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Giorni dell'Europa

Lunedì 3 aprile 2000

1. UNIONE EUROPEA - Al Cairo il primo vertice tra Europa e Africa.
Si apre oggi al Cairo il primo vertice Africa-Europa a livello di Capi di Stato e di Governo, convocato sulla base di una decisione del Consiglio Europeo di Amsterdam del 17 giugno 1997, su proposta portoghese. Esso segue analoghi Vertici che l’Unione ha già avuto con i Paesi asiatici e con quelli dell’America Latina e dei Caraibi. Da parte italiana partecipano il Presidente D'Alema, il Ministro Dini e il Sottosegretario Serri.
La convocazione del Vertice, con la partecipazione dei 15 Paesi dell'Unione e della Commissione, costituisce un importante testimonianza della volontà europea di pervenire ad un approccio unitario alle relazioni con l'Africa, superando le priorità nazionali del passato.
Nelle intenzioni dell’Unione Europea, il Vertice dovrà inoltre rinnovare nella sostanza, rendendolo più incisivo, il rapporto con l’Africa, attribuendo priorità ai fori di dialogo e di negoziato esistenti nel quadro dell’Accordo con i Paesi ACP e del partenariato Euro-Mediterraneo.
Da parte africana, il vertice viene visto come l’occasione per definire in un contesto unitario il contributo europeo alla soluzione dei grandi problemi che affliggono il continente: dalla questione del debito all’inserimento dei Paesi africani nell’economia mondiale ed alla conseguente necessità di migliorare l’accesso dei prodotti africani ai mercati europei; dal rafforzamento delle istituzioni al sostegno alle capacità africane per la gestione dei conflitti; dagli interventi per la rimozione di tutti gli ostacoli allo sviluppo alla lotta alla povertà ed alle grandi emergenze sanitarie.
E' prevista l'adozione di una Dichiarazione che, sui principali argomenti trattati, definisca le grandi strategie e le linee programmatiche del nuovo partenariato, nonché un piano d’azione contenente le specifiche iniziative per la loro realizzazione.
Da parte africana si è fortemente insistito per la periodicità del Vertice (a cadenza triennale) e per la creazione di un articolato meccanismo istituzionale diretto a curarne i seguiti. Su tale aspetto rimangono divergenze che potranno probabilmente essere risolte soltanto all’ultimo momento.
A margine dei lavori sono in previsti incontri con il Presidente Mubarak, il Colonnello Gheddafi, il Presidente nigeriano Obasanjo, il Presidente sudaficano Mbeki ed il Presidente tunisino Ben Ali, oltre che con i leaders di Eritrea (Presidente Isayas Afeworki) ed Etiopia (Primo Ministro Meles Zenawi) per incoraggiarli a trovare un’intesa sul piano di pace dell’OUA, sostenuto dall’Unione Europea (cui Rappresentante speciale è il Sottosegretario Serri) e dagli Stati Uniti. E’ anche previsto un breve contatto con il Presidente del Mozambico Chissano, in considerazione del nostro particolare impegno nella ricostruzione post-alluvioni.

2. AUSTRIA - Indennizzi alle vittime dei lavori forzati durante il nazismo.
Il nuovo Governo austriaco ritiene prioritario, anche per tacitare parte delle critiche avanzate da più parti al suo insediamento, concludere la questione delle compensazioni per le vittime del nazismo.
Più in particolare, si tratterebbe di concedere indennizzi alle persone impiegate in lavori forzati in Austria da imprese pubbliche e private nel periodo nazista. Per gestire questa difficile iniziativa, che implica la stipula di accordi bilaterali con i Paesi di origine dei lavoratori coatti (si calcola che siano 240.000 quelli ancora in vita, in massima parte ucraini e polacchi), è stata nominata la ex governatrice della Banca centrale Schaumayer.
La determinazione del Cancelliere Schuessel in questo "dossier" si scontrerà inevitabilmente con le esigenze di contenimento della spesa pubblica che caratterizzano la finanziaria 2000. Dovrà anche essere superata la naturale riluttanza del mondo industriale a far fronte agli esborsi previsti. Da non sottovalutare infine l'atteggiamento che assumerà nella vicenda il partito dei Liberali, partner dei Popolari nella coalizione governativa.
L'impegno del Governo Schuessel costituisce in ogni caso una tappa del dibattito in atto da qualche anno nel Paese sulle responsabilità austriache durante il nazismo.

3. SLOVACCHIA - Avanza il processo di adesione all'Unione Europea.
La Slovacchia sta vivendo un momento particolarmente felice a seguito della decisione di Helsinki di aprire negoziati senza precondizioni. Il processo di adeguamento all'acquis comunitario appare abbastanza avanzato sui capitoli già oggetto di discussione con la Commissione, mentre maggiori difficoltà potrebbero emergere nei settori dell'ambiente, dell'agricoltura, dei trasporti, della politica regionale e del controllo finanziario.
Il Paese si presenta da un punto di vista politico abbastanza stabile, e l'opinione pubblica è stabilmente orientata a favore dell'adesione all'Unione. Alcune modifiche costituzionali (indipendenza della magistratura) o legislative (tutela delle minoranze, autonomie regionali) dovranno comunque essere introdotte.
In campo economico si registrano miglioramenti nella gestione del debito pubblico, ma la disoccupazione rimane alta (20%, uno degli indici più alti fra i Paesi candidati) e l'inflazione ha subito un'accelerazione, che però sembra più legata a fattori congiunturali, quali la privatizzazione delle utilities, con conseguente innalzamento dei prezzi dei servizi, che strutturali.

Giorni dell'Europa


3 aprile 2000
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