1. COMMISSIONE EUROPEA - Presentato l'impegno per Internet.
Presentata ieri alla Farnesina l'iniziativa dalla Commissione Europea (D.G.
Società dell'Informazione) "e-Europe- una società dell'informazione per tutti"
rivolto ai rappresentanti delle amministrazioni, delle imprese e dei consumatori. Il
responsabile della task-force "e-Europe" della Commissione ha illustrato
gli obiettivi del progetto, che mira a ridurre l'importante divario competitivo e
tecnologico tra i paesi dell'U.E. e gli Stati Uniti, soprattutto in relazione alle
potenzialità occupazionali offerte da Internet.
In proposito è stato sottolineato come i punti di forza dell'Unione nei comparti di punta
possano essere ricercato praticamente soltanto nella telefonia mobile, settore nel quale
la penetrazione del mercato ha superato quella statunitense, mentre la scarsa diffusione
di Internet e la penetrazione europea nel mercato del commercio elettronico, pari soltanto
all'uno per cento del panorama mondiale, pongono i paesi dell'Unione in una posizione di
arretratezza. Allo stesso tempo, la Commissione ha ribadito la necessità che siano i Capi
di Stato e di Governo, in occasione del prossimo Consiglio Europeo di Lisbona, a dare il
più alto e significativo impulso politico alla New Economy, al processo di
cambiamento tecnologico dei mercati già affermatosi negli Stati Uniti.
La Commissione, nella sua comunicazione, ha individuato dieci priorità dell'azione
comunitaria nel settore, tra le quali quella di promuovere l'utilizzo di Internet da parte
dei giovani e nella scuola, di consentire bassi costi di accesso, di sviluppare il
commercio elettronico, di introdurre su larga scala carte intelligenti per un accesso
elettronico sicuro, di agevolare la disponibilità di capitali di rischio per le piccole e
medie imprese ad alta tecnologia, di promuovere l'utilizzo delle nuove tecnologie da parte
della pubblica amministrazione.
2. BELGIO - Continua la forte pressione politica sull'Austria. Nuove ed ulteriori dichiarazioni di condanna del Ministro degli Esteri belga
Louis Michel nei confronti della coalizione di centro-destra al governo in Austria.
Possibile influenza anche di valutazioni di politica interna sulla ferma posizione belga.
Nei suoi ultimi commenti il Ministro Michel avrebbe ribadito, pur riconoscendo in linea di
principio il diritto dell'Austria di scegliersi il governo che preferisce, che l'ingresso
dei liberal-nazionalisti nell'esecutivo a Vienna sarebbe incompatibile con i principi ed i
valori sui quali si fonda l'Unione Europea. In questo senso, secondo l'uomo politico
belga, i paesi dell'Unione avrebbero il diritto/dovere di prendere una netta posizione nel
momento nel quale il governo di uno stato membro imbocca una strada incompatibile con tali
principi e valori.
Il Ministro avrebbe inoltre preannunciato possibili iniziative del governo belga, da
elaborare nell'ambito dei lavori della appena avviata Conferenza Intergovernativa per la
riforma dei Trattati UE, per la definizione di misure concrete che possano evitare il
ripetersi di analoghe esperienze nei paesi dell'Unione.
Con queste ultime dichiarazioni del suo Ministro degli Esteri il Belgio appare quindi
sempre più come il paese di punta nella mobilitazione delle posizioni critiche europee
nei confronti degli ultimi avvenimenti austriaci. La caparbietà di tale campagna potrebbe
tuttavia apparire un poco oltre le righe se non si tenessero in debito conto anche talune
influenze da ricollegare al quadro politico interno belga, caratterizzato da un complesso
equilibrio di poteri tra autorità federale e realtà locali gelosissime delle loro
particolarità e non sempre molto sensibili ai richiami nazionali incarnati dal governo
centrale a Bruxelles.
In questo sovente "bizantino" panorama, dopo una lunga esperienza governativa di
centro-sinistra (social-cristiani e socialisti) protrattasi per decenni, alle ultime
elezioni legislative dello scorso anno i liberali sono tornati a rappresentare il centro
del panorama politico nazionale ed il perno della coalizione governativa. Il rischio che
essi paventano è che alle prossime elezioni comunali una forte avanzata del partito di
estrema destra Vlaams Blok, particolarmente potente nelle Fiandre, potrebbe aprire
scenari di tipo "para-austriaco" nella ricca regione belga, con ripercussioni
anche a livello federale.
