EUROPEI |
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Diario / MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2017 |
Festa dei Santi Cirillo e Metodio patroni d'Europa ![]() |
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Anelli di congiunzione fra tradizione orientale e tradizione occidentale dell'unica Europa
La spinta profetica di Giovanni Paolo II negli anni Ottanta |
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![]() ![]() È del resto questa la ragione per la quale questa festa è entrata anche nel "mio" calendario, nel quale da sempre il 14 febbraio è comunque un giorno particolare. Il mal de San Valentin. Da bambino ogni anno a Mejaniga il parroco don Valentino Vialetto ci chiamava in chiesta per benedirci contro il "mal de San Valentin" e a garanzia dell'intercessione ci consegnava la "chiavetta di San Valentino", che le mamme si premuravano poi di farci portare di maglietta in maglietta: le mamme sapevano infatti che contro l'epilessia (appunto il mal de San Valentin) non c'erano farmaci e cure sufficienti e che la protezione di un santo era proprio necessaria. So che la tradizione dura in molte parrocchie del Veneto, come a Monselice dove c'è addirittura la processione lungo la via delle Sete cieséte fino al santuario di San Giorgio, dove una teca che conserva le reliquie del santo. Poi si è aggiunta e sovrapposta - in un'altra età - la festa degli innamorati, sempre però con San Valentino come patrono. L'allargamento dell'Unione europea. Cirillo e Metodio sono venuti più tardi, in seguito ai miei incontri con colleghi parlamentari in vari paesi europei dell'Est. A questi due fratelli santi è dedicata, ad esempio, la cattedrale di Praga. Ma oltre ai Cechi, anche Slovacchi e Polacchi, Sloveni e Croati, Bulgari e Rumeni, Ucraini, Lituani, Russi richiamano ai due fratelli come ai loro padri nella fede e nella cultura. In quel periodo si stava costruendo e poi attuando la effettiva unificazione dell'Europa, con l'allargamento dell'Unione all'Est. Conoscere questi due compatroni d'Europa era un modo per arricchire le rispettive culture. Questi due fratelli nacquero a Tessalonica e furono battezzati coi nomi di Costantino e Michele. Il primo, nato nell'827, studiò a Costantinopoli, fu ordinato sacerdote e insegnò filosofia; Michele, di 12 anni più anziano, fu governatore di una provincia bizantina, ma abbandonò l'incarico per farsi monaco in Bitinia, ricevendo il nome di Metodio. Il fratello farà altrettanto prima di morire assumendo il nome di Cirillo. Per riassumere il ruolo straordinario di questi due "missionari" è sufficiente far mente locale che l'alfabeto che questa larga parte dell'Europa ancora utilizza è l'alfabeto cirillico, che si chiama così proprio perché è stato elaborato proprio da Cirillo, con la finalità di dare a tutti questi popoli uno strumento omogeneo e condiviso per leggere e capire le Sacre Scritture. Prima ancora che cadesse il Muro. A ripensare Cirillo e Metodio oggi si capisce l'opera profetica di Papa Giovanni Paolo II. Mentre l'unificazione europea si attua alle fine degli anni Novanta, vent'anni prima il Papa polacco propone una triade di patroni per l'Europa. Nel 1980 egli scrive: "Dato… che in quest'anno la Chiesa ricorda solennemente il 1500° anniversario della nascita di san Benedetto, proclamato nel 1964 dal mio venerato predecessore, Paolo VI, patron o d'Europa, è parso che questa protezione nei riguardi di tutta l'Europa sarà meglio messa in risalto, se alla grande opera del santo patriarca d'occidente aggiungeremo i particolari meriti dei due santi fratelli, Cirillo e Metodio, (…) mediante la presente proclamazione dei santi Cirillo e Metodio a compatroni d'Europa". Nel 1985, Giovanni Paolo II fornisce alcune essenziali motivazioni: "La città, che vide nascere i due santi Fratelli, è l'attuale Salonicco, che nel secolo IX costituiva un importante centro di vita commerciale e politica dell'Impero bizantino cd occupava un posto di notevole rilievo nella vita intellettuale e sociale di quella regione dei Balcani. Essendo situata al confine dei territori slavi, essa aveva certamente anche un nome slavo: Solun. (…) Cirillo e Metodio sono come gli anelli di congiunzione, o come un ponte spirituale tra la tradizione orientale e la tradizione occidentale. (…) Attuando il proprio carisma, Cirillo e Metodio recarono un contributo decisivo alla costruzione dell'Europa non solo nella comunione religiosa cristiana, ma anche ai fini della sua unione civile e culturale. Nemmeno oggi esiste un'altra via per superare le tensioni e riparare le rotture e gli antagonismi sia nell'Europa che nel mondo, i quali minacciano di provocare una spaventosa distruzione di vite e di valori". In questa antologia di Papa Giovanni Paolo II mi piace aggiungere anche un brano dell'omelia tenuta dal Papa polacco nel 1990 nella Repubblica Ceca nel Monastero di Velehrad, nella Betlemme morava per la vera fede slava: "La pietra angolare dell'unità europea la troviamo anche qui: a Velehrad. Non soltanto a Monte Cassino, dove san Benedetto operò costruendo l'Europa latina, ma anche qui, dove i fratelli di Tessalonica innestarono per sempre nella storia d'Europa la tradizione greca e bizantina. Queste due immense tradizioni, anche se differenti, s'appartengono vicendevolmente. Formano insieme l'Europa cristiana del passato e del presente. I fondamenti della vostra cultura sono stati posti dai santi Cirillo e Metodio, i quali vi hanno anche indicato le grandi linee del progetto di sviluppo da essi perseguito". Il Muro di Berlino era appena caduto. L'idea che l'Unione Europea potesse allargarsi fino a tutto l'Est non era ancora stata concepita dalla politica e dalle istituzioni. Il Papa parlava già di unione europea. Ricorrere a Santi. Ecco perché questa festa è entrata anche nel "mio" calendario e ci resta. Anche oggi che l'Europa non se la passa bene. Dai giornali di oggi, cito un articolo sul "Corriere della Sera" di Ricardo Franco Levi: "In Francia, Marine Le Pen corre per la presidenza presentandosi, a nome del popolo che dice di rappresentare, quale campione di una Francia armata a difesa della propria identità e nemica dell'Europa e, persuasi che così tiri il vento, tutti, o quasi, i candidati alle prossime elezioni vanno più o meno apertamente alla sua scuola. (…) Insomma, sembra proprio che l'Europa non vada di moda e ache ai politici tutto convenga meno che pronunciarne il nome, se non per criticarla". Ricorrere ai Santi: Benedetto, Cirillo e Metodio, non è alzare le braccia della nostra impotenza; è trovare le radici delle loro profezie in un tempo dalla vista corta. |
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eu-123 1 marzo 2017 |
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