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1. UNIONE EUROPEA - L'ordine del giorno del Consiglio per la
cultura.
Si svolge
oggi a Bruxelles il Consiglio Cultura e Audiovisivo. I principali punti
all’ordine del giorno sono le proposte di decisione per l'attuazione del
Programma di formazione per gli operatori dell'industria europea dei programma
audiovisivi (MEDIA-Formazione, 2001-2005) e del Programma di sostegno allo
sviluppo, alla distribuzione e alla promozione delle opere audiovisive europee
(MEDIA PLUS - Sviluppo, Distribuzione e Promozione, 2001-2005).
L’aspetto più problematico del Consiglio di oggi è rappresentato dal
bilancio e dalla ripartizione delle risorse tra Media Plus e Media formazione.
Il Parlamento europeo ha proposto un finanziamento globale di 550 MEURO. Alcune
delegazioni però, (Paesi Bassi, Regno Unito e Germania) sono contrarie pure
alla proposta della Commissione di stanziamento minimo globale di 400 MEURO in
quanto, a loro avviso, non in linea con le prospettive finanziarie. Altre
delegazioni, tra le quali quella italiana, appoggiano invece la proposta del
Parlamento. La Presidenza francese intenderebbe giungere ad un accordo politico
nella riunione di oggi.
2. CONSIGLIO D'EUROPA - Convinto apporto dell'Italia
all'istituzione di Strasburgo.
Oggi il Capo dello Stato si reca a Strasburgo per visitare le
istituzioni del Consiglio d'Europa. L'incontro avviene durante il semestre
italiano di Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Al
centro dei colloqui che il Presidente Ciampi avrà a Strasburgo figureranno
dunque le priorità che l'Italia si è data durante la sua Presidenza, ed in
primo luogo il rilancio dell’azione internazionale dell’Organizzazione. Il
Governo italiano ritiene infatti che il Consiglio d'Europa, quale istituzione di
cooperazione multilaterale più rappresentativa dell'intero continente europeo,
possa svolgere un ruolo di straordinario rilievo per favorire il rispetto dei
principi fondamentali dei diritti dell'uomo, della democrazia pluralista e della
preminenza del diritto sulla ragione di Stato.
Altri temi prioritari individuati dall'Italia sono il potenziamento della
presenza del CDE in Cecenia, l’azione del Consiglio nell’ambito del piano
d’azione per il Kossovo adottato dall’organizzazione, un maggiore ruolo
dell'Organizzazione nel più ampio quadro del Patto di stabilità e la ricerca
di sinergie e di forme di cooperazione rafforzata con l’Unione Europea, con
l’OSCE e con le altre Istituzioni di cooperazione regionale attive
nell’area.
Per quanto riguarda la Cecenia, la nostra azione si è basata sulla ricerca del
dialogo fra il Consiglio d’Europa e le Autorità russe, al fine di individuare
e attuare delle formule di compromesso accettabili da tutte le Parti.
Nel campo dei diritti dell’uomo, l’Italia ha fortemente valorizzato il ruolo
dell'organizzazione di Strasburgo, anche in relazione al ricorrere del 50°
anniversario della relativa Convenzione. Nel corso del semestre di presidenza
italiana avranno luogo due importanti Conferenze internazionali: la prima sul
tema del razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza
(Strasburgo, 11-13 ottobre), che costituirà il contributo europeo alla
Conferenza Mondiale sul medesimo tema prevista per il 2001 in Sudafrica; la
seconda sui Diritti Umani (Roma, 3-4 novembre). A margine di quest’ultima,
verrà solennemente celebrato il 50° anniversario della Convenzione Europea dei
Diritti dell’Uomo.
In merito alla Convenzione europea dei Diritti dell’uomo, è stata avviata
un’azione diretta alla progressiva attualizzazione della Convenzione, con
l’inclusione dei Protocolli addizionali finora adottati. Di grande rilievo è
l’apertura alla firma del Protocollo n.12, in occasione della citata
Conferenza di Roma, che amplia notevolmente il campo d’azione della stessa
Convenzione.
L’Italia ha anche giudicato necessario mantenere un elevato livello di
attenzione nei confronti del tema della pena di morte. Sono in corso di verifica le condizioni per un’eventuale moratoria
formale da parte degli ultimi Paesi che ancora la applicano, nella prospettiva
di “uno spazio europeo senza pena di morte”.
L’Italia ha infine condotto un’azione di ampio respiro diretta a
valorizzare ulteriormente il ruolo della Commissione di Venezia per la
Democrazia Attraverso il Diritto, quale efficace strumento per la cooperazione
giuridico-istituzionale. Rappresentanti della Commissione hanno accompagnato le
missioni ufficiali effettuate dalla Presidenza e dal Segretariato in Armenia,
Azerbaijan e Georgia, dove si è potuto verificare il livello di prestigio e di
autorevolezza goduto dalla stessa Commissione. Il ricorrere del decennale della
creazione della Commissione è stato solennemente celebrato a Venezia il 17
giugno scorso alla presenza del Ministro Dini, del Segretario Generale Walter
Schwimmer e del Presidente dell’Assemblea parlamentare Lord Russel Johnston.
3. ITALIA - Riunione
dei direttori consiglieri che svolgono attività in ambito UE.
Si terrà oggi, alle ore 16, presso la Sala delle Conferenze
Internazionali, la seconda riunione con i Direttori Generali e i Consiglieri
Diplomatici dei Ministeri che svolgono attività in ambito Unione Europea; la
riunione sarà presieduta dal Segretario Generale, Ambasciatore Umberto Vattani,
insieme al Direttore Generale per l’Integrazione europea, Ministro
Plenipotenziario Rocco Cangelosi.
