EUROPEI |
Un sospiro di sollievo per chi crede nell'Europa Il Trattato di Lisbona o niente Non c'è motivo di entusiasmarsi, ma almeno ci si rimette in moto di Tino Bedin I capi di Stato e di governo e i ministri degli esteri dei 27 paesi dell'Unione europea hanno firmato, giovedì 13 dicembre, a Lisbona, il nuovo trattato dell'Unione Europea. Il testo sostituisce il progetto di trattato costituzionale respinto dai francesi e dagli olandesi nel 2005. C'è la volontà di procedere in tempi brevi alla ratifica: probabilmente solo l'Irlanda indirà un referendum. Una volta ratificato da tutti i paesi membri, quello che si chiamerà Trattato di Lisbona potrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2009.
Il minimo comun denominatore. La due-giorni europea di metà dicembre fra Strasburgo e Lisbona ha entusiasmato gli europeisti.
Superato il bloccco politico dei referendum. Ma la priorità per adesso era di rilanciare la costruzione europea, cosa che il trattato di Lisbona rende possibile, agevolando le innovazioni future. Il sentimento più adeguato è probabilmente il sollievo: finalmente le istituzioni europee hanno trovato il modo di uscire dal blocco politico, istituzionale, comunicativo nel quale l'Europa era incappata nel 2005 con i referendum di Olanda e Francia sul Trattato costituzionale europeo. Non è il superamento definitivo, ma la condizione indispensabile: almeno si è scelto il mezzo di trasporto che porterà alla meta dell'ammodernamento europeo. Certo bisognerà vedere se ci sarà il "carburante" del consenso parlamentare o popolare, cioè se ci sarà la ratifica.
Un testo per i cittadini. In vista della sua ratifica sarà importante che ogni Stato e per quanto ci riguarda mi auguro che lo faccia il Parlamento italiano renda "comprensibile" il testo del Trattato ai cittadini. Poiché è frutto appunto di un'operazione di meccanica istituzionale, il testo approvato a Lisbona è incomprensibile alla quasi totalità delle persone che vivono nell'Unione, essendo costituito da modifiche dei trattati in vigore. Quando vengono sostituiti interi articoli, la lettura è ancora possibile. Ma quando i cambiamenti vertono su un paragrafo o addirittura un comma e a volte solo qualche parola, non si riesce a capire nulla, se non si ha sotto gli occhi il testo che è sostituito, e senza confrontarlo con quello modificato. 16 dicembre 2007 |
30 dicembre 2007 eu-093 |
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