i-e325
1. OCSE - Verso la "Carta"
delle piccole imprese.
Dopo il workshop riservato alle imprese svoltosi ieri,
inizia oggi la parte ufficiale della Conferenza di Bologna organizzata dall'OCSE
e dedicata alle Piccole e medie imprese. Durante i lavori, cui partecipano
rappresentanti dei governi di oltre 20 paesi, si tenterà di mettere a fuoco
strategie in grado di permettere alle PMI di trarre il massimo vantaggio dalla
globalizzazione e dalle innovazioni tecnologiche. I risultati saranno riassunti
nella Carta di Bologna, una dichiarazione ministeriale nella quale si tenterà
di dare risposta anche alla domanda di maggiore collaborazione tra PMI dei PVS e
quelle dei paesi maggiormente industrializzati, appartenenti all'Ocse e non.
Nella Carta saranno anche indicate raccomandazioni sulle più efficaci politiche
economiche da adottare a sostegno delle PMI, prime tra tutte quelle destinate
alla ricerca e alla formazione delle risorse umane e quelle connesse alle
tecnologie di rete, un'area questa ancora poco esplorata dalle PMI europee e dei
Paesi in via di industrializzazione. In questo quadro attenzione particolare
verrà inoltre riservata ai modi per facilitar l'accesso al credito, aspetto
notoriamente difficile per le PMI, non solo nei Paesi con economie non mature.
Tra le proposte concrete vi sarà quella italiana per la creazione di un
portale, cui contribuiranno istituzioni pubbliche e private, sul quale veicolare
informazioni ed offrire servizi cosi come mettere a disposizione di tutte le
aziende che ne usufruiranno delle modalità per la formazione del personale.
2. ITALIA - L'Argentina esprime preoccupazione per
la politica agricola europea.
Durante
la recente visita in Argentina, il Sottosegretario Danieli ha avuto incontri a
livello politico e con la collettività italiane nelle principali città del
Paese.
Per quanto riguarda gli incontri politici, il Sottosegretario Danieli ha
incontrato i Presidenti delle Commissioni esteri dei due rami del Congresso,
Eduardo Menem e Marcelo Stubrin, il Capo di Governo in carica, Enrique Olivera,
il Segretario di Stato agli affari esteri per le relazioni economiche
internazionali, Horacio Chighizola, ed il Direttore generale degli affari
europei del Ministero degli Esteri, Fleming. Nel corso di tali incontri si è
avuto modo di sottolineare l’ottimo stato delle relazioni italo-argentine,
comunque suscettibili, a detta di tutti gli interlocutori incontrati, di
ulteriori miglioramenti. Al contempo, si è fatto stato anche degli
ottimi rapporti fra UE e Mercosur, tuttavia con la ripetuta avvertenza da parte
argentina che le relazioni in ambito multilaterale non possono sostituire le
relazioni bilaterali.
In dettaglio, i problemi che più preoccupano gli argentini sono il
disequilibrio della bilancia commerciale a sfavore dell’Argentina e la
politica di sussidi agricoli comunitari, che pregiudica gravemente le possibilità
di esportazione nei settori più sviluppati e potenzialmente competitivi
dell’economia argentina.
È stato inoltre più volte affrontato il tema della democrazia in America
Latina: da parte argentina è stata espressa preoccupazione per lo stato della
democrazia in alcuni Paesi della regione e la ferma determinazione di
effettuare, pur nel rispetto del principio di sovranità nazionale, dei passi
concreti al riguardo, possibilmente anche d’intesa con Paesi dell’Unione
Europea (in particolare, con i Paesi “latini” dell’Unione Europea,
ritenuti i più sensibili alle questioni latino-americane).
Nel complesso, la parte politica della visita, che si
è articolata anche in numerosi incontri con le collettività italiane, può
essere considerata estremamente soddisfacente: da parte argentina non si è mai
mancato di sottolineare la specialità della relazione fra i due Paesi e
l’importanza di tale relazione, specialmente nell’ambito dei rapporti
UE-Mercosur.
3. MONTENEGRO - Dalle elezioni un paese spaccato
sulla Serbia.
Mentre si avviano regolarmente a conclusione le operazioni di
scrutinio delle recenti elezioni amministrative in Montenegro (circa un terzo
della popolazione era interessata dal voto, e l'80% degli aventi diritto si è
effettivamante recata alle urne) si confermano le previsioni della vigilia sui
risultati.
Emerge dal voto un paese ancora spaccato fra i legami con la Serbia e la fedeltà
al Presidente Djukanovic ed alle sue istanze di rinnovamento. A Podgorica si è
infatti affermata la coalzione "per vivere meglio", formata dai
partiti fedeli a Djukanovic. Tale coalizione ha confermato la propria
maggioranza ottenendo qualcosa meno del 50% dei voti, mentre la coalizione
"per la Jugoslavia", fedele a Milosevic, ha ottenuto il 40% circa dei
voti. "Per la Jugoslavia" ha invece ha invece ottenuto la maggioranza
dei consensi a Herzeg Novi, conseguendo 19 seggi contri i 14 degli avversari.
Alla luce del risultato contrastato della tornata eletorale, non sembrano
emergere nuovi elementi sulla stabilità del regime e sulle relazioni
all'interno della Federazione jugoslava. Il Sottosegretario Ranieri, commentando
il voto, ha affermato come ci si trovi di fronte ad un voto su cui riflettere in
quanto dimostra il notevole consenso di cui dispongono le forze impegnate contro
il regime di Belgrado, ma mette in luce anche come Milosevic conservi ancora un
forte seguito.
4. TURCHIA -
L'attentatore del Papa ora è nelle carceri turche.
Il Presidente della Repubblica Ciampi ha firmato ieri l'atto di grazia per
Alì Agca, l'attentatore turco che nel 1981 tentò di togliere la vita al Papa.
Le condizioni che hanno condotto alla grazia ed al relativo decreto di
estradizione firmato dal Ministro della Giustizia Fassino, sono in primo luogo
il perdono espresso più volte dal Pontefice nei confronti del suo attentatore e
l'aver scontato oltre metà della pena (più di 19 anni) in Italia. Agca dovrà
adesso scontare altri dieci anni di prigionia nelle carceri turche.
14
giugno 2000 webmaster@euganeo.it |
![]() |
il
collegio senatoriale di Tino Bedin |