Questa ipotesi sembra in realtà difficilmente perseguibile, a giudicare perlomeno dalle
ferme dichiarazioni che già da anni i principali protagonisti della scena politica belga
manifestano nei confronti degli estremisti fiamminghi, ma l'ascesa di Haider in Austria
sembra aver rafforzato l'esigenza di erigere una chiara e forte barriera - fatta anche di
dichiarazioni di principio e manifestazioni di moralità democratica - contro qualsiasi
tentazioni di rimettere in gioco anche i partiti più estremisti.
3. CROAZIA - D'Alema va visita al nuovo presidente. Alla vigilia dell'insediamento del nuovo Presidente croato Stipe Mesic, il
Presidente del Consiglio oggi in visita a Zagabria per colloqui con i nuovi vertici dello
Repubblica croata. Oltre al Capo dello Stato eletto Mesic, il Presidente D'Alema avrà un
incontro anche con il nuovo Primo Ministro Ivica Racan, il leader socialdemocratico
uscito vittorioso dalle elezioni legislative del 3 gennaio scorso.
In vista della visita del Presidente D'Alema, il Sottosegretario Ranieri ha dichiarato che
l'Italia è interessata a sostenere e incoraggiare il consolidamento della nuova Croazia,
il suo sviluppo e il suo rapido ancoraggio al processo di integrazione europea. Nel
tracciare un quadro della nuova situazione politica creatasi a Zagabria con le elezioni
parlamentari prima e presidenziali poi, il Sottosegretario Ranieri ha sottolineato come
essa costituisca il grande fattore positivo intervenuto in questi mesi nei Balcani e
nell'Europa sudorientale, con possibili positive ricadute sia sulla stabilizzazione della
situazione in Bosnia, sia sulla battaglia in cui è impegnata l'opposizione democratica in
Serbia.
4. ITALIA - Il programma triennale della cooperazione allo
sviluppo. Prima riunione dell'anno ieri alla Farnesina del Comitato Direzionale per la
Cooperazione allo Sviluppo, presieduta dal Sottosegretario Serri, nel corso della quale è
stato approvato il documento di programmazione della cooperazione relativo al triennio
2000-2002. Per l'anno in corso, la programmazione ha individuato iniziative per quasi
3.700 miliardi di lire, in netta crescita rispetto agli esercizi precedenti. In
particolare, è da registrare un incremento di 400 miliardi previsti per gli interventi a
dono per la cooperazione bilaterale e quasi un raddoppio per i contributi ai programmi
promossi dalle ONG (80 miliardi).
Quattro sono i settori prioritari di interventi: lotta alla povertà, mediante un
programma che sarà lanciato nel corso dell'anno in otto aree regionali di Africa, Asia ed
America latina (con un impegno iniziale di oltre 200 miliardi di lire), lotta all'AIDS
in Africa, sostegno alle iniziative internazionali di lotta agli stupefacenti,
impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale dei PVS, segnatamente
nell'area mediterranea.
Il Senatore Serri ha sottolineato come, anche attraverso le decisioni del Comitato
Direzionale, si colga una domanda crescente di maggiore impegno italiano nella
cooperazione internazionale allo sviluppo e che, nella prospettiva della nuova legge di
riforma della cooperazione, si aprono le strade ad un maggior impegno nei settori che
promuovono lo sviluppo umano e la crescita sociale e culturale dei PVS.
5. RUSSIA - Ripresi di rapporti ufficiali con la Nato. Ripresa ufficiale dei rapporti tra Mosca e l'Alleanza Atlantica, ufficialmente
sospesi dall'epoca del conflitto nel Kossovo, anche se mai interrottisi nella sostanza
perlomeno per quanto riguarda la collaborazione in Bosnia. L'annuncio dato ieri dal
Ministro degli Esteri Igor Ivanov, a margine dell'incontro tra il Presidente russo ad
interim Putin ed il Segretario Generale della NATO, Lord Robertson.