1. CONSIGLIO EUROPEO - A Lisbona la "Maastricht del lavoro".
Come sottolineato dal Presidente della Commissione Romano Prodi, che ha
definito il Consiglio di Lisbona come la "Maastricht del lavoro", nel vertice
sono stati decisi obiettivi e presi impegni con scadenze temporali determinate per la
realizzazione delle iniziative destinate a sostenere lo sviluppo della crescita e
dell'occupazione.
Il percorso concordato tra gli Stati membri dell'Unione passa attraverso un lungo elenco
di impegni ed un fittissimo calendario di scadenze da rispettare, che comporteranno
massicci investimenti, forte volontà politica e meccanismi di coordinamento efficaci e
puntuali.
Fra le principali scadenze fissate dai Quindici entro il corrente anno l'Unione dovrà
adottare una Carta europea per le piccole e medie imprese, completare il quadro legale
relativo all'e-commerce, introdurre una maggiore concorrenza che consenta di
abbattere i costi di accesso ad Internet ed elaborare una strategia per rimuovere tutti
gli ostacoli alla libera circolazione dei servizi.
Nel corso del 2001, secondo quanto stabilito a Lisbona, bisognerà invece completare
l'integrazione e la liberalizzazione nel settore delle telecomunicazioni, assicurare a
tutte le scuole europee l'accesso ad Internet, creare una rete di comunicazioni ad alta
velocità dedicata alle attività di ricerca e sviluppo e rendere disponibile il brevetto
europeo. Nel corso del primo semestre dell'anno, durante il turno di Presidenza svedese,
dovrà inoltre essere fatta una verifica sull'adozione, da parte dei governi, delle misure
destinate ad alleggerire il carico fiscale sul lavoro.
Altri obiettivi sono stati posti invece a più lunga scadenza, tra i quali segnatamente la
fissazione entro il 2002 di nuove e più trasparenti regole per gli appalti pubblici ed
entro il 2005 il completamento della liberalizzazione e della piena integrazione dei
servizi finanziari.
Ogni anno, inoltre, nel corso del primo semestre il Consiglio si riunirà per fare il
punto della situazione e valutare l'avanzamento delle riforme sulla base di indicatori
strutturali comparati.
2. CONSIGLIO EUROPEO GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI - La tutela delle
vittime. Riunione oggi a Bruxelles dei Ministri competenti per la Giustizia e gli
Interni dei Quindici. Tutela delle vittime, attuazione e controllo delle iniziative UE in
tema di sviluppo di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia tra i temi in
discussione.
Il Consiglio si apre con un dibattito pubblico sulla protezione delle vittime nello Spazio
Giudiziario Europeo. La riflessione in merito, avviata dalla Commissione con una
Comunicazione del luglio 1999, ha ricevuto un impulso dalla conclusioni del Consiglio
Europeo straordinario di Tampere, che auspicano l'elaborazione di "norme minime sulla
tutela delle vittime della criminalità". Obiettivo della Presidenza è stimolare un
dibattito sui possibili sviluppi dell'azione comunitaria. In tale contesto, l'accento
sarà probabilmente posto sugli aspetti relativi all'accesso alla giustizia, al diritto al
risarcimento dei danni ed al rimborso delle spese.
Altro momento centrale del Consiglio sarà la presentazione da parte del Commissario
Vitorino dello "scoreboard", quadro di attuazione e controllo delle iniziative
dell'Unione Europea nella realizzazione dell'obiettivo della conservazione e dello
sviluppo di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Il documento, richiesto alla
Commissione nelle conclusioni di Tampere, ha carattere evolutivo e verrà sottoposto a
periodiche revisioni. La versione che verrà presentata al Consiglio dovrebbe già
contenere un riferimento alla prossima preparazione da parte italiana di un'iniziativa sul
contrabbando.
