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Giorni dell'Europa

Mercoledì 8 marzo 2000

1. CONSIGLIO EUROPEO - L'Italia favorevole al voto a maggioranza.
Riunione ieri a Bruxelles del Gruppo preparatorio dei Rappresentanti Personali CIG dedicata alla questione dell'estensione del voto a maggioranza qualificata. La posizione italiana è nettamente favorevole alla massima estensione della procedura a maggioranza qualificata ed alla limitazione dell'utilizzo dell'unanimità.
Nel corso della Conferenza Inter-governativa le discussioni in materia di estensione del voto a maggioranza qualificata rappresenteranno uno dei passaggi più delicati nel quadro generale di riforma che dovrà adeguare la struttura comunitaria in vista del futuro allargamento ai Paesi candidati dell'Europa centro-orientale e Cipro.
Per l'Italia, l'estensione del voto a maggioranza qualificata rappresenta, proprio in prospettiva dell'allargamento, un obiettivo essenziale al fine di salvaguardare la capacità decisionale dell'Unione Europea e il carattere sovranazionale del processo di integrazione. Nella valutazione italiana il ricorso a procedure decisionali fondate sull'unanimità deve essere rigorosamente limitato, poiché condiziona fortemente il processo decisionale attribuendo un sostanziale potere di veto a ciascuno degli Stati membri: già in una Unione a quindici ciò frena considerevolmente il processo di integrazione, in una dimensione ancora più ampia e conseguentemente meno omogenea il rischio di paralisi è quindi più concreto.
Con la votazione a maggioranza qualificata, invece, l’iter decisionale dovrebbe essere semplificato, favorendo il raggiungimento di soluzioni di compromesso ed evitando, nella maggior parte dei casi, il ricorso ad una votazione formale. Tale procedura tende quindi a facilitare, nella nostra valutazione fondata peraltro sull'esperienza dei lavori comunitari, l'incorporazione di un maggior numero di interessi degli Stati membri nelle decisioni finali, permettendo di contemperare quanto più possibile i diversi approcci nell'attuazione delle politiche comuni dell'Unione.
Nell'analisi italiana la combinazione ottimale sarebbe rappresentata dalla massima estensione possibile della maggioranza qualificata e dall'introduzione della procedura di codecisione con il Parlamento Europeo. In tal modo, alla formazione della volontà politica dei Governi dell'Unione, rappresentati in seno al Consiglio, si accompagnerà la formazione della volontà popolare, rappresentata in Parlamento: ciò dovrebbe costituire un'ulteriore garanzia per gli Stati minorizzati in sede di Consiglio.
La maggioranza qualificata dovrebbe costituire la regola decisionale tipica: rispetto ad essa dovrebbero essere considerate eccezioni nei due sensi sia la maggioranza semplice che l'unanimità. Per evidenziare senza equivoci tali eccezioni, queste dovrebbero essere esplicitamente identificate nell’articolato dei Trattati, in mancanza applicando la maggioranza qualificata.
In particolare, le categorie alle quali riservare l'unanimità, da parte italiana si ritiene dovrebbero essere quelle attinenti ai principi fondamentali dell'Unione (rispetto della democrazia e dello stato di diritto, protezione dei diritti fondamentali, tutela ed estensione dei diritti di cittadinanza), alla struttura fondamentale (revisione dei Trattati, adesione nuovi membri), al sistema istituzionale ed al suo funzionamento (composizione delle istituzioni, funzioni e competenze, regime linguistico), all'adempimento di procedure costituzionali interne agli Stati membri rispetto a decisioni dell'Unione (ratifiche, referendum), alle decisioni a forte implicazione politica, alle disposizioni relative all'Unione Economica e Monetaria, alle deroghe alle regole del mercato interno.

2. FRANCIA - Crescono insieme economia ed occupazione.
In un quadro di sostanziale stabilità macroeconomica, l'economia francese ha registrato nel corso del secondo semestre del 1999 una accelerazione della crescita e un accresciuto tasso di occupazione.
Le informazioni congiunturali rese note in questi giorni confermerebbero un aumento complessivo del P.I.L. nel corso dello scorso anno del 2,7%, con una produzione industriale in forte ripresa a partire dal mese di luglio. Permarrebbero a livelli storici elevati anche gli indicatori di fiducia delle imprese e delle famiglie, tanto che anche le previsioni per l'anno in corso prefigurano un'ulteriore accelerazione della crescita. Questa dovrebbe essere trainata essenzialmente dall'andamento favorevole dei consumi e degli investimenti privati.
Si registrata anche un incremento dell'inflazione, che si attesterebbe su un tasso tendenziale dell'1,7%, per cause dovute essenzialmente all'aumento dei costi dell'energia.
Dati confortanti provengono infine dal tasso di occupazione della forza lavoro che nel corso di tutto il 1999 ha proseguito la propria crescita, aumentando complessivamente di circa il 2,5%, equivalente a circa 350.000 nuovi posti di lavoro. L'aumento dell'occupazione si sarebbe realizzato in gran parte sotto forma di lavoro interinale ed ha riguardato in massima parte il settore dei servizi.

3. GERMANIA - Cambiano le relazioni con l'Iran.
Il ministro degli Esteri tedesco Fisher ha lasciato ieri Teheran al termine di una breve visita, tesa a rilanciare gli storici rapporti della Germania con l'Iran. ''I tempi sono maturi per voltare pagina e rafforzare le relazioni bilaterali'', ha detto, durante un incontro con Fischer, il Presidente iraniano Mohammad Khatami.
Giunto ieri sera a Teheran in coincidenza con la conclusione della visita del Ministro Dini, dal 1991 Fischer e' il primo capo della diplomazia tedesca a visitare l'Iran, del quale un tempo la Germania era il primo partner commerciale europeo. Scopo della missione era anche quello di preparare una prossima visita di Khatami a Berlino. I rapporti tra i due Paesi erano tesi sin dal 1997, quando un tribunale di Berlino chiamo' in causa i massimi vertici iraniani per l'uccisione di quattro oppositori curdi, il cosiddetto 'caso Mykonos'. La crisi diplomatica fu aggravata dall'arresto in Iran di un tedesco accusato di relazioni extraconiugali con una musulmana e la cui vicenda si e' risolta positivamente solo un paio di mesi fa.

4. ITALIA - Si avvicina il voto degli italiani all'estero.
Con l'approvazione data ieri da parte della Camera del testo di attuazione, viene compiuto un ulteriore passo del lungo iter legislativo che una volta conclusosi positivamente concederà agli italiani residenti all'estero il diritto di voto. Saranno 18 i parlamentari 'esteri': 12 Deputati e 6 Senatori.
Sul contingente di Parlamentari "esteri" è stato raggiunto un accordo tra le forze politiche, tenendo presente che le originarie richieste del Consiglio Nazionale per gli Italiani all'estero prevedevano 16 Deputati e 8 Senatori, per un totale di 24 parlamentari. Con la decisione assunta ieri è stato peraltro deciso che i 18 parlamentari vanno inglobati nel totale generale di 945 e non come quota aggiuntiva.
Il provvedimento prevede la concessione agli italiani residenti all'estero del diritto di voto attivo e passivo, permettendo ai rappresentanti dei nostri connazionali di candidarsi ed essere eletti al Parlamento nazionale.
Nell'esprimere la propria soddisfazione, il Sottosegretario Danieli, a cui e’ stata conferita la delega per gli Italiani nel mondo, ha ribadito l'importanza di proseguire con determinazione e celerità nelle ulteriori fasi previste dall'iter legislativo.

Giorni dell'Europa


8 marzo 2000
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