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1. CONSIGLIO EUROPEO - A Feira anche un
positivo bilancio della Presidenza portoghese.
Prende il
via oggi il Consiglio Europeo di Feira che chiude il semestre di Presidenza
portoghese. Feira costituirà un importante momento di verifica dei lavori della
Conferenza intergovernativa, con particolare riferimento alle “cooperazioni
rafforzate”. Il Vertice affronterà
inoltre i seguiti del Consiglio europeo straordinario di Lisbona in materia di
crescita economica ed occupazione alla luce delle sfide poste dalle innovazioni
tecnologiche e la questione del pacchetto fiscale, quest’ultima sulla base
delle conclusioni raggiunte dai Ministri delle Finanze, riuniti a Feira alla
vigilia del Vertice per ricercare un’ipotesi di compromesso finale.
La Presidenza ha proposto anche di affrontare i temi dell’ampliamento, della
Politica europea di sicurezza e difesa, dei Balcani Occidentali e dei rapporti
con la Russia. Qualsiasi iniziativa portoghese sull'Austria verrebbe invece
rimandata a dopo il Consiglio.
Sulla Conferenza intergovernativa il Consiglio europeo dovrebbe limitarsi a fare
il punto del negoziato che, a dire il vero, non ha registrato sensibili passi in
avanti. Rimane ancora da definire da parte del Consiglio la questione del
mandato della Conferenza. Si affronterà successivamente l'argomento
"Cooperazioni rafforzate", fortemente voluto nell'agenda dei lavori,
grazie alle quali si dovrebbe permettere ai membri che lo desiderano di
procedere da soli su alcune questioni istituzionali senza essere bloccati dal
veto degli "euroscettici". Tale possibilità non è però vista con
grande simpatia dai governi di Londra e Madrid.
Per quanto concerne i seguiti del vertice straordinario di Lisbona, la
Commissione dovrà elaborare annualmente una relazione di sintesi sui progressi
realizzati in base ad indicatori strutturali da convenire per quanto attiene
all’occupazione, all'innovazione, alle riforme economiche e alla coesione
sociale.
Il Consiglio Europeo dovrà dare ratifica politica all'approvazione data dal
Consiglio Ecofin al documento sugli indirizzi di massima per le politiche
economiche degli Stati Membri e della Comunità. I Capi di governo dovranno
anche dare l'assenso politico ad un'altra decisione dell'Ecofin: la Grecia ha
dimostrato di rispettare i parametri di Maastricht e quindi potrà avere accesso
all'Unione economica e monetaria dal gennaio 2001.
A Feira si affronterà nuovamente il dossier "pacchetto fiscale”. Si
tratta di un insieme di disposizioni e obiettivi in materia di fiscalità, che
comprende un codice di condotta in
materia di regime fiscale delle imprese, norme sulla imposizione fiscale del
risparmio e l’accordo sulla eliminazione delle ritenute d’imposta sui
pagamenti transfrontalieri di interessi e canoni tra società consociate. Sul
codice di condotta e sul regime fiscale per le società consociate si è
raggiunto un accordo. Rimane invece una forte resistenza britannica sulla
tassazione dei redditi da risparmio connessa al timore di fughe di capitali
dalla City, soprattutto in relazione al trattamento degli eurobonds. Il Consiglio cercherà di raggiungere un compromesso in
materia.
Per quanto attiene all'allargamento, il
Consiglio di Feira esprimerà la propria soddisfazione per i risultati raggiunti
sia dai cosiddetti paesi del "gruppo di Lussemburgo" (Polonia,
Ungheria, Repubblica Ceka, Slovenia, Estonia e Cipro) i quali hanno dimostrato di sapere adeguare la loro legislazione interna
all'acquis comunitario in tutti i
settori, sia per quelli del "gruppo di Helsinki" (Malta,
Lituania, Lettonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania) che hanno iniziato con soddisfazione il processo di avvicinamento all'acquis.
Ciò nonostante, tenendo conto delle difficoltà esistenti all'interno di questi
paesi dove l'effetto Europa ha perso una parte dell'appeal
sulle opinioni pubbliche locali, il Consiglio non farà mancare il proprio
incoraggiamento ai paesi candidati a proseguire sul cammino intrapreso.
A Feira la Presidenza portoghese presenta inoltre un rapporto sul lavoro
svolto in tema di politica di difesa e di sicurezza. Nel lasso di tempo
intercorso tra Helsinki e Feira si sono registrati l'attivazione di una versione
provvisoria degli organi di gestione (Comitato Politico e di Sicurezza, Comitato
Militare, nucleo di Stato Maggiore), progressi nell’articolazione tecnica
dell'obiettivo collettivo di capacità, la definizione delle modalità di
consultazione con i Paesi terzi (per ora, limitatamente ai candidati
all'adesione UE ed ai membri europei della NATO), l'intesa su temi e modalità
per iniziare la concertazione con la NATO nonché l'individuazione di priorità
per lo sviluppo di capacità civili di gestione delle crisi. Alla Presidenza
francese dovrebbe essere affidato il mandato di giungere all'insediamento di
organi gestionali definitivi, iniziare il concreto lavoro con la NATO e
raccogliere, in una Pledging Conference,
le "offerte" nazionali di contributo al conseguimento dell'obiettivo
collettivo di forza. Se i contenuti del rapporto sono consensuali, aperta e
contenziosa è, invece, la questione di un'eventuale modifica dei Trattati, per
ragioni sia "costituzionali" che di neutralità di alcuni paesi.
Sulla questione dei Balcani occidentali,
Solana presenterà un documento su come dare maggiore risalto all'impegno
politico ed economico dell'Unione nella regione. Il Consiglio potrebbe inserire
nelle sue conclusioni l'idea francese di un Vertice (da tenersi a
Zagabria) dell'UE con i Paesi successori dell'ex-Jugoslavia, tranne la RFJ, per
mostrare ai Serbi le vantaggiose ricadute di una evoluzione democratica: si
tratterebbe di un messaggio politico, senza seguiti istituzionali.
Sul tavolo ci sarà anche il dossier Russia. Oggetto delle discussioni del
Consiglio sarà la ricerca, alla luce della mutata situazione politica a Mosca,
di una forma di aiuto finanziario da parte dell'Unione, sebbene da parte di
alcuni Paesi vi siano ancora dubbi circa l'effettiva situazione in Russia.
2. UNIONE EUROPEA - Il contributo al
cessate-il-fuoco tra Etiopia ed Eritrea.
Grazie alla ferma mediazione dell'Organizzazione per l'Unità
africana e all'azione di facilitazione svolta da Unione Europea e Stati Uniti,
è stato firmato ieri ad Algeri l'accordo di cessate il fuoco tra Etiopia ed
Eritrea. I termini dell'intesa prevedono una "cessazione delle ostilità",
il dispiegamento di una forza di interposizione delle Nazioni Unite e il ritiro
degli eserciti sulle linee antecedenti allo scoppio del conflitto due anni fa.
Alla cerimonia della firma hanno partecipato i due Ministri degli Esteri, di
Etiopia Seyum Mesfin e di Eritrea Haile' Waldensae, alla presenza del Presidente
algerino Bouteflika, del suo Ministro della Giustizia, Ahmed Ouyahia, vero
tessitore dell'accordo, nonché del Sottosegretario Serri in rappresentanza
dell'Unione europea e del rappresentante statunitense Lake. Le difficoltà,
anche di cerimoniale, che hanno preceduto la cerimonia tra i due Ministri degli
Esteri rispecchiano molto bene le quelle insite all'intesa raggiunta. In ogni
caso sia Mesfin che Waldensae hanno dichiarato che i rispettivi paesi sono
determinati a rispettare l'accordo concluso ieri.
"Cessazione delle ostilità" è la dizione più corretta in quanto
quello firmato ad Algeri non è un vero cessate il fuoco definitivo, che dovrà
invece essere negoziato nelle prossime settimane e per il quale si prevede un
percorso negoziale tutt'altro che facile. Il successo dell'intesa, che è stata
negoziata indirettamente, è legato alla velocità del dispiegamento della forza
multinazionale (composta da circa 2.000 soldati in massima parte di nazioni
africane con il supporto logistico di UE e Stati Uniti), per il quale ci
vorranno in ogni caso delle settimane.
Aldilà dei combattimenti per il controllo di qualche chilometro quadrato di
territorio pietroso, l'obiettivo ultimo che rimane irrisolto è la necessità di
ricercare uno sbocco al mare da parte dell'Etiopia, che in passato veniva
assicurato dall'unione con l'Eritrea.
Per l'Algeria la cerimonia di ieri ha rappresentato il più grande successo
durante il proprio turno di presidenza dell'OUA.
19
giugno 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |