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Giorni dell'Europa

Mercoledì 22 marzo 2000

1. UNIONE EUROPEA - Primo bilancio della Presidenza portoghese.
Il Segretario di Stato per gli Affari Europei, Sexas Da Costa, ha tracciato un bilancio dei primi due mesi di presidenza portoghese alla luce delle sei priorità stabilite da Lisbona (impiego e coesione sociale, riforma istituzionale, nuove strutture di difesa e di sicurezza, allargamento, giustizia e affari interni, sicurezza alimentare).
Consiglio straordinario di Lisbona – E’ il primo grande appuntamento per la Presidenza portoghese ed il Governo di Lisbona si propone di raccogliere i frutti degli intensi lavori preparatori per modernizzare il modello socio-economico europeo al fine di migliorare la competitività e la performance economica dell’UE a livello mondiale e, al tempo stesso, la diffusione dell’informazione.
Riforme istituzionali – Da Costa ha rivendicato l’intenzione di definire esattamente il "perimetro" dei possibili risultati della Conferenza Intergovernativa (che vedrà i suoi frutti solo durante il semestre di presidenza francese).
Carta dei diritti fondamentali – La presidenza portoghese vuole un’interpretazione massimalista della carta, favorendo una soluzione estesa che trasponga le ampie garanzie che lo stesso Portogallo assicura sul piano interno ai propri cittadini sul piano comunitario.
Sicurezza e difesa comune – La Presidenza portoghese intende favorire la creazione, nell’ambito degli eserciti nazionali, di unità di intervento rapido cui fare ricorso in momenti di crisi così da porre l’Europa in grado di reagire a situazioni di emergenza o instabilità in regioni limitrofe.
Turchia – Decisioni molto importanti sono già state prese in occasione del Consiglio di Helsinki. Per la Presidenza portoghese la Turchia è ritenuta un elemento essenziale per la sicurezza europea e deve ora effettuare ogni sforzo per adattarsi ai comuni standard europei e per fornire una tangibile dimostrazione di buona volontà, avendo riguardo all’importante questione di Cipro, già candidato a diventare nuovo membro dell’UE.

2. RUSSIA - Precario il controllo del territorio in Cecenia.
Mosca ammette la precarietà del controllo del territorio da parte delle forze armate russe. La resistenza che continuano ad opporre i guerriglieri ceceni e la loro palese capacita' di effettuare micidiali sortite ai danni delle truppe di mosca, impongono al governo russo di riconoscere questa situazione sul terreno.
In merito ad un eventuale ruolo dell’OSCE, Mosca evoca come primo obiettivo l'ambito umanitario, facendo riferimento al coordinamento delle attività delle organizzazioni meno attrezzate. L’OSCE potrebbe poi fornire il proprio contributo nel futuro processo elettorale che, nelle intenzioni di Mosca, dovrebbe permettere una graduale ricostituzione del tessuto amministrativo locale.
In ogni caso Mosca ribadisce il limite invalicabile per i russi al coinvolgimento internazionale in Cecenia, sottolineando che qualunque spiraglio venisse aperto non potrebbe in alcun caso preludere all'accettazione da parte russa di mediazioni o di contributi verso la definizione dello status politico della Cecenia. Inoltre, sempre nell’ottica di Mosca, l'autorizzazione al Consiglio d’Europa ad includere propri rappresentanti nell'ufficio per i diritti umani in Cecenia, anziché accrescere il clima di fiducia, provoca polemiche sulla sfera di autonomia di cui dovranno beneficiare.

Giorni dell'Europa


22 marzo 2000
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