i-e281

Giorni dell'Europa

Mercoledì 29 marzo 2000

1. UNIONE EUROPEA - Colloqui per l'ingresso della Cina nel Wto.
Un nuovo round di colloqui e' iniziato ieri tra la Cina e l'Unione Europea per l'ingresso di Pechino nel WTO.
Il Commissario dell'UE per il commercio, Pascal Lamy, è arrivato a Pechino dopo che i colloqui erano entrati in stallo nel febbraio scorso ed ha incontrato, oltreché il Ministro per il Commercio estero, il primo ministro Zhu Rongji, il cui intervento si era dimostrato determinante per la conclusione dell'accordo con gli Stati Uniti. Alcune indiscrezioni raccolte ad Hong Kong hanno lasciato trapelare che un accordo potrebbe essere concluso entro la settimana, nonostante che fonti comunitarie abbiano asserito che se le condizioni non saranno soddisfacenti non vi sarà, per il momento, alcun accordo.
La Cina ha già firmato accordi bilaterali con 29 dei 135 Paesi membri del WTO. Oltre all'Unione Europea, la Cina deve ancora raggiungere accordi commerciali bilaterali con otto paesi membri dell'organizzazione. La Cina da 14 anni cerca di entrare nel WTO ed i negoziati hanno subito un'accelerazione dopo l'accordo bilaterale raggiunto con gli Stati Uniti nel novembre scorso. I settori nei quali persistono i maggiori ostacoli verso il raggiungimento di un accordo sono i servizi, le telecomunicazioni, banche e assicurazioni.

2 UNIONE EUROPEA - Pena comune per i falsari dell'euro.
Il Consiglio Affari Interni ha deciso la pena che verrà inflitta ai falsari degli Euro. La falsificazione di biglietti e monete verrà sanzionata con una pena fino ad otto anni di carcere. La decisione, che entrerà in vigore presumibilmente nella primavera del 2001, avrà effetto in tutti i paesi dell'Unione, anche quelli non appartenenti all'area dell'Euro.
Il numero di banconote che verranno complessivamente stampate nell'intera Unione sarà di 13 miliardi. I tagli saranno sette e andranno da 5 a 500 Euro. In Italia circoleranno 2 miliardi di banconote (in sostituzione degli attuali 3,6 miliardi di tagliandi).

3. FRANCIA - Prevista un'accelerazione dell'economia.
In base alle ultime stime governative, la crescita in Francia dovrebbe accelerare nel 2000 portandosi al 3,6%, per poi rallentare modestamente nel 2001 (3,1%). Tale stima, rivista al rialzo, permetterà di impostare su nuove basi la politica economica per il corrente anno.
Se confermato, il tasso di sviluppo del 2000 potrebbe infatti permettere di conseguire un aumento delle entrate superiore al previsto. Le risorse aggiuntive così conseguite sarebbero destinate alla riduzione del deficit (che potrebbe rimanere sotto il livello dell'1,5% del PIL ultimamente annunciato).

4. ITALIA - Per la prima volta un ministro italiano nella Corea del Nord.
La visita, iniziata ieri in Corea del Nord, del Ministro Dini costituisce la prima in quel Paese di un esponente del Governo italiano (nonché la prima visita di un membro di Governo di un Paese G7).
Di qui l’importanza dell’evento, nel quadro delle relazioni complessive con la comunità internazionale di un Paese rimasto per oltre cinquant’anni isolato dall’Occidente e legato al blocco comunista: Unione Sovietica e Cina.
La visita ha luogo dopo due mesi dallo stabilimento delle relazioni diplomatiche (decisione che non costituisce alcun "riconoscimento di progressi" effettuati dalla Corea del Nord, ma un canale di per sé "neutro"), e costituisce un primo momento di verifica del tentativo di aprire un canale di dialogo con la Corea del Nord. Il contesto che ha reso possibile la visita è rappresentato, da un lato, dalla politica d’apertura verso il Nord avviata dal Presidente sudcoreano sin dal suo insediamento e più di recente ribadita con forza, anche mediante offerte di dialogo bilaterale diretto ai massimi livelli (a questo riguardo va segnalato che ad aprile avranno luogo elezioni in Corea del Sud) e, dall'altro, dal tentativo della stessa Pyongyang di uscire da una profonda crisi economica e da una situazione di forte isolamento, difficilmente conciliabile con l'era della globalizzazione.
L'uscita dall'isolamento in cui versa la Corea del Nord è visto di buon occhio ed appoggiato da Seoul e riceve un tacito sostegno da Washington e Pechino. Nella posizione di Tokyo c'è invece forte analogia con la linea dell'Italia e su tali posizioni si stanno ormai schierando anche Australia e Filippine. In particolare, i paesi dell'area del pacifico temendo la minaccia rappresentata dal consistente arsenale militare nordcoreano (e le spese che la Corea del Nord continua a sostenere in tal senso), che rappresenta un indubbio elemento di destabilizzazione nell'intera regione, vedrebbero di buon occhio l'inizio di un dialogo regionale. A tal proposito il Ministro Dini ha sottolineato che è necessario far superare alla Corea la paura di sentirsi minacciata.
In particolare, l’Italia intende: stimolare il dialogo diretto fra le due Coree; offrire occasioni per favorire un contatto multilaterale della Corea del Nord, anche attraverso simposi e seminari di carattere scientifico ed economico; promuovere il dialogo su alcune tematiche di specifica competenza italiana (per es. armi chimiche). In ogni caso, l'offerta di un canale di dialogo evidentemente non farà venire meno un forte richiamo a Pyongyang alla non proliferazione nucleare e al rispetto dei diritti umani.
Nel quadro delle relazioni bilaterali, l’Italia intende, naturalmente, fornire anche un proprio contributo per l’alleviamento della gravissima situazione alimentare ed economica della Corea del Nord: proseguendo sulla strada dell’aiuto alimentare (su un periodo di alcuni anni, essa ha offerto aiuti alimentari per circa 7 miliardi di Lire attraverso il PAM); disegnando qualche iniziativa di cooperazione in campo agro–alimentare; sostenendo, in sede europea, il rinnovo del contributo dell’U.E. al KEDO (va rilevato che, con un contributo nazionale erogato a tranches negli anni scorsi, il nostro Paese ha già fornito al KEDO un sostegno finanziario di oltre tre miliardi di Lire, ciò che ne fa uno dei maggiori contribuenti singoli al Programma).

Giorni dell'Europa


29 marzo 2000
webmaster@euganeo.it
home page
il collegio senatoriale di
Tino Bedin