I punti all’ordine del giorno sono la Conferenza Intergovernativa,
l’allargamento dell’UE, i seguiti del Consiglio europeo di Lisbona e la
posizione dell’Unione europea nei negoziati in ambito OMC. Si discuterà
inoltre della costituzione di task-force Unione europea presso ogni Ministero al
fine di facilitare contatti e sinergie con il Ministero degli Affari Esteri.
La prima riunione di questo genere lanciò diverse iniziative che hanno poi
avuto importanti seguiti: ad esempio, su suggerimento della Funzione Pubblica,
il nostro Ministero si è fatto promotore di un’iniziativa a livello
comunitario per adeguare alle nuove esigenze della società gli standard
qualitativi delle Pubbliche Amministrazioni. Questo tema ha trovato uno spazio
significativo nelle conclusioni del Consiglio europeo di Feira e viene ora
ripreso dalla Presidenza francese.
4. JUGOSLAVIA -
Ancora senza risultati ufficiali delle elezioni.
A 36 ore dalla chiusura
dei seggi per le elezioni presidenziali e parlamentari jugoslave, la commissione
elettorale centrale non ha ancora fornito alcun dato sull'andamento della
consultazione, neanche il dato più immediato, quello dell'affluenza. In base
alla legge elettorale, la commissione è tenuta a fornire i dati definitivi
entro 72 ore dalla chiusura delle urne, cioè entro le 20.00 di domani. Tutte le
principali diplomazie occidentali hanno peraltro accreditato l’affermazione
del candidato unitario delle opposizioni, Kostunica, mettendo al contempo in
guardia Milosevic contro l’eventuale tentativo di modificare il prevedibile
risultato sfavorevole al regime.
Vojslav Kostunica ha proclamato già a mezzogiorno di ieri la propria
vittoria alle elezioni presidenziali, forte dei risultati raccolti dalla
coalizione DOS che, sul 54,54% dei seggi, darebbe secondo l’opposizione allo
stesso Kostunica il 53,96% dei voti e al Presidente federale uscente Milosevic
il 33,65%. I dati coincidono con quelli a disposizione dell’organizzazione non
governativa CESID, dello SPO di Draskovic, del Partito radicale serbo di Seselj
e, secondo alcuni giornalisti, sarebbero analoghi a quelli a disposizione del
Partito socialista e della JUL. La Commissione elettorale centrale, invece, tace
e continua a non fornire alcun dato ufficiale.
Kostunica, come sua abitudine, ha evitato toni trionfalistici, lasciando ai
propri collaboratori la comunicazione dei risultati elettorali, che assicurano
alla DOS il successo anche alle elezioni per la Camera dei cittadini (la Camera
bassa del Parlamento federale) ed alle elezioni locali, con una netta
maggioranza a Belgrado. Il richiamo alla necessità di costruire una Serbia
democratica, dove sia possibile vivere “normalmente” per i cittadini,
costituisce un messaggio che Kostunica ha lanciato anche agli sconfitti, con i
quali egli non esclude di poter creare un maturo sistema democratico di
alternanza, una volta risolti i più immediati problemi del Paese. La
Jugoslavia, secondo le parole di Kostunica, deve riappropriarsi della sua dignità
in un clima di riconciliazione e rientrare nella comunità internazionale con
rinnovato slancio e disponibilità. Quanto alle reazioni del regime alla
dichiarazione di vittoria da parte della DOS, Kostunica ha invitato tutti a
portare ancora pazienza, riaffermando però la determinazione di rivendicare la
vittoria con tutti i mezzi democratici a disposizione, comprese, se necessario,
le manifestazioni di piazza.
Nell’attesa di dati attendibili sul
risultato delle elezioni, le diplomazie occidentali hanno ammonito Milosevic di
non tentare colpi di mano. Se ciò avvenisse, ha detto il Ministro degli esteri
Lamberto Dini, “potrebbe avere conseguenze devastanti”. ''Credo - ha detto
il Ministro Dini - che il candidato dell'opposizione sia in forte vantaggio ma
sia da parte sua che da parte del governo di Belgrado ci si muove, per ora, con
estrema cautela''. Il Ministro Dini ha invitato quindi ad attendere con fiducia
i risultati per questo cambiamento democratico in Serbia, risultati che ''in ogni caso sembrano andare in
direzione contraria a Milosevic e non a suo favore''. Secondo Dini solo
oggi, quando potrebbero essere annunciati i risultati definitivi della
consultazione elettorale, si potrà valutare meglio quale
risposta verrà dai Paesi europei e da quelli del Gruppo di
Contatto, cioè i più direttamente interessati ai Balcani. ''L' Europa -
ha ricordato Dini - si è detta disponibile a rivedere in modo radicale la sua
politica nei confronti della Serbia se dalle elezioni fosse emersa una nuova
democrazia, in particolare con una
vittoria dell’opposizione. Aspettiamo questo
risultato”.
La Presidenza dell’Unione Europea ha dichiarato che “alla luce di tutte le
informazioni disponibili, è chiaro che ogni pretesa da parte di Milosevic di
dichiararsi vincitore sarebbe un’impostura”. Sulla stessa linea si sono
espressi anche l’Alto Rappresentante UE per la PESC, Javier Solana, e il
Presidente di turno dell’OSCE, il Ministro degli Esteri austriaco Benita
Ferrero-Waldner. Di elezioni prive di “serie irregolarità” ha parlato
invece il Ministro degli Esteri della Federazione Russa Igor Ivanov.
26
settembre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |