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1. UNIONE EUROPEA - Il commissario all'Allargamento si confronta con
l'Italia.
Il Ministro
Dini incontra oggi il Commissario per l'allargamento Verheugen, che giunge a
Roma dopo aver avuto contatti con i governi di Francia, Svezia, Danimarca,
Finlandia, Germania, Lussemburgo, Belgio e Regno Unito. Tale giro di
consultazioni, sul cui esito riferirà direttamente al Ministro Dini, gli
consentirà di acquisire elementi per la preparazione del rapporto di sintesi
che dovrebbe presentare a fine ottobre in vista del dibattito al Consiglio
Affari Generali del 20 novembre e delle decisioni del Consiglio Europeo di
Nizza. Varie sono le questioni sulle quali Verheugen ricerca il consenso dei
Paesi membri: innanzitutto la possibilità (e/o l’opportunità) di definire al
Consiglio Europeo di Nizza le date obiettivo per ciascun Paese candidato e, se
non a Nizza, in quale circostanza. Il quesito scaturisce dal dibattito sulle
dottrine da seguire riguardo alle adesioni, e cioè se si debba scadenzare le
adesioni in base ai differenti andamenti del processo di adesione dei diversi
candidati o se si debba prevedere un adesione "in blocco" di un
elevato numero di Paesi, sulla base di considerazioni di omogeneità
"geopolitica".
Altre questioni sono la eventuale fissazione (a Nizza) di date obiettivo per le
adesioni, lo scenario per le adesioni e le linee direttrici circa i periodi
transitori da concordare, la possibilità di ammettere più di sei candidati
nella prima tornata e dunque la necessità di rivedere le prospettive
finanziarie del Consiglio Europeo di Berlino, modulate sulla aspettativa di
un'Unione a ventuno. Quest'ultima questione rinvia al tema generale del prezzo
dell'allargamento e di chi dovrà sopportarlo.
2. CONSIGLIO EUROPEO - Si guarda già a dopo la
Presidenza francese.
Nella riunione informale dei Ministri degli Esteri di Evian dello
scorso fine settimana il dibattito sul futuro dell'Europa ha perfezionato la
riflessione sulla nuova configurazione dell'Unione Europea, alla luce del
prossimo allargamento e delle riforme istituzionali in atto. La posizione
italiana, illustrata dal Ministro Dini, nel premettere che lo sviluppo ulteriore
dell'Unione dipenderà dal successo del Consiglio Europeo di Nizza del prossimo
dicembre, non ritiene positivo prevedere sin da ora una seconda Conferenza
Intergovernativa, ipotesi che al momento servirebbe esclusivamente a
pregiudicare l'impegno in corso per Nizza. Potrebbe apparire più opportuno
inserire, se del caso, nel Trattato delle "clausole abilitanti" che,
sul modello di quanto avvenuto per il Trattato di Maastricht, consentirebbero
eventuali modifiche senza ricorrere a nuove Conferenze ed a procedure di
ratifiche.
Il momento più opportuno per affrontare le questioni del dopo-Nizza dovrebbe
essere quello intercorrente tra la conclusione della Conferenza ed il primo
allargamento. Sui contenuti del dopo-Nizza da parte italiana si è indicato in
particolare le decisioni da adottare per il governo dell'economia al fine di
fronteggiare sul piano esterno l'attuale debolezza dell'Euro e la
riorganizzazione del testo dei Trattati secondo
le linee elaborate nelle proposte dell'Istituto Europeo di Firenze per
assicurare il "Diritto costante".
Il Ministro Dini ha altresì ribadito il sostegno alle cooperazione rafforzate
ed akke avanguardie aperte, sottolineando che dette cooperazioni se non saranno
previste dai Trattati saranno comunque operative ed esistenti al di fuori di
essi. Lo stesso imperativo dettato dall'allargamento impone in effetti scelte
coraggiose e comporta pressocché inevitabilmente un'Europa a più velocità,
senza prevedere discriminazioni ma assicurando le esigenze di coloro che
intendano procedere ad un passo più spedito.
Il dibattito ha fatto successivamente emergere le posizioni contrapposte tra gli
Stati membri più integrazionisti e quelli più reticenti, nonché le
persistenti preoccupazioni dei paesi piccoli nei confronti di quelli grandi.
3. GRECIA - Il
ministro degli Esteri a Belgrado: primo europeo dopo i bombardamenti.
Visita a Belgrado del
Ministro degli Esteri greco Papandreou, la prima di un alto esponente di un
Paese UE e NATO dalla fine dei bombardamenti sulla Jugoslavia dello scorso anno.
Nel corso della sua permanenza nella capitale serba il Ministro Papandreou
dovrebbe incontrare il Presidente jugoslavo Milosevic ed altri esponenti del
regime, nonché il Patriarca ortodosso serbo Pavle. Il capo della diplomazia
ellenica dovrebe anche avere un colloquio con Vojislav Kostunica, principale
avversario di Milosevic alle elezioni presidenziali federali del prossimo 24
settembre.
4. SAN
MARINO - Prosegue l'adeguamento alle normative europee.
Il Ministro Dini ha incontrato ieri il Segretario di Stato agli
Affari Esteri della Repubblica di San Marino, Gabriele Gatti. I due Ministri si
sono soffermati sui risultati dell'azione coordinata e convergente che i due
Paesi stanno da tempo conducendo nei fori internazionali, dall'Organizzazione
delle Nazioni Unite, dove si tiene in questi giorni l'Assemblea del Millennio,
al Consiglio d'Europa, di cui l'Italia detiene <attualmente la Presidenza,
all'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, attivamente
impegnata, in questa fase, nello scacchiere dei Balcani.
Prendendo atto dei progressi registrati negli ultimi anni sulla via di una più
stretta collaborazione tra le Amministrazioni dei due Paesi, sono state poi
esaminate le relazioni bilaterali in tutti i settori di maggiore interesse
reciproco, quali le relazioni economiche, valutarie e finanziarie; il lavoro
frontaliero; il comune impegno di addivenire quanto prima alla stipula di un
accordo sulla imposizione, anche per favorire gli investimenti tra i due Paesi;
la collaborazione ai fini della prevenzione e della repressione dei fenomeni che
possano dar luogo a fattispecie criminose a danno di entrambi i Paesi.
In tale quadro, i due Ministri hanno preso atto del crescente allineamento della
Repubblica di San Marino agli standard di collaborazione europei, come
testimoniato anche dalla firma, nel giugno scorso, da parte della Repubblica del
Titano, della Convenzione in materia di collaborazione giudiziaria. I due
Ministri hanno concordato sulla necessità di proseguire sulla via di tale
impegno, con un approccio globale che permetta di affrontare più direttamente
le questioni emergenti e di arricchire ulteriormente le eccellenti relazioni tra
i due Stati.
7
settembre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |