1. UNIONE EUROPEA - Al Cairo il primo vertice tra Europa e Africa.
Si apre oggi al Cairo il primo vertice Africa-Europa a livello di Capi di Stato
e di Governo, convocato sulla base di una decisione del Consiglio Europeo di Amsterdam del
17 giugno 1997, su proposta portoghese. Esso segue analoghi Vertici che lUnione ha
già avuto con i Paesi asiatici e con quelli dellAmerica Latina e dei Caraibi. Da
parte italiana partecipano il Presidente D'Alema, il Ministro Dini e il Sottosegretario
Serri.
La convocazione del Vertice, con la partecipazione dei 15 Paesi dell'Unione e della
Commissione, costituisce un importante testimonianza della volontà europea di pervenire
ad un approccio unitario alle relazioni con l'Africa, superando le priorità nazionali del
passato.
Nelle intenzioni dellUnione Europea, il Vertice dovrà inoltre rinnovare nella
sostanza, rendendolo più incisivo, il rapporto con lAfrica, attribuendo priorità
ai fori di dialogo e di negoziato esistenti nel quadro dellAccordo con i Paesi ACP e
del partenariato Euro-Mediterraneo.
Da parte africana, il vertice viene visto come loccasione per definire in un
contesto unitario il contributo europeo alla soluzione dei grandi problemi che affliggono
il continente: dalla questione del debito allinserimento dei Paesi africani
nelleconomia mondiale ed alla conseguente necessità di migliorare laccesso
dei prodotti africani ai mercati europei; dal rafforzamento delle istituzioni al sostegno
alle capacità africane per la gestione dei conflitti; dagli interventi per la rimozione
di tutti gli ostacoli allo sviluppo alla lotta alla povertà ed alle grandi emergenze
sanitarie.
E' prevista l'adozione di una Dichiarazione che, sui principali argomenti trattati,
definisca le grandi strategie e le linee programmatiche del nuovo partenariato, nonché un
piano dazione contenente le specifiche iniziative per la loro realizzazione.
Da parte africana si è fortemente insistito per la periodicità del Vertice (a cadenza
triennale) e per la creazione di un articolato meccanismo istituzionale diretto a curarne
i seguiti. Su tale aspetto rimangono divergenze che potranno probabilmente essere risolte
soltanto allultimo momento.
A margine dei lavori sono in previsti incontri con il Presidente Mubarak, il Colonnello
Gheddafi, il Presidente nigeriano Obasanjo, il Presidente sudaficano Mbeki ed il
Presidente tunisino Ben Ali, oltre che con i leaders di Eritrea (Presidente Isayas
Afeworki) ed Etiopia (Primo Ministro Meles Zenawi) per incoraggiarli a trovare
unintesa sul piano di pace dellOUA, sostenuto dallUnione Europea (cui
Rappresentante speciale è il Sottosegretario Serri) e dagli Stati Uniti. E anche
previsto un breve contatto con il Presidente del Mozambico Chissano, in considerazione del
nostro particolare impegno nella ricostruzione post-alluvioni.
2. AUSTRIA - Indennizzi alle vittime dei lavori forzati durante
il nazismo. Il nuovo Governo austriaco ritiene prioritario, anche per tacitare parte delle
critiche avanzate da più parti al suo insediamento, concludere la questione delle
compensazioni per le vittime del nazismo.
Più in particolare, si tratterebbe di concedere indennizzi alle persone impiegate in
lavori forzati in Austria da imprese pubbliche e private nel periodo nazista. Per gestire
questa difficile iniziativa, che implica la stipula di accordi bilaterali con i Paesi di
origine dei lavoratori coatti (si calcola che siano 240.000 quelli ancora in vita, in
massima parte ucraini e polacchi), è stata nominata la ex governatrice della Banca
centrale Schaumayer.
La determinazione del Cancelliere Schuessel in questo "dossier" si scontrerà
inevitabilmente con le esigenze di contenimento della spesa pubblica che caratterizzano la
finanziaria 2000. Dovrà anche essere superata la naturale riluttanza del mondo
industriale a far fronte agli esborsi previsti. Da non sottovalutare infine
l'atteggiamento che assumerà nella vicenda il partito dei Liberali, partner dei Popolari
nella coalizione governativa.
L'impegno del Governo Schuessel costituisce in ogni caso una tappa del dibattito in atto
da qualche anno nel Paese sulle responsabilità austriache durante il nazismo.
3. SLOVACCHIA - Avanza il processo di adesione all'Unione
Europea. La Slovacchia sta vivendo un momento particolarmente felice a seguito della
decisione di Helsinki di aprire negoziati senza precondizioni. Il processo di adeguamento
all'acquis comunitario appare abbastanza avanzato sui capitoli già oggetto di discussione
con la Commissione, mentre maggiori difficoltà potrebbero emergere nei settori
dell'ambiente, dell'agricoltura, dei trasporti, della politica regionale e del controllo
finanziario.
Il Paese si presenta da un punto di vista politico abbastanza stabile, e l'opinione
pubblica è stabilmente orientata a favore dell'adesione all'Unione. Alcune modifiche
costituzionali (indipendenza della magistratura) o legislative (tutela delle minoranze,
autonomie regionali) dovranno comunque essere introdotte.
In campo economico si registrano miglioramenti nella gestione del debito pubblico, ma la
disoccupazione rimane alta (20%, uno degli indici più alti fra i Paesi candidati) e
l'inflazione ha subito un'accelerazione, che però sembra più legata a fattori
congiunturali, quali la privatizzazione delle utilities, con conseguente
innalzamento dei prezzi dei servizi, che strutturali.