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Giorni dell'Europa

Giovedì 15 giugno 2000

1. ITALIA - Verifica periodica dei rapporti con la Libia.
Il Ministro Dini ha ricevuto ieri il Segretario del Comitato Popolare Generale per le Relazioni Estere e la Cooperazione Internazionale libico, Abd el Rahman Shalgam, con il quale ha esaminato i vari aspetti delle relazioni tra i due Paesi e i principali temi di reciproco interesse.
E’ stato passato in rassegna lo stato di attuazione degli adempimenti conseguenti al Comunicato Congiunto del luglio 1998, con speciale riguardo alle procedure per la ratifica dei memorandum di intesa firmati nel novembre scorso sull'assistenza allo studio, sulla cooperazione in campo ortopedico-traumatologico e sull'assistenza medico-sanitaria ai cittadini libici bisognosi di cure; alle attività per la ricerca storica sui cittadini libici coercitivamente allontanati durante il periodo coloniale; alle prospettive dell’intesa sullo sminamento; alla cooperazione economica.
Il Ministro Dini ha evidenziato l’azione di coordinamento e impulso svolta con Enti, Istituzioni ed Organismi pubblici e privati per la collaborazione con la Libia, azione che ha permesso di compiere importanti passi in avanti e di verificare il vasto potenziale che lo sviluppo della cooperazione bilaterale è in grado di innescare.

2. ITALIA - Visita in Azerbajgian, Georgia e Armenia.
Il Sottosegretario Ranieri sta compiendo, nell’ambito della Presidenza di turno italiana del Consiglio d’Europa, una visita in Azerbajgian, Armenia e Georgia. A Baku (Azerbajgian) il Sottosegretario ha incontrato il Presidente della Repubblica, il Ministro degli Esteri ed i Presidenti del Parlamento e della Corte Costituzionale, ai quali ha ribadito l’impegno della Presidenza italiana a favorire in tempi brevi l’adesione dell’Arzebajgian al Consiglio d’Europa. Con la parallela adesione dell’Armenia - ha affermato il Sottosegretario Ranieri - la regione caucasica potrà avviarsi verso condizioni di maggiore stabilità e democrazia e saranno favorite le stesse prospettive di una soluzione negoziata della crisi del Nagorno Karabah.
Ai suoi interlocutori il Sottosegretario ha espresso soddisfazione per i progressi realizzati dal governo azero nell’adeguamento della legislazione interna agli standard previsti dall’organizzazione di Strasburgo per l’adesione, in particolare per quanto riguarda la legge elettorale - essenziale per garantire il corretto svolgimento delle elezioni previste nel novembre prossimo - e le condizioni dei detenuti negli istituti di pena. Ranieri ha raccomandato che questi sforzi vengano proseguiti, con l’assistenza che potrà essere fornita dalla Commissione di Venezia, anche per quanto riguarda la legislazione penale, la lotta contro la corruzione e la separazione tra potere esecutivo e legislativo.
Sul piano dei rapporti bilaterali tra l’Italia e l’Arzebajgian, è stata esaminata la possibilità di sviluppare la collaborazione nel settore petrolifero ed agro-industriale, che potrà avvantaggiarsi di un miglioramento della legislazione azera nel campo degli investimenti stranieri.
Anche nel corso della successiva visita a Erevan, il Sottosegretario Ranieri esaminerà i progressi compiuti dall'Armenia nell’adeguamento degli standard legislativi ai parametri previsti dal Consiglio d’Europa.
In Georgia, Paese già membro del Consiglio d’Europa, il Sottosegretario Ranieri discuterà la possibilità di sviluppare la già promettente collaborazione e verificherà anche le modalità per rafforzare le relazioni tra Roma e Tbilisi.

3. JUGOSLAVIA - Sottolineati i legami con la Cina.
Il regime di Belgrado ha segnato in questi giorni, con la solenne visita di stato del Presidente cinese Li Peng, un successo d'immagine. I media locali hanno riservato grande attenzione alla presenza nella capitale del Presidente cinese, che ha assunto particolare rilievo anche dal punto di vista protocollare, col solenne conferimento a Li Peng della massima onorificenza jugoslava e con l'indirizzo da quest'ultimo pronunciato di fronte alle Camere riunite.
Nessun riguardo particolare è stato naturalmente riservato all'opposizione. Ad una prima analisi, risulta difficilmente contestabile il bilancio positivo per Milosevic, che ha incassato un riconoscimento internazionale da un partner di peso dopo l'intervento militare della NATO. I toni usati dal Presidente cinese nei riguardi dell'occidente, le offerte di aiuto per la ricostruzione della Jugoslavia, le reiterate espressioni di solidarietà e di amicizia sino-jugoslave sono state infatti ampiamente sbandierate come la più tangibile delle prove che la Repubblica Federale di Jugoslavia è sostenuta in questa difficile fase da un emergente gigante mondiale come la Cina.
Appare ancora difficile capire, al di là dei proclami di amicizia, quanto sia concreta la cooperazione, soprattutto in campo economico, fra i due Paesi. Alcuni elementi sono certi, come la crescente e visibile presenza di una sempre più vasta collettività cinese a Belgrado, mentre alcuni osservatori sostengono che esisterebbero progetti concreti, come l'interessamento di Pechino al settore della telefonia mobile jugoslavo.

4.
RUSSIA - Reazioni negative all'arresto di un grande editore.
Preoccupazioni per l’arresto del proprietario dei principali mezzi d’informazione indipendenti in Russia. Reazioni immediate, molto negative, a Mosca all’improvviso arresto di Vladimir Gusinskij, proprietario del gruppo di informazione "Media Most". Il gruppo, considerato il baluardo dell’informazione indipendente a Mosca, ha sempre evidenziato tendenze liberali e democratiche. In occasione delle elezioni del 1996 ha appoggiato Eltsin, dando un contributo forse determinante al suo recupero sul comunista Zyuganov. I rapporti con Putin non erano buoni, a causa delle critiche al Cremlino per la guerra in Cecenia e dello spazio concesso ad oppositori del nuovo presidente.
La procura generale di Mosca ha disposto l’arresto di Guzinskij per frode e corruzione, in pendenza delle indagini, quindi senza formale imputazione; in queste circostanze, il codice penale russo prevede la possibilità di detenzione fino a dieci giorni. A Mosca, vi è stata una pressoché unanime protesta di giornalisti, uomini d’affari e di politici di opposizione, che hanno visto nell’arresto una pericolosa stretta contro la libertà d’informazione. Secondo tali critiche, l'attuale dirigenza sarebbe disposta a sacrificare il dibattito politico interno se non la democrazia formale, che invece erano cresciuti negli anni passati, fin dall’ultimo Gorbacev.
Il Presidente Putin, che iniziava una visita in Spagna, si è detto sorpreso e ha subito negato che l’arresto abbia motivazioni politiche. Ha promesso di occuparsi del caso non appena di ritorno in Russia.

Giorni dell'Europa


15 giugno 2000
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