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Giorni dell'Europa

Lunedì 2 ottobre 2000

1. PARLAMENTO EUROPEO - Gli eurodeputati italiani e la Conferenza intergovernativa.
Il Ministro Dini incontra oggi una folta delegazione di parlamentari italiani al Parlamento europeo. In esame i temi della Conferenza Intergovernativa. La posizione del Parlamento Europeo in materia è contenuta nella Risoluzione Dimitrakopoulos-Leinen approvata il 13 aprile 2000 con 238 voti favorevoli, 147 contrari e 73 astensioni.
In essa il Parlamento europeo si dice favorevole ad un mandato e esito ambiziosi, ribadendo che l'allargamento dovrà essere preceduto da una revisione dei meccanismi istituzionali dell’Unione, al fine di rafforzarne le istituzioni rendendole più efficaci, trasparenti, legittime e democratiche.
Sulla composizione della Commissione, l'Assemblea di Strasburgo propone l'alternativa tra una Commissione con un numero fisso di Commissari nominati a rotazione su base di perfetta parità tra di Stati membri e la possibilità che ogni Stato membro nomini un proprio Commissario, con l'istituzione di una "gerarchia interna".
Riguardo al voto in Consiglio, il Parlamento Europeo conferma la sua posizione a favore del sistema di doppia maggioranza (ogni decisione deve riflettere contemporaneamente la maggioranza semplice degli Stati e la maggioranza della popolazione dell’Unione).
Il Parlamento chiede poi che la maggioranza qualificata divenga la regola generale, associata alla co-decisione per le questioni a carattere legislativo. Il voto all’unanimità dovrebbe essere limitato alle materie costituzionali che, in base al trattato, necessitano dell'approvazione dei parlamenti nazionali.
L'Assemblea di Strasburgo ritiene inoltre che la cooperazione rafforzata costituisca “una forza d’attrazione” per far progredire l’Unione. Quanto alle materie, essa dovrebbe riguardare anche la politica estera e di sicurezza comune e la cooperazione giudiziaria in materia penale e di polizia.
Nel breve periodo, il Parlamento Europeo è consapevole che a Nizza non sarà possibile andare oltre la definizione dei tre left overs di Amsterdam e l’alleggerimento delle condizioni di accesso alle cooperazioni rafforzate. Ma a Nizza occorrerà anche definire obiettivi di grande portata come la riorganizzazione e costituzionalizzazione dei Trattati, con l’inserimento al loro interno della Carta dei Diritti Fondamentali ed il governo dell’economia.

2.CONSIGLIO D'EUROPA - Restano le preoccupazioni  per i diritti umani in Cecenia.
La quarta sessione del corrente anno dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa si è caratterizzata per la presenza e l’intervento in aula del Presidente della Repubblica Ciampi, e la presentazione, da parte del Sottosegretario Ranieri, nella sua qualità di Rappresentante della presidenza italiana, del rapporto statutario sulle attività del Comitato dei Ministri. Erano anche presenti il Cancelliere tedesco Schröder, il Presidente croato Mesic, il Ministro spagnolo dell’Ambiente Matas, il Presidente dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE Severin e il Segretario Generale dell’OCSE Johnston.
Tema ampiamente discusso è stato quello della Cecenia, con l’approvazione, da parte dell’organo parlamentare, di una Risoluzione e di una Raccomandazione al Comitato i cui testi riflettono, pur nel riconoscimento di alcuni progressi registratisi, la perdurante preoccupazione per le violazioni dei diritti umani nella regione.
L'Assemblea ha pure deciso di metter fine al monitoraggio nei confronti della Croazia, iniziatosi nel 1996 al momento dell’ingresso di tale Paese nell’Organizzazione, in considerazione dei “progressi significativi” realizzati in materia di riforme democratiche. Il Rapporto dei Relatori ha in particolare sottolineato che le autorità croate hanno accelerato la procedura di adeguamento agli accordi di Dayton e rispettato la maggior parte delle scadenze fissate dall’Assemblea. E’ stata poi messa positivamente in rilievo l’adozione di una legge che autorizza l’insegnamento anche nelle lingue delle minoranze e la presentazione di un progetto di legge mirante a realizzare l’indipendenza della radio e televisione croata da ingerenze politiche.
L’Assemblea ha inoltre adottato una Risoluzione che critica la lentezza di alcuni Stati nel conformarsi al dettato delle sentenze emesse dalla Corte europea dei diritti umani, ricordando gli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Organizzazione e l’impegno al loro rispetto assunto al momento dell’adesione. Non mancano però alcune osservazioni critiche anche all’indirizzo del Comitato dei Ministri, che non eserciterebbe una sufficiente pressione nei confronti degli Stati inadempienti, e della Corte, per sentenze che, a causa della scarsa chiarezza e coerenza, sono difficilmente eseguibili.

3. ALBANIA - Il voto per i comuni.
Si sono tenute ieri in tutta l'Albania le elezioni amministrative, considerate un test importante nel percorso democratico del Paese. Le procedure di voto hanno riguardato oltre due milioni e 700 mila albanesi, distribuiti in 4750 seggi, che dovranno designare gli amministratori in 385 comuni. Le elezioni sono avvenute con sistema maggioritario a doppio turno. Sul campo sono presenti 200 osservatori internazionali e 6000 locali. Ancora incerto il risultato elettorale, che sarà reso noto domani.

4.
SVEZIA - Si prepara alla presidenza dell'Unione Europea.
Il Ministro Dini incontra oggi la collega svedese Anna Lindh, per colloqui incentrati sulle relazioni bilaterali e sulla prossima presidenza svedese dell'Unione Europea. Benché abbia seguito per oltre un secolo e mezzo una politica di rigorosa neutralità, la Svezia è un Paese profondamente legato, politicamente, economicamente e culturalmente, agli altri Paesi dell'Occidente europeo.
Le relazioni bilaterali sono caratterizzate da intensi scambi in campo economico, in particolare per quanto riguarda gli investimenti diretti della Svezia in Italia, e da contatti politici (l'ultimo di rilievo è stato il viaggio del Presidente D’Alema a Stoccolma, nel gennaio 2000, in occasione della grande conferenza internazionale sulla memoria, l’educazione e la ricerca sull’Olocausto) che da ambo le parti si vorrebbero intensificare.
Il colloquio sarà anche un'occasione per presentare le posizioni della Svezia in materia comunitaria, alla vigilia dell'assunzione, da parte di Stoccolma, della Presidenza dell'Unione.
Le posizioni negoziali espresse dalla Svezia nell’ambito della Conferenza Intergovernativa sono profondamente influenzate dagli orientamenti dell'elettorato: i sondaggi indicano in maniera stabile che soltanto un 40% della popolazione è favorevole alla costruzione europea, un 40% piuttosto contrario ed un 20%  indeciso. In un tale contesto, Stoccolma mantiene forti riserve riguardo alle proposte più avanzate in materia di riforme istituzionali.
Sull’allargamento, la Svezia ha una posizione di massima apertura, in linea con la posizione italiana e britannica. Ma, a differenza dell’Italia ed ancor più del Regno Unito, Stoccolma considera che le riforme istituzionali ed il successo del Consiglio Europeo di Nizza non siano una pre - condizione dell’ampliamento.
Relativamente alla partecipazione all’Unione Economica e Monetaria, la posizione della Svezia rimane legata alla prospettiva di una consultazione referendaria che si terrà verosimilmente dopo le elezioni politiche del settembre 2002.

Giorni dell'Europa


2 ottobre  2000
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