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Giorni dell'Europa

Martedì 12 settembre 2000

1. CLUB DI PARIGI - E' per l'Uganda la prima cancellazione totale del debito.
Con la firma questa notte dell’apposita Intesa multilaterale, l’Uganda è stato il primo Paese del mondo a beneficiare della cancellazione totale del proprio debito estero, nel quadro dell’Iniziativa HIPC rafforzata, da parte del Club di Parigi. L’Italia ha contribuito con una quota di oltre 138 milioni di dollari in valore nominale (di cui 120 in crediti commerciali e 18 in crediti d’aiuto), pari a circa il 70% del debito ugandese nei confronti del Club.
Il Ministro delle Finanze Ssendaula, che ha firmato l’Intesa multilaterale, ha lanciato un appello da Parigi ad alcuni creditori bilaterali non membri del Club, fra cui importanti Paesi non allineati e petroliferi, affinché concedano all’Uganda lo stesso trattamento debitorio del Club. Ssendaula ha altresì aggiunto, rispondendo alle preoccupazioni di alcuni creditori, che “le Nazioni Unite sono ora le custodi dell’Accordo di Lusaka e l’Uganda è pronta a lasciare il Congo in 24 ore, anche prima dell’arrivo delle forze internazionali di pace, ove l’ONU glielo chiedesse”.

2. GERMANIA - Irreversibile l'allargamento dell'Unione Europea.
Intervista del Ministro degli Esteri Joschka Fischer: l’allargamento dell’Unione Europea non è materia per un referendum; si tratta di una delle priorità del governo tedesco e, come tale, rappresenta una decisione irreversibile, non solo per gli impegni presi con i Paesi candidati, ma anche e soprattutto nell’interesse della stessa Germania. Fischer lo ha dichiarato in un’intervista rilasciata al “Sueddeutsche Zeitung”, nel corso della quale ha evocato il prevedibile effetto positivo che l’allargamento avrà sul mercato del lavoro e sul commercio estero tedesco, che secondo il Ministro sarebbe già oggi più consistente con l’insieme dei Paesi candidati all’allargamento che con i mercati del Nord America. Di qui l’aspettativa che l’allargamento porti un incremento nei posti di lavoro e che l’attuale pressione sull’emigrazione dagli stessi Paesi possa subire un ridimensionamento. Secondo Fischer l’Europa intera beneficerà, e non solo in termini economici, dell’allargamento a Est. Fischer ha sottolineato poi il grande interesse che i vicini orientali hanno a diventare parte dell’Unione e ha menzionato in particolare la Polonia, verso la quale la Germania avverte particolari responsabilità storiche.
Alla domanda se la Germania  fosse chiamata a contribuire in modo eccessivo alle risorse economiche dell’Unione, il Ministro ha risposto evasivamente che si tratta di una vecchia diatriba e che lui stesso è convinto che la Germania tragga grande vantaggio dall’Europa. Fra i problemi che restano da affrontare nel quadro dell’integrazione europea Fischer è tornato a menzionare quello di fare trasparenza nella burocrazia europea, di chiarire nettamente i limiti nella gestione della sovranità fra gli Stati nazionali e l’Unione Europea ed ha quindi nuovamente menzionato il problema costituzionale dell’Europa, per il quale si dovrà tenere conto anche della volontà popolare.

3. ITALIA - Dialogo fra Giuliano Amato e Kofi Annan all'Onu.
L'incontro tra il Presidente del Consiglio Giuliano Amato ed il Segretario Generale Kofi Annan è stato dedicato ai principali temi connessi con il dibattito in corso in occasione del Vertice del Millennio. Il Segretario Generale Annan ha espresso profonda gratitudine per il contributo che l’Italia dà alle attività delle Nazioni Unite, definito esemplare sia in termini finanziari e di mezzi sia a livello concettuale e propositivo.
Il Presidente Amato ha confermato l’impegno del nostro Paese, anche nella sua qualità di membro dell’Unione Europea e del G8, ad operare concretamente per  dare risposte soddisfacenti ai problemi che la comunità internazionale deve affrontare prioritariamente: lotta alla povertà, questione del debito, definizione di un sistema efficace di soluzione delle crisi, creazione di nuove forme di partecipazione che coinvolgano la società civile, rivitalizzazione della struttura societaria.
In tema di relazioni con l’Iraq, è emersa una sostanziale convergenza di vedute fra i due interlocutori sulla necessità da un lato di richiamare Baghdad alla scrupolosa osservanza delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dall’altro di offrire al governo irakeno ragionevoli affidamenti su un possibile superamento del regime sanzionatorio. Kofi Annan ha rilevato che l’attuale composizione e struttura dell’UNSCOM dovrebbe suscitare reazioni meno negative in Iraq.

Giorni dell'Europa


12 settembre  2000
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