i-e369
1. UNIONE EUROPEA - Si cerca l'accordo sul sostegno agli
autotrasportatori.
La riunione
straordinaria dei quindici Ministri europei dei Trasporti svoltasi ieri a
Lussemburgo non ha consentito di raggiungere un’intesa sulle misure fiscali
armonizzate in favore delle categorie professionali più colpite dall’aumento
dei prezzi del petrolio.
Nel corso della riunione sono riemerse la perplessità che erano già state
espresse da numerose delegazioni nel COREPER preparatorio del 18 settembre
scorso. La Commissaria Loyola de Palacio ha ribadito la contrarietà
dell’Esecutivo europeo a sgravi fiscali permanenti che avrebbe inviato un
segnale sbagliato ai Paesi produttori, dimostrandosi più possibilista riguardo
a misure temporanee, nel rispetto della normativa comunitaria.
Molte delegazioni si sono trovate sulle medesime posizioni e non hanno mancato
di criticare alcuni provvedimenti unilaterali di Paesi membri a favore delle
loro categorie più colpite. Alcuni Ministri, come quello britannico, hanno
addirittura contestato la competenza del Consiglio Trasporti di discutere di
queste materie. L’Italia, assieme alla Francia, ha invece ricordato la
necessità di intervenire in qualche modo per avvicinare la fiscalità a livello
europeo nel settore.
La discussione ha comunque messo in luce la necessità, riconosciuta da tutti,
di riformare ampiamente il settore, per sviluppare maggiormente il trasporto
ferroviario, con la realizzazione di una grande rete transeuropea, il trasporto
marittimo e fluviale, nonché quello combinato. La crisi attuale mette inoltre
in luce l’eccessiva dipendenza dal petrolio e dai suoi derivati: vanno dunque
incoraggiati carburanti alternativi, più favorevoli all’ambiente. Si è poi
accennato alle condizioni di lavoro nell’autotrasporto: questo punto verrà
maggiormente sviluppato alla sessione ordinaria del Consiglio Trasporti prevista
per il 2 ottobre prossimo sempre nella capitale lussemburghese. La Commissione
da parte sua ha annunciato per dicembre la presentazione di un Libro Bianco
sullo stato del settore e sulle priorità della politica comune dei Trasporti.
Dal Consiglio è infine emersa l’iniziativa di convocare un Forum che
coinvolga gli operatori del settore e le industrie clienti e si è ribadita
l’importanza di garantire la libera circolazione nel Mercato interno anche nel
caso di blocchi, mantenendo aperti grandi corridoi transfrontalieri e informando
tempestivamente il pubblico e le autorità nazionali delle situazioni critiche.
2. COMMISSIONE
EUROPEA - Petrolio ed euro non spaventano.
Dopo l’allarme lanciato dal Fondo Monetario Internazionale, il
Commissario UE agli Affari Monetari, Pedro Solbes, ha rilasciato dichiarazioni
rassicuranti del sui possibili effetti combinati di un Euro debole e del rincaro
del prezzo del Petrolio.
Gli effetti combinati di un Euro debole e di un prezzo del petrolio alto
“hanno sicuramente un effetto negativo, ma limitato, sulla crescita economica
europea”. È il commento del
portavoce del commissario UE agli affari monetari Pedro Solbes, Gerassimos
Thomas, all'allarme lanciato dal Fondo Monetario Internazionale, secondo il
quale il caro greggio rappresenta il “più grosso rischio per il quadro
economico mondiale”.
All'ombra rappresentata dalla corsa dei prezzi del petrolio, per il portavoce
farebbero da contraltare “alcuni fatti positivi, come la domanda interna molto
robusta, una crescita mondiale superiore alle aspettative e il mantenimento del
livello dei tassi di interesse a lungo termine”. Il risultato potrebbe essere
una situazione di equilibrio che dovrebbe confermare per l'Unione Europea “una
crescita del 3,5% nel 2000 e per il 2001 una crescita un po’ più bassa,
comunque superiore al 3%”.
“Elementi di preoccupazione esistono - ha sottolineato Thomas - ma bisogna
aspettate novembre, quando presenteremo le nostre previsioni. Per ora, stiamo
rivedendo tutte le analisi, che sono basate su medie annuali. Il FMI prevede per
la UE nel 2001 una crescita del 3,4%. Vedremo in novembre”.
Nel frattempo, tagli fiscali concessi da alcuni stati europei - tra cui l'Italia
- per limitare l'impatto del caro-petrolio, sono nel mirino dell'Unione Europea.
La Commissione, infatti, ha chiesto a quattro paesi dell'Unione (oltre
all'Italia, anche alla Francia, al Belgio e all'Olanda) di chiarire l'entità
degli aiuti concessi per fronteggiare il rialzo dei prezzi del petrolio. “Con
riferimento alla normativa sugli aiuti di stato - ha detto il portavoce Gilles
Gantelet - la Commissione ha scritto ai quattro paesi per chiedere informazioni
sul contenuto di ogni aiuto concesso nei giorni scorsi al settore dei
trasporti”.
