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Giorni dell'Europa

Mercoledì 3 maggio 2000

1. UNIONE EUROPEA - Riunito il Consiglio telecomunicazioni.
Hanno avuto ieri a Bruxelles i lavori del Consiglio Telecomunicazioni. Tra gli argomenti in discussione, questioni di attualità quali lo sviluppo in Europa della televisione digitale. I Ministri delle telecomunicazioni hanno discusso inoltre di alcuni dossier di rilievo, quali la revisione del quadro regolamentare comunitario in materia di comunicazioni elettroniche, che include anche la normativa relativa ad Internet, e la liberalizzazione dei servizi postali.

2. ITALIA - Nuovo accordo con l'Uganda per la ristrutturazione del debito.
L'Italia e l'Uganda hanno finalizzato ieri il settimo accordo bilaterale di ristrutturazione del debito estero dell'Uganda, in applicazione della precedente intesa multilaterale al Club di Parigi. Oggetto dell'accordo, firmato a Kampala a nome del Governo italiano dall'Ambasciatore Napolitano, è il riscadenzamento di 99 milioni di dollari di crediti commerciali e d'aiuto, che rappresentano il 67% del totale dell'ammontare del debito ugandese oggetto dell'ultima ristrutturazione al Club di Parigi.
L'Uganda potrà ora presentarsi nuovamente al Club, non appena il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale dichiareranno che il Paese ha raggiunto il c.d. "punto di completamento" delle riforme e dell'accordo per l'alleviamento della povertà concordati - e monitorati - con il FMI, per chiedere la cancellazione totale del suo debito estero nel quadro dell'"Iniziativa HIPC rafforzata" ("Heavily Indebted Poor Countries").
Il Governo italiano ha da parte sua già annunciato nell'aprile 1999 - primo fra i paesi del G7 - l'intenzione di cancellare il 100% del debito dei Paesi più poveri e maggiormente indebitati nel quadro "HIPC rafforzato". Il relativo indispensabile Schema di Disegno di Legge è attualmente in discussione al Parlamento.
Alla cerimonia della firma a Kampala il rappresentante del Governo ugandese, il Segretario Generale del Ministero delle Finanze Tumusiime-Mutebile, ha vivamente ringraziato l'Italia, nel corso di una conferenza stampa congiunta, esprimendo la riconoscenza del suo Governo per il particolare contributo dato dal nostro Paese alla ricerca di una soluzione definitiva al problema del debito estero ugandese.
Con la firma dell'accordo con l'Uganda salgono ad otto gli accordi bilaterali firmati quest'anno dal Governo italiano, al Ministero degli Affari Esteri o all'estero, per la ristrutturazione del debito estero di Paesi che si sono precedentemente presentati al foro multilaterale del Club di Parigi (nell'ordine Indonesia, Pakistan, Giordania, Zambia, Bosnia, Senegal, Burkina Faso ed Uganda). Altri accordi sono attualmente in fase di finalizzazione, anche nel quadro dell'"Iniziativa HIPC rafforzata".

3. MONTENEGRO - Possibile partecipazione al Patto di stabilità.
Incontro ieri alla Farnesina tra il Sottosegretario Ranieri ed il Ministro delle Finanze montenegrino Miograd Ivanivesic. In particolare, è stata esaminata l'eventuale partecipazione a pieno titolo del Montenegro al Patto di Stabilità, con l'impegno italiano a superare le difficoltà tecniche legate al suo status in seno alla Repubblica federale jugoslava.

4. TURCHIA - Senza presidente anche al secondo voto.
Il candidato della maggioranza alle elezioni presidenziali turche, Sezer, non ha raggiunto il "quorum" al termine del secondo turno di votazioni (314 consensi contro i 376 necessari), ottenendo però 33 voti in più rispetto al precedente suffragio. Lo seguono, a considerevole distanza, il Presidente del Parlamento, Akbulut, con 88 consensi ed il candidato del Partito Islamico "Fazilet", Yalcintas, con 66 voti.
Pur non avendo raggiunto il "quorum", Sezer ha visto comunque rafforzata la propria posizione, con un processo incrementale che appare ormai irreversibile. A questo punto l’elezione del candidato di maggioranza sembrerebbe scontata al terzo turno di votazioni, previsto per il 5 maggio prossimo, per il quale è sufficiente un "quorum" di "soli" 276 consensi.
Il Parlamento sembrerebbe perdere tempo per l’accanimento di candidati senza speranze di successo, ma apparentemente solo desiderosi di contrastare fino all’ultimo momento l’elezione di una personalità estranea all’assemblea su cui peraltro, a giudicare dalle indicazioni della stampa, si registra un vasto gradimento da parte della pubblica opinione. Il ritardo nell’elezione del nuovo Capo dello Stato sta inoltre protraendo oltremodo la lunga fase interlocutoria della vita politica del Paese, bisognoso di un’efficace azione di Governo sul piano delle riforme economiche e soprattutto di quelle democratiche (anche nell’ottica delle scadenze poste dai processi in atto con l’Unione Europea dopo il Consiglio di Associazione dello scorso 11 aprile).
Un eventuale riversamento di voti dell’opposizione al terzo turno non cambierebbe infine lo scenario di un Presidente eletto senza il suo concorso e, comunque, non nella significativa misura che ci si sarebbe potuti attendere dopo l’intesa della maggioranza sul nome di Sezer: un’intesa che i Partiti di minoranza non sono comunque riusciti a far rispettare dai propri deputati. L’opposizione avrebbe così perso una preziosa opportunità di essere parte attiva nella scelta di un Capo dello Stato che molti definiscono "l’uomo giusto al posto giusto, nel momento giusto".

Giorni dell'Europa


3 maggio 2000
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