COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Rinviati anche in paesi in cui c'è la pena di morte
Rimpatrio dei clandestini:
quale accordo segreto con la Libia?

Il governo informi il Parlamento dopo la sentenza della Corte dei diritti dell'uomo

La Terza sezione della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha ingiunto all'Italia di sospendere l'espulsione verso la Libia di 11 persone immigrate, giunte a marzo a Lampedusa. È quanto hanno annunciato in aula i senatori dell'Unione chiedendo al Governo "di riferire al più presto su questa emergenza, avviando nel frattempo queste persone verso centri appropriati, in cui sia possibile assicurare un'accoglienza degna di un Paese europeo". A nome del gruppo Margherita-L'Ulivo è intervenuto il senatore Tino Bedin, vicepresidente della Commissione Diritti Umani e segretario della Commissione Europa.

intervento di Tino Bedin vicepresidente commissione Diritti umani

Il Gruppo Margherita-l'Ulivo ritiene urgente che il Governo riferisca all'Aula sulla situazione di Lampedusa, ma soprattutto sui comportamenti che il Governo stesso intende assumere dopo la decisione assunta dalla Corte europea dei diritti dell'uomo relativamente alle procedure con le quali si sta procedendo non al rimpatrio - perché non può essere definito in tal modo - ma piuttosto all'espulsione delle persone che arrivano sulle nostre coste.
La decisione della Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo è di particolare rilevanza perché mette in discussione la delocalizzazione, attuata di fatto dal nostro Governo, dei temi e dei problemi sollevati dal movimento di persone, dal fianco sud del Mediterraneo alle nostre coste, e quindi impone un cambiamento di politica cancellando un accordo particolarmente oscuro, di cui il Parlamento non è a conoscenza, fra il Governo italiano e le autorità libiche.
È, dunque, ormai urgente che il Governo riferisca in merito e, venendo a riferire sui suoi comportamenti, renda edotto il Senato anche circa i termini dell'Accordo che esso ha sottoscritto con le autorità libiche se è vero, tra l'altro, che l'Italia si sta assumendo gli oneri e le spese dei voli internazionali dalla Libia verso i Paesi di origine in cui i diritti dell'uomo spesso non sono osservati e in cui, in alcuni casi, vige la pena di morte.

Senato, Aula, 11 maggio 2005


18 maggio 2005
ci-053
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Tino Bedin