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Giorni dell'Europa

Giovedì 30 marzo 2000

1. CONSIGLIO EUROPEO AMBIENTE - Diventa comunitario il principio "Chi inquina paga"
Riunione oggi a Bruxelles dei Ministri competenti per l'Ambiente dei Quindici. Cambiamenti climatici, politiche ambientali in Europa, responsabilità per i danni all'ambiente, biodiversità, principio di precauzione ed alcune proposte di direttive sono tra i temi all'o.d.g. del Consiglio.
Il Consiglio si aprirà con la presentazione di una strategia comunitaria in materia di sostanze che alterano il sistema endocrino, poiché sospettate di interferire sui sistemi ormonali di soggetti umani e fauna selvatica. Nelle conclusioni che sarà chiamato a votare, il Consiglio impegnerà la Commissione a riferire sull'andamento dei lavori a partire dal 2001. Tale strategia dovrà essere coordinata e coerente con una più generale strategia sui prodotti chimici attualmente allo studio della Commissione.
Sarà poi presentata una valutazione globale della Commissione sull'attuazione del Quinto Programma di Azione a favore dell'ambiente, che rappresenta il primo impegno della Comunità per uno sviluppo sostenibile. Con questo documento, la Commissione intende avviare anche un dibattito sulla preparazione di un Sesto Programma entro la fine del 2000. Nel progetto di conclusioni che sarà chiamato a votare, il Consiglio esporrà le sue opinioni sulla valutazione globale della Commissione e fornirà indicazioni di carattere generale sull'approccio globale e sulle priorità del citato Sesto Programma d'Azione a favore dell'Ambiente.
La Commissione presenterà una comunicazione sul "principio di precauzione", che riguarda i casi in cui i riscontri scientifici sono insufficienti, non conclusivi o incerti e la valutazione scientifica preliminare indica che esistono motivi ragionevoli di pensare che gli effetti potenzialmente pericolosi sull'ambiente , sulla salute umana, animale o vegetale possono risultare incompatibili con l'elevato livello di protezione prescelto dall'U.E.
Verrà presentato il libro bianco sulla responsabilità per danni all'ambiente , con il quale viene delineata la struttura di un futuro sistema di responsabilità comunitario per i danni all'ambiente, mirato a realizzare il principio "chi inquina paga", previsto dall'art. 174 del Trattato. La responsabilità per i danni all'ambiente è infatti finalizzata ad obbligare chi causa danni all'ambiente a pagare per rimediare ai danni causati.
E' previsto un dibattito orientativo su due proposte di direttive sull'inquinamento atmosferico. Le proposte, che fissano limiti nazionali di emissioni che non dovranno essere superati dopo il 2010, sono finalizzate al conseguimento di obiettivi che riguardano, da un lato, la lotta contro l'acidificazione, dall'altro, le conseguenze dell'esposizione all'ozono per la vegetazione e la salute umana.

2. AUSTRIA - Continuano le discussioni fra i produttori di petrolio.
I ministri del petrolio degli 11 paesi membri dell’OPEC, dopo due giorni di negoziati, non sono riusciti a trovare un accordo unanime sull'aumento della loro produzione. L'aumento, di 1,7 milioni di barili al giorno, ci sarà, ma rimane fuori l'Iran, che e' il secondo Paese esportatore dell'Opec. Secondo calcoli degli esperti, la produzione globale giornaliera dei paesi Opec salirà a 24,676 milioni di barili, rispetto ai 22,976 milioni di barili fissati nel marzo 1999. Comunque, ieri mattina il Ministro del Petrolio iraniano, Zangeneh, ha comunicato che l’Iran aumenterà la produzione di greggio "in funzione degli interessi nazionali" a partire da aprile, senza peraltro precisare l’entità dell’incremento. Sembrerebbe quindi scongiurato – almeno per il momento – un rischio di spaccatura in seno all’Opec.
''Le nostre differenze sono di principio'' avrebbe detto il Ministro del petrolio iraniano Namdar Zangeneh, alla conclusione dell’incontro di Vienna, senza mancare di accennare a ''pressioni politiche'', con chiaro riferimento agli Stati Uniti, i quali avevano fatto forti pressioni per aumentare le estrazioni, affinché scendessero i prezzi del greggio sul mercato mondiale.
L'Iran non ha dunque accettato la cifra di 1,65 milioni di barili al giorno di aumento proposto come ultima offerta, anche se l'Arabia Saudita e gli altri Paesi membri hanno comunque deciso di procedere da soli ad un aumento della produzione giornaliera di greggio, che dovrebbe aggirarsi su una percentuale del 7%.
La successiva decisione del Governo di Teheran di aumentare a partire dal primo di aprile la produzione di petrolio, senza peraltro indicane l’entità, ma correlandola semplicemente agli "interessi nazionali", sembra peraltro denotare l’intenzione dell’Iran di accodarsi in qualche modo all’accordo dei paesi dell’Opec, pur mantenendo salve le proprie posizioni di principio.
Un risultato, quello di Vienna, che soddisfa gli Stati Uniti, anche se questi avevano chiesto all'Opec di aumentare l'estrazione del petrolio di almeno 2,3 milioni di barili al giorno. Lo stesso Presidente Clinton, ancor prima del raggiungimento dell'accordo, aveva parlato di segnali ''incoraggianti'' per un allineamento della produzione e dei consumi e per ricostruire le scorte.

3. FRANCIA - L'economia va meglio del previsto.
Riviste al rialzo le previsioni di crescita dell'economia nazionale relative ai prossimi due anni. L'eccellente stato di salute dell'economia transalpina ed una crescita più forte del previsto inducono proiezioni decisamente ottimistiche, anche in relazioni a possibili politiche di alleggerimento del carico fiscale.
Le nuove previsioni di crescita sono state divulgate nei giorni scorsi con un comunicato del Ministero dell'Economia al termine di una riunione alla quale avrebbero partecipato i maggiori economisti francesi. Esse prevedono un aumento del Pil rispettivamente del 3,6% per quest'anno e del 3,1% per il 2001, valori nettamente superiori a quelli che erano stati posti dal Governo alla base della finanziaria per il 2000, impostati su un'ipotesi di crescita compresa tra il 2,6 ed il 3%.
Sembrerebbe inoltre che potrebbero esservi le ragioni per proiezioni ancora più ottimistiche e taluni osservatori non escludono che il tasso di crescita dell'economia transalpina potrebbe addirittura sfiorare il 4%, segnando un risultato senza precedenti negli ultimi anni.

4. KOSSOVO - Continua la critica russa sull'intervento della Nato.
Ad un anno dall'inizio dell'intervento dell'alleanza atlantica in Kossovo, il Ministro degli Esteri russo, Ivanov, e il Ministro della Difesa, Sergeyev, sono intervenuti pubblicamente per tornare a stigmatizzare le ragioni alleate che avevano dato il via alla campagna aerea contro Milosevic e per additare le conseguenze negative che ne sarebbero scaturite.
Mosca guarda il futuro dei rapporti NATO-Russia attraverso la lente di questa ''difficile eredita''': l'attuale situazione in Kossovo rappresenterebbe pertanto, la cartina di tornasole su cui verificare la reale volontà dell'Occidente di cooperazione su piede egualitario.
Le Autorità russe riterrebbero a questo punto prioritario, da un lato, dare piena applicazione alla risoluzione 1244, dall'altro, far riconoscere al paese un profilo paritario rispetto alla NATO nella gestione della crisi. La Russia, che ha svolto un ruolo di primo piano nel mettere fine al conflitto, non intenderebbe quindi accontentarsi di fungere da braccio esecutivo delle decisioni prese dall'Alleanza ma riterrebbe di poter concorrere, su basi paritarie, alla decisioni che orientano le operazioni militari in Kossovo.
Il Ministro della Difesa avrebbe avvertito che se dovessero continuare i tentativi da parte dell’ONU e della NATO di non rispettare la sovranità della Yugoslavia e di favorire l'indipendenza del Kossovo, ''Mosca potrebbe vedersi costretta ad agire autonomamente per far rispettare la risoluzione 1244''.
Il linguaggio molto duro di Ivanov e di Sergeyev indicherebbe che Mosca ritiene di dovere tenere ancora alto il tono della polemica con gli occidentali in merito alla crisi kossovara, malgrado la parallela ripresa del dialogo con la NATO. Tale irrigidimento potrebbe imputarsi al timore russo che il quadro della federazione yugoslava si deteriori ulteriormente, sia sul piano interno a Belgrado, sia quanto ai rapporti tra Serbia e Montenegro. In questo contesto, probabilmente Mosca preferirebbe addossare ad altri le relative responsabilità, per potersi chiamare fuori da linee di azione che apparissero qui politicamente inaccettabili.

5. ITALIA - Il generale Clark saluta D'Alema.
La visita del Gen. Wesley Clark a Roma, che incontrerà oggi il Presidente D'Alema, si inserisce nell'ambito di una serie di visite di commiato che sta effettuando in vista del prossimo avvicendamento con il generale Joseph W. Ralston, che avrà luogo all'inizio di maggio.
Tale visita si svolge in un momento in cui, nonostante gli sforzi intrapresi per una crescente e duratura stabilizzazione del Kosovo, si intensifica il confronto interetnico a Mitrovica e sale la tensione nelle zone di confine dentro e fuori il Kosovo (come ad esempio nella Valle di Presevo). Questa situazione aggrava i compiti all'inizio previsti per la KFOR, la cui consistenza è attualmente ridotta rispetto al contingente originario.
Considerata l'importanza che l'Italia attribuisce alla stabilizzazione di quest'area, il Governo italiano continua a mantenere lo schieramento di circa 8000 uomini tra la KFOR (più di 6000 uomini con lo spiegamento in corso di circa 520 uomini del "Reggimento San Marco") e la SFOR (circa 1600 uomini). La NATO, per parte sua, ha in più occasioni riconosciuto le particolari capacità dei militari italiani nella gestione del territorio, con particolare riferimento al mantenimento dell'ordine pubblico.

6. RUSSIA - Stabile il potere d'acquisto del rublo.
I dati ufficiali relativi alla fine del 1999 confermano il miglioramento della situazione economica russa, realizzando altresì risultati di rilievo in settori significativi, quali la produzione industriale ed il commercio con l'estero.
La prima avrebbe particolarmente beneficiato della sostituzione dei prodotti importati, nonché della ripresa della domanda interna favorita da una sostanziale tenuta del potere d'acquisto interna del rublo e dalla stabilizzazione generale dell'economia anche sul piano del costo del lavoro.
Da segnalare anche un forte attivo della bilancia commerciale, che si sarebbe avvantaggiato dell'eccezionale aumento del prezzo del petrolio - e di quello di molti metalli di produzione russa - nonché dello stesso aumento della produzione industriale, alimentando un circolo virtuoso che a sua volta ha consentito alle entrate di bilancio di superare abbondantemente gli obiettivi programmati.

Giorni dell'Europa


30 marzo 2000
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