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Giorni dell'Europa

Venerdì 11 febbraio 2000

1. UNIONE EUROPEA - Prima visita ad Adis Abeba del rappresentante speciale.
In occasione della prima visita ad Addis Abeba, nella veste di rappresentante speciale della presidenza dell'Unione Europea per il conflitto etio-eritreo, il Sottosegretario Sen. Serri si è lungamente intrattenuto con il Primo Ministro Meles Zenawi e con il Ministro degli Esteri Mesfin. Il Sen. Serri ha messo in luce come la sua presenza in Etiopia in veste di inviato dell'UE sia espressione di un rinnovato e più pronunciato impegno europeo, non solo per la soluzione del conflitto etio-eritreo, ma anche nei confronti dell’Africa nel suo complesso.
Per incoraggiare una soluzione pacifica al conflitto etio-eritreo, il Senatore ha sostenuto la necessità di un ripensamento della strategia finora seguita sia dall'Unione Europea che dalla comunità internazionale, in modo da far cessare le "ritorsioni" ed avviare una piena ripresa del dialogo e delle relazioni economiche con le due parti, nel presupposto però che non riprendano le ostilità sul campo. Da parte etiopica si è mostrato un certo scetticismo sulla reale imparzialità mostrata finora dalla comunità internazionale e dalle Nazioni Unite, rei di avere assunto posizioni "contrarie al diritto internazionale" e di "non aver differenziato fra paese aggressore e quello aggredito".
E' stata quindi passata in rassegna l'attuale fase della mediazione dell'OUA, con particolare riguardo alle recenti aperture della presidenza algerina sulla possibilità di modificare gli ultimi documenti negoziali nel senso auspicato da Addis Abeba.

2. AUSTRIA - Reazioni internazionali al nuovo governo.
Nel corso di un'audizione al Senato, il Segretario di Stato americano Albright ha annunciato l'intenzione di non voler irrigidire la posizione verso il nuovo Governo austriaco, che però dovrà rendere conto delle proprie azioni in materia di pluralismo e rispetto delle minoranze. Il Segretario di Stato ha infatti evidenziato che "neanche le posizioni che emergono dalle urne possono giustificare l'intolleranza". In Germania intanto continua un acceso dibattito sui contenuti del regime sanzionatorio adottato dai quattordici Capi di Stato e di Governo nei confronti dell’Austria.
A Berlino si sottolinea innanzitutto che le misure contenute nel comunicato della Presidenza portoghese del 31 gennaio scorso sono per il momento sufficienti: non è quindi opportuno ipotizzare iniziative più restrittive a meno di improbabili ''interferenze'' austriache nel contesto comunitario. Gli austriaci d'altra parte non appaiono intenzionati a ''testare'' la determinazione dei Capi di Stato e di Governo dell'Unione mentre l'impressione è che anche a Parigi, con cui Berlino intrattiene un costante contatto, sembrano prevalere sentimenti di cautela e di prudenza.
Quanto agli aspetti concreti del comunicato dei quattordici, Berlino intende attenersi ad una interpretazione rigorosa ma ortodossa. La cessazione dei contatti bilaterali ufficiali a livello politico con il Governo austriaco è senz'altro facilitata dal fatto che non sono previste o programmate per l'anno in corso visite nei due sensi ne' Berlino intrattiene con Vienna consultazioni su base regolare come avviene ad esempio con la Francia e la Spagna.
Per quanto concerne la presidenza austriaca dell'OSCE, l'idea prevalente è comunque quella di non far ''stingere'' il bilaterale sul multilaterale preservando quindi la credibilità' dell'OSCE ed evitando possibili strumentalizzazioni ad esempio da parte russa. Mosca potrebbe infatti approfittare della debolezza della presidenza austriaca dell'OSCE per rimandare sine die le discussioni su di una possibile missione dell'organizzazione in Cecenia. Quanto alla cessazione dei sostegni alle candidature austriache a posti presso organizzazioni internazionali, mentre la candidatura di Busek per il primo tavolo del patto di stabilita' sembra ormai caduta, in conseguenza anche di tali eventi, rimangono sul terreno altri due o tre casi in ambito ONU che non si porranno pero' nell'immediato.
Con riferimento ai contatti diplomatici non esistono problemi per quelli con i direttori generali e con i segretari di stato, mentre si ripropone la cessazione dei rapporti con i ministri di stato per i contatti bilaterali.

