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Giorni dell'Europa

Martedì 21 marzo 2000

1. ALBANIA - Con l'Italia il 40 per cento dell'interscambio commerciale.
L'Italia si è confermata anche nel 1999 il primo partner commerciale dell'Albania, con un interscambio totale pari a 1113 miliardi di lire, rispetto agli 873 miliardi dell'anno precedente.
Tale importo ha rappresentato nel 1999 il 40% di tutto l'interscambio schipetaro, contro il 22% conseguito dal secondo partner commerciale (la Grecia).
Il saldo positivo, per il nostro Paese, dell'interscambio risulta in calo del 6% nel 1999 rispetto al 1998, a testimonianza della positiva dinamica delle esportazioni albanesi verso l'Italia (più 58%).

2. GERMANIA - Tiene bene l'alleanza rosso-verde.
L’attuale coalizione "rosso-verde" è apparsa finora abbastanza solida, sebbene non siano mancati i momenti di difficoltà. Varie novità sono comunque intervenute nella politica interna tedesca, riguardo sia ai partiti maggiori che minori.
Nello scorso anno, i risultati delle ultime elezioni europee e, soprattutto, di quelle regionali, nel Baden-Württemberg ed a Berlino, avevano fatto registrare una perdita di consensi per i partiti di governo. Tuttavia, l’emergere nel novembre 1999 dello scandalo dei finanziamenti illeciti alla CDU di Kohl ha facilitato una ripresa della compagine governativa rispetto all’opposizione cristiano-democratica.
Nelle settimane scorse, le elezioni regionali nello Schleswig-Holstein (27 febbraio 2000) hanno visto la SPD riconfermarsi alla guida del Land. I socialdemocratici hanno riguadagnato terreno rispetto alla CDU, che tuttavia ha dimostrato di saper contenere le perdite di consenso, accusando un calo limitato al 3%. Si attende ora l’appuntamento delle elezioni di aprile nel Nord Reno-Vestfalia per accertare se si confermerà l’attuale crisi della CDU.
Per superare tale crisi, il vertice della CDU effettuato ieri la scelta coraggiosa di avviare la nomina alla Presidenza, da ratificare al prossimo congresso di Essen (9 - 11 aprile), dell’attuale Segretario Generale del partito Angela Merkel. La candidata deve l'appoggio ottenuto dalla base della CDU per la sua reputazione all'intransigenza mostrata nella gestione della vicenda dei fondi neri del partito. Si tratta inoltre della prima donna alla guida di un grande partito tedesco, nonché di un'esponente dei Laender dell'Est, a testimonianza della crescente importanza di tali aree nella politica tedesca. Generalmente positivi sono stati i commenti nel Paese sulla nomina, che rappresenta, anche per il candidato rivale alla presidenza della CDU Biedenkopf, "un grande passo per l'unità tedesca".
Oltre che all'interno dei due maggiori partiti, si registrano alcune novità anche alle "ali estreme" dello schieramento politico.
L’estrema destra ha accresciuto la propria visibilità dopo la manifestazione nella zona della Porta di Brandenburgo: pur nella sua modestia numerica (alla manifestazione del 12 marzo hanno partecipato solo alcune centinaia di aderenti al Nationalpartei Deutschlands) l’evento ha avuto un forte impatto mediatico, sollevando preoccupazioni all'interno del Paese. Va però rilevato che l'emergere di un'estrema destra rilevante numericamente potrebbe avvenire solamente sotto la spinta di un personaggio politico di caratura, in grado di unificare l'articolata "galassia" dei partiti di tale area politica; un'eventualità, questa, che non sembra al momento imminente.
Sul versante opposto dello schieramento, si fa sempre più acceso all’interno del PDS il dibattito sulla ridefinizione del programma di partito tra la corrente "moderata" capeggiata da Gregor Gysi (l’ultimo segretario del Partito comunista della DDR) e quelle più radicali dell’ex deputato Heuer e della signora Wagenknecht. L’intenzione di Gysi, che ha rinnovato la sua condanna del socialismo reale e ha dichiarato la disponibilità ad appoggiare la presenza di truppe tedesche in forze di pace delle Nazioni Unite, è quello di "sdoganare" il PDS, consentendogli in futuro di partecipare al governo federale, anche se tale eventualità non dovrebbe realizzarsi, secondo lo stesso Gysi, prima del 2002.

3. ITALIA - Dentro e fuori la Nato l'alleanza con il Canada.
Inizia oggi la visita del Ministro Dini in Canada. I rapporti fra i due Paesi sono caratterizzati da una sensibile convergenza di interessi sul piano delle relazioni atlantiche (centralità del collegamento Stati Uniti – Europa) e di quelli fra i sette Paesi maggiormente industrializzati, nonché da un frequente dialogo a livello politico.
I rapporti bilaterali trovano il loro principale comune denominatore nell'appartenenza all'Alleanza Atlantica, che rappresenta per entrambi i Paesi un fattore centrale delle rispettive politiche estere. Altro foro multilaterale (a parte l’OSCE e l’ONU) in cui si esplica una collaborazione italo-canadese è quello dei Vertici annuali del G7/G8.
A livello prettamente bilaterale, le relazioni italo-canadesi hanno ricevuto un grande impulso dalla firma a Roma, nel maggio 1998, della Dichiarazione di Partenariato bilaterale rafforzato e si sviluppano in modo soddisfacente, esplorando vari settori di possibile cooperazione, stimolando visite a livello governativo, parlamentare e di alti funzionari, mantenendo un’intensa frequenza di consultazione politica.
In agenda dei colloqui ad Ottawa ci saranno, fra l'altro, le questioni, particolarmente care alla parte canadese, della sicurezza umana (soprattutto mine antiuomo, minori coinvolti in conflitti armati, armi leggere e pena di morte), e dei gruppi ristretti in ambito multilaterale, dai quali il Canada non vuole rimanere escluso. Potranno inoltre essere discussi impostazione ed obiettivi delle successive presidenze italiana (2001) e canadese (2002) del G7/G8.

4. ITALIA - L'emiro del Qatar da Ciampi e D'Alema.
Lo sceicco Hamad bin Khalifa Al-Thani, Emiro del Qatar, giungerà oggi a Roma per una visita di stato il cui programma, denso di incontri ad altissimo livello, testimonia dell'interesse, politico ed economico, dell'Italia per il paese del Golfo.
L'emiro del Qatar avrà colloqui con il Presidente della Repubblica Ciampi, con il Presidente del Consiglio D'Alema, con il Ministro Dini e col Ministro Mattarella, nonché con i Presidenti del Senato e della Camera.
Un accordo per la promozione e la protezione degli investimenti sarà firmato mercoledì dal Ministro Dini e, per il Qatar, dal ministro delle finanze, economia e commercio Yousef Hussein Kamal.
La situazione in Medio Oriente (dal Golfo al processo di pace israelo-palestinese) e le principali questioni internazionali saranno i temi principali delle conversazioni politiche. L'interesse per le posizioni del Qatar è dovuto anche all'originalità spesso mostrata dall'Emiro Hamad, come dimostrato ad esempio dalla buona collaborazione avviata con l’Iran per lo sviluppo in comune del bacino di gas offshore, dalla ripresa delle relazioni con l’Iraq e dai contatti con Israele.
Il Qatar ha inoltre svolto negli ultimi anni un importante ruolo politico di mediazione tra i paesi islamici (col Sudan, tra Eritrea ed Etiopia) assumendo in molti casi posizioni di notevole autonomia rispetto ai Paesi vicini (tra cui l'Arabia Saudita).
In campo economico, l’Italia occupa il quinto posto tra i fornitori del Qatar, preceduta da Giappone, Regno Unito, Francia e Germania. L'Italia vende al Qatar senza importare petrolio, se non saltuariamente e per modesti quantitativi. Possono invece esservi prospettive per i contratti di fornitura di gas.
Il Qatar, che è ritenuta una delle economie più promettenti del Golfo, ha aperto l’industria petrolifera agli investimenti stranieri. Doha ha iniziato ad attenuare la dipendenza dal petrolio (attualmente rappresenta il 70% in valore delle esportazioni) per sviluppare la capacità di liquefazione del gas naturale di cui possiede enormi riserve (stimate al terzo posto nel mondo, dopo Russia e Iran). Per invogliare le imprese italiane ad investire in Qatar, l'emiro è assistito nella sua visita a Roma da una folta delegazione di ministri e di imprenditori.
Sul piano interno, stabilità, successo economico, aderenza ai precetti dell’Islam descrivono in sintesi la situazione del Qatar. Nel Paese è stato avviato ad un cauto processo di riforme e di modernizzazione dall’Emiro Hamad. L’elezione per voto diretto del consiglio municipale di Doha lo scorso marzo, con elettorato attivo e passivo anche per le donne (nessuna peraltro eletta), ha pertanto rappresentato un’innovazione storica per il paese e per il Golfo. L'appello dell'Emiro per una "nuova, aperta mentalità araba", con libertà di stampa e democrazia rappresentativa, ha segnalato la volontà non solo di proseguire sulla strada della democratizzazione all’interno, ma anche di farne un modello di governo nella regione.

5. SPAGNA - I progetti di crescita del presidente Aznar.
Portare la Spagna nel Gruppo degli otto paesi più industrializzati e' uno degli obiettivi che si propone Aznar per la seconda legislatura, che sta per iniziare e terminerà nel 2004, dopo aver conquistato la maggioranza assoluta nelle elezioni del 12 marzo.
Il Capo del Governo spagnolo intenderebbe avanzare la proposta al prossimo Vertice di Lisbona dell'Unione europea che si apre mercoledì. Al progetto stanno lavorando da due anni esperti della Presidenza, del Ministero degli Esteri e di quello dell'economia.
Oltre al crescente peso economico della Spagna, Aznar metterebbe sulla bilancia anche i suoi rapporti privilegiati con l'America Latina e l'impegno di Madrid in missioni di pace internazionali. Madrid prevede che Paesi mediterranei come Francia e Italia appoggino la richiesta spagnola quando verrà avanzata ufficialmente, mentre Germania e Gran Bretagna vi si potrebbero opporre.

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21 marzo 2000
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