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Giorni dell'Europa

Martedì 5 settembre 2000

1. ESTONIA - Espulsi due diplomatici russi.
E' prontamente giunta la reazione di Mosca al provvedimento, adottato dalle Autorità di Tallinn, di espulsione dall'Estonia di due diplomatici russi per "attività incompatibili con il loro status". L'Ambasciatore estone a Mosca è stato infatti convocato al MID ed informato della decisione russa di procedere, per ritorsione, ad una contestuale misura di allontanamento dal territorio nazionale a carico di due membri della locale ambasciata baltica.
In un comunicato diffuso per l’occasione, il Ministero degli Esteri russo, nel respingere le accuse sollevate nei confronti dei suoi due funzionari, parla di una "deliberata provocazione" messa in atto dalle Autorità di Tallinn, suscettibile di nuocere alle relazioni bilaterali.

2. ITALIA - Tempi stretti per la pacificazione in Israele.
Nel corso della visita in Israele e nei Territori, il Sottosegretario Serri ha incontrato a Tel Aviv i Vice Ministri degli Esteri, Massallha, e della difesa Sneh. Da parte israeliana e’ stato fornito un ampio aggiornamento sul processo di pace. Sono stati anche affrontati alcuni temi di rilevanza bilaterale.
In tema di processo di pace, entrambi gli interlocutori israeliani hanno evidenziato come sia necessario sfruttare l'attuale momento per raggiungere un accordo, visto che le prossime scadenze (ripresa dei lavori della Knesset a ottobre e fine del mandato del Presidente Clinton) potrebbero compromettere un negoziato che sarebbe poi estremamente difficile riprendere. Il Vice ministro Sneh, ha anche messo in guardia contro una possibile "deriva" nei territori, soprattutto a Gaza, sul modello della crisi interna sperimentata dall'Algeria. Soltanto la credibile attivazione del processo di pace e aiuti economici potranno evitare, secondo Sneh, un radicale deterioramento nei territori.
Il Sottosegretario Serri ha ricordato l'impegno italiano per la pace e espresso l'auspicio affinchè da entrambe le parti venga dimostrata la flessibilità necessaria. Suscitando particolare apprezzamento da parte dei suoi interlocutori, il Sottosegretario ha ricordato la lettera che il Presidente Ciampi aveva inoltrato al Presidente Mubarak nei giorni scorsi e anticipato che, nello stesso spirito, avrebbe esortato gli esponenti palestinesi nella ricerca di compromessi, confermando loro la disponibilità italiana ad offrire adeguati sostegni alle formule d’intesa che dovessero essere raggiunte.
Nel campo delle relazioni bilaterali, sono state discusse le prospettive nel settore della difesa e la cooperazione in ambito di Nazioni Unite.

3. ITALIA - Confronto con gli Usa sull'Europa.
Il Ministro Dini ha avuto un nuovo colloquio telefonico con il Segretario di Stato americano, Signora Madeleine Albright, nel quadro della fitta serie di consultazioni mantenuta tra i Ministri degli Esteri dei principali Paesi sui temi dell’attualità internazionale.
Temi centrali della conversazione, all’indomani della riunione informale di Evian dei Ministri degli Esteri dell’U.E., sono stati la situazione nelle aree di crisi nei Balcani - con particolare riguardo alle prossime scadenze elettorali nella Repubblica Federale di Jugoslavia e in Kosovo, ai rapporti con il Montenegro, alla sicurezza nella Regione - nonché gli ultimi sviluppi dei negoziati per portare a buon fine il processo di pace in Medio Oriente, in particolare sul binario israeliano-palestinese.

4. JUGOSLAVIA - Scelto lo sfidante di Milosevic.
In occasione di una riunione cui hanno partecipato tutti i leaders dei partiti di opposizione, è stata ufficializzata l’investitura di Kostunica quale candidato dell'opposizione democratica serba per le prossime elezioni presidenziali.
Pur con la significativa assenza di Draskovic, che come noto ha deciso di presentare alle elezioni presidenziali un suo candidato, erano presenti esponenti di spicco quali il monarchico Protic, il democristiano Batic, i socialdemocratici Korac e Obradovac, il democratico Mihajlovic, il giovane successore di Vesna Pesic, Svilanevic, l’ex Capo di Stato Maggiore Perisic, ed infine i leaders autonomisti della Vojvodina e del Sangiaccato.
Tale massiccia presenza testimonia della ritrovata armonia di tutti i partiti che formano la coalizione di opposizione. Nasce, in altre parole, un’entità nuova, determinata a rimanere unita e nella quale sembrano essersi finalmente stemperati i protagonismi del passato.
Nel suo discorso di investitura, Kostunica ha formulato l’auspicio di poter essere il traghettatore verso una nuova Jugoslavia, in un’opera di transizione e di riconciliazione nazionale che non si prefigge sterili revanchismi, ma che intende concorrere alla normalizzazione del Paese, compresa la revisione del rapporto federale con il Montenegro ed il ritorno alla pacifica coesistenza multietnica che è tradizione antica della Jugoslavia. Che il progetto politico di Kostunica miri a traghettare la Jugoslavia verso il futuro, fornendo anche qualche esplicita garanzia all’attuale classe dirigente, sembra provato dall’impegno di indire entro il 2001 ulteriori elezioni libere per ottenere conferma e legittimazione del proprio mandato.
Al di là del positivo esito della riunione, il clima prevalente in questi giorni a Belgrado è caratterizzato da un crescente pessimismo per le residue chances elettorali dell’opposizione, di fronte all’offensiva propagandistica del regime, ed alla ormai chiara impossibilità di assicurare un serio monitoraggio internazionale degli scrutini.

Giorni dell'Europa


5 settembre  2000
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