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1. ITALIA - Verifica periodica dei rapporti
con la Libia.
Il Ministro
Dini ha ricevuto ieri il Segretario del Comitato Popolare Generale per le
Relazioni Estere e la Cooperazione Internazionale libico, Abd el Rahman Shalgam,
con il quale ha esaminato i vari aspetti delle relazioni tra i due Paesi e i
principali temi di reciproco interesse.
E’ stato passato in rassegna lo stato di attuazione degli adempimenti
conseguenti al Comunicato Congiunto del luglio 1998, con speciale riguardo alle
procedure per la ratifica dei memorandum di intesa firmati nel novembre scorso
sull'assistenza allo studio, sulla cooperazione in campo
ortopedico-traumatologico e sull'assistenza medico-sanitaria ai cittadini libici
bisognosi di cure; alle attività per la ricerca storica sui cittadini libici
coercitivamente allontanati durante il periodo coloniale; alle prospettive
dell’intesa sullo sminamento; alla cooperazione economica.
Il Ministro Dini ha evidenziato l’azione di coordinamento e impulso svolta con
Enti, Istituzioni ed Organismi pubblici e privati per la collaborazione con la
Libia, azione che ha permesso di compiere importanti passi in avanti e di
verificare il vasto potenziale che lo sviluppo della cooperazione bilaterale è
in grado di innescare.
2. ITALIA - Visita in Azerbajgian, Georgia e
Armenia.
Il Sottosegretario Ranieri sta compiendo, nell’ambito della
Presidenza di turno italiana del Consiglio d’Europa, una visita in Azerbajgian,
Armenia e Georgia. A Baku (Azerbajgian) il Sottosegretario ha incontrato il
Presidente della Repubblica, il Ministro degli Esteri ed i Presidenti del
Parlamento e della Corte Costituzionale, ai quali ha ribadito l’impegno della
Presidenza italiana a favorire in tempi brevi l’adesione dell’Arzebajgian al
Consiglio d’Europa. Con la parallela adesione dell’Armenia - ha affermato il
Sottosegretario Ranieri - la regione caucasica potrà avviarsi verso condizioni
di maggiore stabilità e democrazia e saranno favorite le stesse prospettive di
una soluzione negoziata della crisi del Nagorno Karabah.
Ai suoi interlocutori il Sottosegretario ha espresso soddisfazione per i
progressi realizzati dal governo azero nell’adeguamento della legislazione
interna agli standard previsti
dall’organizzazione di Strasburgo per l’adesione, in particolare per quanto
riguarda la legge elettorale - essenziale per garantire il corretto svolgimento
delle elezioni previste nel novembre prossimo - e le condizioni dei detenuti
negli istituti di pena. Ranieri ha raccomandato che questi sforzi vengano
proseguiti, con l’assistenza che potrà essere fornita dalla Commissione di
Venezia, anche per quanto riguarda la legislazione penale, la lotta contro la
corruzione e la separazione tra potere esecutivo e legislativo.
Sul piano dei rapporti bilaterali tra l’Italia e l’Arzebajgian, è stata
esaminata la possibilità di sviluppare la collaborazione nel settore
petrolifero ed agro-industriale, che potrà avvantaggiarsi di un miglioramento
della legislazione azera nel campo degli investimenti stranieri.
Anche nel corso della successiva visita a Erevan, il Sottosegretario Ranieri
esaminerà i progressi compiuti dall'Armenia nell’adeguamento degli standard
legislativi ai parametri previsti dal Consiglio d’Europa.
In Georgia, Paese già membro del Consiglio d’Europa, il Sottosegretario
Ranieri discuterà la possibilità di sviluppare la già promettente
collaborazione e verificherà anche le modalità per rafforzare le relazioni tra
Roma e Tbilisi.
3. JUGOSLAVIA -
Sottolineati i legami con la Cina.
Il regime di Belgrado ha
segnato in questi giorni, con la solenne visita di stato del Presidente cinese
Li Peng, un successo d'immagine. I media locali hanno riservato grande
attenzione alla presenza nella capitale del Presidente cinese, che ha assunto
particolare rilievo anche dal punto di vista protocollare, col solenne
conferimento a Li Peng della massima onorificenza jugoslava e con l'indirizzo da
quest'ultimo pronunciato di fronte alle Camere riunite.
Nessun riguardo particolare è stato naturalmente riservato all'opposizione. Ad
una prima analisi, risulta difficilmente contestabile il bilancio positivo per
Milosevic, che ha incassato un riconoscimento internazionale da un partner di
peso dopo l'intervento militare della NATO. I toni usati dal Presidente cinese
nei riguardi dell'occidente, le offerte di aiuto per la ricostruzione della
Jugoslavia, le reiterate espressioni di solidarietà e di amicizia
sino-jugoslave sono state infatti ampiamente sbandierate come la più tangibile
delle prove che la Repubblica Federale di Jugoslavia è sostenuta in questa
difficile fase da un emergente gigante mondiale come la Cina.
Appare ancora difficile capire, al di là dei proclami di amicizia, quanto sia
concreta la cooperazione, soprattutto in campo economico, fra i due Paesi.
Alcuni elementi sono certi, come la crescente e visibile presenza di una sempre
più vasta collettività cinese a Belgrado, mentre alcuni osservatori sostengono
che esisterebbero progetti concreti, come l'interessamento di Pechino al settore
della telefonia mobile jugoslavo.
4. RUSSIA
- Reazioni negative all'arresto di un grande editore.
Preoccupazioni per l’arresto del proprietario dei principali mezzi
d’informazione indipendenti in Russia. Reazioni immediate, molto negative, a
Mosca all’improvviso arresto di Vladimir Gusinskij, proprietario del gruppo di
informazione "Media Most". Il gruppo, considerato il baluardo
dell’informazione indipendente a Mosca, ha sempre evidenziato tendenze
liberali e democratiche. In occasione delle elezioni del 1996 ha appoggiato
Eltsin, dando un contributo forse determinante al suo recupero sul comunista
Zyuganov. I rapporti con Putin non erano buoni, a causa delle critiche al
Cremlino per la guerra in Cecenia e dello spazio concesso ad oppositori del
nuovo presidente.
La procura generale di Mosca ha disposto l’arresto di Guzinskij per frode e
corruzione, in pendenza delle indagini, quindi senza formale imputazione; in
queste circostanze, il codice penale russo prevede la possibilità di detenzione
fino a dieci giorni. A Mosca, vi è stata una pressoché unanime protesta di
giornalisti, uomini d’affari e di politici di opposizione, che hanno visto
nell’arresto una pericolosa stretta contro la libertà d’informazione.
Secondo tali critiche, l'attuale dirigenza sarebbe disposta a sacrificare il
dibattito politico interno se non la democrazia formale, che invece erano
cresciuti negli anni passati, fin dall’ultimo Gorbacev.
Il Presidente Putin, che iniziava una visita in Spagna, si è detto sorpreso e
ha subito negato che l’arresto abbia motivazioni politiche. Ha promesso di
occuparsi del caso non appena di ritorno in Russia.
15
giugno 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |