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1. CONSIGLIO EUROPEO - Risalto alla politica estera e di sicurezza.
Si è
concluso ieri il Consiglio Europeo di Feira, che segna il termine della
Presidenza portoghese. I «Quindici» hanno dato grande risalto ai temi della
Politica Estera e di Sicurezza Comune, delle riforme istituzionali,
dell’allargamento e delle politiche fiscali.
È stato infine sancito l’ingresso della Dracma nell’Euro.
Il Consiglio Europeo di Feira ha
sottolineato la ferma intenzione dell’Unione di darsi una comune e forte
identità di difesa e di sicurezza comune con la creazione entro il 2003 di una
forza di rapido impiego di 60.000 uomini da impegnare nelle missioni di pace.
Tale obiettivo è una condizione essenziale per la credibilità e
l’efficacia della politica estera e di sicurezza comune.
In materia di riforme istituzionali, i Capi di Stato e di Governo hanno
convenuto di estendere il mandato della Conferenza Intergovernativa alle
cooperazioni rafforzate.
La Dracma entra finalmente a far parte dell’Euro a partire dal 1 gennaio 2001
con una parità di 340,75.
Il Consiglio ha inoltre ribadito che l’allargamento rimane una delle priorità
assolute dell’Unione e che non vi saranno rinvii dei negoziati con i Paesi
candidati. I Capi di Stato e di
Governo hanno rivolto un appello alla Turchia affinché compia progressi nel
campo del rispetto dei diritti umani, requisito necessario per l'avvio dei
negoziati di adesione.
I «Quindici» hanno anche ricordato alla Russia la necessità di avviare
indagini efficaci ed indipendenti sulle violazioni dei diritti umani in Cecenia
e di collaborare in tal senso con il Consiglio d’Europa e con l’OSCE.
Sul fronte dell’occupazione il Consiglio di Feira ha ribadito l’obiettivo
della piena occupazione secondo la strategia delineata a Lisbona lo scorso
marzo. Sul piano fiscale è stato
finalmente raggiunto un accordo a 15 (grazie al venir meno delle riserve
dell’Austria, inizialmente contraria) sull’armonizzazione della tassazione
dei non residenti.
2. CROAZIA - Migliorano i rapporti con
l'Unione Europea.
La recente visita a Zagabria dell’Alto Rappresentante dell'Unione
Europea per la sicurezza e la politica estera, Javier Solana, ha confermato lo
sviluppo “estremamente positivo” dei rapporti della Croazia con Bruxelles,
sulla strada del processo di progressiva integrazione con la “famiglia
europea” che costituisce la priorità primaria delle rinnovate istituzioni
locali.
Solana ha incontrato il Presidente della Repubblica Mesic, il Primo Ministro
Racan ed il Ministro degli Affari Esteri Picula, nel corso di colloqui che hanno
toccato anche argomenti relativi alla situazione nella regione e nel Kossovo,
con particolare riferimento al ruolo di stabilizzazione dell’area che la
Croazia potrà rivestire.
Lo scopo principale della visita era dichiaratamente quello di mantenere al più
alto livello il dialogo con la Croazia e di confermare la nuova attitudine
dell’Unione Europea nei confronti del Paese, dimostrata peraltro dalla
decisione del Consiglio Affari Generali di adottare lo studio di fattibilità
approvato in precedenza dalla Commissione, che apre la via all’avvio di
negoziati, previsto entro l’autunno, per la conclusione di un accordo di
stabilizzazione ed associazione.
Solana ha espresso soddisfazione per le misure concrete fin qui adottate dal
Paese, che hanno permesso una evoluzione dei rapporti difficilmente ipotizzabile
in passato, evidenziando nella piena democratizzazione della società, nel pieno
rispetto dei diritti umani e delle minoranze, nella cooperazione regionale e nel
rafforzamento delle condizioni per la crescita dell’imprenditoria i settori in
cui sarà necessario il massimo impegno da parte Zagabria.
Il Ministro degli Esteri Picula ha definito irreversibile il processo di
avvicinamento all’UE, pur nella piena consapevolezza della sua complessità e
delicatezza. Picula ha evidenziato che la Croazia ha per la prima volta la
concreta possibilità di vedere realizzato in futuro quello che Solana ha
definito “il sogno dei cittadini croati”, vale a dire l’adesione
all’Unione Europea.
3. ITALIA - Collaborazione delle Yemen per la
liberazione dell'italiano rapito.
Soddisfazione è stata espressa dal Ministro Dini per la liberazione,
avvenuta in maniera pacifica, del Dottor Alberto Alessio, sequestrato nei giorni
scorsi nello Yemen. Il Ministro Dini ha altresì manifestato apprezzamento per
la collaborazione mostrata dalle Autorità Yemenite, con le quali ci si è
costantemente tenuti in contatto.
4. ITALIA –
Una nuova sede dell'ambasciata negli Stati Uniti.
L’On. Ministro Dini
inaugurerà oggi la nuova Ambasciata d’Italia a Washington. La nuova
Ambasciata a Washington, già definita “un gioiello dell’architettura
italiana”, è frutto di una fusione di elementi classici e moderni ed è
immersa nel verde del Rock Creek Park sulle rive del Potomac. “Questa nuova Ambasciata – secondo l’Ambasciatore Salleo
– così visibile, è il simbolo di una nuova immagine dell’Italia, entrata
nell’Euro, impegnata nelle missioni di pace, lanciata a riprendere il suo
posto nella comunità internazionale”.
5.
RUSSIA - Sempre alta la tensione in Cecenia.
L’assassinio dell’imam Idritov, vicino al neo nominato
amministratore della Cecenia, Kadyrov, conferma lo stato di tensione e di
confusione che caratterizza la situazione nella regione, dove continuano a
susseguirsi attentati in cui hanno perso la vita, per ultimo a Grozny, quattro
ufficiali di polizia.
L’uccisione di Idritov sembra da ascrivere alle rivalità ed alle divisioni
esistenti all’interno della Cecenia ed accresce il senso della difficoltà del
compito che attende Kadyrov. Non è infatti da escludere che tale delitto
costituisca un avvertimento inequivocabile all’inizio del suo mandato nei
confronti di quelle forze cecene che potrebbero essere indotte a schierarsi
dalla sua parte, ma che non hanno ancora effettuato una scelta di campo.
E’ significativo che solo il giorno prima dell’attentato Kadyrov abbia
dichiarato di essere stato contattato da mediatori di alcuni comandanti militari
ceceni con i quali avrebbe discusso i termini
per una sospensione delle ostilità da parte dei ribelli.
Per ora non si sono ancora avute indicazioni (salvo la manifestazione della
ferma volontà di eliminare i ribelli e di ricostruire la regione) sul percorso
che intende seguire Kadyrov per avviare l’amministrazione civile della Cecenia
e in questo senso l’uccisione di Idritov viene a sottolineare l’attuale
incertezza delle prospettive ed a confermare la perdurante fragilità della
situazione sul terreno. Kadyrov può infatti contare sull’appoggio del
Cremlino e dell’esercito, ma non è ancora chiaro quale consenso riuscirà a
raccogliere in Cecenia.
21
giugno 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |