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Giorni dell'Europa

Giovedì 4 maggio 2000

1. EURO - Con la Grecia in dodici nella moneta unica.
Dal primo gennaio del 2001 la Grecia dovrebbe divenire il dodicesimo membro del gruppo di Paesi che aderiscono alla moneta unica. Il primo ufficiale via libera all'ingresso della dracma nell'euro è stato dato oggi a Bruxelles dalla Commissione europea e dalla Banca centrale europea (Bce) che hanno presentato alla Commissione Affari monetari dell'Europarlamento due rapporti di convergenza.
La decisione finale sarà presa dalla riunione dal Consiglio Ecofin dopo una consultazione del Parlamento europeo e una discussione con i capi di stato e di governo dei 15 al Vertice di San Maria da Feira, in Portogallo, il 19 e 20 giugno prossimi. Mentre il rapporto di convergenza ritiene che la Grecia sia pronta per entrare a far parte della zona euro, per la Svezia conferma invece la necessità di un nuovo rinvio.

2. GRAN BRETAGNA - Decise sanzioni contro lo Zimbabwe.
Il governo di Londra ha annunciato una serie di sanzioni contro lo Zimbabwe. Vietate le esportazioni ùdi armi e materiale destinato alle forze armate mentre la Camera dei Comuni ha bloccato la spedizione di 450 Land Rovers destinate alla polizia del paese africano. "Nella attuali circostanze, mentre la violenza si diffonde, abbia deciso che, per il momento, la Gran Bretagna rifiuterà ogni nuova richiesta di autorizzazione all'esportazione di armi e materiale militare allo Zimbabwe" ha detto il Ministro degli Esteri Robin Cook in una audizione speciale davanti alla Camera.

3. ITALIA - La Conferenza dei donatori sul Mozambico.
Il Presidente mozambicano Chissano si trova in Italia per la Conferenza dei donatori sul Mozambico, convocata per ieri e oggi in seguito delle tragiche alluvioni che, nel febbraio e marzo scorsi, hanno colpito soprattutto le regioni centro-meridionali del paese. Durante la sua visita a Roma, il Presidente Chissano è stato ricevuto dal Capo dello Stato, alla presenza del Ministro Dini, e sarà ricevuto oggi dal Presidente Amato. Sul piano bilaterale il Presidente Chissano vedrà rinnovata la solidarietà italiana nei confronti del Mozambico. L’Italia vi ha svolto un duplice ruolo di guida, nell’assistenza economica e nella mediazione politica interna, coronate entrambe da successo. Malgrado un livello di reddito pro capite ancora fra i più bassi del mondo (intorno ai 100 dollari annui), il Mozambico è uno dei non numerosi paesi africani ad avere imboccato la strada dello sviluppo (con tassi di crescita del 10% negli ultimi due anni) e della riconciliazione civile.
Ancora dipendente dall’assistenza internazionale e frenato dalle residue vestigia di economia centralizzata, il Paese ha intrapreso, sotto la guida dell’FMI, un programma di aggiustamenti strutturali e di privatizzazioni considerato fra i più avanzati nel continente. Possiede le condizioni (stabilità politica, riforme) per un vero decollo economico, per un passaggio da un’agricoltura di sussistenza (che impiega l’80% della forza lavoro) a uno sfruttamento industriale delle risorse minerarie, nonché un potenziale turistico praticamente inesplorato (un litorale di 2000 Km. di spiagge vergini).
Le recenti alluvioni potrebbero rappresentare una seria battuta d’arresto in questo processo virtuoso di sviluppo. Alla gravissima emergenza umanitaria, l’Italia ha risposto con immediati aiuti di emergenza per oltre 13 miliardi di lire nei settori dell’agricoltura, dell’approvvigionamento idrico e delle infrastrutture rurali, in aggiunta alle risorse già stanziate in sede di programmazione ordinaria del triennio 2000-2002 per un valore di oltre 100 miliardi di lire.
Sul piano dell’indebitamento, il Mozambico potrà beneficiare del differimento dei pagamenti dovuti sul servizio del proprio debito estero, deciso su proposta italiana nell’ambito del Club di Parigi, e del provvedimento di cancellazione del debito per i paesi più poveri all’esame del Parlamento.
Oltre al tema centrale dell’assistenza straordinaria e della riabilitazione delle aree colpite dalle alluvioni, la visita di Chissano consentirà uno scambio di vedute sull'attualità politica nel continente africano e sulla situazione interna al Mozambico, con particolare riferimento alle prospettive che si aprono al paese dopo le elezioni della fine del 1999, che hanno visto la riconferma della maggioranza parlamentare del FRELIMO e la rielezione di Chissano (52% dei voti), che detiene la carica di Presidente della Repubblica dal 1986.

4. RUSSIA - Piano di Putin per l'economia.
I principali temi all’ordine del giorno della recente visita del Ministro degli Esteri russo Ivanov a Washington: questioni economiche e tematiche del disarmo (START e NMD). Putin sarebbe sul punto di annunciare un ambizioso piano di riforme economiche, nell'intenzione di adottare entro l'estate una serie di atti legislativi per migliorare il clima degli investimenti.
Sui temi del disarmo, non si sarebbero registrati progressi sostanziali per quanto concerne l'avvicinamento delle rispettive posizioni in vista di un possibile 'grand bargain' tra armi nucleari offensive e difensive. L'obiezione principale da parte russa, resta il fatto che l'architettura difensiva 'limitata', cosi' come proposta da parte americana, e' suscettibile di porre in essere un processo evolutivo che finirebbe per minacciare il deterrente russo.
La controproposta russa presentata da Ivanov e' stata duplice. Da un lato, la richiesta all'amministrazione americana di rinviare la decisione sullo spiegamento del sistema (almeno per quest'anno); dall'altro - ed in alternativa ai piani americani- Ivanov ha proposto agli americani di rafforzare la cooperazione bilaterale e multilaterale per fronteggiare le nuove 'minacce' attraverso strumenti che siano compatibili con il Trattato ABM. In particolare il Ministro russo ha menzionato una possibile collaborazione difensiva contro i missili di teatro anche in ambito NATO, in vista della prossima Ministeriale di Firenze.
Su questi temi le due parti hanno comunque concordato un intenso calendario negoziale in preparazione del prossimo vertice russo-americano di mosca(4/5 giugno).

5. SLOVENIA - Un governo di centro-destro fino ad ottobre.
Il Parlamento sloveno ha eletto Primo Ministro l’esponente di centro-destra Andrej Bajuk, che manterrà la guida del Governo fino allo scadere della legislatura previsto per il prossimo ottobre. La nomina di Bajuk, passata con 46 voti a favore e 44 contro alla terza votazione quando era necessaria solo la maggioranza semplice, chiude una crisi di Governo aperta l’8 aprile con l’uscita del partito popolare (SLS) di Marjan Podobnik dalla coalizione di centro-sinistra guidata da Janez Drnovsek. Bajuk, che ha una fama di "tecnico", dovrà ora formare un esecutivo di transizione che guidi il Paese fino alle prossime elezioni politiche, previste per ottobre, con l’appoggio di Popolari, Cristiano-Democratici e Socialdemocratici.
Dopo il primo Governo del democristiano Lojze Peterle formato nel 1992, un anno dopo la dichiarazione di indipendenza dalla Jugoslavia, la destra torna adesso alla guida dell’esecutivo sloveno chiudendo otto anni di egemonia di centro-sinistra.

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4 maggio 2000
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