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1. EUROPA - A Budapest dal riunione dell'Ince.
Hanno inizio
oggi a Szeged (Ungheria) i lavori della riunione ministeriale dell’Iniziativa
Centroeuropea (INCE) cui prende parte, in rappresentanza dell’On. Ministro
Dini, il Sottosegretario Intini.
La riunione si protrarrà fino alla sera di domani. Gli argomenti di discussione in agenda sono, nel corso della
sessione informale, il tema della trasformazione economica, dell’efficienza e
della cooperazione regionale e, nella sessione plenaria, le questioni relative
al Patto di Stabilità, alla Jugoslavia, al Kossovo ed al futuro della
cooperazione in seno all’INCE.
2. GRECIA - Festeggiamenti per l'ingresso nell'euro.
Grande soddisfazione in Grecia dove si celebra l'ingresso
nell'Unione Monetaria
Europea, sancito dal
consiglio europeo
di Feira,
con la
consapevolezza che tale decisione
"non e' comunque
la panacea di
tutti i
suoi problemi".
I commenti del giorno dopo sono stati improntati ad un certo e giustificato
autocompiacimento. Tutti gli osservatori hanno sottolineato la dimensione
"storica" ed "epocale" di quello che viene considerato un
"indiscutibile successo nazionale" della Grecia. Con la decisione di
Feira il paese ellenico viene in tal modo a trovarsi di diritto "nel gruppo
dei paesi piu' sviluppati del mondo", ed in una posizione che la rafforza
non solo sul piano economico ma che le da lustro anche dal punto di vista
politico. In una tale cornice, sono
state registrate con rilievo anche le congratulazioni indirizzate a Simitis dai
colleghi europei, dal Presidente della Commissione Prodi (atteso domani ad Atene
per incontri con Simitis e Karamanlis), nonché dal Presidente Clinton.
Dal coro di generale soddisfazione ed autocompiacimento si è discostato il Kke
(partito comunista), fortemente contrario all'ingresso nell'Ume, che,
sottolineando posizioni estremistiche, sarebbe foriero di "una politica
ancora piu' barbara e disumana, che
rafforza il capitale attraverso lo sfruttamento del lavoro".
La borsa di Atene, che aveva da tempo scontato l'ingresso del paese nell'Ume, ha
registrato una fisiologica leggera diminuzione del volume degli scambi e
dell'indice.
Sia Simitis che Papantoniou hanno da parte loro tenuto a sottolineare che
l'ingresso nell'Unione monetaria,
pur coronando gli sforzi e i sacrifici di molti anni, non risolve
tutti i problemi della Grecia e anzi le pone nuove sfide. Denotando una
singolare sintonia con il suo principale antagonista, il leader di "nuova
democrazia" Karamanlis, Simitis ha indicato nel raggiungimento di una
"convergenza reale" il nuovo obbiettivo
prioritario della Grecia. In tale
ottica, lo stesso primo ministro, ha ribadito
l'impegno a contrastare la disoccupazione e l'esclusione sociale, a
migliorare la qualita'
dell'istruzione e della formazione per consentire al paese di corrispondere
alle nuove realtà della società dell'informazione e della conoscenza.
Papantoniou, considerato "l'architetto" della convergenza ellenica, ha
dal canto suo sottolineato
l'esigenza di "mantenere la stabilita' finanziaria, che garantisce la
riduzione del debito pubblico", nonché la necessità che i
finanziamenti del terzo pacchetto
di sostegno comunitario vengano utilizzati al meglio" e che si accelerino i
tempi "per i cambiamenti strutturali, per la liberalizzazione del
sistema economico e per la
introduzione delle nuove tecnologie". Al riguardo, il Ministro Papantoniou
ha peraltro rilevato che tali
sviluppi dovranno comunque verificarsi in un contesto di
accordo tra governo e sindacati, al fine di preservare la pace sociale.
3. ITALIA -
Prima riunione del Forum di dialogo italo-argentino.
Si svolge oggi a Milano
alla presenza dei Ministri degli Esteri, Dini e Giavarini, la prima riunione del
"Forum di Dialogo italo-argentino", istituito, con cadenza
biennale, dalla dichiarazione firmata a Roma dai Ministri degli Esteri dei due
Paesi, il 29 marzo 1999.
La riunione del “Foro di dialogo italo argentino” costituisce un ulteriore
momento nel coinvolgimento dei diversi protagonisti della società italiana allo
sviluppo dei rapporti con l’Argentina, nella costruzione di un rapporto in
cui la “partnership” italiana acquista una sempre maggiore credibilità
ed affidabilità nei confronti di un Paese come l’Argentina, in grado di
proiettare sempre di più nel Mercosud, ma anche nell’intera regione, assetti
di stabilità democratica e progresso economico secondo modelli e valori in
assonanza con quelli italiani.
Il Foro di dialogo italo-argentino e l’incontro fra l’On. Ministro ed il
Ministro degli Esteri argentino avviene in un momento significativo delle
relazioni bilaterali. Si è infatti alla vigilia della ratifica del “Trattato
Generale di Amicizia e Cooperazione Privilegiate tra la Repubblica Italiana e la
Repubblica Argentina”, che potranno contribuire a migliorare ulteriormente le
già ottime relazioni politiche ed a sviluppare quelle in ambito economico. La
ormai prossima entrata in vigore del Trattato generale di amicizia e
cooperazione apre nuove prospettive, avviando una relazione che, a livello
politico (Vertici politici bilaterali, consultazioni politiche ordinarie e
straordinarie), non si discosta molto da quella già esistente con i principali
paesi europei, almeno per quanto attiene all’intensità dei contatti ed alla
loro ampiezza.
Il momento politico in cui si colloca la visita è significativo. Conclusa
l'epoca della presidenza Menem, ha ormai preso il largo, a seguito delle
elezioni dello scorso dicembre, l'esperienza governativa del Presidente De La
Rua che, oltre a costituire una
alternanza politica nei confronti della precedente, decennale gestione
giustizialista, rappresenta un consolidamento delle istituzioni democratiche del
Paese, con effetti positivi per tutta l’area.
Per quanto attiene le questione di carattere multilaterale, in questa fase
durante gli incontri con delegazioni di paesi sudamericani particolare rilevanza
viene riservata ai rapporti con il Mercosud, sia come Italia che come Ue. In
tale quadro si potrebbe quindi ribadire la posizione italiana favorevole ad un
veloce processo di liberalizzazione degli scambi con il Mercosud, manifestata
sia a Rio e Vilamoura, sia in sede di negoziato UE-Mercosud, dettata da ragioni
politiche di rafforzamento dei rapporti con l’America Latina, in
considerazione non solo delle profonde radici storiche, sociali e culturali, ma
anche del reciproco interesse commerciale che deriverebbe da tale apertura.
Si potrà ricordare inoltre che l’Italia condivide con i Paesi dell’America
Latina, la convinzione che sarebbe interesse strategico di entrambe le parti
poter concludere un accordo con il Mercosud prima dell’istituzione della zona
di libero scambio delle Americhe (ALCA o FTAA), progetto che è in corso
d’esame tra l’insieme dei 34 Paesi del continente americano, primi tra i
quali gli Stati Uniti previsto per il 2005.
23
giugno 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |