i-e371

Giorni dell'Europa

Martedì 26 settembre 2000

1. UNIONE EUROPEA - L'ordine del giorno del Consiglio per la cultura.
Si svolge oggi a Bruxelles il Consiglio Cultura e Audiovisivo. I principali punti all’ordine del giorno sono le proposte di decisione per l'attuazione del Programma di formazione per gli operatori dell'industria europea dei programma audiovisivi (MEDIA-Formazione, 2001-2005) e del Programma di sostegno allo sviluppo, alla distribuzione e alla promozione delle opere audiovisive europee (MEDIA PLUS - Sviluppo, Distribuzione e Promozione, 2001-2005).
L’aspetto più problematico del Consiglio di oggi è rappresentato dal bilancio e dalla ripartizione delle risorse tra Media Plus e Media formazione. Il Parlamento europeo ha proposto un finanziamento globale di 550 MEURO. Alcune delegazioni però, (Paesi Bassi, Regno Unito e Germania) sono contrarie pure alla proposta della Commissione di stanziamento minimo globale di 400 MEURO in quanto, a loro avviso, non in linea con le prospettive finanziarie. Altre delegazioni, tra le quali quella italiana, appoggiano invece la proposta del Parlamento. La Presidenza francese intenderebbe giungere ad un accordo politico nella riunione di oggi.

2. CONSIGLIO D'EUROPA - Convinto apporto dell'Italia all'istituzione di Strasburgo.
Oggi il Capo dello Stato si reca a Strasburgo per visitare le istituzioni del Consiglio d'Europa. L'incontro avviene durante il semestre italiano di Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Al centro dei colloqui che il Presidente Ciampi avrà a Strasburgo figureranno dunque le priorità che l'Italia si è data durante la sua Presidenza, ed in primo luogo il rilancio dell’azione internazionale dell’Organizzazione. Il Governo italiano ritiene infatti che il Consiglio d'Europa, quale istituzione di cooperazione multilaterale più rappresentativa dell'intero continente europeo, possa svolgere un ruolo di straordinario rilievo per favorire il rispetto dei principi fondamentali dei diritti dell'uomo, della democrazia pluralista e della preminenza del diritto sulla ragione di Stato.
Altri temi prioritari individuati dall'Italia sono il potenziamento della presenza del CDE in Cecenia, l’azione del Consiglio nell’ambito del piano d’azione per il Kossovo adottato dall’organizzazione, un maggiore ruolo dell'Organizzazione nel più ampio quadro del Patto di stabilità e la ricerca di sinergie e di forme di cooperazione rafforzata con l’Unione Europea, con l’OSCE e con le altre Istituzioni di cooperazione regionale attive nell’area.
Per quanto riguarda la Cecenia, la nostra azione si è basata sulla ricerca del dialogo fra il Consiglio d’Europa e le Autorità russe, al fine di individuare e attuare delle formule di compromesso accettabili da tutte le Parti.
Nel campo dei diritti dell’uomo, l’Italia ha fortemente valorizzato il ruolo dell'organizzazione di Strasburgo, anche in relazione al ricorrere del 50° anniversario della relativa Convenzione. Nel corso del semestre di presidenza italiana avranno luogo due importanti Conferenze internazionali: la prima sul tema del razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza (Strasburgo, 11-13 ottobre), che costituirà il contributo europeo alla Conferenza Mondiale sul medesimo tema prevista per il 2001 in Sudafrica; la seconda sui Diritti Umani (Roma, 3-4 novembre). A margine di quest’ultima, verrà solennemente celebrato il 50° anniversario della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
In merito alla Convenzione europea dei Diritti dell’uomo, è stata avviata un’azione diretta alla progressiva attualizzazione della Convenzione, con l’inclusione dei Protocolli addizionali finora adottati. Di grande rilievo è l’apertura alla firma del Protocollo n.12, in occasione della citata Conferenza di Roma, che amplia notevolmente il campo d’azione della stessa Convenzione.
L’Italia ha anche giudicato necessario mantenere un elevato livello di attenzione nei confronti del tema della pena di morte. Sono in corso di verifica le condizioni per un’eventuale moratoria formale da parte degli ultimi Paesi che ancora la applicano, nella prospettiva di “uno spazio europeo senza pena di morte”.
L’Italia ha infine condotto un’azione di ampio respiro diretta a valorizzare ulteriormente il ruolo della Commissione di Venezia per la Democrazia Attraverso il Diritto, quale efficace strumento per la cooperazione giuridico-istituzionale. Rappresentanti della Commissione hanno accompagnato le missioni ufficiali effettuate dalla Presidenza e dal Segretariato in Armenia, Azerbaijan e Georgia, dove si è potuto verificare il livello di prestigio e di autorevolezza goduto dalla stessa Commissione. Il ricorrere del decennale della creazione della Commissione è stato solennemente celebrato a Venezia il 17 giugno scorso alla presenza del Ministro Dini, del Segretario Generale Walter Schwimmer e del Presidente dell’Assemblea parlamentare Lord Russel Johnston.