Tra gli altri punti in discussione si segnalano la possibile intesa politica sulla
Convenzione relativa all'assistenza giudiziaria in materia penale, che dovrebbe anche
consentire la creazione di squadre investigative comuni, l'approvazione di una strategia
dell'Unione Europea per l'inizio del nuovo millennio sulla prevenzione ed il controllo
della criminalità organizzata nonché la comunitarizzazione, attraverso appositi
regolamenti, delle Convenzioni c.d. Bruxelles I e II, relative alla competenza
giurisdizionale, al riconoscimento ed all'esecuzione delle decisioni in materia civile e
commerciale ed in materia matrimoniale e di responsabilità parentale.
3. ALBANIA - Riconoscimento del ruolo italiano. Il Primo Ministro albanese Meta, ha sottolineato il ruolo cruciale
dellItalia nel corso di una seduta plenaria del Parlamento convocata per
lapprovazione di una risoluzione sul patto di Stabilità.
A dimostrazione del successo della posizione italiana nei confronti dellAlbania, nel
corso di una seduta plenaria del Parlamento indetta dalla Commissione per il Patto di
Stabilità per discutere dei progetti che verranno presentati a Bruxelles ed approvare una
risoluzione in argomento, il Primo Ministro Meta ha fatto specifica menzione del
contributo italiano. Il Premier albanese ha dichiarato che "il Governo al fine di
ottenere il massimo dal Patto ha intensificato la collaborazione con i partner strategici,
in primo luogo con lItalia, per la predisposizione dei progetti affinché essi
corrispondano ai criteri di finanziabilità". Meta ha quindi dimostrato di apprezzare
a pieno la portata dellimpegno italiano (al punto da citare unicamente il nostro
paese nella sua relazione al Parlamento) che offre alla sua maggioranza la possibilità di
rispondere prontamente alle accuse dellopposizione di non aver saputo sfruttare le
potenzialità del Patto di Stabilità: una carta politica di cruciale importanza nel clima
pre-elettorale che già si respira a Tirana.
4. ITALIA - Dini visita la Cina e la Corea del Nord. Inizia oggi la visita del ministro degli Esteri Lamberto Dini in Cina e Corea
del Nord (27-29 marzo) in un contesto di crescenti rapporti politici con la prima ed
allindomani della riapertura delle relazioni diplomatiche con la seconda.
La visita del. Ministro nella RPC (27-29 marzo) si colloca in un quadro di intensi scambi
politici fra i due Paesi: il Vice Primo Ministro cinese Luo Gan ha appena visitato
lItalia, incontrandosi con il Presidente del Consiglio, col Ministro Dini e con
altri membri del Governo italiano; nel prossimo futuro è prevista la visita a Roma del
Primo Ministro cinese, nel quadro di un viaggio che toccherà alcune delle principali
capitali europee e che confermerà un importante partenariato politico fra i due Paesi.
E da rilevare, quale elemento significativo di contesto che, in immediata
successione, il Ministro Dini si recherà a Pyongyang, in una visita che sarà monitorata
con grande attenzione e aspettativa in campo internazionale (prima visita nella RPDC di un
Ministro degli Esteri del G8). La proiezione "nord-coreana" della visita in
Estremo Oriente dellOn. Ministro le conferisce una colorazione politica particolare,
che stinge anche sulla tappa cinese. Infatti, anche se linfluenza politica sulla
Corea del Nord del "grande fratello" cinese è andata negli anni scemando, è
indubbio che la RPC resta il Paese più vicino a Pyongyang e che le consultazioni con il
Governo della RPC restano fondamentali per linsieme delle problematiche della
Penisola Coreana.
La questione di Taiwan costituisce laltro elemento politico congiunturale di rilievo
della visita, allindomani delle elezioni che hanno portato alla sconfitta del
Kuomintang dopo più di cinquantanni di dominio sullisola.
Gli elementi politici appaiono quindi predominanti. La visita avrà però anche risvolti
rilevanti per altri aspetti della relazione bilaterale italo-cinese: il Ministro Dini
visiterà infatti Canton, inaugurando la sede del Consolato Generale, e avrà in quella
città e nella capitale incontri attinenti alle relazioni economico-commerciali
bilaterali.
