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1. PARLAMENTO EUROPEO - Prodi conferma l'impegno per l'allargamento.
Il Presidente Prodi, affiancato dal commissario Verheugen, ha effettuato
una comunicazione davanti al Parlamento Europeo per chiarire i termini
dell'intervista alla Suddeutsche Zeitung del 2 settembre. Il Presidente
dell'esecutivo ha ribadito l'impegno della Commissione a portare avanti il
processo di allargamento, elemento prioritario del proprio programma. E' una
nuova pagina di storia da scrivere il più presto possibile anche se presenta
aspetti complessi. Il processo negoziale deve essere chiaro, trasparente e
condotto tenendo in considerazione gli sforzi richiesti ai paesi candidati, che
l'Unione deve essere pronta ad accogliere a partire dal 1 gennaio 2003.
Il Presidente Prodi ha pure ribadito l'impegno a definire a Nizza una riforma
istituzionale che rafforzi l'Unione anche nella percezione della pubblica
opinione. L'allargamento ha bisogno di ampio sostegno negli Stati membri alla
stregua delle procedure che questi hanno per le ratifiche.
Per parte sua, il Commissario Verheugen ha ringraziato per l'opportunità
offertagli di chiarire l'intervista, esprimendo rammarico per il malinteso in
cui è incorso: non aveva chiesto un referendum sull'allargamento in Germania, nè
in altri stati membri. Il messaggio che voleva lanciare era che bisogna
realizzare l'allargamento appena possibile, dialogando con i cittadini senza
introdurre condizioni nuove. Il Commissario ha quindi ricordato la sua
esperienza di Presidente della commissione del Bundestag per la ratifica
dell'Euro, durante la quale emerse chiaramente la necessità di convincere i
cittadini tedeschi dell'utilità della moneta unica.
2. CONSIGLIO EUROPEO - La difesa
dell'euro all'Ecofin.
Inizierà
domani a Versailles il Consiglio informale Ecofin, con l’incontro pomeridiano
dell’Eurogruppo. I temi principali in agenda riguardano la preparazione di una
posizione unica in vista del prossimo G-7 e la difesa dell’Euro nei confronti
delle sue recenti svalutazioni. Nel corso della riunione dell’Eurogruppo si
tenterà di definire una posizione comune in vista del prossimo G7 e di
individuare possibili azioni in difesa dell’Euro. Verranno quindi analizzate
le situazioni di bilancio e le riforme strutturali in alcuni paesi tra cui
l’Italia.
Successivamente i Ministri Ecofin dibatteranno alcuni temi quali l’avvio della
circolazione materiale dell’Euro, con un confronto sulla preparazione dei
paesi dell’Eurogruppo e sulle misure da adottare; vi sarà quindi una
discussione sull’andamento del corso del petrolio.
Si discuterà infine dei seguiti del Consiglio europeo straordinario di Lisbona
in materia di nuove tecnologie, della strategia di cambio e verifica della reale
convergenza dei paesi candidati all’adesione, della Conferenza
intergovernativa e del regime di voto sulle materie economico-finanziarie.
3. ITALIA - Al primo punto per l'Onu la lotta alla
povertà.
Nel suo intervento al Summit del Millennio, il Presidente Amato ha
posto in evidenza la centralità delle Nazioni Unite rispetto alle opportunità
ed ai pericoli che accompagnano la globalizzazione, ricordando anche le
responsabilità che gravano rispetto alla divisione tra i popoli del mondo: una
divisione che impone una coerente azione
internazionale capace di porre al centro dell’attenzione non solo e non tanto
gli interessi degli stati quanto il futuro degli individui.
Il Presidente del Consiglio ha posto in particolare risalto il ruolo che
l’Italia ha già assunto per affrontare le proprie responsabilità, ricordando
la proiezione dell’Italia nelle operazioni di pace (terzo paese contributore
di truppe nelle missioni autorizzate o direttamente gestite dalle Nazioni
Unite), nonchè la legge sulla remissione del debito, che va ben oltre gli
impegni assunti in sede multilaterale.
Quattro sono poi le priorità, annunciate dal Presidente Amato, nell'azione
dell'Italia:
· intensificare gli sforzi per dimezzare la
povertà nel mondo entro il 2015, tramite la cancellazione del debito, ma anche
altre misure quali l'apertura dei mercati dei paesi industrializzati e
l'assegnazione di nuove risorse nei paesi meno sviluppati per l’educazione,
l’accesso alle nuove tecnologie informatiche e la lotta contro le malattie.
· Migliorare la capacità delle Nazioni Unite
di affrontare i conflitti. Si tratterà per il futuro non solo di fornire alle
Nazioni Unite mezzi adeguati, ma anche di porre l’accento sulla prevenzione
dei conflitti armati e sulla creazione di condizioni per il consolidamento in
fase post-conflitto (peace-building).
· La difesa dei diritti umani universali, quale
garanzia di un più giusto e democratico sistema internazionale. Un obiettivo
che comprende in particolare l’impegno a favore dell’istituzione della Corte
Penale Internazionale.
· La lotta alla criminalità internazionale
organizzata: un impegno per cui l’Italia
intende fornire un contributo particolare nell’ambito delle Nazioni Unite, con
l’organizzazione tra l’altro della conferenza di Palermo a fine anno.
Il Presidente del Consiglio ha quindi individuato tre linee di condotta
convergenti in grado di perseguire le priorità individuate:
· rafforzare la cooperazione tra un rinnovato
sistema delle Nazioni Unite, le istituzioni di Bretton Woods e le organizzazioni
internazionali. Al riguardo il Presidente Amato ha in particolare ricordato il
ruolo dell’Unione Europea e della PESC nello sviluppare le relazioni dei
quindici con l’ONU, nonchè le speciali responsabilità che competeranno
l’anno prossimo all’Italia quale presidenza del G8.
· Creare nuove forme di cooperazione tra le
Nazioni Unite, il mondo delle organizzazioni non governative e il settore
privato, nella convinzione che le implicazioni della globalizzazione possano
essere governate solo grazie ad una nuova interazione con la società civile.
· Riesaminare le funzioni degli organismi delle
Nazioni Unite per assicurarne una maggiore efficacia, legittimità democratica e
capacità decisionale: criteri che sono in particolare alla base dell’azione
italiana per la riforma del Consiglio di Sicurezza.
8
settembre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |