Il Commissario per il Commercio dell'UE, Lamy, sarà a Pechino a meta' maggio
per un nuovo round di negoziati sull'accesso della Cina al WTO.
Si tratta della quarta tornata di negoziati dall'inizio dell'anno, tutti conclusi con
''progressi'' ma senza raggiungere l'accordo bilaterale indispensabile perché la Cina
possa accedere al WTO. L'UE, secondo statistiche cinesi, e' il terzo partner commerciale
della Cina con un interscambio di 55,7 miliardi di dollari nel 1999, un incremento del 14%
rispetto all'anno precedentemente, mentre la Cina e' il quarto partner dell'Unione
Europea.
I punti notoriamente difficili del negoziato riguardano i servizi, le telecomunicazioni e
le assicurazioni. L'ultimo round si e' concluso a Pechino il 31 marzo. La stampa cinese ha
indicato che uno degli ostacoli e' la richiesta dell'UE di avere il 51% nelle joint-venture
su telecomunicazioni e assicurazioni, condizione rifiutata anche agli USA. Nel novembre
scorso, Cina e Usa hanno raggiunto un accordo all'ultimo minuto grazie all'intervento del
primo ministro Zhu Rongji. L'accordo con l'UE e' il più importante degli otto bilaterali
che la Cina deve ancora raggiungere per poter accedere alla WTO.
2. AUSTRIA - Segnali di normalizzazione dall'Europa. Alcuni segnali sembrerebbero indicare una volontà di distensione nei confronti
del Governo di Vienna: il Ministro belga dell'agricoltura ha parlato a quattr'occhi con il
suo omologo austriaco, che egli stesso aveva invitato all'apertura della ''fiera del
fiore'' di Bruxelles. E' il primo incontro bilaterale tra un membro del Governo austriaco
e un suo collega europeo da quando a Vienna e' arrivata al potere la coalizione nero-blu.
Altro gesto degno di nota: su invito di un senatore socialista francese, il Presidente
della Corte Costituzionale austriaca Adamovich ha riferito ieri al Senato di Parigi sulla
situazione in patria. A suo dire, egli intende criticare l'atteggiamento dei 14 e le
relative sanzioni, nonché difendere l'Fpoe dalle accuse di xenofobia e razzismo.
Potrebbero essere segnali importanti, provenendo dai due Paesi, Francia e Belgio, che
hanno svolto un ruolo di prima linea nella campagna contro la partecipazione dell'Fpoe al
governo di Vienna. Il permanere delle sanzioni sul piano formale, pero', sta generando
l'irrigidimento di talune componenti dell'esecutivo austriaco. In un'intervista al
quotidiano ''Der Standard'' il Ministro delle Finanze Karl-Heinz Grasser (Fpoe) ha
ipotizzato il ricorso allo strumento del veto per bloccare in dicembre la firma del
trattato di Nizza, momento culminante della Presidenza francese dell'UE. Grasser in
sostanza afferma che ''le sanzioni violano i trattati europei'' e la Francia ne e' in gran
parte responsabile; sta quindi a Parigi decidere se il trattato sulla riforma delle
istituzioni, che dovrebbe essere firmato al vertice di dicembre, ''porterà il nome di
trattato di Nizza o di Stoccolma'', con riferimento alla Svezia, che nel gennaio 2001
subentrerà alla Francia alla testa dell'UE.
Questa posizione non rappresenta ne' una minaccia ne' un ricatto, ha sottolineato Grasser.
Ma occorre chiarire ai francesi che ''l'Austria potrebbe opporre obiezioni legittime al
trattato e decidere perciò di applicare il suo potere di veto''.
3. GRAN BRETAGNA - A Londra una delegazione dello Zimbabwe. Una delegazione dello Zimbabwe arriva oggi a Londra per colloqui con il
Ministro degli Esteri Cook, latrice di un pesante ultimatum del Presidente Robert Mugabe
alla Gran Bretagna: o l'ex potenza coloniale si impegna a indennizzare i ''farmers''
bianchi espropriati da Harare o aumenteranno dintensità le violenze contro la
minoranza bianca, circa 75mila persone, 20mila delle quali con passaporto britannico.
La delegazione informerà Cook che, in assenza di un ''accordo'' sugli indennizzi ai
''farmers'', Mugabe ''esproprierà la terra''. E lo farà in base ai poteri conferitigli
dalla modifica della Costituzione approvata dal partito-Stato Zanu-Pf (Unione nazionale
africana Zimbabwe-Fronte Patriottico), ma bocciata alcuni mesi fa in un referendum. Ma a
Londra non sembrano pronti a cedere al ''diktat'' di Harare: i rapporti tra la Gran
Bretagna e l'ex colonia rhodesiana sono ormai pessimi: il Sottosegretario britannico per
l'Africa Peter Hain, ex attivista del movimento antiapartheid sudafricano, e' stato
definito ieri ''fazioso ed ingenuo'' dal Ministro zimbabwiano per le Miniere, l'Ambiente e
il Turismo, Moyo. Hain aveva denunciato la politica ''analfabeta'' di Mugabe, ricordando
che le piantagioni di tabacco dei 4.500 agricoltori della ''Commercial Farmers Union''
(Cfu) sono la spina dorsale dell'economia dello Zimbabwe.
Intanto, ancora due esponenti dell'opposizione dello Zimbabwe sono stati uccisi da
militanti del partito di governo. La denuncia giunge da Morgan Tsavangirai, leader del
Movimento per il Cambiamento democratico, secondo cui negli ultimi cinque giorni sono
stati assassinati 5 suoi compagni di partito.
4. GRAN BRETAGNA - Il Libia il sottosegretario agli Esteri. Il Governo britannico ha inviato in Libia il Sottosegretario agli Esteri, Kerr,
per la prima visita di alto rango dalla ripresa delle relazioni lo scorso luglio.
Una visita che e' un chiaro segnale della volontà di Downing Street di continuare a
migliorare i contatti con la Libia. L'arrivo di Kerr a Tripoli e' anche coinciso con la
richiesta da parte dei pubblici ministeri che si stanno occupando del caso Lockerbie di un
rinvio dell'inizio del processo, che era stato fissato tra otto giorni nell'ex base
americana in Olanda a Camp Zeist, per la presentazione di nuovi testimoni e di nuove prove
a favore della difesa.
La collaborazione tra le due nazioni su questo fronte prosegue senza intoppi dalla
consegna da parte di Tripoli di Abdelbaset Ali Mohamed al Megrahi e Al Amin Khalifa
Fhimah, entrambi accusati dell'attentato.
Oltre che piena cooperazione nell'inchiesta su Lockerbie, Londra ha ottenuto da Tripoli
anche sostegno nelle indagini sull'omicidio di Yvonne Fletcher, lagente di polizia
che fu uccisa nei pressi dell'ambasciata libica a Londra nel 1984.
Tra gli scopi della missione tripolina di Kerr, che ha in agenda colloqui con il Ministro
degli Esteri e gli alti ranghi libici, anche il potenziamento dello staff diplomatico
britannico nel paese, la cui ambasciata ha riaperto i battenti lo scorso dicembre dopo 16
anni di chiusura.
5. RUSSIA - Sui missili balistici una richiesta a Clinton. Il Ministro degli Esteri russo Ivanov ha chiesto al Presidente Clinton, che ha
incontrato in serata a Washington, di non modificare il Trattato ABM sulla difesa contro i
missili balistici, pur aggiungendo che Mosca e' pronta a prendere in considerazione i
suggerimenti americani per affrontare le nuove minacce strategiche globali.
''La nostra posizione e' che la nostra sicurezza sarà meglio protetta se il Trattato
(ABM) viene mantenuto integro'', ha detto Ivanov al termine del colloquio alla Casa bianca
con Clinton. ''Ma siamo pronti ad ascoltare i suggerimenti americani'', ha aggiunto,
attenuando gli avvertimenti lanciati qualche ora prima a New York, alla Conferenza ONU per
il riesame del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP). Uno degli obiettivi della
visita di Ivanov negli USA e' la preparazione del vertice tra Clinton e il collega russo
Putin il 4-5 giugno a Mosca.
Nell'incontro con Ivanov, il presidente Clinton ha auspicato una ''intensificazione delle
discussioni sui negoziati per la riduzione degli armamenti nucleari strategici START 3,
sul Trattato ABM'' e sul progetto USA di difesa antimissili; come pure che Mosca avanzi
rapidamente sulla via delle riforme economiche e rafforzi lo Stato di diritto, la lotta
alla criminalità e alla corruzione.
6. SLOVENIA - Possibile lo scioglimento del Parlamento. L'ipotesi di elezioni anticipate diventa più concreta in Slovenia dopo che il
Parlamento non e' riuscito per la seconda volta a eleggere il nuovo Primo Ministro per
rimpiazzare Janez Drnovse, alla testa di un Governo di centro-sinistra sfiduciato tre
settimane fa.
L'economista di 56 anni, Andrej Bajuk, ha ottenuto il sostegno di 43 dei 90 deputati, tre
voti sotto il quorum necessario per diventare premier. Bajuk era uscito sconfitto anche da
una precedente votazione una settimana fa. Il Parlamento si riunirà ancora venerdì per
decidere se rimpiazzare Drnovsek e andare a una terza e ultima votazione il cui risultato
sarà basato sulla maggioranza semplice. Il Presidente Milan Kucan e i partiti presenti in
parlamento hanno altre 48 ore per nominare nuovi candidati. Il partito conservatore Sls,
il Partito del popolo sloveno, Skd e i socialdemocratici di centro destra, che insieme
controllano 44 seggi in Parlamento, sono favorevoli a un terzo voto. Gli altri partiti e
il Presidente Kucan sono invece più orientati alle elezioni anticipate. Se nessun
candidato verrà eletto per l'8 maggio, Kucan dovrà indire elezioni che si terranno in
autunno.
7. SPAGNA - Aznar rieletto capo del governo. Jose' Maria Aznar e' stato rieletto ieri Presidente del governo spagnolo con il
voto favorevole di 202 deputati del Congresso su 350, e quello contrario di 148.
Oggi presenterà a Re Juan Carlos la lista dei Ministri. A favore di Aznar hanno votato il
Partito popolare (183), i nazionalisti catalani di Convergenza e Unione (15) e quelli
della Coalizione Canaria (4). Contro invece i 125 del Partito socialista operaio di Spagna
e 8 di Izquierda Unida oltre ad altri gruppi minori.
Aznar aveva vinto le elezioni del 12 marzo conquistando con il Partito popolare la
maggioranza assoluta dopo aver governato con la maggioranza relativa e l'appoggio dei
nazionalisti catalani dal 1996.
Il suo programma di governo per la seconda legislatura prevede la diminuzione ulteriore
delle tasse, pieno impiego e aumento delle pensioni minime oltre che un pacchetto di
riforme strutturali.