i-e310
1. REGNO
UNITO - Colloqui nella Corea del Nord.
Una delegazione del Foreign Office britannico e' arrivata ieri a Pyongyang per
una serie di colloqui con le autorità nordcoreane, il cui scopo e' quello di
dare nuovo impulso al dialogo tra i due paesi, iniziato nel 1995.
I progressi nei contatti bilaterali andrebbero molto a rilento, e si sarebbe
ancora ben lontani dalla decisione di avviare relazioni diplomatiche, come ha
fatto nel gennaio scorso l'Italia, seguita qualche settimana fa dall'Australia.
Tuttavia, si osserva, l'atmosfera più rilassata di questi mesi tra il Pyongyang
e l'Occidente - anche a seguito dell'annuncio del vertice del 12 giugno prossimo
tra Corea del Nord e Corea del Sud, il primo nella storia dei due Paesi -
potrebbe facilitare l'avvio di rapporti più stretti anche con la Gran Bretagna.
Nel corso dei colloqui con le autorità nordcoreane, la delegazione britannica
solleverà la questione del rispetto dei diritti umani e del programma
missilistico, che Pyongyang starebbe portando avanti nonostante i moniti
dell'Occidente e in particolare degli Stati Uniti.
Il nuovo clima che si registra nei rapporti tra la Corea del Nord e l'Occidente
ha intanto indotto l'Unione Europea a prendere in considerazione l'ipotesi di
una ''ricompensa'' per Pyongyang, cui verrebbe concesso di aprire un proprio
ufficio di Rappresentanza a Bruxelles.
2. RUSSIA - "In Kossovo devono votare
tutti".
Sulle questioni aperte della crisi del Kossovo, Mosca ribadisce che delle
elezioni amministrative cui prendesse parte soltanto la componente albanese non
avrebbero legittimità. Secondo Mosca, e' necessario esperire ogni tentativo per
coinvolgere Belgrado nella preparazione della tornata elettorale. Un approccio
collaborativo delle autorità jugoslave, ad esempio in materia di registrazione
degli elettori, potrebbe infatti favorire una partecipazione al voto vuoi dei
serbi che vivono nella provincia vuoi di quelli che l'hanno dovuta lasciare.
Nella convinzione che il voto anche serbo sia nell'interesse dello stesso popolo
serbo e di Belgrado, Mosca ha pertanto intenzione di continuare ad esercitare
pressioni sulle autorità jugoslave affinché si assumano un qualche ruolo
attivo in proposito.
Sul ruolo del contingente delle Nazioni Unite UNMIK nella provincia e delle
successive fasi di devoluzione amministrativa, Mosca guarda alla questione con
occhi pragmatici, ammonendo pero' che lo status del Kossovo dovrà essere
affrontato nel rispetto della Ris. 1244, coinvolgendo Belgrado.
In merito alla Bosnia-Erzegovina, Mosca riconosce l'importanza degli accordi di
Dayton che, lungi dall'essere perfetti, sono tuttavia l'architrave della pace in
Bosnia.
3.
TURCHIA - Insediato il nuovo presidente della
Repubblica.
Si è tenuta ad Ankara la cerimonia di insediamento del neoeletto Presidente
Sezer. Nel suo discorso il nuovo Capo dello Stato ha affermato che l’istituto
della Presidenza sarà "un irriducibile e strenuo difensore del principio
della laicità" e quindi della separazione dei sentimenti religiosi dagli
affari politici e dello Stato.
Sezer nel suo discorso di insediamento ha pronunciato più volte le parole
‘democrazia’ e ‘Stato di diritto’, sottolineando che questi saranno i
principi ai quali la Presidenza farà costantemente riferimento. Per il neo
eletto Presidente la salvaguardia della libertà e dei diritti dell’individuo
devono infatti essere considerati un "traguardo naturale" per la
Turchia, da raggiungere anche grazie ad un economia solida, avanzata e ben
distribuita.
Di particolare importanza è l’enfasi posta sui valori della laicità dello
Stato. Quanti nel movimento islamico si erano compiaciuti dell’elezione Sezer,
dovranno meditare sul fatto che nel suo pensiero non vi sono dubbi circa la
necessità che il rispetto dei valori e dei sentimenti religiosi, parte
integrante dei diritti individuali, non debba assolutamente implicare cedimenti
sul piano della sua separazione dalla vita organizzata della società e dello
Stato.
Nell’unico passaggio relativo alla politica estera, Sezer ha parlato
dell’Europa evocando l’aspirazione della Turchia ad entrare a far parte
dell’Unione, facendo indirettamente riferimento all’ovvio impegno del Paese
per adeguarsi ai valori in vigore nell’unione stessa.
17
maggio 2000 webmaster@euganeo.it |
![]() |
il
collegio senatoriale di Tino Bedin |