i-e25
Le
Ong nelle politiche dellUnione a pieno titolo
Dalle organizzazioni no-profit
una spinta alloccupazione europea
Leuroparlamentare
del Ppe Livio Filippi chiede
di passare dai ricoscimenti di principio a scelte concrete
E la stessa la Commissione
europea a sottolineare che le associazioni e le fondazioni
"rivestono un ruolo importante in quasi ogni campo
dell'attività sociale". Ecco perchè diviene necessario
illustrare la crescente importanza del settore nell'Unione
europea e identificarne i problemi, stabilire un dialogo al fine
di favorirne lo sviluppo a tutti i livelli, migliorare la
capacità di soddisfare i bisogni del futuro e massimizzare il
suo contributo all'integrazione europea.
Nei confronti delle associazioni non-profit (ONP) e delle
organizzazioni non governative (ONG) l'interesse comunitario è
diretto: esse infatti contribuiscono al raggiungimento di
obiettivi dell'Unione quali la coesione sociale, la creazione di
occupazione, la soddisfazione di bisogni espressi o non appagati
e la messa a punto di strumenti che tengano conto della loro
specificità. E' stato ad esempio rilevato che i servizi svolti
dalle ONG, in particolar modo sotto l'aspetto occupazionale,
stanno assumendo una dimensione sempre più significativa e
complessa, anche se non ancora sufficientemente sviluppata ed
apprezzata nelle sue prospettive future: ecco perché le
cooperative, le mutue e le organizzazioni di volontariato possono
essere considerate un ottimo punto di partenza per dar vita ad
organizzazioni più strutturate e complesse di prestazioni di
servizi non-profit in ambito sociale, culturale, del tempo libero
per le famiglie.
Da tempo la Commissione europea ha inoltre riconosciuto
l'importanza della dimensione locale volta alla realizzazione
degli obiettivi delle politiche e iniziative dell'Unione in campo
sociale. Quindi il ruolo delle ONG in questo ambito dovrebbe
venire potenziato soprattutto per incentivare la partecipazione
attiva dei beneficiari, l'assunzione di responsabilità e
l'acquisizione di competenze. La prossima conferenza
intergovernativa sarà chiamata a colmare la lacuna normativa a
livello europeo, esaltando il ruolo di questi soggetti
fondamentali nella dinamica sociale agli effetti non solo
dell'occupazione, ma anche della crescita culturale.
Leurodeputato del Ppe Livio Filippi ha rilevato nel parlamento
dellUnione nella sessione di inizio luglio che il
pluralismo di espressioni nel campo sociale è una ricchezza
tipica europea, che va sostenuta e salvaguardata. E' soprattutto
importante valorizzare il terzo settore, il cosiddetto
non-profit, ed oltre alle fondazioni e associazioni bisogna
prendere in considerazione anche le mutue. La Commissione europea
ha finora avuto un ruolo di boicottaggio nei confronti del terzo
settore - ha concluso Filippi - ricordando che non si può
parlare di interventi sociali se non si prendono misure concrete
per appoggiare gli sforzi dei cittadini.
22/08/1998 webmaster@euganeo.it |
Il collegio senatoriale
di Tino Bedin |