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1. ITALIA - A Roma tutti gli ambasciatori d'Italia nel mondo.
E' giunta
alla terza edizione la Conferenza degli Ambasciatori d'Italia nel mondo, che si
terrà al Ministero nei giorni 25 e 26 luglio. Essa verrà inaugurata, nella
mattina di martedì 25, dal Ministro Dini. Nel pomeriggio, gli Ambasciatori
saranno ricevuti dal Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi. Alla sessione
conclusiva parteciperà il Presidente del Consiglio, Giuliano Amato.
Alla riunione prenderanno parte 136 Capi Missione e Rappresentanti permanenti
italiani che operano in altrettanti Paesi e Organismi internazionali. La
riunione - importante momento di riflessione sugli orientamenti della politica
estera italiana e sull'attività della Farnesina, anche alla luce della riforma
recentemente avviata - si articolerà in tavole rotonde (nel cui contesto
verranno discussi argomenti secondo criteri geografici) e in eventi conviviali
di lavoro (in cui verranno invece approfonditi aspetti dell'attualità
internazionale su base tematica).
Significativa novità di quest'anno è la partecipazione ai lavori di un
rilevante numero di Ministri che, sulla base delle loro specifiche competenze di
Governo, presiederanno le colazioni di lavoro che si svolgeranno durante i
lavori della Conferenza. E' prevista la presenza dei Ministri della Giustizia,
Piero Fassino, dell'Industria e Commercio con l'Estero, Enrico Letta, della
Sanità, Umberto Veronesi, dei Beni e Attività culturali, Giovanna Melandri,
delle Politiche agricole, Alfonso Pecoraro Scanio, dell'Interno, Enzo Bianco,
del Tesoro, Bilancio e Programmazione economica, Vincenzo Visco, della Difesa,
Sergio Mattarella, dell'Università e Ricerca scientifica e tecnologica,
Ortensio Zecchino, della Funzione pubblica, Franco Bassanini.
Una così ampia e qualificata partecipazione del Governo alla Conferenza degli
Ambasciatori d'Italia costituisce testimonianza dei rapporti di sinergia e
complementarità tra le Amministrazioni nel settore della politica estera, dove
la Farnesina svolge il suo ruolo istituzionale di raccordo e coordinamento, a
beneficio del "sistema Italia" e dello sviluppo delle relazioni con i
partners internazionali.
Parteciperanno, inoltre, alle sessioni inaugurale e conclusiva, parlamentari,
figure istituzionali, rappresentanti del mondo culturale e scientifico,
economico-produttivo, personalità del mondo della stampa. Alle tavole rotonde,
presiedute dai Direttori generali competenti per materia, parteciperanno
illustri esponenti del mondo accademico, imprenditoriale e scientifico.
2. RUSSIA - Putin ai suoi concittadini: serve una
ripresa morale.
Il Presidente Putin ha tenuto l’atteso discorso sullo stato della
nazione nel quale, pur senza spunti di particolare novità rispetto a precedenti
enunciazioni, ha posto l'accento sull'esigenza di sollecitare la ripresa morale
della società, premessa per il consolidamento civile ed economico e per il
ritorno a pieno titolo della Russia tra le massime potenze del globo.
Richiamando il concetto dello “stato forte”, il Presidente ha auspicato un
nuovo contratto sociale che fondi su basi di maggiore fiducia il rapporto con i
cittadini. Si è quindi soffermato sulla necessità di rinsaldare la coesione
della federazione, che non andrà a scapito delle autonomie locali, ma vuole
solo evitare la disgregazione del Paese. Il Presidente ha anche menzionato la
parola d’ordine della “dittatura della legge”, precisando che essa non
deve suscitare timori di svolte autoritarie, ma semplicemente significare che
non vi potranno essere stabilità sociale e crescita economica in assenza di
garanzie sull’applicazione delle norme.
Circa la libertà di stampa e di parola, il Presidente ha rinnovato l’impegno
a tutelarla, osservando però che l’attuale quadro del paese è
contraddistinto dalla spartizione dei mezzi di comunicazione tra potentati
economici e chiedendosi se questa sia realmente libertà di espressione.
Gran parte del discorso è stata comunque dedicata all’economia. Putin è
stato molto franco nel mettere in rilievo come la ripresa russa sia in gran
parte legata a fattori congiunturali favorevoli e come i nodi strutturali
permangano irrisolti. Tra questi ha additato quelli, ampiamente denunciati in
passato, della corruzione, dell’eccesso di burocrazia, dell’incertezza
normativa, di una fiscalità eccessiva e quindi evasa, degli ostacoli doganali,
della debolezza del sistema bancario, dell’ipertrofia apparente dei benefici
sociali. Egli ha riassunto il quadro affermando che, da un lato, vi è troppo
“stato” e, dall’altro, un mercato selvaggio, senza regole. Ha quindi
sollecitato Governo e Parlamento ad attuare rapidamente le riforme contenute
nella recente strategia economica, riforme che dovrebbero appunto, tramite
l'eliminazione delle distorsioni sopra esposte, consentire un decollo economico
fondato su basi solide e durature.
11
luglio 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |