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Giorni dell'Europa

Mercoledì 21 giugno 2000

1. CONSIGLIO EUROPEO - Risalto alla politica estera e di sicurezza.
Si è concluso ieri il Consiglio Europeo di Feira, che segna il termine della Presidenza portoghese. I «Quindici» hanno dato grande risalto ai temi della Politica Estera e di Sicurezza Comune, delle riforme istituzionali,  dell’allargamento e delle politiche fiscali.  È stato infine sancito l’ingresso della Dracma nell’Euro.
Il Consiglio Europeo di Feira ha sottolineato la ferma intenzione dell’Unione di darsi una comune e forte identità di difesa e di sicurezza comune con la creazione entro il 2003 di una forza di rapido impiego di 60.000 uomini da impegnare nelle missioni di pace.  Tale obiettivo è una condizione essenziale per la credibilità e l’efficacia della politica estera e di sicurezza comune.
In materia di riforme istituzionali, i Capi di Stato e di Governo hanno convenuto di estendere il mandato della Conferenza Intergovernativa alle cooperazioni rafforzate.
La Dracma entra finalmente a far parte dell’Euro a partire dal 1 gennaio 2001 con una parità di 340,75.
Il Consiglio ha inoltre ribadito che l’allargamento rimane una delle priorità assolute dell’Unione e che non vi saranno rinvii dei negoziati con i Paesi candidati.  I Capi di Stato e di Governo hanno rivolto un appello alla Turchia affinché compia progressi nel campo del rispetto dei diritti umani, requisito necessario per l'avvio dei negoziati di adesione.
I «Quindici» hanno anche ricordato alla Russia la necessità di avviare indagini efficaci ed indipendenti sulle violazioni dei diritti umani in Cecenia e di collaborare in tal senso con il Consiglio d’Europa e con l’OSCE.
Sul fronte dell’occupazione il Consiglio di Feira ha ribadito l’obiettivo della piena occupazione secondo la strategia delineata a Lisbona lo scorso marzo.  Sul piano fiscale è stato finalmente raggiunto un accordo a 15 (grazie al venir meno delle riserve dell’Austria, inizialmente contraria) sull’armonizzazione della tassazione dei non residenti.

2. CROAZIA - Migliorano i rapporti con l'Unione Europea.
La recente visita a Zagabria dell’Alto Rappresentante dell'Unione Europea per la sicurezza e la politica estera, Javier Solana, ha confermato lo sviluppo “estremamente positivo” dei rapporti della Croazia con Bruxelles, sulla strada del processo di progressiva integrazione con la “famiglia europea” che costituisce la priorità primaria delle rinnovate istituzioni locali.
Solana ha incontrato il Presidente della Repubblica Mesic, il Primo Ministro Racan ed il Ministro degli Affari Esteri Picula, nel corso di colloqui che hanno toccato anche argomenti relativi alla situazione nella regione e nel Kossovo, con particolare riferimento al ruolo di stabilizzazione dell’area che la Croazia potrà rivestire.
Lo scopo principale della visita era dichiaratamente quello di mantenere al più alto livello il dialogo con la Croazia e di confermare la nuova attitudine dell’Unione Europea nei confronti del Paese, dimostrata peraltro dalla decisione del Consiglio Affari Generali di adottare lo studio di fattibilità approvato in precedenza dalla Commissione, che apre la via all’avvio di negoziati, previsto entro l’autunno, per la conclusione di un accordo di stabilizzazione ed associazione.
Solana ha espresso soddisfazione per le misure concrete fin qui adottate dal Paese, che hanno permesso una evoluzione dei rapporti difficilmente ipotizzabile in passato, evidenziando nella piena democratizzazione della società, nel pieno rispetto dei diritti umani e delle minoranze, nella cooperazione regionale e nel rafforzamento delle condizioni per la crescita dell’imprenditoria i settori in cui sarà necessario il massimo impegno da parte Zagabria.
Il Ministro degli Esteri Picula ha definito irreversibile il processo di avvicinamento all’UE, pur nella piena consapevolezza della sua complessità e delicatezza. Picula ha evidenziato che la Croazia ha per la prima volta la concreta possibilità di vedere realizzato in futuro quello che Solana ha definito “il sogno dei cittadini croati”, vale a dire l’adesione all’Unione Europea.

3. ITALIA - Collaborazione delle Yemen per la liberazione dell'italiano rapito.
Soddisfazione è stata espressa dal Ministro Dini per la liberazione, avvenuta in maniera pacifica, del Dottor Alberto Alessio, sequestrato nei giorni scorsi nello Yemen. Il Ministro Dini ha altresì manifestato apprezzamento per la collaborazione mostrata dalle Autorità Yemenite, con le quali ci si è costantemente tenuti in contatto.

4. ITALIA – Una nuova sede dell'ambasciata negli Stati Uniti.
L’On. Ministro Dini inaugurerà oggi la nuova Ambasciata d’Italia a Washington. La nuova Ambasciata a Washington, già definita “un gioiello dell’architettura italiana”, è frutto di una fusione di elementi classici e moderni ed è immersa nel verde del Rock Creek Park sulle rive del Potomac.  “Questa nuova Ambasciata – secondo l’Ambasciatore Salleo – così visibile, è il simbolo di una nuova immagine dell’Italia, entrata nell’Euro, impegnata nelle missioni di pace, lanciata a riprendere il suo posto nella comunità internazionale”.

5
. RUSSIA - Sempre alta la tensione in Cecenia.
L’assassinio dell’imam Idritov, vicino al neo nominato amministratore della Cecenia, Kadyrov, conferma lo stato di tensione e di confusione che caratterizza la situazione nella regione, dove continuano a susseguirsi attentati in cui hanno perso la vita, per ultimo a Grozny, quattro ufficiali di polizia.
L’uccisione di Idritov sembra da ascrivere alle rivalità ed alle divisioni esistenti all’interno della Cecenia ed accresce il senso della difficoltà del compito che attende Kadyrov. Non è infatti da escludere che tale delitto costituisca un avvertimento inequivocabile all’inizio del suo mandato nei confronti di quelle forze cecene che potrebbero essere indotte a schierarsi dalla sua parte, ma che non hanno ancora effettuato una scelta di campo.
E’ significativo che solo il giorno prima dell’attentato Kadyrov abbia dichiarato di essere stato contattato da mediatori di alcuni comandanti militari ceceni con i quali avrebbe discusso i termini  per una sospensione delle ostilità da parte dei ribelli.
Per ora non si sono ancora avute indicazioni (salvo la manifestazione della ferma volontà di eliminare i ribelli e di ricostruire la regione) sul percorso che intende seguire Kadyrov per avviare l’amministrazione civile della Cecenia e in questo senso l’uccisione di Idritov viene a sottolineare l’attuale incertezza delle prospettive ed a confermare la perdurante fragilità della situazione sul terreno. Kadyrov può infatti contare sull’appoggio del Cremlino e dell’esercito, ma non è ancora chiaro quale consenso riuscirà a raccogliere in Cecenia.

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21 giugno 2000
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