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Giorni dell'Europa

Giovedì 17 febbraio 2000

1. COMMISSIONE EUROPEA - Presentato l'impegno per Internet.
Presentata ieri alla Farnesina l'iniziativa dalla Commissione Europea (D.G. Società dell'Informazione) "e-Europe- una società dell'informazione per tutti" rivolto ai rappresentanti delle amministrazioni, delle imprese e dei consumatori. Il responsabile della task-force "e-Europe" della Commissione ha illustrato gli obiettivi del progetto, che mira a ridurre l'importante divario competitivo e tecnologico tra i paesi dell'U.E. e gli Stati Uniti, soprattutto in relazione alle potenzialità occupazionali offerte da Internet.
In proposito è stato sottolineato come i punti di forza dell'Unione nei comparti di punta possano essere ricercato praticamente soltanto nella telefonia mobile, settore nel quale la penetrazione del mercato ha superato quella statunitense, mentre la scarsa diffusione di Internet e la penetrazione europea nel mercato del commercio elettronico, pari soltanto all'uno per cento del panorama mondiale, pongono i paesi dell'Unione in una posizione di arretratezza. Allo stesso tempo, la Commissione ha ribadito la necessità che siano i Capi di Stato e di Governo, in occasione del prossimo Consiglio Europeo di Lisbona, a dare il più alto e significativo impulso politico alla New Economy, al processo di cambiamento tecnologico dei mercati già affermatosi negli Stati Uniti.
La Commissione, nella sua comunicazione, ha individuato dieci priorità dell'azione comunitaria nel settore, tra le quali quella di promuovere l'utilizzo di Internet da parte dei giovani e nella scuola, di consentire bassi costi di accesso, di sviluppare il commercio elettronico, di introdurre su larga scala carte intelligenti per un accesso elettronico sicuro, di agevolare la disponibilità di capitali di rischio per le piccole e medie imprese ad alta tecnologia, di promuovere l'utilizzo delle nuove tecnologie da parte della pubblica amministrazione.

2. BELGIO - Continua la forte pressione politica sull'Austria.
Nuove ed ulteriori dichiarazioni di condanna del Ministro degli Esteri belga Louis Michel nei confronti della coalizione di centro-destra al governo in Austria. Possibile influenza anche di valutazioni di politica interna sulla ferma posizione belga.
Nei suoi ultimi commenti il Ministro Michel avrebbe ribadito, pur riconoscendo in linea di principio il diritto dell'Austria di scegliersi il governo che preferisce, che l'ingresso dei liberal-nazionalisti nell'esecutivo a Vienna sarebbe incompatibile con i principi ed i valori sui quali si fonda l'Unione Europea. In questo senso, secondo l'uomo politico belga, i paesi dell'Unione avrebbero il diritto/dovere di prendere una netta posizione nel momento nel quale il governo di uno stato membro imbocca una strada incompatibile con tali principi e valori.
Il Ministro avrebbe inoltre preannunciato possibili iniziative del governo belga, da elaborare nell'ambito dei lavori della appena avviata Conferenza Intergovernativa per la riforma dei Trattati UE, per la definizione di misure concrete che possano evitare il ripetersi di analoghe esperienze nei paesi dell'Unione.
Con queste ultime dichiarazioni del suo Ministro degli Esteri il Belgio appare quindi sempre più come il paese di punta nella mobilitazione delle posizioni critiche europee nei confronti degli ultimi avvenimenti austriaci. La caparbietà di tale campagna potrebbe tuttavia apparire un poco oltre le righe se non si tenessero in debito conto anche talune influenze da ricollegare al quadro politico interno belga, caratterizzato da un complesso equilibrio di poteri tra autorità federale e realtà locali gelosissime delle loro particolarità e non sempre molto sensibili ai richiami nazionali incarnati dal governo centrale a Bruxelles.
In questo sovente "bizantino" panorama, dopo una lunga esperienza governativa di centro-sinistra (social-cristiani e socialisti) protrattasi per decenni, alle ultime elezioni legislative dello scorso anno i liberali sono tornati a rappresentare il centro del panorama politico nazionale ed il perno della coalizione governativa. Il rischio che essi paventano è che alle prossime elezioni comunali una forte avanzata del partito di estrema destra Vlaams Blok, particolarmente potente nelle Fiandre, potrebbe aprire scenari di tipo "para-austriaco" nella ricca regione belga, con ripercussioni anche a livello federale.
Questa ipotesi sembra in realtà difficilmente perseguibile, a giudicare perlomeno dalle ferme dichiarazioni che già da anni i principali protagonisti della scena politica belga manifestano nei confronti degli estremisti fiamminghi, ma l'ascesa di Haider in Austria sembra aver rafforzato l'esigenza di erigere una chiara e forte barriera - fatta anche di dichiarazioni di principio e manifestazioni di moralità democratica - contro qualsiasi tentazioni di rimettere in gioco anche i partiti più estremisti.