3. GERMANIA - Stretto alleanza con l'Italia in
politica estera.
Inizia oggi a Berlino il vertice italo-tedesco i cui lavori si
protrarranno fino al pomeriggio di domani.
La delegazione italiana è guidata dall’On. Ministro Dini. Il Vertice
italo-tedesco di Berlino si svolge in un momento importante della crescita
dell'Europa (a metà della Presidenza francese impegnata nelle riforme
istituzionali), con una Germania dove il Cancelliere Schroeder, giunto anch'egli
a metà del suo mandato, rafforza sempre più la posizione del suo esecutivo,
dopo il successo parlamentare della riforma fiscale ed alla vigilia di nuove
importanti riforme nel campo sociale. Esso offre l'occasione non soltanto per
rinsaldare i tradizionalmente solidi rapporti bilaterali, ma anche per
riaffermare da parte di due grandi Paesi europei posizioni simili, ed in molti
casi comuni, su temi internazionali di grande rilievo, a cominciare da quelli
Europei, sui quali essi sono pronti ad assumere insieme nuove maggiori
responsabilità.
4. ITALIA - La
posizione italiana sulla sicurezza nucleare.
La 44^ Conferenza Generale
dell'AIEA, cui ha partecipato per l'Italia il Sottosegretario Intini, è stata
aperta dal tradizionale intervento del Direttore Generale, El Baradei, che ha
evocato i risultati del Millennium Summit delle Nazioni Unite e le principali
sfide con le quali si confronta la comunità internazionale.
L'Agenzia contribuisce, come ha sottolineato El Baradei, agli sforzi volti ad
ottenere la "libertà dalla paura" e la "libertà dal
bisogno", tramite l'assolvimento delle sue tre principali funzioni: il
ruolo catalizzatore per lo sviluppo e il trasferimento della tecnologia
nucleare; la funzione di autorità nel settore della sicurezza nucleare; lo
strumento di verifica per la non proliferazione.
Sulla tecnologia nucleare, El Baradei ha ricordato come essa fornisca soluzioni
ottimali - talvolta le uniche - sia nel campo delle applicazioni energetiche che
in quello delle applicazioni non energetiche. Il futuro dell'energia nucleare
dipenderà, secondo il Direttore generale, dallo sviluppo di tecnologie
innovative nel campo dei reattori, del ciclo del combustibile, delle
caratteristiche di sicurezza, delle garanzie contro la proliferazione e della
competitività economica.
Per quanto attiene al settore della sicurezza nucleare, El Baradei ha fatto una
ricognizione sull'attuale operatività delle tre principali componenti del
pertinente regime internazionale: le convenzioni multilaterali, il complesso
degli standard di sicurezza internazionalmente concordati ed i meccanismi per la
loro applicazione. Nel campo delle verifiche, il Direttore Generale ha ricordato
come la recente conferenza di riesame del trattato di non proliferazione abbia
confermato l'indispensabile ruolo svolto dalle salvaguardie AIEA ed abbia
riconosciuto la validità e l'efficacia delle misure volte a rafforzare tali
salvaguardie attraverso il protocollo addizionale. Circa la situazione delle
verifiche in Iraq, El Baradei si è espresso in termini pessimistici, visto che
l'AIEA, da quasi due anni, non è in grado di assolvere il mandato conferitole
dalla risoluzione 687 del Consiglio di Sicurezza. E' comunque indispensabile un
ritorno degli ispettori dell'agenzia nel Paese al fine di accertare che Bagdad
abbia adempiuto ai termini della citata risoluzione.
Nell'ambito della Conferenza è intervenuto, in rappresentanza dell'Italia, il
Sottosegretario Intini, che ha ricordato l'impegno italiano durante la
conferenza di riesame del trattato di non proliferazione nucleare conclusasi lo
scorso aprile, sottolineando come l'AIEA sia lo strumento fondamentale di
attuazione del trattato medesimo e come il protocollo aggiuntivo agli accordi di
salvaguardia (sottoscritto dall'Italia con altri paesi dell'Unione Europea nel
settembre 1998) costituisca un elemento fondamentale per mettere in grado
l'agenzia di disporre di più ampi poteri di indagine.
Il Sottosegretario ha poi affrontato il tema della sicurezza delle installazioni
nucleari, considerato prioritario dal nostro Governo. L'Onorevole Intini ha
salutato con compiacimento la decisione dell'Ucraina di chiudere entro l'anno
l'ultimo reattore nucleare di Chernobyl, sottolineando come abbia contribuito a
tale risultato la convenzione sulla sicurezza degli impianti nucleari, che ha
diffuso una comune sensibilità sulla questione della sicurezza.
Infine il Sottosegretario Intini ha sottolineato come, a fronte del notevole
contributo italiano al bilancio ordinario dell'AIEA (l'Italia e' il quinto paese
contributore con 12 milioni di dollari l'anno) e del recente versamento di un
contributo volontario di 18 miliardi di lire, il nostro paese si attenda che
l'Agenzia riservi maggiore spazio al personale italiano, specialmente nelle
posizioni apicali.
21
settembre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |