Un gruppo di senatori italiani ha inviato un appello ai colleghi parlamentari del Nicaragua perché ascoltino le ragioni dei "bananeros", che da molte settimane protestano pacificamente per le condizioni di lavoro e soprattutto per i rischi alla salute cui l'uso di alcuni pesticidi li sottopone. L'appello, coordinato dal senatore Gigi Malabarba, ha avuto anche l'adesione del senatore Tino Bedin. Ne riportiamo il testo.
Stimati,
con gran preoccupazione stiamo seguendo lo sviluppo della situazione che coinvolge migliaia di bananeros colpiti dal mortale pesticida Nemagón e migliaia di lavoratori della canna da zucchero che stanno morendo di insufficienza renale cronica (IRC) a causa del contatto con agrotossici.
Da quasi 80 giorni sono accampati nelle vicinanze all'Assemblea Nazionale, sopportando freddo, fame ed insonnia, aspettando che le istituzioni nicaraguensi si attivino per dare risposta alle richieste presentate in data 14 marzo 2005.
Negli ultimi due mesi sono morte 183 persone e negli ultimi anni la morte ha colpito duramente questi settori con più di duemila vittime, nel frattempo le multinazionali continuano a negare le proprie responsabilità.
I settori colpiti hanno iniziato una conversazione con il governo per mezzo di una Commissione Interistituzionale e benché in forma non molto accelerata, si stanno vedendo i primi risultati.
Al contrario, come deputati e Padres de la Patria, in questi 80 giorni non avete trovato nemmeno un solo momento per ascoltarli e per dare risposte alle richieste delle migliaia di persone che rimangono accampate nei pressi del luogo dove, ogni giorno, svolgete le sessioni parlamentari.
La situazione sta diventando ogni giorno più grave e l'arrivo dell'inverno colpirà in modo ancora più forte gli uomini, donne, bambini, bambine, giovani ed anziani che hanno deciso di rimanere fino a che non si risolvano, tra le altre, le loro richieste di copertura sanitaria, pensione vitalizia e protezione, risanamento e rimboschimento dell’ambiente dell'ovest del paese.
Per questo motivo Vi invitiamo ad ascoltare queste voci di dolore e a farvi carico delle loro richieste che sono richieste del popolo nicaraguense, che ha sofferto già troppo a causa degli oltraggi delle multinazionali che hanno prodotto, venduto e poi applicato il Nemagon, un mortale pesticida.
Ogni giorno di ritardo significa ulteriori morti, malattie, dolore.
5 maggio 2005
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