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Le Ong nelle politiche dell’Unione a pieno titolo
Dalle organizzazioni no-profit
una spinta all’occupazione europea
L’europarlamentare del Ppe Livio Filippi chiede
di passare dai ricoscimenti di principio a scelte concrete

E’ la stessa la Commissione europea a sottolineare che le associazioni e le fondazioni "rivestono un ruolo importante in quasi ogni campo dell'attività sociale". Ecco perchè diviene necessario illustrare la crescente importanza del settore nell'Unione europea e identificarne i problemi, stabilire un dialogo al fine di favorirne lo sviluppo a tutti i livelli, migliorare la capacità di soddisfare i bisogni del futuro e massimizzare il suo contributo all'integrazione europea.
Nei confronti delle associazioni non-profit (ONP) e delle organizzazioni non governative (ONG) l'interesse comunitario è diretto: esse infatti contribuiscono al raggiungimento di obiettivi dell'Unione quali la coesione sociale, la creazione di occupazione, la soddisfazione di bisogni espressi o non appagati e la messa a punto di strumenti che tengano conto della loro specificità. E' stato ad esempio rilevato che i servizi svolti dalle ONG, in particolar modo sotto l'aspetto occupazionale, stanno assumendo una dimensione sempre più significativa e complessa, anche se non ancora sufficientemente sviluppata ed apprezzata nelle sue prospettive future: ecco perché le cooperative, le mutue e le organizzazioni di volontariato possono essere considerate un ottimo punto di partenza per dar vita ad organizzazioni più strutturate e complesse di prestazioni di servizi non-profit in ambito sociale, culturale, del tempo libero per le famiglie.
Da tempo la Commissione europea ha inoltre riconosciuto l'importanza della dimensione locale volta alla realizzazione degli obiettivi delle politiche e iniziative dell'Unione in campo sociale. Quindi il ruolo delle ONG in questo ambito dovrebbe venire potenziato soprattutto per incentivare la partecipazione attiva dei beneficiari, l'assunzione di responsabilità e l'acquisizione di competenze. La prossima conferenza intergovernativa sarà chiamata a colmare la lacuna normativa a livello europeo, esaltando il ruolo di questi soggetti fondamentali nella dinamica sociale agli effetti non solo dell'occupazione, ma anche della crescita culturale.
L’eurodeputato del
Ppe Livio Filippi ha rilevato nel parlamento dell’Unione nella sessione di inizio luglio che il pluralismo di espressioni nel campo sociale è una ricchezza tipica europea, che va sostenuta e salvaguardata. E' soprattutto importante valorizzare il terzo settore, il cosiddetto non-profit, ed oltre alle fondazioni e associazioni bisogna prendere in considerazione anche le mutue. La Commissione europea ha finora avuto un ruolo di boicottaggio nei confronti del terzo settore - ha concluso Filippi - ricordando che non si può parlare di interventi sociali se non si prendono misure concrete per appoggiare gli sforzi dei cittadini.


22/08/1998
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