Facendo seguito all'appello del luglio 2000, con cui centinaia di personalità, tra cui ex capi di governo, parlamentari, sindacalisti, imprenditori, ecclesiastici ed esponenti di movimenti per i diritti civili chiesero una riorganizzazione del sistema finanziario mondiale, la presidente dello Schiller Institut, Helga Zepp LaRouche, ha stilato un nuovo appello che verrà diffuso in tutto il mondo. In Italia il manifesto è presentato da Paolo Raimondi, presidente del Movimento Internazionale per i Diritti Civili, Solidarietà. Il senatore Tino Bedin, vicepresidente della Commissione Diritti Umani ha sottoscritto l'appello, di cui pubblichiamo il testo.
La svolta paradigmatica in corso da quasi 40 anni, che ha spostato sempre di più la bilancia dell'economia mondiale dalla produzione alla speculazione, è giunta alla fine: il sistema finanziario mondiale è sull'orlo del collasso. A fronte di un prodotto interno lordo reale dell'economia mondiale di 40 mila miliardi di dollari vi è infatti una bolla speculativa 50 volte superiore, equivalente ad un'esposizione finanziaria di 2 milioni di miliardi. L'imminente bancarotta della General Motors e potenzialmente di tutto il settore automobilistico americano è solo uno dei fattori che potrebbero scatenare a breve il crollo del dollaro e con esso di tutto il sistema finanziario globale.
Per evitare i danni che tale crac incontrollato del sistema finanziario provocherebbe per la popolazione, i sottoscritti chiedono l'immediata convocazione di una conferenza di emergenza, che dia vita ad una nuova architettura finanziaria globale nella tradizione del sistema di Bretton Woods ideato dal Presidente Franklin Delano Roosevelt nel 1944. Rileviamo che l'economista Lyndon LaRouche ha analizzato per primo le cause della crisi sistemica proponendo un ampio pacchetto di misure per uscire dalla crisi: una nuova Bretton Woods.
I firmatari sottolineano inoltre che il Parlamento italiano ha ripreso la proposta di LaRouche approvando il 6 aprile 2005 una mozione con cui si impegna il governo italiano a promuovere "la convocazione di una conferenza internazionale a livello di capi di stato e di governo per definire globalmente un nuovo e più giusto sistema monetario e finanziario". Dovranno essere adottate le seguenti misure al fine di correggere gli errori di politica economica iniziati quando il Presidente Nixon abbandonò nel 1971 il sistema dei cambi fissi e proseguiti, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, con una globalizzazione sfrenata che ha dato adito ad una forma grottesca e predatoria di capitalismo. La conferenza per una nuova Bretton Woods dovrà deliberare quanto segue:
1. Ristabilire un sistema di cambi fissi.
2. Sottoscrivere accordi tra i governi al fine di vietare la speculazione in strumenti derivati.
3. Riorganizzare il debito, che in gran parte dovrà essere cancellato.
4. Creazione di nuovo credito da parte dello Stato per creare la piena occupazione con investimenti nelle infrastrutture di base e nelle innovazioni tecnologiche.
5. Il ponte eurasiatico di sviluppo diventerà il nucleo centrale della ricostruzione dell'economia mondiale, una visione che renderà possibile non soltanto un nuovo miracolo economico, ma anche un ordine di pace per il XXI secolo.
6. Una nuova Pace di Westfalia farà sì che per almeno mezzo secolo a venire le materie prime vengano estratte e lavorate per il benessere di ogni nazione sul pianeta.
I sottoscritti sono convinti che la cosiddetta "globalizzazione", questa forma predatoria di capitalismo, si sia dimostrata fallimentare da tutti i punti di vista: economico, finanziario e morale. È l'Uomo che deve stare al centro dell'Economia e, di consequenza, è compito dell'economia promuovere il Bene Comune. Lo scopo di un nuovo ordine economico mondiale è quello di garantire i diritti inalienabili dell'Uomo.
2 maggio 2005
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