5. ITALIA - Rientrano i militari della forza di pace a Timor Est. Alla presenza del Capo dello Stato cerimonia di rientro oggi al porto di
Livorno della "San Giusto" con il contingente italiano che ha partecipato alle
operazioni dell'INTERFET nell'ex colonia portoghese. L'Italia ha partecipato con un
contingente militare di 615 unità alla Forza Multinazionale di Pace a Timor Orientale, il
quarto in termini numerici (dopo Australia, Nuova Zelanda e Thailandia) tra quelli inviati
da diciassette diversi Stati. Il nostro contingente, completamente autosufficiente grazie
alla intergrazione tra il gruppo tattico della Folgore e le componenti navale ed
aeronautica - la San Giusto e due G-222 - ha operato dall'ottobre dello scorso anno fino a
tutto febbraio, impegnato a garantire la sicurezza della zona costiera compresa tra la
capitale Dili e la seconda città del paese, Bacau, nonché ad assicurare la scorta ai
convogli militari ed il controllo dei flusso di rifugiati in rientro.
La nostra azione ha contribuito quindi a garantire la stabilità e la difesa dei diritti
umani in una crisi che si collocava al di fuori dell'area geografica delle tradizionali
priorità della nostra politica estera, rafforzando la statura internazionale del paese.
Inoltre, con una massiccia presenza italiana, si è contribuito in modo decisivo a dare
un'impronta non regionale ad INTERFET, guadagnandosi in tal modo l'apprezzamento militare
del comando australiano nonché quello politico sia dei timorensi che degli indonesiani.
Infine da segnalare che la missione militare di INTERFET si è conclusa con successo,
rendendo possibile il passaggio di consegne all'Amministrazione Transitoria ONU (UNTAET)
che ha il mandato di preparare Timor Orientale alla piena indipendenza. In questa nuova
fase il coinvolgimento italiano continuerà con un contributo mirato al settore
giudiziario e al controllo dell'ordine pubblico.
6. RUSSIA - Vladimir Putin presidente al primo turno. Vladimir Putin, vincendo le elezioni al primo turno, diventa il nuovo
presidente della Federazione Russa. Secondo, distaccato di oltre 20 punti percentuali, il
leader comunista Ziuganov, che ha denunciato presunte irregolarità elettorali ai suoi
danni.
Il "delfino" di Boris Eltsin ha vinto le elezioni di ieri in Russia e diventa il
nuovo Presidente delle Federazione con oltre il 52% dei consensi. Nettamente staccato il
comunista Ziuganov con il 30% delle preferenze. Lontanissimi gli altri candidati -
Iavlinski, Tuleyev e Zhirinovsky tutti sotto il 6%.
Nonostante fosse data scontata, la vittoria di Putin non è stata un plebiscito come
previsto. La corsa verso linvestitura si è rivelata più difficile delle previsioni
ed è arrivata al termine di una lunga notte di apprensione. Un consistente aiuto è stato
dato a Putin dalla sua città, San Pietroburgo, che gli ha concesso quasi il 63% delle
preferenze, una compensazione rispetto al voto di Mosca, dove il Presidente è stato il
più votato, ma con un risultato vicino al 44%.
Putin ha commentato il risultato definendolo una "importante iniezione i
fiducia" rispetto alla quale dovrà "assumere obblighi morali". È attesa
per le prossime ore la formazione del nuovo Governo.
Ghennadi Ziuganov, ormai ribattezzato "leterno secondo", ha comunque
confermato lo "zoccolo duro" del suo elettorato, attestandosi intorno al 30%. Un
risultato comunque importante e del quale Putin non potrà non tenere conto nelle sue
prossime azioni di governo. Il leader comunista ha inoltre denunciato irregolarità
elettorali che sarebbero state perpetrate ai suoi danni.