3. ITALIA - Riunione dei direttori consiglieri che svolgono attività in ambito UE.
Si terrà oggi, alle ore 16, presso la Sala delle Conferenze Internazionali, la seconda riunione con i Direttori Generali e i Consiglieri Diplomatici dei Ministeri che svolgono attività in ambito Unione Europea; la riunione sarà presieduta dal Segretario Generale, Ambasciatore Umberto Vattani, insieme al Direttore Generale per l’Integrazione europea, Ministro Plenipotenziario Rocco Cangelosi.
I punti all’ordine del giorno sono la Conferenza Intergovernativa, l’allargamento dell’UE, i seguiti del Consiglio europeo di Lisbona e la posizione dell’Unione europea nei negoziati in ambito OMC. Si discuterà inoltre della costituzione di task-force Unione europea presso ogni Ministero al fine di facilitare contatti e sinergie con il Ministero degli Affari Esteri.
La prima riunione di questo genere lanciò diverse iniziative che hanno poi avuto importanti seguiti: ad esempio, su suggerimento della Funzione Pubblica, il nostro Ministero si è fatto promotore di un’iniziativa a livello comunitario per adeguare alle nuove esigenze della società gli standard qualitativi delle Pubbliche Amministrazioni. Questo tema ha trovato uno spazio significativo nelle conclusioni del Consiglio europeo di Feira e viene ora ripreso dalla Presidenza francese.

4. JUGOSLAVIA - Ancora senza risultati ufficiali delle elezioni.
A 36 ore dalla chiusura dei seggi per le elezioni presidenziali e parlamentari jugoslave, la commissione elettorale centrale non ha ancora fornito alcun dato sull'andamento della consultazione, neanche il dato più immediato, quello dell'affluenza. In base alla legge elettorale, la commissione è tenuta a fornire i dati definitivi entro 72 ore dalla chiusura delle urne, cioè entro le 20.00 di domani. Tutte le principali diplomazie occidentali hanno peraltro accreditato l’affermazione del candidato unitario delle opposizioni, Kostunica, mettendo al contempo in guardia Milosevic contro l’eventuale tentativo di modificare il prevedibile risultato sfavorevole al regime.
Vojslav Kostunica ha proclamato già a mezzogiorno di ieri la propria vittoria alle elezioni presidenziali, forte dei risultati raccolti dalla coalizione DOS che, sul 54,54% dei seggi, darebbe secondo l’opposizione allo stesso Kostunica il 53,96% dei voti e al Presidente federale uscente Milosevic il 33,65%. I dati coincidono con quelli a disposizione dell’organizzazione non governativa CESID, dello SPO di Draskovic, del Partito radicale serbo di Seselj e, secondo alcuni giornalisti, sarebbero analoghi a quelli a disposizione del Partito socialista e della JUL. La Commissione elettorale centrale, invece, tace e continua a non fornire alcun dato ufficiale.
Kostunica, come sua abitudine, ha evitato toni trionfalistici, lasciando ai propri collaboratori la comunicazione dei risultati elettorali, che assicurano alla DOS il successo anche alle elezioni per la Camera dei cittadini (la Camera bassa del Parlamento federale) ed alle elezioni locali, con una netta maggioranza a Belgrado. Il richiamo alla necessità di costruire una Serbia democratica, dove sia possibile vivere “normalmente” per i cittadini, costituisce un messaggio che Kostunica ha lanciato anche agli sconfitti, con i quali egli non esclude di poter creare un maturo sistema democratico di alternanza, una volta risolti i più immediati problemi del Paese. La Jugoslavia, secondo le parole di Kostunica, deve riappropriarsi della sua dignità in un clima di riconciliazione e rientrare nella comunità internazionale con rinnovato slancio e disponibilità. Quanto alle reazioni del regime alla dichiarazione di vittoria da parte della DOS, Kostunica ha invitato tutti a portare ancora pazienza, riaffermando però la determinazione di rivendicare la vittoria con tutti i mezzi democratici a disposizione, comprese, se necessario, le manifestazioni di piazza.
Nell’attesa di dati attendibili sul risultato delle elezioni, le diplomazie occidentali hanno ammonito Milosevic di non tentare colpi di mano. Se ciò avvenisse, ha detto il Ministro degli esteri Lamberto Dini, “potrebbe avere conseguenze devastanti”. ''Credo - ha detto il Ministro Dini - che il candidato dell'opposizione sia in forte vantaggio ma sia da parte sua che da parte del governo di Belgrado ci si muove, per ora, con estrema cautela''. Il Ministro Dini ha invitato quindi ad attendere con fiducia i risultati per questo cambiamento democratico in  Serbia, risultati che ''in ogni caso sembrano andare in  direzione contraria a Milosevic e non a suo favore''. Secondo Dini solo oggi, quando potrebbero essere annunciati i risultati definitivi della consultazione elettorale, si potrà valutare meglio quale  risposta verrà dai Paesi europei e da quelli del Gruppo di  Contatto, cioè i più direttamente interessati ai Balcani. ''L' Europa - ha ricordato Dini - si è detta disponibile a rivedere in modo radicale la sua politica nei confronti della Serbia se dalle elezioni fosse emersa una nuova democrazia, in  particolare con una vittoria dell’opposizione. Aspettiamo  questo risultato”.
La Presidenza dell’Unione Europea ha dichiarato che “alla luce di tutte le informazioni disponibili, è chiaro che ogni pretesa da parte di Milosevic di dichiararsi vincitore sarebbe un’impostura”. Sulla stessa linea si sono espressi anche l’Alto Rappresentante UE per la PESC, Javier Solana, e il Presidente di turno dell’OSCE, il Ministro degli Esteri austriaco Benita Ferrero-Waldner. Di elezioni prive di “serie irregolarità” ha parlato invece il Ministro degli Esteri della Federazione Russa Igor Ivanov.

Giorni dell'Europa


26 settembre 2000
webmaster@euganeo.it
home page
il collegio senatoriale di
Tino Bedin