1. EURO - Con la Grecia in dodici nella moneta unica.
Dal primo gennaio del 2001 la Grecia dovrebbe divenire il dodicesimo membro del
gruppo di Paesi che aderiscono alla moneta unica. Il primo ufficiale via libera
all'ingresso della dracma nell'euro è stato dato oggi a Bruxelles dalla Commissione
europea e dalla Banca centrale europea (Bce) che hanno presentato alla Commissione Affari
monetari dell'Europarlamento due rapporti di convergenza.
La decisione finale sarà presa dalla riunione dal Consiglio Ecofin dopo una consultazione
del Parlamento europeo e una discussione con i capi di stato e di governo dei 15 al
Vertice di San Maria da Feira, in Portogallo, il 19 e 20 giugno prossimi. Mentre il
rapporto di convergenza ritiene che la Grecia sia pronta per entrare a far parte della
zona euro, per la Svezia conferma invece la necessità di un nuovo rinvio.
2. GRAN BRETAGNA - Decise sanzioni contro lo Zimbabwe. Il governo di Londra ha annunciato una serie di sanzioni contro lo Zimbabwe.
Vietate le esportazioni ùdi armi e materiale destinato alle forze armate mentre la Camera
dei Comuni ha bloccato la spedizione di 450 Land Rovers destinate alla polizia del paese
africano. "Nella attuali circostanze, mentre la violenza si diffonde, abbia deciso
che, per il momento, la Gran Bretagna rifiuterà ogni nuova richiesta di autorizzazione
all'esportazione di armi e materiale militare allo Zimbabwe" ha detto il Ministro
degli Esteri Robin Cook in una audizione speciale davanti alla Camera.
3. ITALIA - La Conferenza dei donatori sul Mozambico. Il Presidente mozambicano Chissano si trova in Italia per la Conferenza dei
donatori sul Mozambico, convocata per ieri e oggi in seguito delle tragiche alluvioni che,
nel febbraio e marzo scorsi, hanno colpito soprattutto le regioni centro-meridionali del
paese. Durante la sua visita a Roma, il Presidente Chissano è stato ricevuto dal Capo
dello Stato, alla presenza del Ministro Dini, e sarà ricevuto oggi dal Presidente Amato.
Sul piano bilaterale il Presidente Chissano vedrà rinnovata la solidarietà italiana nei
confronti del Mozambico. LItalia vi ha svolto un duplice ruolo di guida,
nellassistenza economica e nella mediazione politica interna, coronate entrambe da
successo. Malgrado un livello di reddito pro capite ancora fra i più bassi del mondo
(intorno ai 100 dollari annui), il Mozambico è uno dei non numerosi paesi africani ad
avere imboccato la strada dello sviluppo (con tassi di crescita del 10% negli ultimi due
anni) e della riconciliazione civile.
Ancora dipendente dallassistenza internazionale e frenato dalle residue vestigia di
economia centralizzata, il Paese ha intrapreso, sotto la guida dellFMI, un programma
di aggiustamenti strutturali e di privatizzazioni considerato fra i più avanzati nel
continente. Possiede le condizioni (stabilità politica, riforme) per un vero decollo
economico, per un passaggio da unagricoltura di sussistenza (che impiega l80%
della forza lavoro) a uno sfruttamento industriale delle risorse minerarie, nonché un
potenziale turistico praticamente inesplorato (un litorale di 2000 Km. di spiagge
vergini).
Le recenti alluvioni potrebbero rappresentare una seria battuta darresto in questo
processo virtuoso di sviluppo. Alla gravissima emergenza umanitaria, lItalia ha
risposto con immediati aiuti di emergenza per oltre 13 miliardi di lire nei settori
dellagricoltura, dellapprovvigionamento idrico e delle infrastrutture rurali,
in aggiunta alle risorse già stanziate in sede di programmazione ordinaria del triennio
2000-2002 per un valore di oltre 100 miliardi di lire.
Sul piano dellindebitamento, il Mozambico potrà beneficiare del differimento dei
pagamenti dovuti sul servizio del proprio debito estero, deciso su proposta italiana
nellambito del Club di Parigi, e del provvedimento di cancellazione del debito per i
paesi più poveri allesame del Parlamento.
Oltre al tema centrale dellassistenza straordinaria e della riabilitazione delle
aree colpite dalle alluvioni, la visita di Chissano consentirà uno scambio di vedute
sull'attualità politica nel continente africano e sulla situazione interna al Mozambico,
con particolare riferimento alle prospettive che si aprono al paese dopo le elezioni della
fine del 1999, che hanno visto la riconferma della maggioranza parlamentare del FRELIMO e
la rielezione di Chissano (52% dei voti), che detiene la carica di Presidente della
Repubblica dal 1986.
4. RUSSIA - Piano di Putin per l'economia. I principali temi allordine del giorno della recente visita del Ministro
degli Esteri russo Ivanov a Washington: questioni economiche e tematiche del disarmo
(START e NMD). Putin sarebbe sul punto di annunciare un ambizioso piano di riforme
economiche, nell'intenzione di adottare entro l'estate una serie di atti legislativi per
migliorare il clima degli investimenti.
Sui temi del disarmo, non si sarebbero registrati progressi sostanziali per quanto
concerne l'avvicinamento delle rispettive posizioni in vista di un possibile 'grand
bargain' tra armi nucleari offensive e difensive. L'obiezione principale da parte
russa, resta il fatto che l'architettura difensiva 'limitata', cosi' come proposta da
parte americana, e' suscettibile di porre in essere un processo evolutivo che finirebbe
per minacciare il deterrente russo.
La controproposta russa presentata da Ivanov e' stata duplice. Da un lato, la richiesta
all'amministrazione americana di rinviare la decisione sullo spiegamento del sistema
(almeno per quest'anno); dall'altro - ed in alternativa ai piani americani- Ivanov ha
proposto agli americani di rafforzare la cooperazione bilaterale e multilaterale per
fronteggiare le nuove 'minacce' attraverso strumenti che siano compatibili con il Trattato
ABM. In particolare il Ministro russo ha menzionato una possibile collaborazione difensiva
contro i missili di teatro anche in ambito NATO, in vista della prossima Ministeriale di
Firenze.
Su questi temi le due parti hanno comunque concordato un intenso calendario negoziale in
preparazione del prossimo vertice russo-americano di mosca(4/5 giugno).
5. SLOVENIA - Un governo di centro-destro fino ad ottobre. Il Parlamento sloveno ha eletto Primo Ministro lesponente di
centro-destra Andrej Bajuk, che manterrà la guida del Governo fino allo scadere della
legislatura previsto per il prossimo ottobre. La nomina di Bajuk, passata con 46 voti a
favore e 44 contro alla terza votazione quando era necessaria solo la maggioranza
semplice, chiude una crisi di Governo aperta l8 aprile con luscita del partito
popolare (SLS) di Marjan Podobnik dalla coalizione di centro-sinistra guidata da Janez
Drnovsek. Bajuk, che ha una fama di "tecnico", dovrà ora formare un esecutivo
di transizione che guidi il Paese fino alle prossime elezioni politiche, previste per
ottobre, con lappoggio di Popolari, Cristiano-Democratici e Socialdemocratici.
Dopo il primo Governo del democristiano Lojze Peterle formato nel 1992, un anno dopo la
dichiarazione di indipendenza dalla Jugoslavia, la destra torna adesso alla guida
dellesecutivo sloveno chiudendo otto anni di egemonia di centro-sinistra.