1. UNIONE EUROPEA - Riunito il Consiglio telecomunicazioni.
Hanno avuto ieri a Bruxelles i lavori del Consiglio Telecomunicazioni. Tra gli
argomenti in discussione, questioni di attualità quali lo sviluppo in Europa della
televisione digitale. I Ministri delle telecomunicazioni hanno discusso inoltre di alcuni
dossier di rilievo, quali la revisione del quadro regolamentare comunitario in materia di
comunicazioni elettroniche, che include anche la normativa relativa ad Internet, e la
liberalizzazione dei servizi postali.
2. ITALIA - Nuovo accordo con l'Uganda per la ristrutturazione
del debito. L'Italia e l'Uganda hanno finalizzato ieri il settimo accordo bilaterale di
ristrutturazione del debito estero dell'Uganda, in applicazione della precedente intesa
multilaterale al Club di Parigi. Oggetto dell'accordo, firmato a Kampala a nome del
Governo italiano dall'Ambasciatore Napolitano, è il riscadenzamento di 99 milioni di
dollari di crediti commerciali e d'aiuto, che rappresentano il 67% del totale
dell'ammontare del debito ugandese oggetto dell'ultima ristrutturazione al Club di Parigi.
L'Uganda potrà ora presentarsi nuovamente al Club, non appena il Fondo Monetario
Internazionale e la Banca Mondiale dichiareranno che il Paese ha raggiunto il c.d.
"punto di completamento" delle riforme e dell'accordo per l'alleviamento della
povertà concordati - e monitorati - con il FMI, per chiedere la cancellazione totale del
suo debito estero nel quadro dell'"Iniziativa HIPC rafforzata" ("Heavily
Indebted Poor Countries").
Il Governo italiano ha da parte sua già annunciato nell'aprile 1999 - primo fra i paesi
del G7 - l'intenzione di cancellare il 100% del debito dei Paesi più poveri e
maggiormente indebitati nel quadro "HIPC rafforzato". Il relativo indispensabile
Schema di Disegno di Legge è attualmente in discussione al Parlamento.
Alla cerimonia della firma a Kampala il rappresentante del Governo ugandese, il Segretario
Generale del Ministero delle Finanze Tumusiime-Mutebile, ha vivamente ringraziato
l'Italia, nel corso di una conferenza stampa congiunta, esprimendo la riconoscenza del suo
Governo per il particolare contributo dato dal nostro Paese alla ricerca di una soluzione
definitiva al problema del debito estero ugandese.
Con la firma dell'accordo con l'Uganda salgono ad otto gli accordi bilaterali firmati
quest'anno dal Governo italiano, al Ministero degli Affari Esteri o all'estero, per la
ristrutturazione del debito estero di Paesi che si sono precedentemente presentati al foro
multilaterale del Club di Parigi (nell'ordine Indonesia, Pakistan, Giordania, Zambia,
Bosnia, Senegal, Burkina Faso ed Uganda). Altri accordi sono attualmente in fase di
finalizzazione, anche nel quadro dell'"Iniziativa HIPC rafforzata".
3. MONTENEGRO - Possibile partecipazione al Patto di stabilità. Incontro ieri alla Farnesina tra il Sottosegretario Ranieri ed il Ministro
delle Finanze montenegrino Miograd Ivanivesic. In particolare, è stata esaminata
l'eventuale partecipazione a pieno titolo del Montenegro al Patto di Stabilità, con
l'impegno italiano a superare le difficoltà tecniche legate al suo status in seno alla
Repubblica federale jugoslava.
4. TURCHIA - Senza presidente anche al secondo voto. Il candidato della maggioranza alle elezioni presidenziali turche, Sezer, non
ha raggiunto il "quorum" al termine del secondo turno di votazioni (314 consensi
contro i 376 necessari), ottenendo però 33 voti in più rispetto al precedente suffragio.
Lo seguono, a considerevole distanza, il Presidente del Parlamento, Akbulut, con 88
consensi ed il candidato del Partito Islamico "Fazilet", Yalcintas, con 66 voti.
Pur non avendo raggiunto il "quorum", Sezer ha visto comunque rafforzata la
propria posizione, con un processo incrementale che appare ormai irreversibile. A questo
punto lelezione del candidato di maggioranza sembrerebbe scontata al terzo turno di
votazioni, previsto per il 5 maggio prossimo, per il quale è sufficiente un
"quorum" di "soli" 276 consensi.
Il Parlamento sembrerebbe perdere tempo per laccanimento di candidati senza speranze
di successo, ma apparentemente solo desiderosi di contrastare fino allultimo momento
lelezione di una personalità estranea allassemblea su cui peraltro, a
giudicare dalle indicazioni della stampa, si registra un vasto gradimento da parte della
pubblica opinione. Il ritardo nellelezione del nuovo Capo dello Stato sta inoltre
protraendo oltremodo la lunga fase interlocutoria della vita politica del Paese, bisognoso
di unefficace azione di Governo sul piano delle riforme economiche e soprattutto di
quelle democratiche (anche nellottica delle scadenze poste dai processi in atto con
lUnione Europea dopo il Consiglio di Associazione dello scorso 11 aprile).
Un eventuale riversamento di voti dellopposizione al terzo turno non cambierebbe
infine lo scenario di un Presidente eletto senza il suo concorso e, comunque, non nella
significativa misura che ci si sarebbe potuti attendere dopo lintesa della
maggioranza sul nome di Sezer: unintesa che i Partiti di minoranza non sono comunque
riusciti a far rispettare dai propri deputati. Lopposizione avrebbe così perso una
preziosa opportunità di essere parte attiva nella scelta di un Capo dello Stato che molti
definiscono "luomo giusto al posto giusto, nel momento giusto".