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LA TUNISIA
NEL
MEDITERRANEO

CAPITALE: Tunisi (1,8 milioni) (stima 1990) ABITANTI: 9.245.284 (luglio 1997) SUPERFICIE: 163.610 kmq
     
Capo dello Stato Zine Abedine BEN ALI
Primo ministro Hamed KAROUI
Presidente dell’Assemblea Nazionale  
Presidente Camera dei Rappresentanti Fouad Hebazax

DATI POLITICO-ISTITUZIONALI

Conseguita l'indipendenza dalla Francia nel 1956, la Tunisia si è data dal 1957 un ordinamento repubblicano. La costituzione è del 1° giugno 1959, fortemente emendata nel 1988. Il regime è presidenziale e monocamerale. L'Assemblea nazionale si compone di 163 membri eletti a suffragio universale per cinque anni. Le ultime elezioni politiche si sono svolte nel marzo del 1994 ( le prossime saranno nel 1999) e hanno visto l'affermazione del partito storicamente egemone, il Raggruppamento Costituzionale Democratico (RCD) che ha ottenuto 144 seggi.
Per la prima volta l'opposizione ha avuto ingresso in parlamento con 19 seggi grazie ad un premio di minoranza. Gli altri partiti presenti nel paese sono il Movimento dei Socialisti democratici, Il Partito di unità Popolare, il Raggruppamento socialista progressista, L'Unione dei democratici Unionisti e il movimento "Al-tajdid" Tuttavia la dialettica politica nel paese rimane limitata sia per l'atteggiamento tendenzialmente autoritario del Governo sia per le difficoltà del principale partito di opposizione che ha attraversato un periodo di grave crisi sia finanziaria, sia giudiziaria che ha portato all'arresto del segretario e di altri esponenti di esso e successivamente alla spaccatura in due fazioni. Nonostante quindi il tentativo di rilanciare la dialettica politica nel Paese, questi fatti hanno portato sulla Tunisia l'attenzione internazionale per quanto concerne il tema del rispetto dei diritti civili.)
La distribuzione dei seggi in Parlamento è la seguente:

Raggruppamento Costituzionale Democratico 144
Movimento Socialisti Democratici 10
Altri 9

Il presidente della repubblica può essere rieletto per due mandati consecutivi. L'attuale presidente è il generale Zin el Abdin Ben Ali che concluderà il suo secondo mandato nel marzo 1999.
L'integralismo non sembra rappresentare un rilevante problema per la stabilità tunisina. L'iniziale atteggiamento di apertura verso il movimento tunisino islamico (prima MTI ora Ennahda) è stato sostituito da una politica fortemente repressiva.
La Tunisia fa parte delle Nazioni unite, della Lega Araba e dell'OCSE.
La sezione bilaterale di amicizia Italia-Tunisia dell’Unione Interparlamentare è presieduta dal senatore Ivo Tarolli (CCD) ed è composta dai senatori Michele Figurelli (DSU) e Mario Michelangeli (RifCom) e dai deputati Mario Balducci (FI), Raffaele Valensise (AN), Angelo Sanza (UDR/CDU-CDR) e Antonino Mangiacavallo (Rinnovamento).

RELAZIONI CON L'UNIONE EUROPEA

Il tradizionale legame con il mondo occidentale e segnatamente con la Francia ha trovato conferma nella firma del nuovo Trattato di Associazione con l'Unione Europea del 17 luglio 1995 (già ratificato dalla Tunisia) e nella partecipazione all'esercizio euromediterraneo scaturito dalla conferenza di Barcellona. L’impegno tunisino nell’ambito del partenariato si è tradotto in una proposta di particolare interesse - che peraltro non ha avuto, fino ad ora, seguito -: la sostituzione dei tradizionali sistemi di assistenza finanziaria allo sviluppo con un modello basato sulla riconversione del debito dai partner mediterranei in capitale di investimento.
Per quanto riguarda il Programma MEDA, secondo i dati a luglio 1997 forniti dal Ministero degli Esteri, la Tunisia ha ottenuto finanziamenti per un totale di 165 MECU, per progetti che vanno dal sostegno al programma di adeguamento della formazione professionale al potenziamento della competitività, al sostegno alle riforme economiche e all'assistenza tecnica alla privatizzazione. Nel novembre 1997 è stato approvato un ulteriore progetto, per un valore di 50 milioni di ecu, per lo sviluppo rurale e la gestione delle risorse naturali.
I contatti politici con l'Unione stessa sono frequenti, così come i rapporti bilaterali con la maggior parte degli stati membri, anche se si registra un certo disagio del governo di Tunisi per il crescente interessamento europeo ai temi dei diritti civili nel paese.
I buoni rapporti con l'occidente non escludono i legami profondi della Tunisia con il mondo arabo, che sono al centro della politica estera del paese.
I rapporti con l'Italia sono buoni. L'Italia riconosce alla Tunisia un importante ruolo stabilizzatore e moderatore per l'intera regione nordafricana che appare tanto più prezioso se si considerano le situazioni di crisi che caratterizzano l'area. Le controversie Italia-Tunisia riguardano i frequenti sequestri di pescherecci italiani da parte tunisina e più in generale il problema della delimitazione della frontiera marittima fra i due paesi.

POPOLAZIONE E LAVORO

In base a stime del luglio 1997 la Tunisia ha 9,2 milioni di abitanti. La popolazione è raddoppiata nel corso degli ultimi 35 anni ed è molto giovane, con una percentuale del 32% sotto i 14 anni e del 62% tra i 15 e i 64 anni. Il tasso di crescita è del 1,48%. La composizione etnica è pressoché uniforme: il 98% della popolazione è musulmano, l'1% ebreo e l'1% cristiano.La lingua ufficiale è l'arabo usata anche per il commercio insieme al francese.
Per quel che riguarda l'alfabetizzazione il 66,7% della popolazione totale al di sopra dei dieci anni è in grado di leggere e scrivere. E' alfabetizzato il 78,6% degli uomini e il 54,6% delle donne(stime del 1995).
La forza lavoro è di circa 2,917 milioni di persone occupate per il 55% nei servizi, il 23% nell'industria e il 22% in agricoltura (stime del 1993). Da notare una carenza di mano d'opera specializzata.
Il tasso di disoccupazione secondo stime del 1995 è del 16%.
Per ciò che attiene ai flussi migratori verso l’Unione europea, la Tunisia partecipa a quella che è una tendenza generale, per cui il 77,8% dei cittadini emigrati dall’area del Maghreb (2,1 milioni nel 1993) si concentra nei paesi mediterranei dell’UE (Francia, Italia, Spagna). Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno e aggiornati a fine 1997, i cittadini tunisini legalmente residenti in Italia sono quasi 60.000, con un incremento del 9% rispetto alla rilevazione dell’anno precedente.

ECONOMIA

Il PIL della Tunisia è pari a 43,3 miliardi di dollari, con una crescita del 7,1% e un PIL pro-capite di 4.800 dollari(stime del 1996). La ripartizione per settori del prodotto interno lordo vede in posizione dominante i servizi con il 52,7%, seguiti dall'industria con il 33,8% (dal 24% del 1970) e l'agricoltura con il 13,5% (20% nel 1970). L'inflazione media è del 3,8% .La Tunisia sta perseguendo con successo i programmi di privatizzazione e liberalizzazione del mercato indicati dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. Notevoli progressi sono stati raggiunti nella riforma del sistema bancario e nel settore finanziario.

COMMERCIO

L'Italia è dal 1992 il secondo partner commerciale della Tunisia dopo la Francia. Occupa il terzo posto, dopo Francia e Germania per gli investimenti diretti.
Per il 1995 le importazioni con l'Unione Europea hanno costituito il 71,4% del totale e le esportazioni il 78%.Le esportazioni italiane in Tunisia costituiscono il 16% delle importazioni globali del paese e riguardano impianti, macchinari, autoveicoli, prodotti della raffinazione del greggio, parti di ricambio, materiale elettrico ed elettronico, piccoli elettrodomestici, filati e prodotti chimici. Le nostre importazioni dalla Tunisia costituiscono il 18% dell'export tunisino e sono costitute essenzialmente da petrolio grezzo, concimi, prodotti dei settori agro-alimentare e tessile, e fosfati.
Dal 1992 l'Italia è secondo partner della Tunisia anche sul piano degli investimenti esteri e nel paese operano alcune primarie banche italiane.
Le autorità tunisine hanno auspicato un aiuto da parte italiana in termini di know-how, formazione, sicurezza e assistenza tecnica nel campo dei trasporti e forme di collaborazione nel settore del trasporto marittimo.
Esistono alcuni temi di interesse comune nel settore delle poste e telecomunicazioni e all’interno dei programmi euromediterranei: ci si riferisce in particolare al sostegno da parte italiana a progetti nel campo della telemedicina e teleinsegnamento nel quadro del programma MEDA, al progetto per un parco tecnologico delle comunicazioni da realizzarsi entro il 1998 e alla collaborazione nel settore radio televisivo.
Per il 1997 il volume globale delle importazioni Italia -Tunisia è stato di 2.027 miliardi di lire e quello delle esportazioni di 2.626.
Per quanto concerne i dati sul commercio con i partner mediterranei, il suo volume nel 1994 è stato di 197 milioni di ecu e si è concentrato nel rapporto con l’Algeria (45% del totale) oltre che con il Marocco, la Siria e la Turchia.


31/07/1998
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Tino Bedin