3. JUGOSLAVIA - Si sospende l'embargo aereo.
Stati Uniti e Gran Bretagna hanno proposto ieri la sospensione temporanea del bando ai voli da e per la Jugoslavia, nell'ambito di una revisione delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale a Belgrado. Tale decisione è stata resa nota, nel corso di una conferenza stampa a Washington, dal Segretario di Stato Albright e dal Ministro Cook, facendo notare che Stati Uniti e Regno Unito intendono così rispondere alle richieste delle forze d'opposizione a Belgrado, le quali invocano un alleggerimento delle sanzioni che più pesano sulla popolazione.
La sospensione, ha chiarito la Albright, avrebbe senso però ''solo se abbinata ad altre misure tese a rafforzare, espandere e far leva sulle sanzioni che più efficacemente colpiscono il regime e i suoi sostenitori''. Cook ha precisato che si pensa ad una possibile sospensione per sei mesi, ''per dimostrare che vogliamo ascoltare le voci della democrazia''. Il Segretario di Stato ha poi espresso apprezzamento per il codice di condotta comune sottoscritto dalle forze d'opposizione, che dà la misura del consolidamento del fronte contro il regime di Milosevic e che dovrebbe tradursi ora nella presentazione di liste comuni per le prossime elezioni.
Da parte italiana si è espresso apprezzamento per la decisione annunciata oggi da Stati Uniti e Gran Bretagna, che accoglie l’impostazione da tempo propugnata dall’Italia di una sospensione in tempi ravvicinati dell'embargo aereo contro la Repubblica Federale di Jugoslavia. Tale sviluppo, in favore del quale il Governo italiano si è da tempo attivamente adoperato, da un lato potrà contribuire ad alleviare la difficile situazione in cui si trova la popolazione di quel Paese, e dall’altro costituirà un segnale di incoraggiamento all'opposizione serba affinché prosegua il processo unitario che ha avviato e che costituisce la condizione necessaria di una svolta democratica nella RFJ.

4. ITALIA - Dedicata alla produzione italiana la Fiera del libro a Cuba.
La Fiera internazionale del libro dell'Avana, dedicata quest'anno all'Italia, e' stata inaugurata dal Sottosegretario Danieli alla presenza del Ministro degli Esteri cubano Roque e dei Ministri della Cultura e dell'Istruzione. Alla fiera, che si e' aperta nel segno di Italo Calvino - nato a Cuba e al quale e' dedicata una mostra - sono presenti 500 editori, di cui 88 italiani, con oltre 2.000 volumi.
L’On. Danieli ha espresso l'auspicio che tra Italia e Cuba si sviluppino programmi di promozione culturali in tempi brevi, per i quali e' in discussione un protocollo bilaterale, ed ha annunciato che si stanno mettendo le basi per creare a Cuba un Istituto italiano di Cultura.

5. ITALIA - Intervento ambientale al ministero degli Esteri.
Il Ministero degli Esteri ed il Ministero dell'Ambiente hanno siglato oggi un accordo che definisce un programma congiunto volto alla ''ambientalizzazione'' della Farnesina. L'accordo è stato firmato dal Segretario Generale ambasciatore Umberto Vattani, e dal Direttore Generale del Servizio Inquinamento Atmosferico ed Acustico del Ministero dell'Ambiente, dottor Corrado Clini. L'accordo è il frutto di un'intensa serie di riunioni, che hanno visto coinvolte le due amministrazioni, e rappresenta il primo accordo di questo tipo mai firmato da un'amministrazione dello Stato con il ministero dell'Ambiente. Sul piano operativo, il programma - che sarà finanziato dal ministero dell'Ambiente per un importo massimo di 650 milioni - prevede l'effettuazione da parte del Politecnico di Milano di una ''diagnosi energetica'' dell'edificio che ospita il ministero degli Esteri, per monitorare le specifiche tecniche dei sistemi in uso, nonché le eventuali emissioni da combustione e le dispersioni di calore. Su tale base, verrà poi elaborato un vero e proprio progetto di ''ambietalizzazione'' della Farnesina che sarà presentato al Governo e alla Commissione Europea per la richiesta dei finanziamenti necessari alla realizzazione.
La decisione del Ministero degli Esteri e del Ministero dell'Ambiente di avviare un progetto ''prototipo'', testimonia della forte sensibilità esistente in seno alla Farnesina per i problemi ecologici. L'intesa conferma, in particolare, la sempre piu' intensa collaborazione interministeriale avviata dallo stesso Ministero degli Esteri in tematiche di interesse comune per i cittadini, in primo luogo quelle legate alla tutela dell'ambiente e della salute.
Sotto un profilo più generale, l'iniziativa si inquadra nel contesto degli impegni sottoscritti anche dall'Italia in occasione della Conferenza di Rio de Janeiro del 1992, che nell'Agenda 21 suggerisce, tra l'altro, la promozione dell'efficienza ambientale ed energetica delle Pubbliche Amministrazioni. Tale impegno è stato altresì ribadito in altri importanti fori internazionali, quali l'Ocse ed il G8.

6. RUSSIA - L'estremo oriente al centro di iniziative diplomatiche.
La visita in Estremo Oriente (Corea del Nord, Vietnam, Giappone), che il Ministro degli Esteri russo Ivanov si appresta a compiere, mette in risalto l'importanza che Mosca riconosce al binario asiatico della sua politica estera e si pone come significativo contributo per il conseguimento di tre obiettivi: stabilità e sviluppo della regione con una diretta e attiva partecipazione russa; sicurezza dei suoi confini orientali anche attraverso la definizione di alcune ''confidence building measures'' di lungo periodo; rapporti politici ed economici con tutti i paesi dell'area, per far crescere la Russia asiatica con progetti (cui dovrebbero partecipare importanti compagnie e banche della federazione) nel campo ingegneristico, del trasporto e dell'alta tecnologia. L'apice politico degli incontri di Ivanov sarà rappresentato dalla tappa a Tokyo (10-13 febbraio) che servirà a preparare il vertice russo-giapponese (previsto dopo le elezioni presidenziali russe) e, verosimilmente, il G8 di Okinawa. Al centro dei colloqui figurerà il nodo del trattato di pace, che Mosca e Tokyo si sono impegnate, con gli accordi di Krasnoyarsk del 1997, a firmare entro il 2000, e delle isole Kurili, entrambe questioni che hanno origine nella fine della seconda guerra mondiale. Oltre a cio’, Ivanov tratterà anche i temi della riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, della sicurezza, del disarmo e dei progetti Usa/Giappone per un ABM regionale.
Come recentemente sottolineato dal Ministro russo per il Commercio Fradkov, Mosca nei rapporti con Tokyo si aspetta altresì una crescita sul versante economico-commerciale. Se i rapporti russo-giapponesi sembrano ormai aver invertito la loro tendenza storica per posizionarsi in una prospettiva di ''consistenti progressi'', le questioni del trattato di pace e delle isole Kurili continuano a costituire un ostacolo ingombrante per il pieno sfruttamento del potenziale delle relazioni tra i due paesi.

7. SPAGNA - In Italia il presidente della Catalogna.
Il Presidente catalano Pujol, in visita privata a Roma per partecipare alla cerimonia di chiusura della "Mostra sul romanico e gotico catalano" presso la Fondazione Memmo a Palazzo Ruspoli, sarà oggi ricevuto dal Presidente della Repubblica.
Il costante e progressivo ampliamento dei già rilevanti margini di autonomia di cui gode la Comunità di Catalogna nell’ambito dello Stato Spagnolo - che trovano fondamento giuridico nella Costituzione del 1978 e nella conseguente Legge del 1979 che approva lo Statuto dell'autonomia catalana - e’ stato il principale obiettivo dell’azione politica perseguita dal Presidente della "Generalitat", Jordi Pujol, nel corso del suo ormai ventennale mandato politico. Leader indiscusso di "Convergencia Democratica de Catalunya", Partito nazionalista moderato che assieme a "Unio’ Democratica de Catalunya" (Partito democristiano) costituisce la coalizione al potere sin dal 1980, Pujol e’ stato riconfermato per la sesta volta alla guida dell’esecutivo autonomo catalano a seguito delle elezioni svoltesi lo scorso 17 ottobre.

8. TURCHIA - Rinuncia al candidarsi al Consiglio di sicurezza dell'Onu.
La Turchia ha deciso di ritirare la propria candidatura ad un seggio non permanente del Consiglio di Sicurezza per il biennio 2001 - 2002. Viene così meno uno dei quattro candidati ai due posti del Gruppo occidentale, per i quali si terranno le elezioni il prossimo autunno. Gli altri candidati in lizza, oltre all'Italia, sono Irlanda e Norvegia. Si aprono dunque ora spazi di intervento, a sostegno della nostra candidatura, nei paesi che erano precedentemente orientati a sostenere la candidatura turca.

9. TURCHIA - Il Pkk rinuncia alla lotta armata.
I "media" turchi hanno recentemente dato la notizia della decisione del PKK, adottata durante il settimo congresso, di abbandonare la lotta armata. La decisione di trasferire sul piano politico la questione curda avrebbe causato la separazione di un piccolo gruppo di due dirigenti che, con un centinaio di militanti, si sarebbe dato alla macchia.
La notizia va probabilmente interpretata come sintomo di un più alto consenso sulla linea di Ocalan rispetto ai primi tempi in cui tale scelta fu annunciata.

Giorni dell'Europa


11 febbraio 2000
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