Per spiegare cosa significa realmente eliminare i gas serra nel 2050, (cioè anidride carbonica e metano), in vari siti scientifici si fa questo esempio: immaginate di avere una vasca piena d'acqua con il tubo di scarico chiuso e un rubinetto aperto; se volete svuotare la vasca, non basta ridurre il getto del rubinetto; bisogna chiudere il rubinetto e aprire lo scarico; se occorre tenere aperto il rubinetto senza che il livello di acqua aumenti, bisogna scaricare pari quantità.
Dunque il traguardo della riduzione del 55 per cento (rispetto al 1990) delle emissioni al 2030 non garantisce che al 2050 si sia raggiunta la cosiddetta neutralità climatica. Questo termine significa che la quantità di gas immessa deve essere uguale alla quantità di gas assorbita (si usa dire sequestrati) dai serbatoi di carbonio, principalmente foreste e praterie.
Questo è il quadro dell'accordo raggiunto il 20 aprile scorso tra il Parlamento e il Consiglio europei, base di una legge sul clima che sarà emanata a breve, sulla base di una proposta legislativa emanata dalla Commissione il 4 marzo 2020, e che costituisce l'elemento centrale del Green Deal europeo. Il 12 dicembre 2019 il Consiglio europeo aveva approvato l'obiettivo del conseguimento della neutralità climatica dell'UE entro il 2050, ma rimanevano molti punto in sospeso. Con l'accordo del 21 aprile questo traguardo è stato arricchito da un vincolo intermedio: riduzione del 55 per cento delle emissioni nel 2030.
Dopo che l'avranno approvato il Parlamento e il Consiglio, l'accordo diventerà legge europea sotto forma di Regolamento, cioè immediatamente vigente per gli stati dell'Unione.
Un percorso fino alla Cop26 di novembre
La data dell'accordo non è casuale. Il 22 aprile, si è aperto il vertice virtuale convocato dal presidente americano Biden da Washington, quale tappa nel percorso di preparazione per la Conferenza Onu sul cambiamento climatico Cop 26, che si svolgerà dall'1 al 12 novembre a Glasgow. Tra il 28 settembre e il 2 ottobre, ci sarà una pre-Cop a Milano. La Cop26 è importante per realizzare gli obiettivi fissati nell'accordo di Parigi del 2015.
Però avanzano dati negativi forniti Agenzia internazionale dell'energia (organizzazione intergovernativa di paesi Ocse), nel rapporto di aprile: dopo il calo nel 2020 per la pandemia, da quest'anno le emissioni di gas serra sono in ripresa e potrebbero superare il record del 6 per cento del 2010.
Ci sarà modo di intervenire. L'accordo prevede l'istituzione di un organismo scientifico indipendente (Comitato consultivo) per valutare se la politica è coerente e per monitorare i progressi. Tale comitato sarà composto da 15 esperti scientifici nominati per quattro anni. Inoltre la Commissione ha promesso che proporrà la revisione del regolamento Lulucf che regola le emissioni di gas serra e l'aumento di assorbimento del carbonio.
Che cosa è il Regolamento Lulucf
Il regolamento relativo all'inclusione delle emissioni e degli assorbimenti di gas a effetto serra risultanti dall'uso del suolo, dal cambiamento di uso del suolo e dalla silvicoltura (Lulucf) nel quadro 2030 per il clima e l'energia è stato adottato dal Consiglio il 14 maggio 2018, a seguito del voto del Parlamento europeo il 17 aprile 2018.
Il regolamento fissa per ciascuno Stato membro un impegno vincolante di garantire che le emissioni di gas a effetto serra derivanti dall'uso del suolo, dal cambiamento di uso del suolo o dalla silvicoltura siano compensate almeno da un assorbimento equivalente di anidride carbonica dall'atmosfera nel periodo 2021-2030. Uno Stato membro può scegliere di incrementare gli assorbimenti o ridurre le emissioni nel settore Lulucf, contribuendo di conseguenza a garantire la conformità del settore agricolo (nel quale sono contabilizzate le emissioni provenienti da fertilizzanti e allevamenti) al regolamento sulla condivisione degli sforzi.
A proposito di questa azione, il Ministero della transizione ecologica (nuovo nome del ministero dell'ambiente), riporta questa descrizione.
"Le foreste e i terreni agricoli coprono attualmente oltre i tre quarti del territorio dell'UE e detengono naturalmente ingenti scorte di carbonio, impedendo la sua fuga nell'atmosfera. Mentre il prosciugamento delle terre di torba, l'abbattimento delle foreste o l'aratura delle praterie generano emissioni, azioni come l'imboschimento o la conversione delle terre arabili in pascoli possono proteggere gli stock di carbonio o determinare il sequestro del carbonio.
Le rimozioni derivano dalla capacità delle piante e dei suoli di assorbire e trattenere i gas serra dall'atmosfera attraverso il processo della fotosintesi e avvengono quando gli alberi crescono o il materiale organico si accumula nei terreni. Al contrario, le emissioni si verificano ad esempio quando le piante muoiono e si decompongono o quando i terreni sono disturbati, in modo che la loro capacità di immagazzinamento diminuisca (es. quando vengono disboscate foreste, quando le zone umide sono prosciugate o quanto i prati vengono arati)".
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Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (UE) 2018/1999 (Legge europea sul clima) COM/2020/80 final
IEA - Global Energy Review 2021
Regolamento sull'uso del suolo e la silvicoltura per il periodo 2021-2030 (Regolamento (UE) 2018/841 - Regolamento LULUCF)
26 aprile 2021