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1. UNIONE EUROPEA - Si riunisce il Consiglio
affari generali.
Il Consiglio discuterà approfonditamente della preparazione del Consiglio
Europeo di Feira del 19 e 20 giugno ed in particolare del mandato della
Conferenza Intergoverntiva.
Da parte italiana ci sta impegnando affinché Feira riesca a conferire al
negoziato sulle riforme istituzionali quell'impulso politico che finora è
mancato e che appare indispensabile per raggiungere alla fine dell'anno, a
Nizza, un accordo soddisfacente ed all'altezza delle aspettative. In
particolare, la questione delle
cooperazione rafforzate e quella della Carta dei diritti Fondamentali meritano
la massima attenzione; la prima, affinché in un'Europa allargata un gruppo di
Stati sia posto in grado di indicare la strada, costituendo un'avanguardia
aperta, funzionale al processo di integrazione; la seconda come fonte di
legittimità dell'Unione nei riguardi dei cittadini europei e come
concretizzazione del concetto, finora vago, di cittadinanza europea.
2. CONSIGLIO D’EUROPA - Il calendario della
presidenza italiana.
In occasione del semestre italiano di presidenza del Consiglio
d'Europa, iniziato un mese fa, la commissione Affari politici del Consiglio è
da oggi a Roma.
Tra gli obiettivi più immediati della presidenza italiana ci sono il rilancio
dell'impegno per l'abolizione della pena di morte, il sostegno della presenza
del Consiglio d'Europa in Cecenia, l'azione del Consiglio nell'ambito del piano
d'azione per il Kossovo adottato dall'organizzazione, il suo ruolo nel più
ampio quadro del Patto di stabilita' per i paesi dell'Europa sudorientale.
Sotto la presidenza italiana si terranno, tra l'altro, la Conferenza
internazionale sul razzismo, discriminazione razziale, xenofobia (Strasburgo
11-13 ottobre) e la Conferenza dei ministri competenti per i diritti umani (Roma
3-4 novembre), che si concluderà con le celebrazioni per il 50mo anniversario
della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
3. ALBANIA - Cresce il ruolo della Turchia nei
rapporti bilaterali.
La Turchia, nell'ambito dei paesi maggiormente presenti in Albania,
sta assumendo, grazie ad una politica particolarmente dinamica, una visibilità
crescente e un ruolo sempre più di primo
piano.
Ciò e' testimoniato anche dai numerosi incontri ai massimi livelli che sono
intervenuti nel corso della prima meta'
di quest'anno tra i rappresentati dei due Paesi. Il Governo di Tirana, da parte
sua, appare molto interessato a coltivare e a sviluppare le relazioni con la
Turchia. In questo senso il Governo di Ankara ha, rispetto ad altri paesi
dell'area balcanica (come la Grecia), il vantaggio
di non aver particolari problemi con l’Albania connessi alle minoranze.
I settori che caratterizzano le relazioni turco-schipetare sono, oltre alla
tradizionale cooperazione militare, la lotta ai traffici illeciti, la
cooperazione culturale e, soprattutto, i rapporti economico-commerciali. Nel
quadro della cooperazione militare si inserisce il notevole contributo
finanziario della Turchia a favore dell’Albania che fino ad ora e' stato pari
a 42 milioni di dollari e che sarebbe destinato a raddoppiare entro la fine del
2004.
Nel campo della lotta ai traffici illeciti, si e' osservata una crescente
attenzione da parte dei governi di Tirana e di Ankara. In questi ultimi mesi, in
particolare, si e' potuta constatare una sempre più stretta collaborazione tra
i rispettivi ministeri dell'interno nel contrastare il traffico di droga
(soprattutto cocaina) che dalla Turchia passa per l’Albania per poi entrare,
attraverso l'Italia, in Europa occidentale.
Il settore più caratterizzante del crescente ruolo che la Turchia sta assumendo
in Albania e' quello delle relazioni economiche. Per quanto riguarda
l'interscambio commerciale, la Turchia si mantiene saldamente al quarto posto,
con circa il 4 per cento sul totale schipetaro, dopo Italia (45 per cento),
Grecia (25 per cento) e Germania (6 per cento) (con trend crescente: 3 per cento
nel 1998).
Ciò dimostra, nonostante i bassi valori sia in termini percentuali che assoluti
che caratterizzano l'interscambio turco-albanese, la determinazione con cui il
governo di Ankara persegue una sempre maggiore penetrazione commerciale in
Albania.
4. FRANCIA-INGHILTERRA - L'Onu accoglie la mozione
congiunta sull'Iraq.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato all’unanimità il
progetto di risoluzione n. 1302 presentato da Francia e Gran Bretagna, che
proroga il programma, ''oil for food'' per altri 180 giorni a partire dal 9
giugno, giorno successivo alla scadenza della VII fase.
Il dibattito che ha portato all'adozione dell'ottava fase non e' stato senza
difficoltà: una proposta britannica, suggerita dagli Stati Uniti, prevedeva
infatti la durata di un anno della fase, ponendo quindi una scadenza temporale
che si collocava dopo una possibile sospensione parziale delle sanzioni. Sulla
base dei tempi tecnici previsti dalla risoluzione 1284 (1999), la sospensione
delle sanzioni potrebbe infatti essere decisa, in teoria, ben prima del giugno
del prossimo anno, anche se di fatto ciò e' poco probabile. Il messaggio era
comunque sgradito all’Iraq, che ha infatti fatto conoscere la propria
contrarietà. La Francia ha quindi a sua volta presentato un proprio progetto di
risoluzione nel quale si autorizzava l'Iraq a riprendere i collegamenti aerei
civili internazionali e a pagare con i fondi della ''Oil for Food'' gli
arretrati dovuti all’ONU. Il testo approvato e' scaturito, dopo lunghe
riunioni, dopo il ritiro delle suddette proposte francesi e britanniche.
5. SPAGNA - Azione comune con l'Italia
sull'immigrazione.
Un'iniziativa congiunta sull'immigrazione che preme dalla sponda sud
del Mediterraneo e creazione di un gruppo di lavoro comune tra i Ministeri
dell'Interno e della Giustizia per risolvere il problema dei latitanti italiani
in Spagna. Sono questi i frutti
concreti della due giorni del vertice italo-spagnolo di Napoli.
"I governi possono collaborare per creare un quadro giuridico comune",
ha spiegato il presidente del Consiglio Amato. Di qui il comitato tecnico che si
metterà "subito" al lavoro per un protocollo aggiuntivo volto a
ricercare una soluzione. Inoltre i due Pesi presenteranno una proposta congiunta
a livello UE affinché un mandato di cattura per reati di terrorismo, droga e
traffico di persone abbia valore in tutti gli Stati membri. Aznar ha assicurato
che vi e' "la volontà del governo spagnolo di collaborare intensamente
perché i latitanti italiani possano essere riconsegnati al più presto".
Sull'immigrazione si delinea quindi una strategia comune fra Italia e Spagna: da
una parte attraverso il rilancio del dialogo euromediterraneo, che può creare
"un clima migliore" per i Paesi della sponda sud e quindi ridurre le
pressioni migratorie. Dall'altro attraverso un'iniziativa in ambito UE affinché
organizzazione e responsabilità della sorveglianza delle frontiere esterne
siano condivise da tutti gli Stati membri, con "regole comuni su ammissioni
ed espulsioni".
12
giugno 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |