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Giorni dell'Europa

Giovedì 27 aprile 2000

1. UNIONE EUROPEA - Nuova trattativa con la Cina.
Il Commissario per il Commercio dell'UE, Lamy, sarà a Pechino a meta' maggio per un nuovo round di negoziati sull'accesso della Cina al WTO.
Si tratta della quarta tornata di negoziati dall'inizio dell'anno, tutti conclusi con ''progressi'' ma senza raggiungere l'accordo bilaterale indispensabile perché la Cina possa accedere al WTO. L'UE, secondo statistiche cinesi, e' il terzo partner commerciale della Cina con un interscambio di 55,7 miliardi di dollari nel 1999, un incremento del 14% rispetto all'anno precedentemente, mentre la Cina e' il quarto partner dell'Unione Europea.
I punti notoriamente difficili del negoziato riguardano i servizi, le telecomunicazioni e le assicurazioni. L'ultimo round si e' concluso a Pechino il 31 marzo. La stampa cinese ha indicato che uno degli ostacoli e' la richiesta dell'UE di avere il 51% nelle joint-venture su telecomunicazioni e assicurazioni, condizione rifiutata anche agli USA. Nel novembre scorso, Cina e Usa hanno raggiunto un accordo all'ultimo minuto grazie all'intervento del primo ministro Zhu Rongji. L'accordo con l'UE e' il più importante degli otto bilaterali che la Cina deve ancora raggiungere per poter accedere alla WTO.

2. AUSTRIA - Segnali di normalizzazione dall'Europa.
Alcuni segnali sembrerebbero indicare una volontà di distensione nei confronti del Governo di Vienna: il Ministro belga dell'agricoltura ha parlato a quattr'occhi con il suo omologo austriaco, che egli stesso aveva invitato all'apertura della ''fiera del fiore'' di Bruxelles. E' il primo incontro bilaterale tra un membro del Governo austriaco e un suo collega europeo da quando a Vienna e' arrivata al potere la coalizione nero-blu.
Altro gesto degno di nota: su invito di un senatore socialista francese, il Presidente della Corte Costituzionale austriaca Adamovich ha riferito ieri al Senato di Parigi sulla situazione in patria. A suo dire, egli intende criticare l'atteggiamento dei 14 e le relative sanzioni, nonché difendere l'Fpoe dalle accuse di xenofobia e razzismo. Potrebbero essere segnali importanti, provenendo dai due Paesi, Francia e Belgio, che hanno svolto un ruolo di prima linea nella campagna contro la partecipazione dell'Fpoe al governo di Vienna. Il permanere delle sanzioni sul piano formale, pero', sta generando l'irrigidimento di talune componenti dell'esecutivo austriaco. In un'intervista al quotidiano ''Der Standard'' il Ministro delle Finanze Karl-Heinz Grasser (Fpoe) ha ipotizzato il ricorso allo strumento del veto per bloccare in dicembre la firma del trattato di Nizza, momento culminante della Presidenza francese dell'UE. Grasser in sostanza afferma che ''le sanzioni violano i trattati europei'' e la Francia ne e' in gran parte responsabile; sta quindi a Parigi decidere se il trattato sulla riforma delle istituzioni, che dovrebbe essere firmato al vertice di dicembre, ''porterà il nome di trattato di Nizza o di Stoccolma'', con riferimento alla Svezia, che nel gennaio 2001 subentrerà alla Francia alla testa dell'UE.
Questa posizione non rappresenta ne' una minaccia ne' un ricatto, ha sottolineato Grasser. Ma occorre chiarire ai francesi che ''l'Austria potrebbe opporre obiezioni legittime al trattato e decidere perciò di applicare il suo potere di veto''.

3. GRAN BRETAGNA - A Londra una delegazione dello Zimbabwe.
Una delegazione dello Zimbabwe arriva oggi a Londra per colloqui con il Ministro degli Esteri Cook, latrice di un pesante ultimatum del Presidente Robert Mugabe alla Gran Bretagna: o l'ex potenza coloniale si impegna a indennizzare i ''farmers'' bianchi espropriati da Harare o aumenteranno d’intensità le violenze contro la minoranza bianca, circa 75mila persone, 20mila delle quali con passaporto britannico.
La delegazione informerà Cook che, in assenza di un ''accordo'' sugli indennizzi ai ''farmers'', Mugabe ''esproprierà la terra''. E lo farà in base ai poteri conferitigli dalla modifica della Costituzione approvata dal partito-Stato Zanu-Pf (Unione nazionale africana Zimbabwe-Fronte Patriottico), ma bocciata alcuni mesi fa in un referendum. Ma a Londra non sembrano pronti a cedere al ''diktat'' di Harare: i rapporti tra la Gran Bretagna e l'ex colonia rhodesiana sono ormai pessimi: il Sottosegretario britannico per l'Africa Peter Hain, ex attivista del movimento antiapartheid sudafricano, e' stato definito ieri ''fazioso ed ingenuo'' dal Ministro zimbabwiano per le Miniere, l'Ambiente e il Turismo, Moyo. Hain aveva denunciato la politica ''analfabeta'' di Mugabe, ricordando che le piantagioni di tabacco dei 4.500 agricoltori della ''Commercial Farmers Union'' (Cfu) sono la spina dorsale dell'economia dello Zimbabwe.
Intanto, ancora due esponenti dell'opposizione dello Zimbabwe sono stati uccisi da militanti del partito di governo. La denuncia giunge da Morgan Tsavangirai, leader del Movimento per il Cambiamento democratico, secondo cui negli ultimi cinque giorni sono stati assassinati 5 suoi compagni di partito.

4. GRAN BRETAGNA - Il Libia il sottosegretario agli Esteri.
Il Governo britannico ha inviato in Libia il Sottosegretario agli Esteri, Kerr, per la prima visita di alto rango dalla ripresa delle relazioni lo scorso luglio.
Una visita che e' un chiaro segnale della volontà di Downing Street di continuare a migliorare i contatti con la Libia. L'arrivo di Kerr a Tripoli e' anche coinciso con la richiesta da parte dei pubblici ministeri che si stanno occupando del caso Lockerbie di un rinvio dell'inizio del processo, che era stato fissato tra otto giorni nell'ex base americana in Olanda a Camp Zeist, per la presentazione di nuovi testimoni e di nuove prove a favore della difesa.
La collaborazione tra le due nazioni su questo fronte prosegue senza intoppi dalla consegna da parte di Tripoli di Abdelbaset Ali Mohamed al Megrahi e Al Amin Khalifa Fhimah, entrambi accusati dell'attentato.
Oltre che piena cooperazione nell'inchiesta su Lockerbie, Londra ha ottenuto da Tripoli anche sostegno nelle indagini sull'omicidio di Yvonne Fletcher, l’agente di polizia che fu uccisa nei pressi dell'ambasciata libica a Londra nel 1984.
Tra gli scopi della missione tripolina di Kerr, che ha in agenda colloqui con il Ministro degli Esteri e gli alti ranghi libici, anche il potenziamento dello staff diplomatico britannico nel paese, la cui ambasciata ha riaperto i battenti lo scorso dicembre dopo 16 anni di chiusura.

5. RUSSIA - Sui missili balistici una richiesta a Clinton.
Il Ministro degli Esteri russo Ivanov ha chiesto al Presidente Clinton, che ha incontrato in serata a Washington, di non modificare il Trattato ABM sulla difesa contro i missili balistici, pur aggiungendo che Mosca e' pronta a prendere in considerazione i suggerimenti americani per affrontare le nuove minacce strategiche globali.
''La nostra posizione e' che la nostra sicurezza sarà meglio protetta se il Trattato (ABM) viene mantenuto integro'', ha detto Ivanov al termine del colloquio alla Casa bianca con Clinton. ''Ma siamo pronti ad ascoltare i suggerimenti americani'', ha aggiunto, attenuando gli avvertimenti lanciati qualche ora prima a New York, alla Conferenza ONU per il riesame del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP). Uno degli obiettivi della visita di Ivanov negli USA e' la preparazione del vertice tra Clinton e il collega russo Putin il 4-5 giugno a Mosca.
Nell'incontro con Ivanov, il presidente Clinton ha auspicato una ''intensificazione delle discussioni sui negoziati per la riduzione degli armamenti nucleari strategici START 3, sul Trattato ABM'' e sul progetto USA di difesa antimissili; come pure che Mosca avanzi rapidamente sulla via delle riforme economiche e rafforzi lo Stato di diritto, la lotta alla criminalità e alla corruzione.

6. SLOVENIA - Possibile lo scioglimento del Parlamento.
L'ipotesi di elezioni anticipate diventa più concreta in Slovenia dopo che il Parlamento non e' riuscito per la seconda volta a eleggere il nuovo Primo Ministro per rimpiazzare Janez Drnovse, alla testa di un Governo di centro-sinistra sfiduciato tre settimane fa.
L'economista di 56 anni, Andrej Bajuk, ha ottenuto il sostegno di 43 dei 90 deputati, tre voti sotto il quorum necessario per diventare premier. Bajuk era uscito sconfitto anche da una precedente votazione una settimana fa. Il Parlamento si riunirà ancora venerdì per decidere se rimpiazzare Drnovsek e andare a una terza e ultima votazione il cui risultato sarà basato sulla maggioranza semplice. Il Presidente Milan Kucan e i partiti presenti in parlamento hanno altre 48 ore per nominare nuovi candidati. Il partito conservatore Sls, il Partito del popolo sloveno, Skd e i socialdemocratici di centro destra, che insieme controllano 44 seggi in Parlamento, sono favorevoli a un terzo voto. Gli altri partiti e il Presidente Kucan sono invece più orientati alle elezioni anticipate. Se nessun candidato verrà eletto per l'8 maggio, Kucan dovrà indire elezioni che si terranno in autunno.

7. SPAGNA - Aznar rieletto capo del governo.
Jose' Maria Aznar e' stato rieletto ieri Presidente del governo spagnolo con il voto favorevole di 202 deputati del Congresso su 350, e quello contrario di 148.
Oggi presenterà a Re Juan Carlos la lista dei Ministri. A favore di Aznar hanno votato il Partito popolare (183), i nazionalisti catalani di Convergenza e Unione (15) e quelli della Coalizione Canaria (4). Contro invece i 125 del Partito socialista operaio di Spagna e 8 di Izquierda Unida oltre ad altri gruppi minori.
Aznar aveva vinto le elezioni del 12 marzo conquistando con il Partito popolare la maggioranza assoluta dopo aver governato con la maggioranza relativa e l'appoggio dei nazionalisti catalani dal 1996.
Il suo programma di governo per la seconda legislatura prevede la diminuzione ulteriore delle tasse, pieno impiego e aumento delle pensioni minime oltre che un pacchetto di riforme strutturali.

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27 aprile 2000
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