pubblico. Il
rimanente dovrà essere reperito all’estero. A causa della posizione debitoria
della Jugoslavia, non sarà possibile ottenere più di 100 milioni di dollari
USA sul mercato europeo dei capitali. Circa 500 milioni dovranno quindi essere
raccolti attraverso un Fondo per la stabilizzazione macroeconomica che si
propone di istituire nel quadro del Patto di Stabilità.
Anche sul fronte della bilancia dei
pagamenti con l'estero, la situazione economica ereditata dal Presidente
Kostunica non è delle più rosee: il valore del commercio estero della
RFJ nei primi sette mesi del 2000 é stato di 3.624 milioni di US$
(esportazioni: 1.128 milioni di US$; importazioni: 2.496 milioni di US$), con un
vistoso disavanzo per il paese. Ancora una volta, l’Italia si é riconfermata
secondo partner commerciale della RFJ, dopo la Germania, con un interscambio
globale di 405 milioni di US$ (esportazioni jugoslave: 135 milioni di US$;
importazioni dall’Italia: 270 milioni di US$), che é pari all’11,2% di
tutti gli scambi della RFJ.
5. SVIZZERA - Eccellenti i rapporti con l'Italia.
La visita di lavoro in Svizzera del Presidente del Consiglio Amato,
che ha avuto luogo a distanza di dieci anni dall’ultima visita nella
Confederazione di un Capo del governo italiano, ha permesso di confermare al più
alto livello l’eccellente stato delle relazioni fra i due paesi. I colloqui
che il Presidente Amato ha avuto con il Presidente della Confederazione Ogi e
con i consiglieri federali Couchepin e Villiger, titolari rispettivamente dei
dicasteri della difesa, dell’economia e delle finanze, si sono incentrati
sulla politica europea della sicurezza, sulle prospettive di ampliamento
dell’Unione europea, sulle relazioni di quest’ultima con la Svizzera, sulla
situazione nei Balcani, sulla collaborazione internazionale in materia di
polizia e sulla tassazione del risparmio.
In materia di lotta al contrabbando, il Presidente Amato ha precisato il senso e
la portata delle richieste italiane, proponendo che la questione venga
affrontata al più presto in una riunione fra i ministri finanziari dei due
paesi da prepararsi mediante incontri a livello tecnico.
In tema di architettura europea, il presidente Ogi ha ribadito che l’adesione
della Svizzera all’Unione Europea continua ad essere l'obiettivo strategico
del governo elvetico, il cui raggiungimento richiederà i tempi necessari
all'evoluzione dell'opinione pubblica nel paese. In occasione del futuro
referendum sarà necessaria la doppia maggioranza dei cantoni e dell'elettorato.
In tale prospettiva, Ogi ha rilevato che ulteriori passi in avanti potranno
essere compiuti solo dopo una positiva verifica dell'applicazione dei 7 accordi
bilaterali conclusi con l'Unione Europea.
6. UNGHERIA - Un modello le piccole imprese
italiane.
Nel corso di un incontro con una vasta platea di operatori italiani
presenti in Ungheria, il Ministro dell’Economia Matolcsy ha esplicitamente
definito l’esperienza italiana nel campo delle PMI e la collaborazione
economica con l’Italia in questo settore come un riferimento prioritario per i
piani di sviluppo economico del Governo ungherese. A testimonianza del ruolo
trainante delle PMI, anche in Ungheria, il Ministro Matolcsy ha fatto notare
come le medie imprese magiare abbiano fatto registrare aumenti delle
esportazioni maggiori rispetto alle grandi imprese.
Ciò va anche a beneficio dell’equilibrio macroeconomico del Paese. Nonostante
la situazione dei prezzi energetici colpisca duramente un’economia
essenzialmente di trasformazione (ripercuotendosi sull’inflazione ferma poco
sotto al 10%), si registrano infatti una sensibile riduzione del deficit
pubblico ed una sostanziale tenuta dei conti con l’estero. La bilancia dei
pagamenti appare sostanzialmente sana, specialmente considerando l'attuale fase
di netta espansione della domanda interna e del reddito (le stime per
quest’anno danno il PIL in crescita di circa il 5,5 per cento), sostenuti da
una produzione industriale aumentata, nei primi 9 mesi dell’anno, di circa il
20 per cento rispetto allo stesso periodo del 99.
Sfruttando questa positiva fase dell'evoluzione dell'industria ungherese, il
Governo procede con un'azione di sviluppo industriale ispirata in buona parte al
modello italiano dei distretti industriali.
Questa azione governativa, che potrebbe favorire gli investimenti italiani in
Ungheria, associata alle tradizionali ottime relazioni commerciali fra i due
paesi, dovrebbe permettere all'Italia di affiancare gradualmente la Germania
quale principale partner economico dell'Ungheria. Per assecondare questo
processo sarà indispensabile utilizzare al meglio gli strumenti bilaterali già
esistenti, mettendo anche in campo i nuovi di cui sono state poste le premesse:
dalla collaborazione in campo agricolo e agroalimentare, preannunciata nella
recente visita del Ministro Pecoraro Scanio a quella industriale sul nostro
modello delle PMI e dei distretti, al sostegno all’internazionalizzazione
delle nostre aziende in Ungheria.
12
ottobre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |