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1. UNIONE EUROPEA - Allo studio un'agenzia per la protezione civile.
Il Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, assistito dai
Commissari all’Ambiente, Wallstrom, e alle Politiche Regionali, Barnier, ha
avuto un incontro con una delegazioni dell’Agenzia per la Protezione Civile,
guidata dal Prof. Barberi.
Il colloquio si è svolto all’indomani dell’annuncio formale
dell’intenzione della Commissione di presentare, nel corso del mese di luglio,
una proposta specifica intesa ad istituire un meccanismo comunitario volto a
rendere più incisiva l’azione dell’UE nel caso di catastrofi, senza
interferire nelle competenze nazionali o regionali (la protezione civile non si
configura ancora come materia comunitaria in senso stretto).
Il meccanismo prospettato dovrebbe consentire di individuare i servizi e
le squadre di intervento che potrebbero essere attivate; di rafforzarne la
capacità di cooperazione; di prevedere una formazione ed esercitazioni comuni;
di facilitare le comunicazioni e ottenere garanzie dell’impegno degli Stati
membri a collaborare per un migliore coordinamento degli interventi, sia
all’interno che all’esterno del territorio dell’Unione.
2. GRAN BRETAGNA - Rapporto della Camera dei Comuni
sul Kossovo.
Dopo mesi di audizioni è stato pubblicato il rapporto della
Commissione Esteri della Camera dei Comuni sugli eventi in Kossovo. Il rapporto,
lungo un centinaio di pagine, può essere consultato sul sito www.fco.gov.uk
I punti fondamentali sono:
1. Crisi dopo il maggio 1997: il Governo britannico viene scagionato dalle
accuse di non aver fatto abbastanza sul piano diplomatico e viene anzi
complimentato per gli sforzi fatti. Potrebbe
esserci stata una mancata opportunità di arrivare ad una soluzione pacifica
prima dell’emergere del KLA, ma si tratta di “senno di poi”.
Il giudizio espresso su Rambouillet è in parte ambiguo: da una parte il
pacchetto proposto viene complessivamente giudicato “ragionevole”;
dall’altra si critica la NATO per aver consentito l’inclusione di un
“annesso militare chiaramente inaccettabile” per la Jugoslavia, in quanto
lesivo della sua sovranità.
2. Condotta delle operazioni: si giudica deplorevole che, per “considerazioni
di politica interna in alcuni Stati membri”, l’Alleanza abbia pubblicamente
rimosso il deterrente della campagna terrestre prima dell’avvio di quella
aerea, deterrente invece confermatosi poi cruciale nella fase finale.
Malgrado le forze di Milosevic si apprestassero a muoversi contro i
kossovari, non vi è dubbio per la Commissione che il ritiro degli osservatori
OSCE e la campagna aerea della NATO abbiano intensificato la repressione e le
espulsioni, mettendo a nudo inefficienze dell’Intelligence.
3. Legalità dell’intervento: l’operazione “Allied Force” si è posta al
di fuori dei parametri giuridici della Carta dell’ONU e delle dottrine
dell’intervento umanitario, il che si sarebbe potuto evitare se gli alleati
avessero cercato di far ricorso alle procedure della “Uniting for Peace”. Una volta presa però la decisione, considerando il veto
russo e cinese, l’Alleanza ha comunque fatto “quello che poteva affinché
l’intervento militare fosse condotto il più possibile in linea con le
disposizione del diritto internazionale”.
Rimane comunque una nota grigia sul fatto che, secondo il trattato, la
NATO non ha il potere di condurre interventi umanitari.
4. Futuro: la Commissione richiede un rilevante incremento dell’impegno
finanziario britannico nel Patto di Stabilità ed esprime preoccupazione che
dall’emergenza si passi a tentazioni di disimpegno dell’UE e della NATO.
Nel commentare il rapporto, Cook contesta gli addebiti mossi
sull’inaccettabile annesso militare nel pacchetto di Rambuillet, argomentando
che il testo riproduceva le disposizioni già accettate da Milosevic a Dayton.
Il Ministro degli Esteri britannico ha infine ribadito la sua convinzione
che l’intervento fosse conforme alle norme di diritto internazionale. Nessuna
contestazione di Cook, invece, sul commento relativo all’inopportunita’ di
aver, all’inizio, pubblicamente escluso il ricorso alle operazioni terrestri.
Il giudizio della Commissione Esteri dei Comuni assume particolare interesse per
la circostanza di venire a poche settimane dalla decisione della Corte
Internazionale di Giustizia di respingere il ricorso della Jugoslavia sugli
asseriti crimini di guerra che avrebbe commesso l’Alleanza nel corso dei
bombardamenti e a pochi giorni dalla condanna di “Amnesty International” su
tale questione.
3. SPAGNA - Un vertice con l'Italia a Napoli.
Iniziano oggi a Napoli i lavori del vertice italo-spagnolo che
proseguiranno fino al tardo pomeriggio di domani.
Il Vertice, confermando l’eccellente quadro delle relazioni bilaterali,
fornisce l’opportunità all’Italia ed alla Spagna di approfondire le
tematiche europee più attuali e di sviluppare una più stretta collaborazione
su alcuni aspetti di politica estera di primario interesse per entrambi i Paesi.
Nell'ottica italiana, infatti, i Vertici bilaterali con i nostri
principali partners europei devono essere funzionali al raggiungimento di
convergenze sui temi centrali dell'attualità internazionale che sono oggi
quelli della costruzione europea e della stabilità. Il Vertice italo-spagnolo
costituisce inoltre la prima importante occasione internazionale per il Premier
spagnolo Aznar per presentare il suo nuovo Governo che, pur nel segno della
continuità, si prefigge un marcato dinamismo in politica estera ed europea.
9
giugno 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |