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Giorni dell'Europa

Venerdì 9 giugno 2000

1. UNIONE EUROPEA - Allo studio un'agenzia per la protezione civile.
Il Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, assistito dai Commissari all’Ambiente, Wallstrom, e alle Politiche Regionali, Barnier, ha avuto un incontro con una delegazioni dell’Agenzia per la Protezione Civile, guidata dal Prof. Barberi.
Il colloquio si è svolto all’indomani dell’annuncio formale dell’intenzione della Commissione di presentare, nel corso del mese di luglio, una proposta specifica intesa ad istituire un meccanismo comunitario volto a rendere più incisiva l’azione dell’UE nel caso di catastrofi, senza interferire nelle competenze nazionali o regionali (la protezione civile non si configura ancora come materia comunitaria in senso stretto).  Il meccanismo prospettato dovrebbe consentire di individuare i servizi e le squadre di intervento che potrebbero essere attivate; di rafforzarne la capacità di cooperazione; di prevedere una formazione ed esercitazioni comuni; di facilitare le comunicazioni e ottenere garanzie dell’impegno degli Stati membri a collaborare per un migliore coordinamento degli interventi, sia all’interno che all’esterno del territorio dell’Unione.

2. GRAN BRETAGNA - Rapporto della Camera dei Comuni sul Kossovo.
Dopo mesi di audizioni è stato pubblicato il rapporto della Commissione Esteri della Camera dei Comuni sugli eventi in Kossovo. Il rapporto, lungo un centinaio di pagine, può essere consultato sul sito www.fco.gov.uk  I punti fondamentali sono:
1. Crisi dopo il maggio 1997: il Governo britannico viene scagionato dalle accuse di non aver fatto abbastanza sul piano diplomatico e viene anzi complimentato per gli sforzi fatti.  Potrebbe esserci stata una mancata opportunità di arrivare ad una soluzione pacifica prima dell’emergere del KLA, ma si tratta di “senno di poi”.  Il giudizio espresso su Rambouillet è in parte ambiguo: da una parte il pacchetto proposto viene complessivamente giudicato “ragionevole”; dall’altra si critica la NATO per aver consentito l’inclusione di un “annesso militare chiaramente inaccettabile” per la Jugoslavia, in quanto lesivo della sua sovranità.
2. Condotta delle operazioni: si giudica deplorevole che, per “considerazioni di politica interna in alcuni Stati membri”, l’Alleanza abbia pubblicamente rimosso il deterrente della campagna terrestre prima dell’avvio di quella aerea, deterrente invece confermatosi poi cruciale nella fase finale.  Malgrado le forze di Milosevic si apprestassero a muoversi contro i kossovari, non vi è dubbio per la Commissione che il ritiro degli osservatori OSCE e la campagna aerea della NATO abbiano intensificato la repressione e le espulsioni, mettendo a nudo inefficienze dell’Intelligence.
3. Legalità dell’intervento: l’operazione “Allied Force” si è posta al di fuori dei parametri giuridici della Carta dell’ONU e delle dottrine dell’intervento umanitario, il che si sarebbe potuto evitare se gli alleati avessero cercato di far ricorso alle procedure della “Uniting for Peace”.  Una volta presa però la decisione, considerando il veto russo e cinese, l’Alleanza ha comunque fatto “quello che poteva affinché l’intervento militare fosse condotto il più possibile in linea con le disposizione del diritto internazionale”.  Rimane comunque una nota grigia sul fatto che, secondo il trattato, la NATO non ha il potere di condurre interventi umanitari.
4. Futuro: la Commissione richiede un rilevante incremento dell’impegno finanziario britannico nel Patto di Stabilità ed esprime preoccupazione che dall’emergenza si passi a tentazioni di disimpegno dell’UE e della NATO.
Nel commentare il rapporto, Cook contesta gli addebiti mossi sull’inaccettabile annesso militare nel pacchetto di Rambuillet, argomentando che il testo riproduceva le disposizioni già accettate da Milosevic a Dayton.  Il Ministro degli Esteri britannico ha infine ribadito la sua convinzione che l’intervento fosse conforme alle norme di diritto internazionale. Nessuna contestazione di Cook, invece, sul commento relativo all’inopportunita’ di aver, all’inizio, pubblicamente escluso il ricorso alle operazioni terrestri.
Il giudizio della Commissione Esteri dei Comuni assume particolare interesse per la circostanza di venire a poche settimane dalla decisione della Corte Internazionale di Giustizia di respingere il ricorso della Jugoslavia sugli asseriti crimini di guerra che avrebbe commesso l’Alleanza nel corso dei bombardamenti e a pochi giorni dalla condanna di “Amnesty International” su tale questione.

3. SPAGNA - Un vertice con l'Italia a Napoli.
Iniziano oggi a Napoli i lavori del vertice italo-spagnolo che proseguiranno fino al tardo pomeriggio di domani.
Il Vertice, confermando l’eccellente quadro delle relazioni bilaterali, fornisce l’opportunità all’Italia ed alla Spagna di approfondire le tematiche europee più attuali e di sviluppare una più stretta collaborazione su alcuni aspetti di politica estera di primario interesse per entrambi i Paesi.  Nell'ottica italiana, infatti, i Vertici bilaterali con i nostri principali partners europei devono essere funzionali al raggiungimento di convergenze sui temi centrali dell'attualità internazionale che sono oggi quelli della costruzione europea e della stabilità. Il Vertice italo-spagnolo costituisce inoltre la prima importante occasione internazionale per il Premier spagnolo Aznar per presentare il suo nuovo Governo che, pur nel segno della continuità, si prefigge un marcato dinamismo in politica estera ed europea.

Giorni dell'Europa


9 giugno 2000
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