1. RUSSIA - Una mozione dell'Unione Europea sulla Cecenia.
È stata approvata con larga maggioranza una risoluzione presentata
dallUnione Europea alla Commissione per i Diritti Umani dellONU sulla
situazione in Cecenia.
La risoluzione - approvata con 25 voti a favore, 7 contrari (tra cui Russia e Cina) e 19
astensioni - esorta la Russia ad istituire con urgenza una Commissione indipendente che
faccia luce sulla violazione dei diritti umani in Cecenia, ad autorizzare le
Organizzazioni umanitarie a recarsi nella regione e, in particolare, a consentire
laccesso dei delegati del Comitato Internazionale della Croce Rossa ai luoghi di
detenzione, quali i campi di "filtraggio". Il testo approvato prevede, infine,
che lAlto Commissario dellONU per i diritti umani, Mary Robinson, elabori un
dettagliato rapporto sulla situazione nella Repubblica Federata Caucasica.
Nei giorni scorsi la Presidenza portoghese e la Troika U.E. avevano tentato di giungere ad
un "Chairmans statement" con la Rappresentanza russa. Una tale soluzione -
fortemente caldeggiata dal Governo statunitense - avrebbe infatti permesso di mantenere i
contenuti fondamentali del progetto di risoluzione U.E., attribuendo però al documento un
carattere consensuale che avrebbe incoraggiato passi in avanti verso una soluzione
internazionalmente concordata della crisi.
Dopo un iniziale irrigidimento della posizione russa, la Presidenza portoghese aveva
inoltre elaborato una nuova bozza di compromesso, che teneva conto delle controproposte di
Mosca, pur continuando a fare riferimento alla gravità degli abusi e delle violazioni dei
diritti umani in Cecenia ed alla necessità di creare quanto prima una Commissione di
inchiesta.
Nonostante iniziali aperture incoraggianti, la delegazione russa è poi tornata sulle
posizioni iniziali. L'Unione Europea ha quindi riproposto il proprio progetto di
risoluzione, non senza ribadire il rammarico per il mancato raggiungimento di una
soluzione consensuale.
2. TURCHIA - Voto interlocutorio sul presidente. Il candidato alle presidenziali della maggioranza, Sezer, non ha raggiunto il
quorum per lelezione al primo turno. Il conteggio gli ha assegnato 281 voti contro i
376 necessari. I rimanenti consensi si sono distribuiti tra gli altri 10 candidati, tra i
quali lesponente del Partito Islamico è risultato il più votato.
Dai risultati sembra potersi affermare che abbia trovato riscontro lorientamento dei
partiti di opposizione enunciato poche ore prima dello scrutinio di voler
osservare se la maggioranza avrebbe tenuto intorno al proprio candidato, prima di
riversare i propri voti su Sezer (coerentemente con limpegno già assunto nei
confronti dei leaders della maggioranza stessa). Se questa premessa dovesse trovare
riscontro, Sezer potrebbe essere eletto al secondo turno (per il quale è necessario lo
stesso numero di voti) fissato per lunedì primo maggio. In caso contrario, e se non
dovesse verificarsi alcun rimescolamento di voti allinterno della coalizione di
Governo, Sezer dovrebbe comunque ottenere i necessari consensi al terzo turno, per il
quale sono sufficienti 276 voti.
Occorrerà in ogni caso monitorare con grande attenzione levoluzione degli eventi
nei prossimi giorni, visto che nella storia delle elezioni presidenziali turche non sono
mancate sorprese, anche clamorose.