3. CROAZIA - D'Alema va visita al nuovo presidente.
Alla vigilia dell'insediamento del nuovo Presidente croato Stipe Mesic, il Presidente del Consiglio oggi in visita a Zagabria per colloqui con i nuovi vertici dello Repubblica croata. Oltre al Capo dello Stato eletto Mesic, il Presidente D'Alema avrà un incontro anche con il nuovo Primo Ministro Ivica Racan, il leader socialdemocratico uscito vittorioso dalle elezioni legislative del 3 gennaio scorso.
In vista della visita del Presidente D'Alema, il Sottosegretario Ranieri ha dichiarato che l'Italia è interessata a sostenere e incoraggiare il consolidamento della nuova Croazia, il suo sviluppo e il suo rapido ancoraggio al processo di integrazione europea. Nel tracciare un quadro della nuova situazione politica creatasi a Zagabria con le elezioni parlamentari prima e presidenziali poi, il Sottosegretario Ranieri ha sottolineato come essa costituisca il grande fattore positivo intervenuto in questi mesi nei Balcani e nell'Europa sudorientale, con possibili positive ricadute sia sulla stabilizzazione della situazione in Bosnia, sia sulla battaglia in cui è impegnata l'opposizione democratica in Serbia.

4. ITALIA - Il programma triennale della cooperazione allo sviluppo.
Prima riunione dell'anno ieri alla Farnesina del Comitato Direzionale per la Cooperazione allo Sviluppo, presieduta dal Sottosegretario Serri, nel corso della quale è stato approvato il documento di programmazione della cooperazione relativo al triennio 2000-2002. Per l'anno in corso, la programmazione ha individuato iniziative per quasi 3.700 miliardi di lire, in netta crescita rispetto agli esercizi precedenti. In particolare, è da registrare un incremento di 400 miliardi previsti per gli interventi a dono per la cooperazione bilaterale e quasi un raddoppio per i contributi ai programmi promossi dalle ONG (80 miliardi).
Quattro sono i settori prioritari di interventi: lotta alla povertà, mediante un programma che sarà lanciato nel corso dell'anno in otto aree regionali di Africa, Asia ed America latina (con un impegno iniziale di oltre 200 miliardi di lire), lotta all'AIDS in Africa, sostegno alle iniziative internazionali di lotta agli stupefacenti, impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale dei PVS, segnatamente nell'area mediterranea.
Il Senatore Serri ha sottolineato come, anche attraverso le decisioni del Comitato Direzionale, si colga una domanda crescente di maggiore impegno italiano nella cooperazione internazionale allo sviluppo e che, nella prospettiva della nuova legge di riforma della cooperazione, si aprono le strade ad un maggior impegno nei settori che promuovono lo sviluppo umano e la crescita sociale e culturale dei PVS.

5. RUSSIA - Ripresi di rapporti ufficiali con la Nato.
Ripresa ufficiale dei rapporti tra Mosca e l'Alleanza Atlantica, ufficialmente sospesi dall'epoca del conflitto nel Kossovo, anche se mai interrottisi nella sostanza perlomeno per quanto riguarda la collaborazione in Bosnia. L'annuncio dato ieri dal Ministro degli Esteri Igor Ivanov, a margine dell'incontro tra il Presidente russo ad interim Putin ed il Segretario Generale della NATO, Lord Robertson.

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17 febbraio 2000
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