i-e339

Giorni dell'Europa

Martedì 11 luglio 2000

1. ITALIA - A Roma tutti gli ambasciatori d'Italia nel mondo.
E' giunta alla terza edizione la Conferenza degli Ambasciatori d'Italia nel mondo, che si terrà al Ministero nei giorni 25 e 26 luglio. Essa verrà inaugurata, nella mattina di martedì 25, dal Ministro Dini. Nel pomeriggio, gli Ambasciatori saranno ricevuti dal Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi. Alla sessione conclusiva parteciperà il Presidente del Consiglio, Giuliano Amato.
Alla riunione prenderanno parte 136 Capi Missione e Rappresentanti permanenti italiani che operano in altrettanti Paesi e Organismi internazionali. La riunione - importante momento di riflessione sugli orientamenti della politica estera italiana e sull'attività della Farnesina, anche alla luce della riforma recentemente avviata - si articolerà in tavole rotonde (nel cui contesto verranno discussi argomenti secondo criteri geografici) e in eventi conviviali di lavoro (in cui verranno invece approfonditi aspetti dell'attualità internazionale su base tematica).
Significativa novità di quest'anno è la partecipazione ai lavori di un rilevante numero di Ministri che, sulla base delle loro specifiche competenze di Governo, presiederanno le colazioni di lavoro che si svolgeranno durante i lavori della Conferenza. E' prevista la presenza dei Ministri della Giustizia, Piero Fassino, dell'Industria e Commercio con l'Estero, Enrico Letta, della Sanità, Umberto Veronesi, dei Beni e Attività culturali, Giovanna Melandri, delle Politiche agricole, Alfonso Pecoraro Scanio, dell'Interno, Enzo Bianco, del Tesoro, Bilancio e Programmazione economica, Vincenzo Visco, della Difesa, Sergio Mattarella, dell'Università e Ricerca scientifica e tecnologica, Ortensio Zecchino, della Funzione pubblica, Franco Bassanini.
Una così ampia e qualificata partecipazione del Governo alla Conferenza degli Ambasciatori d'Italia costituisce testimonianza dei rapporti di sinergia e complementarità tra le Amministrazioni nel settore della politica estera, dove la Farnesina svolge il suo ruolo istituzionale di raccordo e coordinamento, a beneficio del "sistema Italia" e dello sviluppo delle relazioni con i partners internazionali.
Parteciperanno, inoltre, alle sessioni inaugurale e conclusiva, parlamentari, figure istituzionali, rappresentanti del mondo culturale e scientifico, economico-produttivo, personalità del mondo della stampa. Alle tavole rotonde, presiedute dai Direttori generali competenti per materia, parteciperanno illustri esponenti del mondo accademico, imprenditoriale e scientifico.

2. RUSSIA - Putin ai suoi concittadini: serve una ripresa morale.
Il Presidente Putin ha tenuto l’atteso discorso sullo stato della nazione nel quale, pur senza spunti di particolare novità rispetto a precedenti enunciazioni, ha posto l'accento sull'esigenza di sollecitare la ripresa morale della società, premessa per il consolidamento civile ed economico e per il ritorno a pieno titolo della Russia tra le massime potenze del globo.
Richiamando il concetto dello “stato forte”, il Presidente ha auspicato un nuovo contratto sociale che fondi su basi di maggiore fiducia il rapporto con i cittadini. Si è quindi soffermato sulla necessità di rinsaldare la coesione della federazione, che non andrà a scapito delle autonomie locali, ma vuole solo evitare la disgregazione del Paese. Il Presidente ha anche menzionato la parola d’ordine della “dittatura della legge”, precisando che essa non deve suscitare timori di svolte autoritarie, ma semplicemente significare che non vi potranno essere stabilità sociale e crescita economica in assenza di garanzie sull’applicazione delle norme.
Circa la libertà di stampa e di parola, il Presidente ha rinnovato l’impegno a tutelarla, osservando però che l’attuale quadro del paese è contraddistinto dalla spartizione dei mezzi di comunicazione tra potentati economici e chiedendosi se questa sia realmente libertà di espressione.
Gran parte del discorso è stata comunque dedicata all’economia. Putin è stato molto franco nel mettere in rilievo come la ripresa russa sia in gran parte legata a fattori congiunturali favorevoli e come i nodi strutturali permangano irrisolti. Tra questi ha additato quelli, ampiamente denunciati in passato, della corruzione, dell’eccesso di burocrazia, dell’incertezza normativa, di una fiscalità eccessiva e quindi evasa, degli ostacoli doganali, della debolezza del sistema bancario, dell’ipertrofia apparente dei benefici sociali. Egli ha riassunto il quadro affermando che, da un lato, vi è troppo “stato” e, dall’altro, un mercato selvaggio, senza regole. Ha quindi sollecitato Governo e Parlamento ad attuare rapidamente le riforme contenute nella recente strategia economica, riforme che dovrebbero appunto, tramite l'eliminazione delle distorsioni sopra esposte, consentire un decollo economico fondato su basi solide e durature.

Giorni dell'Europa


11 luglio 2000
webmaster@euganeo.it
home page
il collegio senatoriale di
Tino Bedin