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Giorni dell'Europa

Venerdì 31 marzo 2000

1. FORUM MEDITERRANEO - Una verifica della collaborazione con l'Unione europea.
Si conclude oggi a Funchal la settima Riunione Ministeriale del Forum Mediterraneo, esercizio inaugurato nel 1994 ad Alessandria d’Egitto. Dopo il lancio del partenariato euro-mediterraneo (esercizio che raggruppa i 15 paesi UE e 12 partners mediterranei, varato con la Dichiarazione di Barcellona del 28 novembre 1995) il Forum (di cui fanno parte 11 Stati del Bacino mediterraneo) ha ricercato una propria identità concentrandosi su temi quali il rafforzamento della stabilità, la lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata, la prevenzione e gestione delle crisi, la riduzione degli squilibri socio-economici, la soluzione graduale ed equa dei problemi emigratori e l’uso della cultura quale fattore per accrescere la fiducia.
Da parte italiana si ritiene che il Forum debba anche continuare a svolgere la funzione di informale istanza di discussione fra Paesi like-minded sulle principali questioni attinenti al partenariato euro-mediterraneo, al fine di raccordare le rispettive posizioni e, per quanto possibile, coordinare azioni ed iniziative in detto ambito.
A Funchal, i temi in discussione spaziano dal ruolo del Forum alla collaborazione economico-culturale riferita al partenariato euro-mediterraneo, alla riforma della metodologia di lavoro e allargamento del Forum, allo stanziamento e riforma delle procedure del programma MEDA.

2. FRANCIA - Sarà un motore per l'Europa la presidenza francese?
Un livello di attenzione e coinvolgimento alle questioni europee al di sotto del normale ruolo che esse hanno nel dibattito politico francese ed un appannamento del tradizionale "motore franco-tedesco": un quadro problematico nei commenti a Parigi del post-Lisbona anche in proiezione dell'imminente semestre di Presidenza di turno, a partire dal prossimo luglio.
Anche se nel recente Consiglio Europeo di Lisbona alcuni temi tradizionalmente sostenuti dalla Francia hanno ricevuto l'auspicato rilievo - tra gli altri, l'indicazione della piena occupazione come oggetto di strategia globale dell'Unione in materia economica e sociale, il riferimento ad una crescita realistica del 3% dell'economia dell'Unione, l'enfasi alla lotta contro l'esclusione sociale, la centralità del metodo del dialogo sociale - i principali commenti degli osservatori transalpini hanno finito con l'interpretare il recente vertice europeo come una nuova conferma dell'esistenza di alcune difficoltà nell'attuale contingenza europea per Parigi. Nelle preoccupate analisi, sarebbero state appuntate talune rigidità nell'azione e nel posizionamento del Paese all'interno dell'Unione, tanto che la Francia, da tradizionale ed appassionata protagonista del processo di integrazione, si starebbe progressivamente trasformando in assertrice di una sorta di "socialismo di retroguardia", dal quale non a caso si starebbero affrancando altri paesi governati dal centro-sinistra (Regno Unito in testa, ma anche Germania, Paesi Bassi, Portogallo).
Certo è che alcuni pilastri tradizionali del ruolo di primissimo piano giocato da Parigi nelle dinamiche comunitarie sin dalla firma dei Trattati di Roma nel 1956 sembrano attualmente in una fase di appannamento o se non altro di "riconsiderazione", a partire dall'asse franco-tedesco, che per buona parte degli anni Settanta, Ottanta e Novanta ha rappresentato il vero motore del processo di integrazione, per finire al rapporto tra Parigi e la Commissione Europea, dove il processo di riforma avviato dal Presidente Prodi inizierebbe a mettere in seria discussione organizzazioni e funzionamenti finora molto modellati su tradizioni politico-amministrative di ispirazione francese. Starebbe in altre parole in calo il potere d'influenza anche sotterraneo normalmente attribuito alla Francia nei confronti dell'esecutivo comunitario esemplificato dalla Presidenza Delors.
A ciò non possono non essere aggiunte le difficoltà del Governo Jospin in politica interna - che hanno portato, tra l'altro, al recentissimo rimpasto dei giorni scorsi - e le future scadenze elettorali che sembrano sempre più influenzare i rapporti tra l'Eliseo ed il Palais de Matignon, e comunque catalizzare sempre più le attenzioni del panorama politico transalpino su temi genuinamente di politica interna.
Questo quadro suggerisce alcune valutazioni di velato timore in previsione dell'ormai imminente semestre di Presidenza francese dell'Unione, che comincerà il prossimo 1 luglio: il rischio potrebbe essere una Presidenza francese meno propositiva del solito, con una definizione di una lista di priorità frutto di complessi compromessi, che finisca con non rappresentare appieno quel momento di crescita del processo di integrazione che tradizionalmente accompagna la conduzione semestrale di Parigi del Consiglio dell'Unione.

3. ITALIA - Riconoscimento dell'impegno nella Nato.
Il Presidente D'Alema ha ricevuto ieri il Comandante supremo delle Forze Alleate in Europa (SACEUR), generale Wesley Clark, che lascera' il comando di Bruxelles alla fine di aprile.
Il Presidente D'Alema ha espresso all'alto ufficiale l'apprezzamento del governo per il suo spirito di collaborazione con l'Italia e per le sue capacità di comando in un periodo delicato e complesso della storia dell'Alleanza, nel corso del quale è stata realizzata la nuova struttura di comando, sono stati messi a punto nuovi strumenti di cooperazione politico-militare con i partners dell'Europa centrale e orientale, sono stati assicurati i seguiti degli accordi di Dayton per la Bosnia-Erzegovina e affrontata la crisi del Kosovo.
Il Generale Clark ha manifestato il riconoscimento per il ruolo svolto dall'Italia in seno all'Alleanza e il sostegno sempre fornito sia sul piano politico sia su quello economico e militare. Il comandante supremo delle Forze NATO ha anche avuto parole di elogio per il comportamento dei soldati italiani che in varie forme e in varie missioni operano nell'intera area critica dei Balcani.

4. ITALIA – La Telecom terzo operatore telefonico in Perù.
Con un’offerta di 180 milioni di dollari la Telecom Italia si è aggiudicata la licitazione internazionale per la concessione della banda "A" dei servizi di telefonia mobile del Perù, prevalendo sulla messicana "Telmex", che ha presentato un’offerta di 132 milioni di dollari.
Con questo risultato Telecom Italia diventa il terzo operatore (dopo la "Telefonica" spagnola e la "Bellsouth" statunitense) nel mercato della telefonia cellulare peruviana e consolida ulteriormente la sua presenza strategica in America meridionale (dove già opera in Argentina, Brasile, Cile, Bolivia e Paraguay).
L’azienda italiana intende adesso conquistare un’importante quota nel mercato locale attraverso una strategia simile a quella seguita nella gara, le cui componenti principali saranno: la rapida costituzione di un’impresa di diritto peruviano, con l’assunzione di circa 500 dipendenti nel corso del primo anno ed un investimento di circa 350 milioni di dollari nell’arco di cinque anni, e l’utilizzazione della tecnologia "GSM", compatibile con gli standard attualmente adottati in Europa.
In un’ottica più generale il felice esito della gara fornisce al Governo di Fujimori, in difficoltà per l’ascesa di Alejandro Toledo nei sondaggi per le elezioni presidenziali, un argomento in più da far valere nella campagna elettorale, nella quale è stato più volte accusato di aver rallentato il ritmo del processo di privatizzazione.
Il successo di Telecom costituisce inoltre un’importante conferma del crescente interesse per il Perù concretamente manifestato dal sistema imprenditoriale italiano nel corso dell’ultimo anno.

5. Jugoslavia - L'appoggio italiano al Tribunale penale internazionale.
Il Ministro Dini ha ricevuto oggi il Procuratore generale del Tribunale Penale per la ex Jugoslavia, Carla Del Ponte, per un colloquio incentrato sulle priorità delle attività del Tribunale, che dovrà prevedibilmente proseguire i propri lavori in un arco temporale di diversi anni.
Il ministro Dini ha sottolineato come il nostro paese abbia fin dall'inizio fornito convinto appoggio, anche finanziario, al Tribunale, significativamente presieduto per il primo quadrienno dal 1993 al 1997 dal professor Antonio Cassese e che conta oggi tra i suoi giudici il professor Fausto Pocar. Egli ha poi assicurato alla signora Del Ponte che l'Italia, consapevole del suo ruolo e dei suoi impegni nei Balcani e nell'area della ex-Jugoslavia, intende proseguire ad operare in favore del Tribunale anche con magistrati e funzionari da mettere a disposizione di tale organo, alla cui efficace azione il governo italiano annette grande importanza.
Il ministro Dini ha ringraziato la signora Del Ponte per il lavoro che essa ha svolto finora, fornendo un contributo essenziale al consolidamento di quell'immagine di serietà ed efficacia che caratterizza, anche a livello di opinione pubblica, il Tribunale per la ex Jugoslavia.

6. RUSSIA - In discussione il ruolo delle Nazioni Unite.
E’ in corso una riflessione che dovrà tradurre in formulazioni più operative sulle priorità della diplomazia russa gli orientamenti contenuti nel concetto strategico, elaborato alla fine del 1999.
Fondamentalmente, si tratterà di dare maggiore corpo alle risposte ai rischi che, secondo Mosca, metterebbero in pericolo la stabilita' internazionale. Essi si sostanziano nel preteso venir meno della legittimazione delle Nazioni Unite, reso palese dall'intervento NATO in Kossovo, e da una asserita tendenza all'unipolarismo dominato dagli USA. La riflessione in corso potrebbe durare ancora mesi.
Le recenti allusioni del Ministro degli Esteri Ivanov, riprese ampiamente dalla stampa, circa imminenti adattamenti della politica estera russa sono quindi state probabilmente dettate dal desiderio di accreditare un profilo più incisivo nel momento in cui il Presidente Putin, che non nasconde di volere alzare la voce della Russia sulla scena internazionale, si accinge a formare il nuovo Governo.

7. SAN MARINO - Accordo per l'utilizzo dell'aeroporto di Rimini.
Il Segretario di Stato agli Affari Esteri di San Marino, Gabriele Gatti, incontra oggi il Ministro Dini per procedere alla firma del Protocollo esecutivo dell’Accordo tra Italia e San Marino per l’utilizzo dell’Aeroporto internazionale di Rimini.
Il testo del Protocollo alla firma è stato parafato il 6 marzo scorso a San Marino dal Sottosegretario ai Trasporti Danese, a conclusione di un negoziato protrattosi per vari anni (l’Accordo su cui si basa il protocollo è del 1990).
Con l'occasione verranno analizzati anche gli sviluppi dei rapporti fra l'Italia e la Repubblica di San Marino, che sono chiaramente influenzati sia dalle specifiche condizioni territoriali di San Marino sia dalla conseguente identità socio-culturale tra le popolazioni dei due Paesi. Le basi giuridiche di tali rapporti e le garanzie offerte dall'Italia a San Marino sono contenute nella "Convenzione di Amicizia e di Buon Vicinato" del 31 marzo 1939, più volte modificata ed integrata. I cittadini sammarinesi hanno diritto di tutela all'estero da parte della nostra rete consolare e sono equiparati ai cittadini italiani per quanto concerne l'esercizio di ogni professione e l'accesso al pubblico impiego.

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31 marzo 2000
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