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Giorni dell'Europa

Mercoledì 14 giugno 2000

1. OCSE - Verso la "Carta" delle piccole imprese.
Dopo il workshop riservato alle imprese svoltosi ieri, inizia oggi la parte ufficiale della Conferenza di Bologna organizzata dall'OCSE e dedicata alle Piccole e medie imprese. Durante i lavori, cui partecipano rappresentanti dei governi di oltre 20 paesi, si tenterà di mettere a fuoco strategie in grado di permettere alle PMI di trarre il massimo vantaggio dalla globalizzazione e dalle innovazioni tecnologiche. I risultati saranno riassunti nella Carta di Bologna, una dichiarazione ministeriale nella quale si tenterà di dare risposta anche alla domanda di maggiore collaborazione tra PMI dei PVS e quelle dei paesi maggiormente industrializzati, appartenenti all'Ocse e non.
Nella Carta saranno anche indicate raccomandazioni sulle più efficaci politiche economiche da adottare a sostegno delle PMI, prime tra tutte quelle destinate alla ricerca e alla formazione delle risorse umane e quelle connesse alle tecnologie di rete, un'area questa ancora poco esplorata dalle PMI europee e dei Paesi in via di industrializzazione. In questo quadro attenzione particolare verrà inoltre riservata ai modi per facilitar l'accesso al credito, aspetto notoriamente difficile per le PMI, non solo nei Paesi con economie non mature.
Tra le proposte concrete vi sarà quella italiana per la creazione di un portale, cui contribuiranno istituzioni pubbliche e private, sul quale veicolare informazioni ed offrire servizi cosi come mettere a disposizione di tutte le aziende che ne usufruiranno delle modalità per la formazione del personale.

2. ITALIA - L'Argentina esprime preoccupazione per la politica agricola europea.
Durante la recente visita in Argentina, il Sottosegretario Danieli ha avuto incontri a livello politico e con la collettività italiane nelle principali città del Paese.
Per quanto riguarda gli incontri politici, il Sottosegretario Danieli ha incontrato i Presidenti delle Commissioni esteri dei due rami del Congresso, Eduardo Menem e Marcelo Stubrin, il Capo di Governo in carica, Enrique Olivera, il Segretario di Stato agli affari esteri per le relazioni economiche internazionali, Horacio Chighizola, ed il Direttore generale degli affari europei del Ministero degli Esteri, Fleming. Nel corso di tali incontri si è avuto modo di sottolineare l’ottimo stato delle relazioni italo-argentine, comunque suscettibili, a detta di tutti gli interlocutori incontrati, di  ulteriori miglioramenti. Al contempo, si è fatto stato anche degli ottimi rapporti fra UE e Mercosur, tuttavia con la ripetuta avvertenza da parte argentina che le relazioni in ambito multilaterale non possono sostituire le relazioni bilaterali.
In dettaglio, i problemi che più preoccupano gli argentini sono il disequilibrio della bilancia commerciale a sfavore dell’Argentina e la politica di sussidi agricoli comunitari, che pregiudica gravemente le possibilità di esportazione nei settori più sviluppati e potenzialmente competitivi dell’economia argentina.
È stato inoltre più volte affrontato il tema della democrazia in America Latina: da parte argentina è stata espressa preoccupazione per lo stato della democrazia in alcuni Paesi della regione e la ferma determinazione di effettuare, pur nel rispetto del principio di sovranità nazionale, dei passi concreti al riguardo, possibilmente anche d’intesa con Paesi dell’Unione Europea (in particolare, con i Paesi “latini” dell’Unione Europea, ritenuti i più sensibili alle questioni latino-americane).
Nel complesso, la parte politica della visita, che si è articolata anche in numerosi incontri con le collettività italiane, può essere considerata estremamente soddisfacente: da parte argentina non si è mai mancato di sottolineare la specialità della relazione fra i due Paesi e l’importanza di tale relazione, specialmente nell’ambito dei rapporti UE-Mercosur.

3. MONTENEGRO - Dalle elezioni un paese spaccato sulla Serbia.
Mentre si avviano regolarmente a conclusione le operazioni di scrutinio delle recenti elezioni amministrative in Montenegro (circa un terzo della popolazione era interessata dal voto, e l'80% degli aventi diritto si è effettivamante recata alle urne) si confermano le previsioni della vigilia sui risultati.
Emerge dal voto un paese ancora spaccato fra i legami con la Serbia e la fedeltà al Presidente Djukanovic ed alle sue istanze di rinnovamento. A Podgorica si è infatti affermata la coalzione "per vivere meglio", formata dai partiti fedeli a Djukanovic. Tale coalizione ha confermato la propria maggioranza ottenendo qualcosa meno del 50% dei voti, mentre la coalizione "per la Jugoslavia", fedele a Milosevic, ha ottenuto il 40% circa dei voti. "Per la Jugoslavia" ha invece ha invece ottenuto la maggioranza dei consensi a Herzeg Novi, conseguendo 19 seggi contri i 14 degli avversari.
Alla luce del risultato contrastato della tornata eletorale, non sembrano emergere nuovi elementi sulla stabilità del regime e sulle relazioni all'interno della Federazione jugoslava. Il Sottosegretario Ranieri, commentando il voto, ha affermato come ci si trovi di fronte ad un voto su cui riflettere in quanto dimostra il notevole consenso di cui dispongono le forze impegnate contro il regime di Belgrado, ma mette in luce anche come Milosevic conservi ancora un forte seguito.

4.
TURCHIA - L'attentatore del Papa ora è nelle carceri turche.
Il Presidente della Repubblica Ciampi ha firmato ieri l'atto di grazia per Alì Agca, l'attentatore turco che nel 1981 tentò di togliere la vita al Papa. Le condizioni che hanno condotto alla grazia ed al relativo decreto di estradizione firmato dal Ministro della Giustizia Fassino, sono in primo luogo il perdono espresso più volte dal Pontefice nei confronti del suo attentatore e l'aver scontato oltre metà della pena (più di 19 anni) in Italia. Agca dovrà adesso scontare altri dieci anni di prigionia nelle carceri turche.

Giorni dell'Europa


14 giugno  2000
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