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1. UNIONE EUROPEA - In ritardo l'integrazione euromediterranea.
La riunione
informale dei ministri degli esteri del partenariato euromediterraneo, svoltasi
a Lisbona lo scorso 25 e 26 maggio, ha dato luogo ad una riflessione su come
rinvigorire e rafforzare il processo di Barcellona e preparare il terreno per la
conferenza ministeriale di Marsiglia del prossimo novembre.
In linea generale, e' stato riconosciuto che i risultati del processo di
Barcellona finora raggiunti non sono stati del tutto soddisfacenti, ma ne è
stato auspicato un rilancio, anche per fugare i timori dei Partners della riva
sud circa un'eccessiva attenzione dell'Unione Europea verso l'allargamento e gli
interventi nei Balcani.
In tema di Carta per la Pace e la Stabilita', i Ministri hanno esaminato ed
approvato il ''progress report'' del gruppo alti funzionari, che sono stati
invitati ad accelerare i lavori di completamento del testo, in vista del suo
esame alla conferenza ministeriale di Marsiglia.
Sul capitolo economico e finanziario, i Ministri si sono espressi per un
incremento degli scambi transmediterranei e del commercio sud-sud, per uno
sforzo congiunto nella promozione dello sviluppo socio-economico, per
l'incoraggiamento degli investimenti privati.
Nel contesto del capitolo culturale e sociale si è parlato della possibilità
di lanciare programmi regionali per la cooperazione nel settore della giustizia
e degli affari interni, con particolare riguardo alla lotta all'immigrazione
clandestina, alla criminalità organizzata ed al traffico di droga. In tema di
terrorismo è stato concordato di proseguire il dialogo con l'organizzazione di
una terza riunione ad hoc a livello di alti funzionari entro la fine dell'anno.
Circa l'allargamento della membership del
partenariato, è stata espressa l'aspettativa che la Libia - che, invitata come
ospite della presidenza, all'ultimo momento ha rinunciato all'invio
dell’annunziata delegazione - occupi
il posto che le spetta, una volta confermata la sua accettazione piena e senza
riserve dell'acquis del processo di
Barcellona.
2. UNIONE EUROPEA - Elettricità e gas al Consiglio
Energia.
Si riuniscono oggi a Bruxelles i Ministri competenti per l'Energia
dei Quindici. Argomenti all’ordine del giorno sono: il mercato interno
dell'energia elettrica e del gas, il miglioramento dell'efficienza energetica,
le fonti di energia rinnovabili, la sicurezza dell'approvvigionamento di gas
nell'U.E..
Nel corso della riunione odierna sarà presentato un piano d'azione per il
miglioramento dell'efficienza energetica preparato dalla Commissione,
soprattutto con riferimento all'accordo di Kyoto sull'abbattimento di emissioni
di CO2; il miglioramento dell'efficienza energetica sarà, infatti, uno dei
fattori chiave che consentirà all'U.E. di raggiungere in maniera più economica
l'obiettivo attribuitole dal Protocollo.
La Commissione presenterà quindi un rapporto sui mercati interni
dell'elettricità e del gas ed un’informativa sulla liberalizzazione del
mercato elettrico.
Sarà infine presentata ufficialmente una proposta di direttiva sulle fonti di
energia rinnovabili con la quale si intende creare un quadro a medio termine per
lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili che contribuisca al rispetto
degli impegni di Kyoto, avendo come obiettivo quello di raddoppiare il consumo
di energia verde entro il 2010, passando dall'attuale 6% al 12%.
3. BELGIO - Coincidenze con l'Italia sulla riforma
dell'Unione europea.
L'incontro di oggi del Ministro Dini col Ministro degli Esteri belga
era stato concordato nella recente riunione delle Azzorre del 6-7 maggio scorso.
Esso sarà incentrato su di un approfondimento delle
principali questioni europee e di politica internazionale.
Sul tema delle riforme istituzionali dell'Unione Europea, la posizioni
belghe sono fortemente coincidenti con le valutazioni italiane, come del resto
confermato dalla dichiarazione trilaterale Italia, Francia, Belgio del 1997. In
particolare il Belgio è favorevole ad un approccio globale, privilegiando
l'idea di una sola conferenza intergovernativa che dovrebbe auspicabilmente
concludere i suoi lavori entro la fine di quest'anno sotto l'impulso della
Presidenza francese.
Durante l'incontro si parlerà anche di riforma del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite. Il Belgio è animatore di un gruppo di paesi che auspicano una
riforma che meglio rispetti gli attuali equilibri internazionali, guardando con
favore all'inserimento della Germania e del Giappone nel gruppo dei membri
permanenti del Consiglio di Sicurezza e all'aumento di quelli non permanenti su
base geografica, con un meccanismo di revisione periodica della sua
composizione. Negli ultimi mesi, pur continuando tenacemente nella sua azione,
la nuova dirigenza belga sembra manifestare un rinnovato interesse anche
sull'ipotesi di un seggio permanente europeo, pur ritenendolo un obiettivo di
medio – lungo periodo.
In agenda anche tematiche africane, alla luce, fra l'altro, del nuovo dinamismo
impresso dal Ministro Michel alla politica estera belga in tale area geografica.
Per quanto riguarda in particolare la regione dei Grandi Laghi, il Belgio
ritiene indispensabile avviare una decisa azione di sensibilizzazione di tutta
la comunità internazionale sulle parti in conflitto affinchè venga rispettato
e messo in opera l'Accordo di Lusaka, ritenuto l'unico strumento, sia pur
fragile, su cui costruire una pacificazione generale dell'area.
4. ITALIA - A Roma riunione di Iniziativa
Trilaterale.
Si è svolta ieri a Roma, per esaminare lo stato della cooperazione
in atto, una riunione della Iniziativa Trilaterale, alla quale hanno partecipato
una delegazione ungherese guidata dal consigliere del Primo Ministro Orban, e
una delegazione slovena guidata dal Sottosegretario di Stato per gli Stati
confinanti del Ministero degli Esteri.
Ai lavori - che si sono conclusi con un incontro con il Sottosegretario Ranieri
- è stata associata in un secondo momento una delegazione croata guidata
dall'Assistente del Ministro degli Esteri Picula.
Nel corso della prima parte della riunione, si è passato in rassegna
l’andamento delle iniziative in atto, valutando positivamente alcuni settori
di intervento, fra i quali in particolare la cooperazione per la lotta alla
criminalità e quella militare, che ha visto la creazione di una Brigata
Congiunta per operazioni di peace-keeping, il cui comando si trova a Udine. E’
stata poi rilevata la necessità di sviluppare altre attività congiunte, tra
cui quelle culturali e nel settore doganale, nonché di dare nuovo impulso ai
lavori di realizzazione del corridoio multimodale n. 5 (Trieste-Lubiana-Budapest-Kiev).
I partecipanti hanno poi convenuto sull’opportunità di allargare la
cooperazione in atto nella Trilaterale anche alla Croazia, alla luce delle
positive trasformazioni innescate dai risultati delle recenti elezioni politiche
e presidenziali nel Paese. Nell’incontro allargato ai rappresentanti croati,
si è concordato che Zagabria potrà sin d’ora partecipare a livello di
esperti ai differenti gruppi di lavoro operanti nel quadro della Trilaterale, e
che il prossimo Vertice dei Primi Ministri dell’iniziativa, previsto a
settembre, potrà formalizzare l’allargamento della medesima alla Croazia.
5. ROMANIA - Punta ad entrare nelle istituzione
euro-atlantiche.
Il Ministro Dini, ha incontrato ieri il Ministro degli Esteri di
Romania, Petre Roman, con il quale ha passato in rassegna i principali temi
dell’attualità internazionale, ed in particolare la situazione nei Balcani e
nel Kosovo, i rapporti bilaterali e il processo di avvicinamento della Romania
alle strutture euro-atlantiche. All’incontro era presente il Sottosegretario
Ranieri.
Il Ministro Roman ha ribadito che la Romania considera l’adesione alle
istituzioni euro-atlantiche una priorità della sua politica estera ed aspira ad
essere compresa nella prossima fase di allargamento. Il Ministro Dini ha
ribadito il sostegno italiano alle attese di Bucarest, anche in considerazione
del ruolo di crescente importanza che la Romania è destinata a svolgere nel
Sud-est europeo.
Per quanto riguarda in particolare il processo di adesione all’Unione Europea,
appoggiato da parte italiana, il Ministro Dini ha rilevato con apprezzamento i
progressi realizzati dalla Romania, il cui Governo sta procedendo sulla strada
dell’apertura e della liberalizzazione dell’economia e della stabilizzazione
del quadro giuridico per favorire gli investimenti esteri.
Con riferimento alla NATO, il Ministro Dini ha sottolineato come da parte
italiana si ritenga pienamente valida l’esigenza di un processo di
allargamento dell’Alleanza geograficamente bilanciato. Il Governo italiano
appoggia dunque il principio della “porta aperta” ad ulteriori adesioni, tra
le quali si auspica possa esserci quella della Romania, di cui si valuta
positivamente l’impegno nelle operazioni di pace della NATO e verso
l’integrazione e la cooperazione con le nazioni vicine.
Quanto alla più generale situazione nei Balcani, è stato evidenziato
l’interesse ad un ruolo attivo della Romania nel quadro del Patto di Stabilità
e dei vari fori di cooperazione regionali, ed è stata attirata l’attenzione
sull’importanza del ripristino della navigabilità del Danubio, che riveste
per la Romania una grande importanza economica.
Nel settore dei rapporti bilaterali, è stata rilevata la grande importanza del
loro sviluppo, sia in virtù degli stretti vincoli storico-culturali, sia per i
consolidati rapporti politici ed economici sanciti dal Partenariato Strategico
varato nell'aprile del 1997 con la Dichiarazione congiunta dei Ministri degli
Esteri dei due Paesi (Dini-Severin), che ha posto le basi per la loro
intensificazione a tutti i livelli. L’Italia rappresenta il primo partner
commerciale della Romania (con un interscambio pari a 4 miliardi di dollari) e
in loco sono presenti oltre 8000 aziende italiane, la maggior parte delle quali
medie e piccole. Da parte italiana è stato manifestato l’intendimento di
favorire un’ulteriore intensificazione della presenza degli investitori
italiani.
6. RUSSIA
- Non ci sarà un nuovo "equilibrio del terrore", dice Bush.
Il Candidato repubblicano alla Casa Bianca George Bush ha reso nota
la propria posizione in materia di sicurezza nucleare. Essa si basa sulla
negazione della ricerca dell' "equilibrio del terrore" quale mezzo per
garantire la sicurezza nei rapporti con la Russia e sull'ipotesi di riduzione
unilaterale delle armi nucleari.
Le esternazioni di Bush intendevano in primo luogo rispondere alle accuse dei
democratici, che lo dipingevano come un "nostalgico" della guerra
fredda. Il candidato repubblicano, nel ricordare come la Russia non sia più un
nemico, ha invece evidenziato che le minacce alla sicurezza degli Stati Uniti
provengono nella fase attuale dagli Stati fuorilegge, dai gruppi terroristici e
dalla proliferazione di armi di distruzione di massa.
In questo contesto, Bush intenderebbe in primo luogo procedere, qualora eletto,
alla realizzazione di un sistema di difesa missilistico, capace di proteggere
gli Stati Uniti, le forze americane all'estero e i paesi amici e alleati. In
secondo luogo si potrebbe procedere alla riduzione delle armi nucleari
americane, adeguandone il numero alle esigenze di sicurezza prevalenti
nell'attuale era post-guerra fredda.
30
maggio 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |