COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

La mozione dell'Ulivo al Senato sul vertice G8 di Genova
"Tutto tranne le armi":
abolizione completa dei dazi doganali
per i paesi più poveri

Portare all'interno delle Nazioni Unite la riforma delle istituzioni finanziarie e commerciali internazionali e promuovere un Consiglio di sicurezza economica

Il Senato ha discusso mercoledì 11 luglio la posizione italiana alla vertice del G8 in programma a Genova il 20 luglio. Il dibattito si è concluso che la votazione sulle mozioni presentate dai vari gruppi politici. Sulla mozione dei Gruppi dell'Ulivo, che pubblichiamo, il governo ha espresso parere contrario. La mozione è stata respinta.

ANGIUS, BOCO, BORDON, MARINO, BASSANINI, BEDIN, BONFIETTI, BRUTTI Massimo, BUDIN, CHIUSOLI, DANIELI Franco, DE ZULUETA, DI SIENA, FALOMI, GASBARRI, GIARETTA, GIOVANELLI, IOVENE, MANZELLA, MANZIONE, MARTONE, MONTINO, MURINEDDU, MUZIO, OCCHETTO, PAGLIARULO, PEDRINI, RIGHETTI, RIGONI, ROTONDO, SALVI, TOIA, MICHELINI, BETTA. – Il Senato,
constatato che:
dal 20 al 22 luglio prossimi avrà luogo a Genova il vertice dei Capi di Stato e di Governo dei paesi membri del G8, con Presidenza italiana;
la Presidenza italiana ha predisposto le bozze dei documenti finali che dovranno essere approvati dai Capi di Stato e di Governo a Genova. Il punto focale della riunione sarà costituito dal messaggio sull’andamento dell’economia mondiale, attualmente in fase di rallentamento;
l’agenda dei lavori preparata dalla Presidenza italiana pone al centro dei lavori i temi fondamentali dello sviluppo, dell’ambiente, della cooperazione internazionale e delle relazioni Nord e Sud del mondo;
si dovrà trarre un bilancio sull’Iniziativa HIPC rafforzata (Heavily Indebted Poor Countries) per il condono del debito dei paesi più poveri del mondo per il quale possono, ad oggi, beneficiare 23 su 37 paesi eleggibili, anche se solo due di questi, l’Uganda e la Bolivia, hanno attuato tutte le misure richieste per raggiungere il cosiddetto "completion point" concordato a Colonia nel 1999;
l’Italia è andata oltre l’impegno multilaterale di Colonia, decidendo la cancellazione unilaterale di crediti commerciali e di aiuto per un totale di 4,1 miliardi di dollari;
nonostante l’impegno per la cancellazione del debito di 23 paesi per un valore di 54 miliardi di dollari l’iniziativa HIPC non sta dando i benefici sperati ai paesi oppressi da livelli di indebitamento insostenibile, anche per la lentezza della sua attuazione;
altro punto focale della discussione, secondo quanto già anticipato dal Governo, sarà costituito dalla strategia per una lotta più efficace alla povertà, al di là del condono del debito, quali misure commerciali, l’incentivazione degli investimenti esteri diretti, una maggiore facilitazione all’accesso ai finanziamenti delle agenzie di sviluppo multilaterali e investimenti sociali, in particolare nei settori della sanità e dell’educazione;
a tale proposito i paesi G7, quali membri delle Nazioni Unite, del consiglio della Banca mondiale e dell’OCSE, hanno già sottoscritto importanti obiettivi di sviluppo internazionale quali il dimezzamento del numero di persone che vivono in condizioni di assoluta povertà entro il 2015, la riduzione della mortalità infantile e materna e l’estensione dell’educazione elementare gratuita a tutti, con particolare attenzione all’educazione delle bambine;
il Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha chiesto la costituzione di un Fondo globale indipendente (Global Health Fund) per la lotta alle grandi epidemie dell’AIDS, della malaria e della tubercolosi lanciando un appello ai governi ed ai donatori privati per un finanziamento complessivo del Fondo per un ammontare di sette-dieci miliardi di dollari annui;
esistono esperienze positive nazionali già valutate nella loro efficacia dalle organizzazioni internazionali che impegnano con successo i sistemi socio-sanitari di questi paesi nella lotta a queste malattie ma che hanno urgente necessità di un adeguato sostegno finanziario;
la Presidenza del Consiglio dei ministri ha inteso promuovere un processo di consultazione con le organizzazioni non governative mediante l’istituzione del Genoa Non Governmental Initiative, che ha originato concrete proposte su temi quali la lotta alla povertà, la finanza ed il commercio internazionali e lo sviluppo sostenibile;
il nostro paese, in particolare come membro dell’Unione europea, ha già assunto la prospettiva dello sviluppo sostenibile come l’unica possibile per non compromettere la sopravvivenza stessa della terra. Di questa prospettiva, che si fonda sulla globalità dell’ambiente e prevede il "pensare globale, agire locale", è parte integrante il Protocollo contro le emissioni di gas serra firmato a Kyoto nel 1997, che dà attuazione alla Convenzione sui cambiamenti climatici varata nel 1992 a Rio de Janeiro. In questa prospettiva, i Ministri dell’ambiente del G8 hanno prodotto, nell’incontro a Trento nel marzo 2001, un documento di precise raccomandazioni sui cambiamenti climatici, sullo sviluppo sostenibile sia in senso sociale che ambientale, su ambiente e salute da sottoporre al Presidente del Vertice di Genova;
l’eliminazione dei controlli finanziari ha consentito che ingenti flussi di capitale si potessero spostare in tempo reale in qualunque paese del nostro pianeta alla ricerca degli investimenti più redditizi, senza regole e caratterizzati da alta volatilità, con pesantissime conseguenze quali la crisi degli apparati produttivi, la disoccupazione, la perdita del potere d’acquisto, la recessione, l’esclusione sociale e crisi socio-politiche destabilizzanti;
i piani di aggiustamento strutturale imposti dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale hanno portato ad un rallentamento dell’economia ed allo smantellamento di servizi sociali essenziali in molti paesi in via di sviluppo;
particolare rilievo tra i molteplici contributi offerti da movimenti e associazioni presentano il contributo del raggruppamento Genoa Social Forum nonché il "Manifesto delle associazioni cattoliche ai leader del G8", totalmente condivisibile e puntuale nella elencazione dei problemi (i conflitti, il debito, la povertà) e nelle soluzioni (costruire il futuro: globalizzare la solidarietà e la responsabilità);
appare opportuno individuare politiche e strumenti in grado di ridurre le ineguaglianze, che – come ha scritto il Presidente della Commissione europea, Romano Prodi – sono ineguaglianze "tra i paesi, tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo o addirittura tagliati fuori da ogni sviluppo" ma anche "ineguaglianze all’interno dei paesi poveri e all’interno dei paesi industrializzati. Queste tre ineguaglianze sono tutte in crescita. Anche quella che tocca e divide le nostre società europee";
dal 1975, anno del primo vertice, ad oggi, l’agenda del G7, nato come opportunità informale di approfondimento delle maggiori problematiche economiche, si è estesa fino ad includere ogni argomento di rilevanza internazionale, con i conseguenti problemi di gestione e di mandato. Anche se non spetta ai Capi di Stato e di Governo dei paesi partecipanti al Summit di Genova assumere decisioni in nome dell’intera comunità internazionale; né rappresentare quei governi democratici di Africa, Asia e America Latina che non saranno seduti al tavolo, non è in discussione la legittimità dei governi del G8 a riunirsi ai fini di una più stretta collaborazione e miglior coordinamento delle rispettive politiche. Nella logica di opportuno snellimento della sua agenda sarebbe comunque opportuno orientare il vertice medesimo verso una urgente discussione di tempi e modalità di adempimenti ed esecuzione di impegni assunti in sede ONU da parte dei paesi più industrializzati;
tenuto altresì conto che sono annunciati manifestazioni e dibattiti organizzati da movimenti e organizzazioni non governative italiani ed esteri. Occorrerà garantire spazi aperti e modalità sicure per le manifestazioni non violente, momenti di ascolto delle ragioni della protesta e una direzione politica responsabile delle forze dell’ordine affinché tutto possa svolgersi in sicurezza e con il minore disagio per la popolazione di Genova,
impegna il Governo:
per quanto concerne le proposte della Presidenza in materia di condono del debito e lotta alla povertà, a sostenere la piena e completa applicazione della legge 25 luglio 2000, n. 209, in armonia con le posizioni espresse dal Parlamento;
a sostenere la creazione di una procedura imparziale e trasparente di arbitrato internazionale per la rinegoziazione del debito dei paesi maggiormente indebitati, compresi i paesi a medio reddito, e concludere un nuovo accordo sul debito, che possa giungere alla cancellazione integrale dei crediti della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale;
a confermare l’impegno preso dai Ministri dell’ambiente del G8 nel loro vertice di Trieste per l’introduzione di linee-guida ambientali di alto livello per le agenzie di credito all’esportazione e ad impegnarsi, entro il prossimo vertice G8, a valutarne l’efficacia ed il livello di applicazione e ad introdurre criteri sociali ispirati dalle norme fondamentali del lavoro;
a sostenere, in tema di liberalizzazione degli scambi commerciali, l’abolizione dei dazi doganali per i paesi più poveri, secondo il principio "Everything but arms";
a sostenere nelle sedi internazionali, a partire da quelle europee, l’introduzione di sistemi di tassazione delle transazioni internazionali, destinando il gettito derivante alla cooperazione allo sviluppo, ed a promuovere l’elaborazione di regole per prevenire e controllare gli effetti negativi della liberalizzazione dei mercati finanziari sulle economie dei paesi più poveri;
a proseguire nell’azione sviluppata in ambito OCSE sul contrasto al crimine organizzato transnazionale, anche attraverso la lotta alla concorrenza fiscale illecita;
ad incrementare in maniera significativa le risorse destinate dal nostro paese alla cooperazione allo sviluppo per raggiungere l’obiettivo di riservare alla cooperazione lo 0,7 per cento del prodotto nazionale lordo;
a promuovere, in materia sanitaria e di lotta alle malattie endemiche nei paesi più poveri, la realizzazione di un fondo fiduciario ad hoc, che possa consentire l’attivazione immediata di protocolli di cura e iniziative di prevenzione delle malattie più gravi, quali AIDS e malaria, come peraltro ribadito in occasione della recente seduta dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. A tale proposito, invita il Governo a promuovere, anche con proposte originali – come ad esempio quella canadese, favorevole all’affidamento della gestione del Trust Fund ad un organismo apposito, diverso da Banca mondiale o da OMS – iniziative che chiariscano sia l’urgenza e la priorità di cura che gli strumenti e i mezzi pubblici (di impegno costante) e privati (lasciti e donazioni) per gestire e garantire alimentazione costante al Fondo medesimo;
a consolidare le eccezioni sanitarie urgenti negli accordi GATT e TRIPS sulla protezione della proprietà intellettuale dell’Organizzazione mondiale del commercio a tutela dell’accesso da parte dei malati nei paesi più poveri ai medicinali di cui necessitano;
a sostenere la necessità della ratifica e dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto prima della Conferenza di Johannesburg, confermando in tutte le sedi l’impegno preso dall’Unione europea, e a sostenere l’attuazione in Italia degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, confermando gli impegni presi dal Parlamento e dai Governi;
a sostenere comunque l’impegno globale di riduzione dei gas serra, attraverso il trasferimento di tecnologie per l’efficienza energetica e l’energia pulita dai paesi del G8 ai paesi poveri;
a promuovere in tutti i settori il massiccio trasferimento di tecnologie pulite e di know-how ambientale dell’Italia e degli altri paesi del G8 nei confronti dei paesi poveri, nel rispetto dell’intesa in ambito OCSE sull’"aiuto slegato";
ad escludere dal negoziato in seno all’OMC la brevettabilità della vita, riconoscendo la prevalenza, anche per quanto riguarda gli investimenti, delle convenzioni internazionali sull’ambiente, i diritti umani e dei lavoratori, e del principio di precauzione in materia sanitaria e ambientale, e a fare precedere l’avvio di tale negoziato da una piena illustrazione in Parlamento della posizione italiana nonché da un’azione di riforma del sistema di governo dell’OMC volta a garantire maggiore democraticità e trasparenza;
a promuovere la sicurezza alimentare in campo nazionale, internazionale e mondiale;
a sviluppare, a partire dai risultati delle diverse iniziative già assunte in sede parlamentare, un’agenda italiana per la riforma e la democratizzazione delle istituzioni finanziarie internazionali;
a proseguire, in linea di continuità e coerenza con le precedenti proposte italiane, nelle iniziative per una riforma delle Nazioni Unite che veda il superamento del diritto di veto, per un Consiglio di sicurezza fondato sul principio di rappresentanza regionale e per il rafforzamento del Comitato economico e sociale, (ECOSOC), per ricondurre in sede ONU le riforme delle istituzioni finanziarie internazionali sia in termini di mandato che di approccio allo sviluppo;
in particolare, a proporre e promuovere la realizzazione in seno alle Nazioni Unite di un Consiglio di sicurezza economica che orienti e controlli IFI e OMC;
ad impartire direttive chiare specifiche e trasparenti per garantire le migliori condizioni di sicurezza per lo svolgimento del G8;
a realizzare spazi attrezzati e condizioni che garantiscano la libera manifestazione del pensiero e la protesta in forme non violente dei giovani e delle organizzazioni che interverranno a Genova;
ad intensificare il dialogo tra Governo e movimento di protesta, in particolare con i gruppi, le associazioni, le organizzazioni religiose e sindacali, che respingono la strategia della violenza.

11 luglio 2001

VAI ALLA PAGINA PRECEDENTE | STAMPA LA PAGINA | VAI A INIZIO PAGINA

14   luglio 2001
ci-005
home page
scrivi al senatore
Tino Bedin