1. COMMISSIONE EUROPEA - Una riforma senza modificare i Trattati dell'Unione?
Visita in Italia del Vice Presidente dell'esecutivo dell'Unione, il Commissario
Neil Kinnock. Oggi previsti incontri con il Ministro Dini, il Ministro del Tesoro Giuliano
Amato ed il Ministro della Funzione Pubblica Franco Bassanini. La riforma della
Commissione Europea al centro dei colloqui.
Il progetto di riforma della Commissione, coordinato da Kinnock e da lui presentato nello
scorso mese di gennaio, si struttura essenzialmente su tre assi: definizione delle
priorità di azione ed utilizzazione efficiente delle risorse; rinnovata politica del
personale; riforma del controllo e della gestione finanziaria. A queste tre aree di
intervento si aggiunge l'esigenza, sottolineata dallo stesso Vice Presidente della
Commissione, di mettere in atto le misure per l'affermarsi di una cultura amministrativa
basata sull'assunzione di responsabilità da parte di ciascun funzionario ed il correlato
dovere di rendere conto del proprio operato, la semplificazione delle procedure ed
un'ampia e diffusa trasparenza, tra le quali l'accesso al pubblico dei documenti della
Commissione.
La caratteristica del progetto di riforma è che ciò dovrebbe avvenire a trattati
costanti, senza cioè che si presenti l'esigenza di dover emendare le norme dei Trattati.
L'obiettivo è quello di riorganizzare e rimotivare l'esecutivo comunitario, soprattutto
in considerazione del ruolo accresciuto che esso si troverà a svolgere nella prospettiva
dell'allargamento come tutore dell'interesse generale, come custode della corretta
applicazione delle norme e come titolare del diritto di iniziativa. Anche per questo da
parte italiana si è sostenuto sin dai primi contatti informali il progetto e l'appoggio
italiano dovrebbe essere ribadito nel corso dei colloqui odierni.
In questo contesto, ed in preparazione del Consiglio Europeo straordinario di Lisbona del
23 e 24 marzo prossimi, si dovrebbero anche formalizzare le proposte italiane per una
maggiore convergenza tra le pubbliche amministrazioni, una better regulation e
l'identificazione di indicatori e parametri che possano riflettere la qualità delle
amministrazioni pubbliche. Gli strumenti indicati da parte italiana vanno da una riduzione
degli oneri burocratici non necessari ad un maggiore ricorso alle tecnologie della
formazione. Su tali proposte il Commissario Kinnock avrebbe manifestato interesse,
condividendo l'approccio che possano fissarsi delle caratteristiche generali e dei
principi cui debba ispirarsi il sistema pubblico, ma manifestando perplessità quanto ad
una possibile individuazione di parametri di comportamento comuni.
2. GERMANIA - Si raffredda il clima di fiducia con gli Usa. Una serie di piccoli segnali indica che il rapporto di piena fiducia e
collaborazione esistente all'epoca del cancelliere Kohl sì è andato lentamente
raffreddando, anche perché non rimpiazzato da un altrettanto solido rapporto personale
tra il Presidente Clinton e il Cancelliere Schroeder. Sullo sfondo rimane il quesito su
come evolveranno le relazioni USA-UE, vale a dire se decolleranno a livello comunitario o
se rimarranno caratterizzate da un fascio di rapporti eminentemente bipolari.
L'ultimo degli episodi, che non sono passati inosservati da parte della stampa più
attenta, è stato la gestione della candidatura di un tedesco al vertice del Fondo
Monetario Internazionale. Ma incomprensioni sono anche emerse su argomenti inerenti la
difesa, quali il ruolo dell'Europa all'interno della NATO o il first use dell'arma
nucleare, e la proiezione autonoma della Germania unita verso la Russia. Argomento
quest'ultimo connesso alla pesante esposizione finanziaria tedesca verso la Russia, che a
Washington si ritiene non disgiunta dalla volontà tedesca di ottenere la guida del FMI.
Il punto centrale di tale raffreddamento sembrerebbe essere la sensazione che a Washington
sia venuto a mancare il punto di riferimento di una Germania fortemente caratterizzata dal
modello renano, contraltare sempre attento della Francia e debitrice verso gli USA per il
sostegno ricevuto per la riunificazione, modello che aveva in Kohl il suo massimo
esponente. La figura di Schroeder, cui pure non è imputabile difformità ideologica
rispetto al partito democratico statunitense, viene invece vista come esponente della
"Berlin Republic", alternativa al modello renano.
L'evolversi di tale situazione andrà letta anche alla luce dei risultati delle elezioni
negli Stati Uniti del prossimo novembre: una eventuale vittoria del candidato repubblicano
potrebbe acuire tale situazione che potrebbe avere ripercussioni sulla generalità delle
relazioni euroatlantiche.